Come vendere infoprodotti: guida pratica in 6 steps

In questo post scoprirai come creare una strategia di marketing di successo per la vendita di un infoprodotto o di un corso.

Il segreto?

Creare valore attraverso un funnel di marketing strutturato ed efficace.

Analizziamo i passaggi fondamentali da seguire e alcuni consigli per ottenere risultati strabilianti.

come vendere infoprodotti

Se pensi che vendere infoprodotti sia difficile, ti sbagli.

Chiunque può creare e vendere infoprodotti su Internet.

Gli infoprodotti hanno consentito a migliaia di marketers di tutto il mondo di raggiungere la propria libertà finanziaria e ad oggi, sono considerati uno degli strumenti più redditizi per chi vuole realizzare un business online.

Tuttavia, la verità spesso nascosta è che la maggior parte dei tentativi di vendita di infoprodotti fallisce!

Il motivo?

Una strategia sbagliata (o, addirittura, nessuna strategia) e strumenti non adeguati.

In caso di infoprodotti di successo, cambia tutto.

Immagina di poter guadagnare sia mentre sei sveglio che mentre dormi.

In questo post imparerai a impostare una strategia di marketing efficace per la vendita di infoprodotti da zero e capace di generare risultati strabilianti.

Non ci sono segreti o formule magiche, ma bisogna sapere come muoversi. Lavoro, attenzione e determinazione possono generare risultati che neanche tu credevi di poter raggiungere.

Ti basta mettere in campo la giusta strategia e il tuo business online inizierà a generare reddito passivo.

In pratica, dopo aver creato il percorso di vendita del tuo infoprodotto, la tua “azienda” rimarrà aperta 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all’anno, generando reddito senza sosta.

La partita è alla portata di chiunque. Basta giocare le carte giuste.

Se ti interessa capire bene il mondo degli infoprodotti o vuoi iniziare a vendere infoprodotti, continua a leggere questa guida!

Infoprodotti cosa sono?

Prima di passare alla pratica, definiamo che cos’è un infoprodotto:

“Un infoprodotto è un particolare tipo di prodotto venduto su Internet che contiene informazioni destinate all’apprendimento. L’infoprodotto può essere un e-book, un file audio, un file video, o qualsiasi altro tipo di file multimediale che contiene un corso o manuale su un argomento specifico.

Quali sono gli infoprodotti più venduti e richiesti?

  • e-book
  • audiolibri
  • videocorsi
  • manuali in pdf
  • webinar

Il vantaggio principale di vendere infoprodotti è il tipo di business.

Con piccoli investimenti si possono raggiungere grandi risultati. Il tutto per un semplice motivo: le persone sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da imparare.

Per esempio, se vogliamo imparare a fare qualcosa di specifico, cercheremo prima informazioni sull’argomento, leggeremo qualche post e, se cresce in noi un reale interesse, compreremo un libro o seguiremo un corso online (anche a pagamento).

Ed è proprio in questo processo che gli infoprodotti trovano la loro giusta collocazione.

Con questa guida imparerai a costruire un sistema di vendita di un infoprodotto da zero.

L’idea è quella di progettare l’intero funnel di marketing incentrato su un uso strategico delle campagne di direct email marketing.

Che cosa è un marketing funnel?

Un Internet marketing funnel è una strategia che converte i visitatori in vendite.

funnel di marketing per la vendita di inforprodottiUn funnel viene solitamente rappresentato come una piramide capovolta (o un “imbuto”, traduzione letterale della parola “funnel”). La parte superiore della piramide corrisponde alla fase in cui si portano i clienti verso il sito web, e dunque all’interno del funnel. Nella parte centrale si offrono agli utenti prodotti e servizi di valore in modo da farli iscrivere alla newsletter. Nella parte finale si convertono gli utenti iscritti in vendite.

Questo è uno schema semplificato, ma rappresenta la struttura fondamentale di ogni funnel di marketing finalizzato alla vendita di un infoprodotto o di un corso online.

In realtà, come vedremo, ogni momento del funnel è ben più articolato.

In una prima fase si offrono gratuitamente servizi, prodotti o contenuti di valore. In seguito si conduce l’utente a fare un primo acquisto “a basso costo”. Dopo la conclusione del primo acquisto, si passa alla vendita dell’infoprodotto vero e proprio.

Solo in quest’ultima fase stiamo effettivamente vendendo il nostro infoprodotto.

La parte precedente della strategia serve per costruire una relazione di valore con gli utenti in modo da incoraggiarli a comprare in futuro.

Se vuoi approfondire l’argomento funnel ti consiglio di dare un’occhiata all’articolo su ClickFunnels, un tool che semplifica la creazione dei funnel.

Come generare reddito con la vendita di infoprodotti?

Per fare soldi con la vendita di infoprodotti puoi scegliere tra due opzioni:

  1. Vendere i tuoi prodotti: è possibile creare un infoprodotto ex novo su un argomento su cui si è considerati esperti.
  2. Vendere prodotti di terzi: è quello che viene chiamato “affiliazione”. È possibile vendere prodotti creati da altri utenti e ricevere una commissione per ogni vendita, quindi senza dover creare il proprio prodotto. Ad esempio, Clickbank offre una serie di prodotti da vendere con cui generare profitti, a condizione di saper utilizzare le tecniche di vendita corrette per una promozione efficace.

Tra le alternative ci sono delle differenze:

se scegli di creare il tuo infoprodotto, potrai generare guadagni più consistenti, al costo di un maggior impegno in termini di tempo. Nel caso di prodotti di terzi, i tempi si accorciano e le commissioni sono più basse.

Come creare infoprodotti

Prima di tutto devi identificare la nicchia giusta.
Poniti queste due domande:

  • Quali argomenti mi interessano?
  • Ho una conoscenza approfondita di questo argomento?

la passione è fondamentale per avere successo con la vendita di infoprodottiPer esempio, se sei un falegname puoi vendere un video corso che spiega come creare particolari oggetti in legno. Se sei una casalinga puoi insegnare come allevare i figli, o se sei un professionista creare un infoprodotto su un argomento inerente alla tua professione.

In ogni caso, scegli un argomento che ti interessa (la passione che metterai nel lavoro non potrà che aumentare le vendite) e di cui sei altamente competente (la qualità è una caratteristica essenziale per avere successo).

Prima di passare alla creazione, però, devi confrontarti con il mercato.

Cerca di capire se ci sono persone interessate al tipo di informazioni che vuoi vendere. Fai ricerche online, leggi blog sul tema, vedi cosa è già stato fatto e cosa non è stato ancora realizzato. Identifica la nicchia giusta per il tuo business online.

Questa è solo una ricerca preliminare, che non dovrebbe richiedere troppo tempo. La definizione del target vera e propria avverrà in una fase successiva della tua strategia.

Se l’argomento ha del potenziale, sei pronto per passare all’azione e creare il tuo infoprodotto.

Il prossimo passo è la scelta del formato, che si tratti di un ebook, di un file audio, di un video corso o altro. Poi si passa alla creazione dell’infoprodotto e infine alla vendita, che corrisponde al funnel di marketing.

(Un piccolo consiglio. Per scegliere il formato più adatto, prova a immedesimarti nel tuo potenziale cliente e rispondi a questa domanda: in quale formato vorrei acquistare questo tipo di infoprodotto per fruire nel migliore dei modi questo tipo di informazioni?)

Quali strumenti servono per vendere un infoprodotto?

Sia nel caso di vendita di infoprodotti creati da zero che nel caso dei prodotti di terzi, è necessario avere a disposizione questi strumenti fondamentali:

  • Un prodotto da vendere (come detto prima, o proprio o di terze parti)
  • Un sito web (attraverso il quale promuovere l’infoprodotto)
  • Un autoresponder (un software di email marketing per gestire i contatti con i potenziali acquirenti e “accompagnarli” verso l’acquisto)

Ci sono varie soluzioni interessanti per vendere infoprodotti sia propri che di terzi.

La prima che ti consigliamo è Hotmart, una piattaforma all in one per creators che consente non solo di vendere il proprio infoprodotto, ma anche di gestire tutte le operazioni di marketing connesse alla vendita. Inoltre ti permette anche di vendere prodotti di altri come affiliato e di affidare le vendite del tuo stesso prodotto o servizio ad affiliati.

Se vuoi approfondire questo tool innovativo, ti consigliamo di leggere la nostra recensione su Hotmart, che ti spiega davvero tutto quello che c'è da sapere!

Un'altra soluzione invece è ClickBank.

Con più di 100.000 marketer affiliati in tutto il mondo, questa piattaforma di marketing digitale si presenta subito con un caratteristica che lo differenzia da ogni altro network di affiliazione presente in Italia.

ClickBank offre fino al 75% di commissioni per i suoi prodotti, molto più elevate di qualunque altro.

E non solo.

I servizi e il supporti di ClickBank non hanno paragoni per qualità e completezza.

Non a caso lo abbiamo utilizzato per i corsi realizzati da Marketers, con risultati straordinari.

  • Cominciare a usare ClickBank è davvero semplice:
  • Ti registri sul sito.
  • Scegli un prodotto (o più) che vuoi vendere.
  • Scegliendo il prodotto, riceverai un link con il tuo codice di affiliazione.

Per ogni conversione generata dal tuo canale di vendita, guadagnerai una commissione fino al 75% del prezzo totale del prodotto.

Creare una strategia di marketing di successo

strategia di marketing per la vendita di infoprodottiQui si gioca la partita vera.

La maggior parte dei tentativi di vendita di infoprodotti fallisce perché non si mette in pratica una strategia corretta.

Analizziamo passo passo una strategia di vendita già collaudata che ha consentito a migliaia di marketers di raggiungere profitti da capogiri.

Esaminiamo nei dettagli quali sono i passaggi fondamentali da seguire per evitare di trovarsi con decine di ore di lavoro alle spalle e zero vendite (con conseguente demotivazione e voglia di abbandonare questa strada).

Prima di cominciare, però, voglio darti un piccolo consiglio prendendo in prestito le parole di Madam C. J. Walker, la prima donna americana ad essere diventata milionaria (senza aiuti):

Ho dovuto guadagnarmi da vivere e trovarmi le opportunità. Ma ce l’ho fatta! Non stare seduto e aspettare che le opportunità arrivino. Alzati e createle!.

Bene. Se anche tu ti trovi in linea con questo mindset, passiamo alla pratica.

Come vendere un infoprodotto: guida in 6 step

guida per vendere un infoprodotto

Step 1. Crea valore

Per vendere un infoprodotto, è necessario avere ben chiara questa regola:

prima di acquistare, il potenziale cliente deve percepire il valore reale della tua offerta.

Comincia scrivendo due articoli sul tuo blog inerenti all’argomento del tuo infoprodotto.

Questi due post serviranno per portare gli utenti a scaricare un primo infoprodotto gratuito che hai creato ad hoc e, tramite questo passaggio, raccogliere i loro indirizzi email e creare una mailing list di utenti qualificati.

In ambito informaketing questa risorsa gratuita offerta agli utenti ha un nome ben preciso: lead magnet (o Freebie).

Il termine “lead magnet” si traduce “magnete di piombo”, ovvero la classica “calamita”.

Ma che c’entra la calamita con il nostro funnel di marketing?

Beh. Le calamite hanno una proprietà straordinaria: generano un campo magnetico invisibile all’occhio umano capace di attrarre certi oggetti.

La creazione di una risorsa gratuita da scaricare fa lo stesso!

Ma mettiamo da parte questo breve inciso sul magnetismo e torniamo al marketing 🙂

Ricorda: prima creare valore, poi vendere.

Nessuno è disposto a comprare se non si trova nelle “condizioni giuste”. E per creare le condizioni giuste bisogna creare valore, mostrarsi autorevoli e “regalare qualcosa”.

In questa prima fase di lead generation crea due blog post su un argomento correlato al contenuto dell’infoprodotto. Al loro interno, inserisci una call to action che inviti l’utente a scaricare la risorsa gratuita che hai creato.

L’argomento del post deve essere inerente al contenuto della risorsa che stiamo regalando:

  • potresti scrivere un post che analizza solo in parte l’argomento scelto, lasciando poi l’approfondimento e i casi pratici alla risorsa gratuita.
  • in alternativa, il post potrebbe risolvere un problema preliminare alla messa in pratica di ciò che è contenuto nella risorsa gratuita.
  • o ancora, l’argomento potrebbe essere la storia dei risultati raggiunti da chi ha messo in pratica certi consigli che andremo poi a inserire nella risorsa gratuita.

Qualunque sia l’argomento scelto, ricorda che la percezione che devi comunicare è duplice:

1. Autorevolezza. Chi legge deve considerarti un esperto dell’argomento.

2. Curiosità. Lasciare “spazi vuoti” per stimolare la mente del lettore a esplorare ciò che ancora non sa.

Oltre al post, è necessario creare una opt-in page, non altro che una landing page che l’utente raggiunge dopo aver cliccato sulla nostra call to action e destinata alla raccolta degli indirizzi email.

Ci sono diversi tool che rendono questo lavoro semplice e veloce. Optimizepress e Clickfunnel sono due tra i migliori che si trovano sul mercato.

Oltre a creare splendide opt-in page, questi programmi consentono l’integrazione con il servizio di email marketing che hai deciso di usare (per esempio, il potentissimo Activecampaign).

Una opt-in page efficace deve avere alcune caratteristiche ben precise.

Il valore di questa pagina non sempre viene percepito col giusto valore, ma semplici errori possono interrompere il funnel che abbiamo creato e far si che l’utente abbandoni il “viaggio” fin dalla partenza, con un conseguente crollo del tasso di conversione e vendite inconsistenti.

Il nostro obiettivo è convertire il maggior numero di visitatori in contatti.

Per massimizzare i risultati della tua opt-in page, devi avere cura dei particolari.

1. Scrivi un titolo accattivante. Come per i blog post, anche in questo caso le prime parole che leggerà il potenziale contatto sono decisive. Utilizza una frase semplice e diretta, font di grandi dimensioni e un colore che attira l’attenzione (es. rosso su sfondo bianco). Ricorda che alcune parole hanno un effetto “magico” nella mente dei visitatori. In questo caso, la parola “gratis” trova la sua collocazione ideale.

2. Utilizza un sottotitolo per evidenziare la promessa. Sotto il titolo, con un carattere leggermente più piccolo e di colore meno evidente, inserisci un sottotitolo dove ribadisci la promessa fatta nel titolo e che specifica il principale vantaggio che il visitatore otterrà scaricando la risorsa gratuita che hai messo a disposizione.

3. Aggiungi un elenco puntato di 4-5 benefici. Assicurati di concentrati sui benefici, non sulle caratteristiche del prodotto. In questo modo riuscirai a creare la giusta connessione emotiva con il lettore.

4. Aggiungere l’opt-in form. Adesso devi comunicare al lettore come procedere per scaricare la risorsa gratuita. In questo passaggio andrai a utilizzare quello che viene definito opt-in form, che non è altro che un box dove l’utente può inserire i suoi dati (nome e email sono quelli che ci interessano) e ottenere in cambio il download della risorsa. L’opt-in form deve essere integrato con il software di email marketing che hai deciso di utilizzare, in modo da poter aggiungere automaticamente il nuovo contatto alla mailing list che tornerai a utilizzare negli step successivi.

N.B. ricorda di non “esagerare” con la richiesta di informazioni. Gli utenti tendono ad abbandonare una pagina che richiede di inserire decine di dati (codice fiscale, luogo di nascita, professione, ecc.). In questo caso, nome e indirizzo email sono più che sufficienti.

Se vuoi approfondire l'argomento ti consiglio di guardare subito il corso di Lead Generation, dove spieghiamo passo passo come creare le tue prime landing page per convertire il tuo traffico. Lo trovi all'interno di Marketers Pro, la nostra community esclusiva.

Step 2. Diffondi i tuoi contenuti, genera traffico

diffondere i contenuti per generare trafficoDopo aver creato la triade “blog post –> call-to-action –> opt-in page”, bisogna mettere in pratica una o più tecniche per raggiungere il pubblico potenzialmente interessato al tuo infoprodotto.

La diffusione dei contenuti può avvenire in diversi modi.

Per esempio:

1. Traffico organico

Se utilizzi un blog già esistente, ottimizza i tuoi articoli in ottica SEO e cerca di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca.
Leggi la nostra Guida SEO completa per conoscere bene questo mondo.

2. Social advertising

La SEO è importante, ma richiede tempo (che spesso non si ha) ed è difficile che porti risultati per siti web di nuova costruzione.

Per sopperire a questa mancanza entra in gioco il paid advertising, campagne pubblicitarie a pagamento finalizzate a raggiungere un determinato pubblico.

Non tutti comprendono la necessità di investire in traffico a pagamento.

“Se posso avere traffico gratuito su Google tramite la SEO, perché devo spendere denaro?”

La domanda è legittima, ma non tiene conto di due fattori fondamentali:

1. una SEO efficace richiede mesi, o addirittura anni, e centinaia e centinaia di ore di lavoro per ottenere risultati. E questo in molti casi ha un valore economico decisamente più alto di una possibile spesa in paid advertising.

2. vivere di sola SEO significa dipendere da Google. In altre parole, se cambia l’algoritmo o il tuo sito viene penalizzato, puoi dire addio al tuo progetto.

Chiarita, seppur brevemente, l’importanza di un investimento pubblicitario (che, vedremo, sarà recuperato per intero attraverso una precisa strategia) ritorniamo al funnel.

L’obiettivo in questa fase è raggiungere nuovi clienti e generare il maggior numero possibile di iscrizioni alla newsletter.

In questo caso, Facebook diventa un alleato fondamentale, consentendoci di promuovere i due articoli creati sul blog e renderli visibili a un pubblico ampio e targettizzato.

Crea la tua campagna pubblicitaria e investi una piccola somma per iniziare i test di ottimizzazione. Leggi la nostra Guida sulle Facebook Ads per iniziare a lanciare le tue campagne ed acquisire contatti in target e profilati!

Step 3. Crea ancora valore, valore, valore!

crea valore per i tuoi lettoriA questo punto entrano in gioco le mail. Il servizio di email marketing che hai scelto ti consente di inviare automaticamente una mail a tutti gli utenti che hanno scaricato l’infoprodotto gratuito.

In questa fase l’obiettivo è creare maggior valore e “accendere” l’attenzione degli utenti.

Questo ti permetterà di creare le giuste condizioni per formulare l’offerta relativa all’infoprodotto di front-end (step 5 e 6).

Invia quattro email automatizzate (una al giorno per i quattro giorni successivi) all’interno delle quali i potenziali clienti troveranno altri contenuti rilevanti circa l’argomento dell’infoprodotto che hanno scaricato. Questi possono essere un video, un’infografica, un pdf o anche del semplice testo.

Una strategia efficace da utilizzare è quella della soap opera.

Piuttosto che inviare delle semplici email scollegate tra di loro, l’’idea è quella di inserire i tuoi contenuti all’interno di una vera e propria “storia a puntate”. Ogni email conterrà solo una parte della storia (con le relative risorse gratuite) e l’utente sarà incuriosito a continuare la lettura delle email successive.

In questo modo condurrai il potenziale cliente nelle giuste condizioni emotive e cognitive per mettere mano al portafogli e acquistare l’infoprodotto di front-end (vedi prossimo step).

Per massimizzare l’efficacia delle tue email, tiene bene a mente questi 5 punti:

  1. Dai un valore concreto all'oggetto della mail. In questo modo eviterai che le email vengano immediatamente cestinate. Usa una domanda o espressioni forti come “Devi sapere che…”, “Una novità per te”, “Una storia che ti cambia la vita”, “Il segreto per …”.
  2. Sii concreto. Definire la concretezza non è facile. Ma si può raggiungere seguendo questa regola: dopo aver scritto le tue email, elimina tutto ciò che puoi eliminare senza che il messaggio cambi il suo significato. I tuoi utenti non hanno tempo da perdere.
  3. Usa il tuo vero nome come indirizzo. Questo aumenterà il livello di fiducia del lettore.
  4. Aggiungi un tocco personale. La gente è stanca di leggere centinaia di email tutte simili fra loro. Devi farti riconoscere. Il tuo stile deve risaltare, senza essere invadente.
  5. Sii chiaro. Sforzarsi per usare un linguaggio complesso e sofisticato potrebbe infastidire il lettore. Usa parole e concetti semplici. Sforzati di essere comprensibile.

Step 4. Testa il mercato, recupera la spesa in advertising

fare un'analisi di mercatoUn inforodotto di front-end non è altro che una “miniatura” dell’infoprodotto completo che vogliamo vendere (che chiamiamo infoprodotto di back-end) e che metteremo in vendita ad un prezzo più basso.

Per esempio:

se il nostro infoprodotto di back-end avrà un prezzo di 95 euro, l’infoprodotto di front-end dovrà essere messo in vendita ad un prezzo tra 5 e 7 euro.

L’infoprodotto di front-end viene creato per un duplice scopo:

  • recuperare l’investimento in advertising (e quindi avere migliaia di contatti a costo zero).
  • definire chi è realmente interessato al nostro prodotto ( e dunque evitare di disperdere risorse economiche e di tempo con utenti che non acquisteranno mai l’infoprodotto finale).

Questo secondo punto è decisivo per il successo della strategia e funziona come cartina al tornasole.

Se nessuno acquisterà l’infoprodotto da 5 euro, infatti, è praticamente impossibile che qualcuno sarà disposto a spendere 95 euro per il prodotto completo.

In caso contrario, se si registra un buon numero di vendite dell’infoprodotto di front-end, ci sono molte probabilità che la strategia di vendita dell’infoprodotto completo andrà a buon fine.

In questa fase questa regola è fondamentale:

L’infoprodotto di front-end non serve per generare profitto.

Anche se ottieni risultati straordinari, non strafare. Concentrati sul recupero della spesa in advertising e sulla generazione di nuovi contatti.

Se questa prima fase di vendita genera più profitti della spesa in advertising, reinvesti il budget per aumentare il numero di contatti.

Aspetta poi l’ultima fase per convertire.

Procedi così:

  • Invia una quinta email invitando l’utente a saperne di più sul prodotto di front-end che hai creato.
  • Inserisci un link che conduce l’utente alla sales page (una nuova landing page che mira alla vendita) dove vengono elencati i vantaggi del prodotto e all’interno della quale si trova il box per procedere all’acquisto. La struttura della sales-page sarà simile a quella creata per la risorsa gratuita nello step 2, ma dovrà contenere più informazioni. Adesso il contatto dovrà mettere mano al portafogli e, per farlo, dovremmo motivarlo nel giusto modo, evidenziando tutti i vantaggi dell’infoprodotto.
  • Usa le recensioni o i commenti di esperti che hanno già utilizzato il prodotto. Le persone sono più propense a fidarsi degli esperti del settore. Inoltre, avranno prova tangibile della validità del prodotto.

N.B. Come faccio ad avere recensioni di un prodotto che ancora non ho messo in vendita? Potresti pensare di regalare l’infoprodotto a 10 utenti qualificati in cambio di una recensione. Oppure, chiedere ai collaboratori che ti hanno aiutato a creare l’infoprodotto (se ci sono).

  • Aggiungi dati e statistiche che dimostrano la validità delle tecniche e delle informazioni contenute nell’infoprodotto. Ricorda che i numeri, se non collegati con gli effettivi benefici del prodotto, non servono a nulla.

Bene. Se tutti i passaggi sono stati ben strutturati, adesso hai a disposizione una lista di contatti email di utenti che hanno acquistato l’infoprodotto di front-end. Questa rappresenta il tuo gruppo di utenti targettizzati a cui mirare per la vendita dell’infoprodotto di back-end.

Step 5. Prepara la vendita dell’infoprodotto di back-end

prepara la vendita del tuo infoprodottoPrima di passare all’ultima fase di vendita dell’infoprodotto, dovrai creare le giuste condizioni per far si che i clienti siano propensi all’acquisto nel momento in cui andremo a formulare l’offerta.

Il vantaggio è che adesso hai a disposizione una lista di indirizzi email di utenti interessati all’argomento e che, se il nostro infoprodotto di front-end ha soddisfatto le loro esigenze, hanno raggiunto un buon livello di fiducia nei tuoi confronti.

Hai trasferito una prima dose di “valore”, ora devi “calibrarla” in vista dell’ultimo step.

Per farlo, attiva una nuova campagna di email automatizzate che accompagnerà l’utente fino alla proposta di acquisto dell’infoprodotto.

Anche in questo caso, come per il funnel precedente, dovrai offrire contenuti ad alto valore.
Una strategia efficace è la “strategia del valore aggiunto”.

L’idea è semplice: inviare 4-5 email automatizzate agli utenti che hanno acquistato l’infoprodotto di front-end con informazioni aggiuntive rispetto a quelle contenute nell’infoprodotto.

Una sorta di aggiornamento/completamento di quello che hanno già acquistato.

Facciamo un esempio.

La situazione:

1000 utenti hanno acquistato l’infoprodotto di front-end su “come creare un blog con WordPress”.

Come agisco:

  • creo 4 email automatizzate, che verranno inviate ogni due giorni, con dei contenuti aggiuntivi.
  • La prima email conterrà un approfondimento sulla strutturazione della pagina “chi siamo”.
  • La seconda una lista dei tool gratuiti più popolari per wordpress.
  • La terza email mostrerà una particolare tecnica (non contenuta nell’infoprodotto di back-end) per monetizzare i blog wordpress.
  • La quarta, la storia di X.Y., il giovane che grazie al suo blog wordpress vive felice su un isola caraibica.

Step 6. Vendi il tuo infoprodotto

vendere un infoprodottoAdesso il terreno è pronto. Puoi passare al lancio definitivo del tuo infoprodotto.

In quest’ultima fase dovrai costruire la “parte bassa” del funnel, con l’obiettivo finale di fare un’offerta che l’utente non potrà rifiutare.

La situazione emotiva in cui hai condotto i tuoi lettori fino a questo punto è favorevole:

  • si fidano di te, tanto da aver acquistato il tuo infoprodotto di front end.
  • hanno ottenuto dei vantaggi concreti, perché hanno messo in pratica quanto appreso nell’infoprodotto acquistato.
  • conoscono il tuo stile, e sono dunque più “recettivi” rispetto ai tuoi messaggi.
  • sono “in attesa” di qualcosa di più, perché hanno ottenuto vantaggi dall’infoprodotto acquistato.

Proprio quest’ultimo aspetto è fondamentale per la questa fase finale della tua strategia di direct email marketing.

L’idea è quella di amplificare l’emotività legata all’ “attesa” in modo da aumentare il desiderio di acquistare l’infoprodotto di back-end.

Scienziati ed esperti di neuromarketing non hanno dubbi: il nostro cervello subisce dei processi che non possiamo controllare. E uno dei più potenti è proprio quello dell’attesa. Più aumenta il tempo che trascorre tra la nascita del desiderio e la sua soddisfazione, più il desiderio cresce.

E’ la classica esperienza che vivono i bambini con un giocattolo. Se lo ottengono subito, tenderanno a liberarsene velocemente. Se l’attesa aumenta, sale il desiderio di averlo e l’oggetto avrà un valore percepito decisamente più alto.

Il primo mini-obiettivo di quest’ultima fase è creare questa condizione emotiva attraverso l’invio di 4 email giornaliere, seguite da una quinta dove andrai a formulare l’offerta di lancio dell’infoprodotto.

5 email in 5 giorni conseguitivi dove “regalare” degli estratti dell’infoprodotto, finalizzate a mostrare concretamente cosa conterrà ciò che verrà acquistato.

Un pantalone nuovo, prima di acquistarlo, volete provarlo. La stessa possibilità va concessa a chi potrebbe acquistare il tuo infoprodotto!

Non riprendo tutte le indicazioni generali relative a stile di scrittura, oggetto dell‘email, ecc. Tutto quello detto a tal proposito nei paragrafi precedenti può essere applicato anche in questa serie di email.

Email 1 -> primo annuncio: La prima email serve per comunicare all’utente il fatto che stai per lanciare il nuovo infoprodotto. Non inserire informazioni circa i tempi o il prezzo. Limitati a scrivere tre concetti che mostrano i contenuti generali dell’infoprodotto e i vantaggi che ne derivano. A seguire, inserisci un link che consente all’utente di scaricare un bonus gratuito (il primo estratto dell’infoprodotto) e informalo che riceverà un’altra email con un nuovo bonus.

Email 2 -> storia: esordisci nella seconda email raccontando uno o più esempi di successo di persone che hanno ottenuto risultati con le tecniche e le informazioni contenute nell’infoprodotto. Per esempio, se l’infoprodotto è un corso per imparare a vendere immobili sfruttando un sito internet, potresti raccontare come il tale americano X.Y. è diventato milionario sfruttando questa opportunità. A seguire, inserisci una breve indicazione di cosa conterrà la prossima email e concludi con il link per scaricare la seconda parte del bonus gratuito (un secondo estratto dell’infoprodotto).

Email 3 -> storia personale: se hai deciso di vendere un infoprodotto, sia creato ex novo che di terze parti, sicuramente anche tu avrai ottenuto dei vantaggi dalla indicazioni in esso contenuto. In questa terza email concentrati sulla descrizione di questi vantaggi, raccontando concretamente i successi che ti hanno consentito di raggiungere. A seguire, inserisci il link per il terzo bonus. In questo caso, piuttosto che un estratto dell’infoprodotto, inserisci un report più dettagliato dei risultati appena descritti nell’email. Ricorda che più sarai concreto (mostrando numeri e facendo “nomi”) maggiore sarà il coinvolgimento del lettore. Infine, concludi l’email annunciando in breve il contenuto di quella successiva.

Email 4 -> secondo annuncio: nella prima parte della quarta email riprendi i vantaggi illustrati nella prima email e annuncia il lancio del nuovo infoprodotto. Questa volta, però, inserisci anche la data di lancio e il tipo di sconto o offerta riservata a chi acquisterà l’infoprodotto entro un certo periodo di tempo. Non inserire ancora il prezzo dell’infoprodotto, ma limitati alla data e allo sconto. Per esempio:

Giovedì 11 aprirò le vendite di “nome-infoprodotto”. Chi acquisterà nelle prime 48 ore potrà godere di uno sconto del 30% sul prezzo intero.

Concludi l’email inserendo il quarto bonus gratuito (il terzo estratto dell’infoprodotto).

Email 5 -> annuncio definitivo: Questa email deve avere una struttura più complessa delle precedenti e un numero maggiore di informazioni. Apri mostrando il motivo che sta dietro all’acquisto di un infoprodotto sull’argomento che hai scelto.

Per esempio, riprendendo il caso del blog wordpress:

Se vuoi imparare a guadagnare online con un blog wordpress, questa è una notizia che fa al caso tuo!

Inserisci a seguire l’offerta seguita da link che conduce alla sales page:

Il “nome-infoprodotto” è in vendita al costo promozionale di 63 euro!

Se sei interessato a “nome-infoprodotto”, fai click su questo link: [link sales page].

Spiega quindi i termini dell’offerta, indicando che dopo 48 ore il prezzo aumenterà a 90 euro.

Continua inserendo alcune informazioni utili sull’infoprodotto:

  1. cosa contiene
  2. qual è il valore rispetto a infoprodotto simili
  3. perché il prezzo è conveniente

A seguire, inserisci nuovamente una call-to-action che rimanda alla sales page.

Concludi con un frase che invita il lettore che vuole saperne di più a scriverti via email (e ricorda di inserire l’email 🙂 ).

N.B. Per dare un ulteriore “impulso” all’offerta, prepara una sesta email da inviare 24 ore prima della scadenza dell’offerta dove ricordi all’utente che l’opportunità che gli stai offrendo scadrà dopo 24 ore e invitalo a saperne di più inserendo un link alla sales page.

Caratteristiche di una sales page per la vendita di infoprodotti

La sales page è una specifica landing page creata con l’obiettivo di vendere un prodotto o un servizio. Nel caso della strategia che hai messo in piedi, il passaggio dell’utente della sales page corrisponde al momento concreto in cui avviene l’acquisto.

Esistono diversi modelli che garantiscono un alto livello di conversione e software come ClickFunnels, LeadPages o Optimizepress aiutano a rendere la creazione più semplice e veloce.

Ogni sales page, al di là delle differenze, deve avere alcune caratteristiche ben precise per ottenere un buon tasso di conversione:

Il titolo. Abbiamo insistito più volte in questa guida sull’importanza del titolo. Deve essere convincente, mostrando che vale la pena acquistare il prodotto e che questo soddisfa le esigenze dell’utente. Ma non deve promettere più di quello che può mantenere. Un’aspettativa disattesa ha un effetto devastante nella mente del compratore.

Primo e ultimo paragrafo persuasivo. Queste due zone della pagina sono quelle che saltano maggiormente all’occhio all’utente interessato all’acquisto. Inserisci qui i tre principali vantaggi che l’utente otterrà acquistando il prodotto e la call to action che consente di acquistare.

Presentazione dell’offerta. Riprendi le informazioni sullo sconto a tempo inserite nelle ultime email.

Vantaggi dell’infoprodotto nei dettagli. Puoi farlo con una lista o con semplici paragrafi. Entra nello specifico dei problemi e delle soluzioni di cui potrà godere chi compra il tuo prodotto.

Testimonianze. L’utente sarà più propenso ad acquistare un prodotto è già stato utile ad altre persone.

Garanzia. Comunica al lettore che comprando il tuo infoprodotto sta facendo un investimento in cui non ha nulla da perdere. Inserisci una garanzia di “rimborso gratuito”. Se non è soddisfatto, potrà richiedere indietro la cifra spesa. Molti hanno paura che questa possibilità inneschi un processo in cui tutti rivogliono indietro i soldi. Ma non bisogno aver paura. Se offri qualità, il rischio è zero. In ogni caso, i resi sono statisticamente bassi e facendo un bilanciamento dei costi/benefici di questa opzione, non c’è dubbio che conviene inserirla.

7 consigli (+1) per ottenere il massimo dal processo di vendita di un infoprodotto

come vendere un inforpodotto

1. Evita i blocchi di testo troppo lunghi.

Uno dei primi fattori rilevanti quando si mette in campo una strategia di email marketing finalizzata alla vendita di infoprodotti è che le email inviate vengano effettivamente lette da chi le riceve. É stato dimostrato più e più volte che i destinatari di posta elettronica non leggono i blocchi di testo troppo lunghi. La causa è legata all'affaticamento degli occhi. La lettura del testo sullo schermo del computer è molto più stancante rispetto a quella sulla pagina stampata. Usa una strutturazione del testo facile e ben scandita, mantenendo le frasi e i paragrafi brevi.

2. Non usare tutte le lettere maiuscole.

Utilizzare tutte le lettere maiuscole, oltre a non essere “educato“, è controproducente. Ci sono delle eccezioni, ma nella norma non serve gridare (le lettere maiuscole indicano proprio un tono della voce alto). E il motivo è semplice: chi comunica qualcosa di valore non ha bisogno di alzare la voce per far si che gli altri lo ascoltino.

3. Parla con un tono amichevole, ma business-like.

Pensa ai modi diversi in cui comunicheresti al tuo capo che sei in ritardo rispetto a come comunicheresti lo stesso messaggio a tua madre. Utilizzare un tono amichevole è una buona regola, ma è altrettanto importante non perdere la professionalità e la serietà necessarie per mostrare autorevolezza e competenza.

4. Approfitta della potenza del “post script”.

P. S. è l’abbreviazione della locuzione latina post scriptum, che significa “scritto dopo”. Nello specifico, “scritto dopo la firma”. Questo elemento viene spesso sottovalutato, ma all’interno del funnel di marketing aiuta ad aumentare il livello di engagement e le conversioni. Pensa al P.S. come a un'opportunità per riprendere la call to action inserita nell’email o per comunicare informazioni aggiuntive, come il contenuto della prossima email e/o il suo oggetto.

5. Sfrutta al massimo le thank-you page.

Per ottenere il massimo da un utente che ha visitato il tuo sito e ha compiuto una conversione, è necessario un ringraziamento. Oltre a comunicare che l‘avvenuta iscrizione, le pagine di ringraziamento sono un momento fondamentale per continuare l'interazione con l'utente. Utilizza le thank-you pages per confermare l’iscrizione (“grazie per esserti iscritto“) e per inserire un primo invito a compiere una nuova azione (“puoi trovare queste risorse gratuite sul mio blog”). Inserisci i pulsanti social e invita il lettore a seguirti sui tuoi canali.

6. Crea la “tua rete di vendita”.

Dopo aver concluso la tua strategia con “l’email 5”, il tuo infoprodotto può continuare a generare profitti con le affiliazioni. Questo vale per i prodotti non di terze parti. Servizi come ClickBank ti consentono di inserire il tuo infoprodotto in modo che chiunque possa venderlo in cambio di una commissione. Per esempio, potresti inserire all’interno del tuo infoprodotto una mini-guida con le indicazioni per guadagnare con il tuo infoprodotto. Segnala all’utente le risorse di cui ha bisogno e invitalo a collaborare con te per vendere il tuo infoprodotto. In questo modo, aumenterai in maniera esponenziali le probabilità di generare vendite e profitti.

7. Non promettere cose che non puoi mantenere.

Il meccanismo promessa/mantenimento della promessa è un’arma tanto potente quanto pericolosa. L’errore più grande che si può fare nelle varie fasi comunicazione all’interno della strategia di vendita è promettere qualcosa che il prodotto o servizio non può mantenere. I giudizi che diamo alle cose non avvengono in maniera assoluta, ma sono relativi a una determinata aspettativa che ci creiamo nella mente. Per questo, i messaggi (titolo, oggetti delle email, primi paragrafi, ecc) devono mantenere il giusto equilibrio tra la “forza” di incuriosire l’utente e la “serietà” di non prenderlo in giro con false promesse.

8. Sii creativo! Non seguire questa guida per vendere infoprodotti.

Quest’ultimo consiglio è il più decisivo per realizzare una strategia vincente per la vendita di infoprodotti.

Ma come? Dopo aver letto più di 5 mila parole mi consigli di fare altro?

Sì e no. Non sono pazzo. L’originalità è decisiva.

Il nostro cervello è programmato per percepire le differenze. E per essere differente, devi dare sfogo alla tua creatività.

Questa guida è uno schema operativo testato e funzionante di conoscenze. Ma la “conoscenza” non è tutto, e non è detto che non si possa programmare una strategia 10 volte più efficace.

La creatività è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, mentre la creatività abbraccia il mondo stimolando il progresso e dando impulso al futuro

Così Albert Einstein si esprime sulla relazione “conoscenza-creatività”. Ed è proprio questo “impulso al futuro” che può garantirti successo e risultati concreti.

A tal proposito, per finire, un piccolo “favore”: quando darai sfogo alla tua creatività nel vendere infoprodotti, torna a raccontare la tua esperienza utilizzando il box commenti in fondo a questa pagina. Il confronto sarà occasione per continuare a crescere insieme.

P.S.: Se vuoi che il mondo della scrittura e del copywriting non abbiano più segreti, ti consiglio di dare un'occhiata a CopyMastery!
Grazie a questo corso avanzato acquisirai le skill necessarie per diventare un copywriter professionista.

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Kev c
Kev c
1 anno fa

grazie

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