SEO link building: 8 tecniche per ottenere backlink di valore

Non è un segreto che in passato fare SEO significasse sostanzialmente ottenere backlinks al proprio sito e così è stato per diversi anni.

Con il passare del tempo, gli algoritmi di Google sono molto cambiati e i SEO Specialist si sono concentrati anche sui fattori On-Page, velocità di caricamento, user experience, scansionabilità delle pagine e molto altro.

Oggi (come in passato), è ancora possibile ottenere la prima posizione senza alcun backlink, ma entrano in gioco molte variabili, tra cui in primis la competitività della nicchia di mercato.

Nonostante tutti i cambiamenti degli ultimi anni, la SEO Off-Page, ossia i link e tutto quanto è esterno al sito, gioca un ruolo ancora decisivo nel determinare la visibilità di un sito nelle SERP di Google.

Seo link building

Proprio per questo, allo stato attuale, riuscire a ottenere link verso il nostro sito è sicuramente un lavoro importante per migliorare il posizionamento su Google, soprattutto in settori particolarmente competitivi.

Quindi partiamo dalle basi per comprendere al meglio il complesso mondo della Link Building.

Se vuoi partire con una marcia in più, ti consiglio il corso SEO Fundamentals che trovi all’interno di Marketers Pro, dove troverai una sezione dedicata alla SEO off page e alla link building.

Link Building Cos’è

La link building è una tecnica che viene utilizzata in ogni strategia SEO.

Un tempo l’algoritmo di Google era più semplice e dei buoni backlink erano una garanzia per posizionare il proprio sito web e aumentare il numero di visite.

Oggi la situazione è più complessa, i fattori di posizionamento SEO si sono moltiplicati e ci vuole più abilità per ottenere i risultati sperati.

La buona notizia è che se il lavoro di costruzione dei link è fatto a dovere, si ottengono risultati concreti ed evidenti.

La domanda è:

qual è il modo migliore per fare link building e ottenere backlink di qualità verso il nostro sito?

Quando ci si trova a pianificare una strategia SEO per posizionare un progetto web, la costruzione dei link appare una questione complessa e ci poniamo milione di domande sull’argomento. Questo post nasce per rispondere a queste domande indicando una serie di consigli pratici per fare link building e ottenere risultati.

Con l’arrivo di Panda e soprattutto di Penguin 2012, gli aggiornamenti più “incisivi” dell’algoritmo di Google, in molti nell’ambiente si sono cominciati a chiedere se fosse possibile fare una buona SEO solo generando contenuti di qualità e di valore, ignorando i link.

La risposta è: dipende!

Secondo Rand Fishkin, autorità sacra del settore, è possibile ma solo in alcuni casi o scenari.

Se la nicchia in cui vogliamo posizionarci ha una certa competizione, sarà quasi impossibile raggiungere le prime posizioni nella SERP dei risultati di ricerca solo con contenuti di qualità.

Inoltre, questo sarebbe un paradosso che smentisce la tesi:

se un contenuto è di qualità e dà valore agli utenti, perché nessuno lo linka?

Come prepararsi a ottenere backlinks

Prima di iniziare a ottenere backlinks verso il proprio sito è fondamentale assicurarsi di essere pronti, ma vediamo esattamente in che modo.

Uno degli errori più comuni nei siti di principianti è l’assenza di reindirizzamenti tra le varie versioni del sito, ossia visitando http://esempio.it non si viene mandati automaticamente su https://www.esempio.it perché non è stato predisposto un redirect 301 adeguato.

Per compiere questa operazione, ad esempio, nel file .htaccess di Apache basta aggiungere:

RewriteEngine on

RewriteCond %{HTTP_HOST} !^www\.(.*)$ [NC]

RewriteRule ^(.*)$ https://www.esempio.it/$1 [L,R=301]

Puoi verificare la situazione del tuo sito usando un tool gratuito come httpstatus.io per tracciare il funzionamento corretto dei reindirizzamenti.

redirect 301 su Yahoo

In ottica di link building, senza questo accorgimento, il tuo sito potrebbe ricevere alcuni backlinks naturali verso un URL e altri verso lo stesso URL senza www o senza https, risultando nella pratica due indirizzi diversi.

Questa situazione, oltre a una dispersione di link juice (valore passato dal link alla pagina di destinazione), provoca anche problemi di contenuti duplicati che andrebbero assolutamente evitati.

La seconda questione a cui fare attenzione prima di iniziare qualsiasi campagna di acquisizione links, è la verifica di usare la “canonicalizzazione” su tutte le pagine del sito, per assegnare comunque link juice all’URL corretto in caso di eventuali contenuti doppi.

Per assicurarsi quindi di avere nel sito una sola versione corretta ed ufficiale di uno specifico contenuto, basta inserire nella sezione la seguente riga:

<link rel=”canonical” href=”https://www.esempio.it/pagina.htm” />

esempio di rel canonical in codice HTML

Link Building vs Link Earning

link building naturale

Mi stupisce come ancora oggi diversi blogger e marketer possano affidare la propria strategia di link building unicamente ai link a pagamento.

Contattano un sito web, concordano un prezzo per un post con un link all’interno e il gioco è fatto.

Comprare backlink non è sbagliato in assoluto, il punto è che Google è sempre più abile a scoprire link artificiali e se non si procede con cautela, si rischia di incorrere in penalizzazioni, che possono mettere a repentaglio il futuro del proprio sito.

Ecco perché se hai letto un po’ in giro sul web, sicuramente hai trovato una certa insistenza sul concetto di “link building naturale” che non è migliore perché si tratta di acquisizione di backlink gratis!

Il principio è che i link si devono “meritare” come conseguenza della produzione di contenuti di valore, il principio alla base del Link Earning!

D’altra parte, però, ogni strategia di link building è artificiale proprio in quanto strategia (che quindi viene pianificata a tavolino e implementata artificialmente).

La verità sta nel mezzo.

Una buona strategia SEO prevede di fare link building creando valore (quindi naturalmente), per ottenere link da altri siti web (anche in maniere “artificiale”).

Prima di vedere come fare nella pratica, andiamo a vedere nel dettaglio alcuni concetti fondamentali legati alla Link Building.

SEO Link Building quantità o qualità?

“Quanti backlink devo ottenere?”

Questa è una delle domande più comuni e frequenti per chi si approccia alla Link Building.

Basarsi sulla quantità fin dall’inizio della propria strategia è un errore, perché i nuovi link che guadagni con la tua strategia di link building, devono essere costanti.

Se il sito è nuovo, la creazione di questi collegamenti deve essere lenta e il più naturale possibile, in modo che Google non la percepisca come link building artificiale.

Inoltre è fondamentale sapere che molte delle tecniche SEO di link building non funzionano più come una volta.

Quindi, metti da parte directory, commenti sui forum, ecc. e concentrati sulla qualità anziché concentrarti esclusivamente sulla qualità. Proprio questi aspetti approfondiamo nel corso SEO Fundamentals all'interno della nostra community esclusiva Marketers PRO. Dai subito un'occhiata qui!

Per avere un profilo backlink ottimale è fondamentale l’analisi dei backlink in entrata, perché grazie al link juice che acquisiremo potremo avere i vantaggi che ci aspettiamo dalla nostra attività SEO di link building.

Vediamo quindi quali sono i concetti principali che dobbiamo conoscere per ottenere il massimo dalla nostra strategia di link building.

Backlink di qualità e backlink tossici

Abbiamo già compreso come i backlink sono delle vere e proprie referenze per il tuo sito web. Sono elementi fondamentali per accrescere la tua reputazione e la tua affidabilità agli occhi del motore di ricerca.

Ecco perché è, assolutamente, vitale che siano backlink di qualità e che ti portino valore, altrimenti possono davvero essere deleteri per il posizionamento del tuo sito.

E’ dell’autorità del tuo sito web che stiamo parlando, quindi dovresti dare ai backlink la giusta importanza, perché sono essenziali per la SEO.

Devi quindi distinguere tra:

  • backlinks di qualità
  • backlinks tossici

Molti pensano che più backlink in ingresso si possiedono, più migliori il tuo posizionamento. In realtà, oltre alla quantità. Google nota e premia per la qualità dei backlink. Bisogna quindi assicurarti che tutti i siti che linkano al tuo siano autorevoli, pertinenti e di qualità.

Bisogna imparare a dire NO, eliminando di tanto in tanto i backlink che non sono di valore.

Come fare un’analisi dei backlinks e rimuovere i backlink tossici?

Diversi strumenti integrati a SeoZoom o SemRush hanno un tool di Backlink Audit, che ti aiuterà a capire quali backlink tenere e quali no. Tramite questi tool riuscirai a creare un file con i link da togliere, per poi andare su questa pagina di Google.

Qui dovrai inserire il link al tuo sito e caricare il file (scaricato da Sem Rush o Seo Zoom) con i link da rimuovere. Questo comando sarà elaborato da Google che lavorerà in pochi giorni la richiesta.

Se vuoi ottenere, invece, backlink di qualità devi pensare a creare i presupposti, in questo modo:

  • Crea network con la community affine alla tua nicchia e socializza con i guru del tuo settore
  • Cerca un dominio perfetto che contenga parole chiave pertinenti al tuo ambito, non troppo lungo ovviamente, ma in grado da attirare link naturalmente.
  • Fai diventare il tuo sito web un punto di riferimento del settore, aggiungi contenuti scaricabili e di valore come podcast, infografiche , guide, ebook, report, analisi, video tutorial ecc…
  • Stai sempre sul pezzo per ciò che riguarda le news del tuo settore, intervista gli esperti, in modo da rendere davvero autorevole il tuo sito
  • Inserisci una sezione, sul tuo sito, in cui è possibile aggiungere link alla pagina

Anche se potrebbe non sembrare una priorità, la questione backlink è assolutamente da tenere in considerazione, essendo una parte fondamentale di tutte quelle operazioni che permettono di far risalire la SERP.

Link dofollow, nofollow, sponsored

In questa sezione, facciamo un focus su tutti quelli che sono, invece, i link che solitamente possiamo mettere in uscita sul nostro sito o blog. Distinguiamo:

  • link follow o dofollow
  • link nofollow
  • link sponsored

Andiamo nel dettaglio.

Un link DoFollow o un link follow è un sito web che si collega ad un altro sito, in modo organico, sfruttando un testo di ancoraggio all’interno di una pagina.

Il segreto è utilizzare un testo di ancoraggio molto naturale, del tipo:

Guarda il risultato della mia campagna nella guida alle Facebook Ads

In questo caso, guida alle Facebook Ads sarà un link naturale ad un articolo di un altro blog. Se l’articolo primario ha lettori e visualizzazioni, trasferirebbe valore o juice al sito/articolo linkato. Questa è una delle basi del guest blogging: linkare altri siti su contenuti pubblicati su portali o blog con diverso seguito e con un Domain Authority importante.

I link nofollow, introdotti nel 2005, sono, in pratica, un modo per bloccare l’indicizzazione di una pagina. In realtà, con i recenti aggiornamenti, i link nofollow possiamo dire che siano un suggerimento a Google sulla scansione da fare per indicizzare o posizionare quel dato sito.

Esistono diversi tipi di link nofollow da poter utilizzare.

  • rel = “ugc” sono gli User generated content, ovvero contenuti generati dagli utenti. come post nel forum o commenti sul blog.
  • rel = “nofollow”: si utilizza quando si vuol creare un link ad un’altra pagina ma non trasmettere valore ed autorevolezza alla stessa (cosa che avviene col dofollow)

Un discorso, leggermente, diverso è da fare per i link sponsored, da utilizzare per link sponsorizzati e a pagamento.

Alcune agenzie utilizzano in modo improprio questi link. Pagano, infatti, gli autori per mettere link sui contenuti, ma senza utilizzare l’attributo rel = “sponsorizzato”.
E’ una pratica potenzialmente penalizzante. Google, infatti, consiglia di utilizzare l’attributo sponsored quando non si può farne a meno.

In definitiva, quindi, è bene ricordare che un link in uscita sul tuo sito è sempre un backlink per un altro sito, qualcosa che fa la differenza in fatto di link building. Pertanto, sia quando il link è follow, sia quando è nofollow, bisogna fare attenzione a chi trasferiamo il valore e l’autorità del nostro sito.

Ottimizzazione Anchor Text

A proposito di link follow e nofollow non possiamo non parlare degli anchor text, cioè i testi di ancoraggio su cui l’utente clicca per accedere al link. Fare una cernita dei migliori da utilizzare per linkare ai siti o alle pagine che ti interessano, può davvero fare la differenz ain ottica SEO

Il nostro consiglio, ovviamente, è quello di ottimizzare gli anchor text in modo naturale, senza forzature, anche perché potrebbe essere una pratica controproducente per il tuo sito web. Quindi fai attenzione…

L’anchor text è la parte visibile di un link, la parola che va a riferirsi al collegamento ipertestuale che porta al sito web corrispondente. Parliamo, quindi, di un elemento del frontend del sito o del blog, solitamente di colore blu e sottolineato, che rimanda ad altra pagina web.

Un buon anchor text è quello di fornire in modo pertinente quante più informazioni possibili sul link a cui rimanda. Quindi, è bene sempre renderlo efficace, in questi modi:

  • ancoraggio al title tag, ovvero quanto l’ancoraggio è esattamente il titolo della pagina web a cui rimanda. Utile nei blog quando si va a rimandare ad un altro contenuto.
  • ancoraggio su chiave secca, significa che l’anchor è la keyword principale ed è un’indicazione, soprattutto, per Google. Non abusarne, ma usa spesso anche sinonimi in modo da chiarire al motore di ricerca di cosa parliamo. In questo modo si può aspirare ad un posizionamento migliore.
  • ancoraggio naturale, che avviene durante il discorso cui va a finire il contenuto. Sono le classiche parole di contesto come qui, sul blog, nell’articolo ec… Tutte parole che rimandano a pagine e siti specifici ed accrescono la pulizia dei siti web in fatto di link organici e naturali, cosa gradita a Google.
  • ancoraggio alla URL, utilizza direttamente l’indirizzo web a cui rimanda l’anchor. Abbastanza frequente come pratica.
  • ancoraggio chiave secca + aggiunta, in cui si utilizza il potere della keyword principale, contestualizzandola con l’aggiunta di altri termini utili. Variare con sinonimi questa tipologia di ancoraggio è, anche in questo caso, consigliato.
  • ancoraggio di tipo brand, in cui si utilizza, sempre in modo naturale, o il nome del dominio vero e proprio, o il nome del brand. Molto utile per accrescere trust ed autorità di un marchio o di un sito web.
  • ancoraggio con dominio + estensione viene inserito il nome del dominio così com’è, per creare maggiore trust possibile. Senza abusarne è una buona pratica.

Le regole del buon SEO specialist vogliono che queste tipologie di ancoraggio vengano alternate in modo sistematico, per dare una giusta varietà e non incorrere in pratiche scorrette agli occhi del signor Google. L’importante è sempre agire in modo naturale, per avere anchor text naturali ed inserire più link possibili.

Come fare link building creando valore

link building

Siamo arrivati al momento più atteso: come si fa la link building?

Passiamo all’azione.

Esaminiamo nel dettaglio 8 tecniche di link building che puoi usare fin da subito per potenziare la tua strategia SEO e provare a migliorare il posizionamento del tuo sito per ottenere più traffico.

Link building tramite outreach: perché è così odiato?

Il metodo principe per fare link building e probabilmente uno dei più antichi è sicuramente il cosiddetto “outreach”, ossia il contatto con altri webmasters per chiedere di inserire un backlink verso il nostro sito, magari proponendo la realizzazione di un Guest Post ad hoc.

Si tratta di una delle situazioni più odiate e evitate da chi inizia, anche se effettivamente procura grandi risultati se il metodo viene applicato nel modo giusto.

Il primo motivo di dissuasione è sicuramente la frustrazione di non ricevere alcuna risposta, magari rimanendo in attesa per giorni o persino settimane con la speranza che l'interlocutore sia soltanto occupato.

Se dovessimo invece avere la fortuna di essere presi in considerazione, c'è sempre la paura del rifiuto e in questo caso è giustificata, dato che generalmente una campagna di questo tipo procura, nella migliore delle ipotesi, solo un 10-30% di risposte positive.

In terzo luogo, questo tipo di strategia di link building richiede tempo sia per l’identificazione dei siti target, sia per la discussione con l’interlocutore sui termini dell’accordo, senza dimenticare poi l’attesa per verificare l’avvenuto inserimento del link nel sito.

Ciò significa che l’outreach non è di certo un metodo immediato né veloce, ma d’altra parte se fatto nel modo corretto può procurare grandi vantaggi in termini di link di altissima qualità e soprattutto contestuali all’argomento del proprio sito.

Nella mia esperienza i motivi che generalmente provocano pessimi risultati in una campagna di outreach sono legati al tentativo di automatizzare il processo.

Se pensiamo a come interagiamo ogni giorno con la nostra casella di posta elettronica, possiamo fare caso al fatto che cestiniamo immediatamente molte e-mail solo perché non sono minimamente personalizzate e ci sembrano semplicemente SPAM, come nell’esempio sottostante.

link building outreach esempio di messaggio inefficace

Per dare un tocco di maggiore interesse, basterebbe usare un oggetto accattivante e inserire il nome del destinatario nel corpo del messaggio, dato che la cura del contenuto del messaggio è essenziale perché deve fornire un reale motivo all’interlocutore per essere interessato alla nostra proposta.

Questa persona deciderà di pubblicare un link o un contenuto altrui solo se riterrà concretamente che il nostro contenuto o link possa essere di grande utilità per i propri lettori.

Vediamo invece un esempio di proposta vincente che potrebbe avere buone probabilità di essere considerata dal destinatario.

esempio di messaggio vincente

In questo esempio è evidente che non si tratta di un messaggio automatico e sussiste un reale interesse nella collaborazione, con un vantaggio reciproco: un backlink per il mittente e un contenuto utile per i lettori del destinatario.

Crea grandi contenuti che attirano link

Questo principio è alla base del concetto di Link Earning.

Dopo tutto, cosa motiverà un'altra persona a regalarti un link se non la qualità?

Il tuo contenuto, null’altro.

Si dice che il contenuto è re (Content is King).

Questo è vero, ma si potrebbe correggere in: la creatività è il re.

Si possono avere grandi contenuti, ma se ci si focalizza sugli stessi problemi e sullo stesso taglio di altri blog, che cosa ti distinguerà?

Perché qualcuno dovrebbe mettere un backlink verso il tuo sito e non un altro?

Nel marketing questo è noto come USP, Unique Selling Proposition. Anche se lo chiami in modo diverso, non importa. Assicurati solo che il tuo sito offre qualcosa che gli altri non fanno.

Se non sai come cominciare, qui trovi 10 modi per trovare nuove idee per scrivere nuove contenuti.

Per semplificarti la vita, ecco qui alcuni esempi da cui partire:

Infografiche

L’infografica è una rappresentazione visiva di dati e generalmente ha a che fare con statistiche o checklist che creano un impatto immediato nel lettore, grazie alla cura grafica e all’originalità nella rappresentazione delle informazioni.

Il fatto che questi contenuti siano immagini li rende facilmente condivisibili sui social network, riuscendo potenzialmente a creare un effetto virale.

La maggior parte degli utenti inserisce il link sotto l’infografica, automatizzando il processo quando qualcuno la incorpora in un post sul blog. Questo tipo di link non è l’ideale agli occhi di Google.

Va bene quando il collegamento è spontaneo, ma per ottenere un backlink di qualità in questo caso si può fare di meglio.

Il modo migliore per ottenere backlink utilizzando un’infografica è il link contestuale. Un collegamento contestuale è un collegamento ipertestuale inserito direttamente nel testo, come i classici link interni che inseriamo nelle pagine.

Quando scrivi il contenuto originale da inviare con l’infografica, aggiungi un collegamento ipertestuale che punta al tuo dominio.

Testi con GIF animate rilevanti

Recentemente va sempre più di moda l’utilizzo di GIF animate per presentare brevi sequenze di operazioni, soprattutto nel mondo tecnologico. Ad esempio è possibile creare un’animazione per mostrare come funziona il motore di un’automobile o la respirazione nel corpo umano.

Si tratta di contenuti così particolari e d’impatto che risultano essere molto apprezzati dal pubblico che per l’entusiasmo decide di condividerli con i propri conoscenti.

Guide di oltre 2000 parole

Non è un segreto che le guide approfondite contengono così tante informazioni da risultare utili a chi sta svolgendo una ricerca per risolvere un problema o capire a fondo un argomento complesso.

Proprio per questo gli articoli di oltre 2000 parole si propongono come vere e proprie risorse al servizio del pubblico per rispondere a un’esigenza formativa e tendono a essere condivise con maggiore facilità rispetto ai classici post.

Casi studio e ricerche con numeri e dati oggettivi

L’ultima tipologia di contenuti che risulta essere in cima alle preferenze del pubblico è il cosiddetto ‘caso studio’ o qualunque contenuto che riporti dati e statistiche.

Tali articoli diventano vere e proprie fonti per ulteriori approfondimenti da parte di giornalisti o blogger nel medesimo settore, considerando che una delle regole fondamentali in questo campo è la citazione dell’origine dei dati.

Sfrutta il principio di reciprocità: linka altri blog

link building reciprocità

Questa è una delle tecniche per ottenere link che quasi nessuno utilizza.

Perché è efficace?

Al giorno d’oggi sono pochi i blogger che non monitorano costantemente il proprio programma di analisi dei dati del sito web (quasi sempre Google Analytics). Se notano del traffico in ingresso da un nuovo sito, è molto probabile che vadano a vedere di che si tratta.

A questo punto entrano in gioco i contenuti di qualità che hai creato. Se vengono percepiti così dai blogger che visitano il tuo sito, non esiteranno a linkarti in futuro o almeno a lasciare un commento, un segnale che in futuro potresti ottenere qualcosa (vedi i punti 3 e 4).

Questo processo si verifica sulla base di una cosa chiamata “reciprocità” che, secondo Robert Cialdini, è uno dei sei principi della persuasione.

In sostanza, è la tendenza delle persone a sentirsi “in debito” con qualcuno che ha fatto qualcosa per loro.

Realizza un’intervista

Conosci persone influenti del tuo settore? Puoi proporgli una collaborazione attraverso un’intervista.

Ci sono diversi modi per farlo, ma il più comune (e semplice) è il contatto via e-mail o attraverso un social network.

Chiedi loro se sono interessati e se accettano, invia la lista di domande (cerca di non farne più di 5 o rischi di essere noioso).

Dopo aver ricevuto le risposte, organizzale in un articolo e invialo all’intervistato per metterlo a conoscenza che il contenuto è online.

È quasi certo che condividerà il tuo nuovo articolo e ci sono buone possibilità che lo collegherà con un link a qualcuno dei suoi post.

Ci sono due cose molto importanti con cui si può aumentare esponenzialmente la probabilità di ottenere backlink tramite un’intervista:

  • Il tipo di domande che fai. La qualità è più importante della quantità, tanto che anche da una sola domanda è possibile creare ottimi articoli e ottenere molti link in ingresso.
  • Le persone che intervisti. Più sono competenti e offrono valore, maggiori saranno i link e le visite.

Fai rete con altri blogger “complementari”

Questa tecnica è molto utile e facile da fare. L’idea è entrare in contatto con altri blogger che trattano un argomento simile al tuo ma che non sono tuoi competitor diretti.

Se per esempio il tuo blog parla specificatamente di smartphone, potresti contattare altri blogger che trattano di tablet e pc. Oppure, se il tema del tuo blog è “come usare WordPress”, potresti contattare blogger che si occupano di SEO e affiliazioni.

Il fine è quello di creare una rete in cui dare e ricevere backlink di qualità utili per il nostro progetto. Contatta più blogger possibili per creare una rete di almeno 10 persone, definisci il tipo di relazione (numero di link, tipologia, modalità di implementazione, ecc.) e inizia a sfruttare queste relazioni per creare link intelligenti.

E’ importante tenere a mente due cose:

  • I blog non devono trattare lo stesso argomento ma essere complementari. In caso contrario ci sarebbe un conflitto di interessi che rende impossibile l’inserimento di backlink.
  • Non si tratta di uno scambio di link. Se si mette in pratica la logica “tu dai un link a me, io ne do uno a te”, l’effetto di entrambi i link si annulla.

Link Building con Facebook Ads

Questo modo di ottenere backlink è poco diffuso ma se usato correttamente può portare grandi risultati. L’idea è quella di sfruttare gli annunci di Facebook Ads per mostrare i tuoi contenuti di valore alle “persone giuste”.

Per fare link building con le inserzioni Facebook sfruttiamo la possibilità di targettizzare con precisione il pubblico degli annunci. In base al tuo settore, devi cercare di raggiungere le “persone giuste” selezionandole in base al loro posto di lavoro.

Ad esempio, è possibile utilizzare gli annunci Facebook per rivolgerli ai giornalisti e ottenere una backlink da un loro articolo. Se il tuo progetto si muove nell’ambito della tecnologia, puoi riferirti a riviste online come Wired, Millionaire, Focus, Dday, ecc. Se invece sei nel campo della moda, puoi riferirti a riviste come Style, Elle, Amica, Vanity Fair, ecc.

L’importante è selezionare correttamente il pubblico delle inserzioni.

Ecco un esempio pratico delle voci che si possono selezionare per individuare un pubblico di giornalisti in ambito moda:

seo backlink con facebook ads

Se vuoi impostare la tua strategia di backlink attraverso i social, ti segnalo questa Guida su Facebook Ads.

Social network

Uno dei metodi più sottovalutati, ma ancora efficaci, è l’uso delle proprietà che già abbiamo o che possiamo costruire ad hoc.

In particolare, è ormai essenziale avere account a nome del nostro brand su un social network come Twitter e nella maggior parte dei casi viene offerta la possibilità di inserire il link diretto, anche se di tipo nofollow.

Per fare qualche esempio, puoi creare account inserendo il link al tuo sito su:

  • Twitter
  • Pagina Facebook
  • Instagram
  • Pinterest

Ad esempio vediamo di seguito un esempio di link nella sezione bio di un account Twitter del sito www.seoprof.it.

Twitter BIO

Purtroppo questo metodo è di scarsa diffusione o comunque non produce risultati perché spesso ci si ferma alla creazione del profilo che viene poi abbandonato.

Al contrario, con un costante utilizzo, interazioni e crescita di followers, è possibile ottenere nel giro di pochi mesi un account autorevole nella propria nicchia di mercato, aumentando il valore del link che avevamo inserito qualche tempo prima e procurando vantaggi al nostro sito, soprattutto in ottica di trust.

Proprietà Web 2.0

Un’altra possibilità molta sottovalutata è l’uso delle cosiddette Web 2.0 properties, ossia quelle piattaforme gratuite che consentono di avviare un blog, usando un sottodominio di un forte brand.

Ecco una breve lista delle più famose:

  • WordPress.com
  • Tumblr.com
  • Blogspot.com
  • Medium.com

Ad esempio vediamo di seguito un esempio di link contestuale in un profilo del sito Medium.com

Profilo Medium

Ovviamente non è consigliabile creare decine di blog solo per inserire links, perché, oltre a rischiare di passare alla Black Hat SEO, si disperderebbero gli sforzi e l’interesse nell’aggiornamento periodico.

Al contrario, è possibile focalizzarsi su una o due proprietà al massimo, per pubblicare periodicamente articoli rilevanti con il proprio sito principale e qualora fosse il caso, inserendo un link diretto verso una pagina di approfondimento già presente nel proprio sito.

Anche in questo caso, non bisogna abbandonare questi blog, ma cercare di aggiornarli con periodicità e soprattutto interagire con commenti o qualsiasi altro modo che possa farli notare, per aumentarne l’autorevolezza e di conseguenza il link juice passato al nostro sito principale.

Conclusioni

Bene, adesso non ti resta che mettere in pratica questi suggerimenti e iniziare a creare la tua strategia di link building!

L’ideale è alternare i diversi modi per ottenere link in ingresso in modo da rendere il tutto il più naturale possibile.

Ricorda però che questo non basta. L’ottimizzazione SEO di un sito web o una pagina richiede diverse pratiche che, insieme alla link building, ti consentiranno di posizionare il tuo sito web dove desideri.

Il processo potrà risultare lungo, soprattutto per parole chiave con alti livelli di competizione, ma non esiste altra via per mettere in campo una strategia SEO efficace.

Se vuoi conoscere e approfondire le basi della SEO e della link building, il nostro SEO Expert Francesco Ragusa ha creato un percorso chiamato SEO Fundamentals. Lo trovi all'interno di Marketers PRO, la nostra Community Premium in cui troverai percorsi, masterclass di approfondimento e un confronto con i docenti della family e altri marketers come te.

Se vuoi scoprire come far decollare il tuo Business Online, non perdere questa occasione!

Ti aspettiamo dall'altra parte.

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Marco
Marco
1 anno fa

Salve, mi chiamo Marco e ho letto tutto l’articolo. Ho da poco aperto il mio blog che tratta di cinema.
L’argomento della link building mi affascina molto ma mi spaventa allo stesso tempo. Proverò a mettere in pratica alcuni dei vostri consigli. Intanto mi piacerebbe sapere cosa ne pensate del mio sito. Grazie in anticipo e buon lavoro!

Valeria Vadalà
Valeria Vadalà
Admin
Reply to  Marco
1 anno fa

Ciao Marco, grazie per il commento! La link building è un’attività SEO fondamentale per ogni sito web, studiando bene i principi e le sue regole si possono ottenere grandi risultati, senza rischiare penalizzazioni. Per quanto riguarda il tuo sito, ti consiglio di curare maggiormente la homepage, magari curando il design per avere un impatto maggiore, ma anche di inserire del testo nelle pagine di categoria per favorirne il posizionamento organico. Un altro consiglio è quello di migliorare la formattazione delle trame perché così la leggibilità è compromessa. Buon lavoro!

gianni
gianni
1 mese fa

Complimenti per l’articolo estremamente dettagliato. Alcuni cose non le sapevo.

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