Il piano di battaglia per creare una landing page efficace
“I guerrieri vittoriosi prima si assicurano la vittoria e poi danno battaglia.
I guerrieri destinati alla sconfitta prima danno battaglia e poi cercano la vittoria.”Sun Tzu
Creare una landing page non è facile. Qualsiasi sia il tuo scopo, assicurati di prepararti al meglio.
Per avere un buon piano di battaglia devi definire con attenzione la tua strategia e valutare 5 fattori.
Li vediamo fra un secondo, prima permettimi di darti un consiglio, basato sull’esperienza del Buon Vecchio Zio Sam (che sarei io :p).
SCRIVI il tuo piano di battaglia (meglio se usi un Google Doc, poi ti spiegherò perché).
Nell’immediato hai tutto chiaro in testa, ma fra qualche mese, quando dovrai riprendere in mano il lavoro e rivederlo, perderai un sacco di tempo se devi andare a memoria.
Bene, hai aperto il Google Doc? Ottimo!
Andiamo a vedere quali sono i 5 elementi fondamentali per una buona analisi strategica.
- Pubblico Specifico
A chi si rivolge la tua pagina? La tua landing page deve mirare a colpire il gruppo più specifico possibile di persone. In questo modo le conversioni saranno incredibilmente superiori. L’ideale è creare diverse landing page per diversi tipi di clienti. Se questo non ti è possibile (per limiti tecnici o economici), identifica il tuo cliente ideale e crea una pagina pensata solo per lui. - Azione Desiderata
Cosa ti aspetti che facciano i visitatori sulla tua pagina? Vuoi che comprino un prodotto? Che si iscrivano alla tua mailing list? Che partecipino a un sondaggio? La risposta dipende da quello che offri. In generale ricorda che è meglio dare un numero limitato di alternative, idealmente non più di tre. - Benefici
Quali benefici ricaveranno i visitatori se compiono l’Azione Desiderata? Quando descrivi i benefici, in questa fase e poi nel copy definitivo, non girarci intorno. I vantaggi migliori sono quelli misurabili. Più dettagli precisi inserisci, più sarà facile per il tuo pubblico comprendere il valore dell’offerta. - Informazioni indispensabili
Cosa devono assolutamente sapere i tuoi visitatori per compiere una scelta coerente con i loro desideri e le loro paure?Più conosci il tuo pubblico, più sarà facile individuare quali dati orienteranno le loro decisioni verso l’Azione Desiderata. Per esempio, quali garanzie o bonus offri? Ci sono delle circostanze particolari che possono incoraggiare i visitatori verso l’Azione Desiderata? - Percorso ideale
Quale percorso seguiranno i lettori della pagina? In particolare devi definire 3 passaggi cruciali.- Accesso: da dove arriveranno i tuoi visitatori? Con quali aspettative?
- Sulla pagina: cosa faranno quando vedranno la landing page? Qual è l’azione desiderata? Cosa li spingerà ad agire?
- Uscita: cosa succederà quando lasceranno la pagina? Se hanno compiuto l’azione desiderata vedranno una thank-you page? Con quale messaggio?
Definire questi elementi è fondamentale per avere chiaro cosa devi fare per considerare pronta la landing page. Inoltre, ti sarà utile nel momento in cui analizzerai le conversioni per valutare dove intervenire per migliorare i risultati.
Come ti dicevo all’inizio, rifletti su questi fattori e soprattutto SCRIVILI, così saranno chiari in qualsiasi momento.
Come creare una landing page: la procedura passo passo
Quando hai definito il tuo piano di battaglia sei pronto per iniziare a creare sul serio la tua landing page.
Questi sono i passi da seguire:
- realizzare la bozza della landing page,
- scegliere lo strumento ideale per pubblicarla online,
- inserire tutti gli elementi grafici nella versione definitiva.
Intanto, vediamo perché ti ho detto di usare Google Doc per scrivere l’analisi strategica.
1. La bozza
Per creare il tuo piano di battaglia hai usato un Google Doc. In questa fase continuerai a usarlo come una Bozza.
Avere tutte le informazioni utili in un unico documento significa:
- meno tempo perso,
- meno confusione.
Per separare l’analisi strategica dal resto ti basta iniziare a scrivere la bozza della landing page in una nuova pagina.
Google Doc è perfetto perché ti permette di fare correzioni in modo rapido, inoltre puoi usare la funzione dei commenti per segnarti appunti e confrontarti con altri sul copy o sull’impaginazione.
Più sotto ti spiegherò i 3 modi più semplici per migliorare il tuo copy, per ora preoccupati solo di scrivere tutti i testi della pagina.
Quando hai finito, rileggi il tutto varie volte.
Ricorda: lunga o breve la landing page deve accompagnare il lettore verso l’Azione Desiderata.
Ti consiglio di seguire il consiglio di Stefano Mini (uno che un paio di cose sul digital marketing le ha studiate e testate):
“TUTTE le sezioni [della landing page] DEVONO collegarsi a quella prima e a quella dopo. La [landing page] non è divisa in blocchi stagni, è un flusso continuo. Se non riesci a collegare una sezione all’altra in maniera naturale, NON pubblicare MAI una [landing page].”
2. Scegli lo strumento giusto per la tua landing page
Quando hai scritto e verificato il testo della tua landing page è il momento di tirar fuori l’artiglieria pesante.
Sei pronto per scegliere lo strumento con cui creare la tua landing page?
Ti consiglio 4 strumenti che ho testato e secondo me sono le migliori soluzioni.
Probabilmente in futuro ne usciranno di nuovi. Oppure strumenti che oggi hanno perso terreno miglioreranno e diventeranno il nuovo standard.
Per questo motivo prima di decidere è importante avere delle linee guida.
Scegli lo strumento che:
- ti permette di risparmiare tempo,
- ti aiuta a migliorare le conversioni,
- fa quello che ti serve al prezzo migliore.
Ecco le soluzioni che preferisco.
Unbounce
Questa è secondo me la soluzione più potente, e ovviamente è anche la più costosa all’interno di questa lista.
Unbounce ti permette una totale personalizzazione della tua landing page, quindi qualsiasi sia lo scopo della tua pagina, con Unbounce lo puoi fare.
Si tratta di un software su abbonamento (il termine tecnico è SaaS, Software as a Service).
Quando paghi l’abbonamento hai accesso a una piattaforma online che ti permette di creare la tua pagina, quando tutto è pronto premi il tasto “Pubblica” e la pagina è attiva online. Non devi installare nulla e la pagina è supportata sull’hosting di Unbounce.
Come puoi intuire oltre alla possibilità di personalizzare la pagina, non hai nessuna rottura di scatole legata a installare software e gestire i possibili conflitti tra i plugin.
Ricorda però che è un servizio su abbonamento, quindi se decidi di interrompere i pagamenti tutte le tue landing page verranno disattivate.
LeadPages
Attualmente credo sia lo strumento più usato per creare landing page (almeno questo è il claim della società).
LeadPages è semplicissimo da usare, perfettamente integrato con tutti gli altri servizi di web marketing ed è il più economico tra gli strumenti di questo tipo.
La caratteristica principale sono i template già pronti che ti permettono di creare una landing page ben fatta in pochi minuti. Ovviamente se vuoi qualcosa di molto personalizzato, questo non è lo strumento da usare.
Come nel caso di Unbounce, anche questo è un SaaS, un software su abbonamento che ti risparmia tutti i lavori di installazione e manutenzione, ma ti obbliga a pagare qualcosa ogni mese.
KickOffLabs
Come i precedenti, anche KickOffLabs è un servizio su abbonamento per creare landing page (stessi vantaggi e svantaggi da questo punto di vista). Ho voluto includerlo in questa lista perché ha 2 caratteristiche davvero interessanti.
La prima è la prova gratuita di 30 giorni, puoi iniziare a usarlo senza pagare un euro e senza carta di credito per un mese. In certi casi (magari per piccoli test iniziali) questo può tornarti utile.
La seconda è la funzione “Viral Boost” un sistema ti permette di creare dei contest per incoraggiare i tuoi visitatori a promuovere la tua pagina tra i loro amici e conoscenti.
OptimizePress
Questa è una soluzione diversa dalle precedenti, perché è un software che acquisti una volta e puoi usare all’infinito, e questo è un evidente vantaggio.
Lo svantaggio è che devi arrangiarti tu a installarlo, occuparti degli eventuali aggiornamenti e gestirne l’interazione con gli altri software che usi sul tuo sito.
Sul versante della creazione della landing page, OptimizePress ti garantisce un controllo pressoché totale sulla pagina, a patto che tu sappia usare anche un po’ di codice. Se sei un programmatore OptimizePress è perfetto, altrimenti penso sia più pratico e veloce usare una delle altre soluzioni.
Ricorda che non sei obbligato a scegliere uno strumento e usarlo per tutta la vita. Sentiti libero di provarli e sfruttarli a seconda della situazione.
Quando hai scelto lo strumento, inizia a trasferire i testi che dalla bozza all’interno della landing page vera e propria.
3. Immagini e grafica
Quando hai inserito il copy, impostando font, allineamento e posizionamento dei vari blocchi è il momento di aggiungere gli elementi grafici. Alcuni (come me) preferiscono creare la bozza con tutti o quasi gli elementi grafici e poi trasferire il tutto nella versione definitiva, altri curano la grafica solo alla fine.
Procedi come preferisci, ma se lavori con una squadra inserire quanti più dettagli nella Bozza è meglio, perché ti permette di condividere in anticipo il risultato finale. Quando curi la grafica della tua landing page, ricorda 4 principi fondamentali spiegati all’interno del Landing Page Conversion Course.
- Incapsulare
Poni gli elementi più importanti (nel 99,99% dei casi la Call-To-Action) in un’area chiaramente separata dal resto della pagina. - Contrasto e colore
Come spiega Peep Laja, fondatore di ConversionXL: “Non esiste un colore che migliora le conversioni”.
Concentrati invece sul contrasto dei colori, in modo da aiutare il visitatore a focalizzarsi sulle parti importanti della pagina. In generale scegli una sfumatura (e le sue varianti) come principale e un colore di contrasto per gli elementi che vuoi risaltare. - Indizi direzionali Il testo deve accompagnare il lettore attraverso un percorso fino alla Call-To-Action finale. Lo stesso deve fare la grafica. Ecco 2 sistemi utili:
- frecce, indica esplicitamente la CTA o l’elemento su cui vuoi attirare l’attenzione del lettore,
- occhi, come esseri umani siamo programmati a seguire lo sguardo delle altre persone. Se nella landing page c’è la foto di una persona, il lettore tenderà a guardare nella stessa direzione in cui sono puntati i suoi occhi.
Per esempio guarda come Luca Orlandini (l’autore di Landing Page Efficace) sfrutta entrambi questi indizi direzionali
- Spazi vuoti Non avere paura di riempire ogni spazio della pagina. Lascia aree vuote, in modo che per il lettore sia facile focalizzare i vari elementi, soprattutto i più importanti.
Ottimizzazione di una landing page: 15 consigli per migliorare le conversioni
Quando hai completato la tua landing page non pensare di aver finito il lavoro. A questo punto inizia l’ottimizzazione della pagina.
Non ti preoccupare non ti lascio da solo. Qua sotto trovi i 5 modi per ottimizzare la tua landing page. Continua a leggere…
1. Evita gli Errori Comuni
Questi errori potrebbero sembrarti ovvi. Sentiti libero di saltare al punto 2. Purtroppo vedo anche marketer esperti commettere alcuni di questi errori, quindi li ho inseriti per evitare ogni pericolo.
- Mandare traffico alla homepage. La tua homepage è una sorta di landing page generica, tutti quelli che ti citano per un motivo o per l’altro manderanno le persone a quella pagina. Questo non significa che TU debba imitarli.
NON mandare traffico (specie quello a pagamento) sulla tua homepage. Crea pagine specifiche per i gruppi di visitatori a cui ti rivolgi. Le tue conversioni aumenteranno e sarà anche più facile tracciare i risultati di ogni singola strategia di marketing.
Per esempio, in questo post, Dario Vignali non ha mandato il traffico direttamente alla sua homepage, ma su una landing page pensata per i lettori di quell’articolo. - Mostrare la barra di navigazione. La landing page serve per mettere le persone davanti a una domanda specifica in cui la risposta è Accetto/Rifiuto. Se inizi a mettere link ad altre pagine, aumenti le variabili e riduci l’efficacia della pagina.
- Pagina non adatta al mobile. Quando crei una landing page, verifica SEMPRE come si vede sullo smartphone.
Ricorda che una larga parte dei visitatori vedrà la pagina da mobile, quindi devi assicurarti che sia presentabile in entrambe le versioni. - Nessun test. I migliori copywriter al mondo non basano il loro successo sul talento, ma sui test e sull’analisi dei risultati.
Quando pubblichi una landing page, devi sempre analizzare i risultati e come puoi migliorare le conversioni modificando alcuni elementi chiave.
2. Analizza la pagina
Quando arriva il momento di migliorare una landing page, come trovi i giusti dati per analizzare le conversioni?
Cosa ha bloccato le persone? Hanno cliccato sul pulsante “compra”? Oppure non hanno nemmeno letto le prime 10 righe della pagina?
Strumenti come Unbounce, Leadpages e KickOffLabs ti aiutano a monitorare i risultati di conversione finale della landing page (nel caso di OptimizePress invece dovrai lavorare con Google Analytics).
Oltre a questo, però, ti consiglio di usare un altro paio di servizi di monitoraggio .
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- Heat Maps, per vedere dove cliccano i visitatori,
- Content Analytics, per verificare che percentuale della pagina leggono i visitatori.
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Queste informazioni nel loro insieme ti saranno molto utili per capire cosa testare e come migliorare la landing page.
3. Lavora sul copy della landing page
Il copy della landing page è determinante, tanto che molti marketer fanno pagine di solo testo senza usare immagini (e ottengono ottimi risultati).
Per migliorare il tuo copy puoi lavorare su 3 aspetti: titolo, KISS e PAS.
Il titolo
Il titolo o headline è il più importante elemento del tuo copy. Se lo sbagli perdi il lettore in partenza. Verifica di averne uno efficace, che “obbliga” il lettore a leggere le righe successive.
Se non sei sicuro di cosa scrivere ricorda che l’unica risposta certa arriva dai test. Il titolo è il primo elemento che devi andare a verificare attraverso un A/B Test.
Come? Te lo spiego al punto 5 😉
KISS e PAS
Scrivere copy non è facile, specie se sei alle prime armi. Ti consiglio di seguire 2 formule (KISS e PAS), che si sono mostrate efficaci per moltissimi copywriter di successo.
KISS (keep it simple stupid / falla facile stupido)
Non complicare i tuoi testi più del necessario. Molti si preoccupano di scrivere lunghe landing page, perché in certi casi questo migliora le conversioni, ma si dimenticano alcuni fattori importanti:
- più lunga è una pagina, maggiori sono le possibilità di sbagliare, inserendo parti che distolgono l’attenzione del lettore. Per esempio lo storytelling è molto utile per aumentare le conversioni, ma se non sai raccontare una buona storia è meglio lasciar stare e concentrarsi unicamente sul beneficio che prometti e su come i lettori lo possono ottenere.
- In certi casi, semplice e breve è meglio. Se offri un contenuto speciale in cambio dell’iscrizione alla newsletter è inutile tirarla per le lunghe, rischi solo di confondere o annoiare il lettore. Lui vuole trovare in fretta dove mettere la mail in modo da scaricare il bonus.Vuoi un esempio pratico? Dai un occhio alla landing page dove puoi scaricare il bonus legato a questo post: Landing Page Checklist .
Un ottimo modo per risolvere qualsiasi dubbio sul copy è seguire la formula PAS: Problema, Agitazione, Soluzione.
La formula prevede che tu inizi presentando il problema che che assilla i tuoi lettori. Puoi farlo già nel titolo (Problema).
A questo punto evidenzi cosa significa convivere tutti i giorni con questa difficoltà. Più riesci a “scuotere” il lettore sul piano emotivo meglio è (Agitazione).
Infine, arrivi bello come il sole a proporre la tua Soluzione.
Puoi usare questa formula nei testi brevi (perfino nei pop-up) e la puoi sfruttare a ripetizione nelle pagine più lunghe.
Meglio un copy lungo o un copy corto?
Mi piace rispondere a questa domanda con una citazione di Neil Patel.
“The bigger the ask, the longer the page.” – Neil Patel
In generale, dipende.
Ci sono prodotti che necessitano un copy più lungo, come ad esempio prodotti molto costosi che non si acquistano d’impulso.
Prodotti poco costosi al contrario si acquistano più facilmente d’impulso, quindi probabilmente potrebbe essere necessario un copy più corto ma più emozionale.
Anche qui, vale sempre la regolina del test: testare una cosa è meglio rispetto a darla sempre per scontata.
4. La psicologia della conversione
Attraverso la tua landing page fai un lavoro di persuasione e per riuscirci al meglio devi assicurarti di inserire le giuste leve psicologiche.
Quelle che assolutamente dovresti sfruttare come marketer sono 3: scarsità, riprova sociale e prova gratuita.
Vediamole insieme con qualche esempio…
Scarsità
Secondo molti questa è la leva più efficace, perché impone un limite alla libertà di scelta della persona.
La forma più comune è il limite di tempo.
Guarda come lo usa Dario Vignali:
L’altro limite molto sfruttato è quello sulla quantità disponibile. In questo i portali di prenotazione online sono maestri:
La scarsità è efficace quando genera nel visitatore la paura di perdere un’opportunità e lo obbliga ad accelerare il processo decisionale.
Riprova sociale
Mostrare che altri si fidano e usano il tuo servizio facilita le conversioni. Il visitatore percepisce quello che gli proponi come più affidabile.
Il sistema più semplice per innescare la riprova sociale è mostrare le opinioni o i commenti di altre persone che usano il servizio, meglio ancora se sono conosciute dal pubblico a cui ti rivolgi.
Per esempio nella homepage di Italian Indie abbiamo inserito come testimonial Dario Vignali, Marco De Veglia e Andrea Giuliodori, 3 imprenditori molto ammirati da chi segue il nostro podcast.
Prova gratuita
Quando vai in gelateria puoi chiedere un piccolo assaggio del nuovo gusto prima di metterlo nella vaschetta. Il gelataio ti accontenta per toglierti la paura di ordinare qualcosa che non ti piacerà.
Puoi usare lo stesso trucco anche sulla tua landing page in modo da eliminare ogni rischio per il visitatore e aiutarlo a intraprendere l’Azione Desiderata.
5. A/B Test
E finalmente ci siamo, il passo decisivo per migliorare la tua landing page: TESTARE.
Per farlo dovrai attuare un A/B Test.
Samu parla come mangi!
In realtà, non è niente di complicato. Si tratta di creare una copia della pagina originale, con qualche piccola variazione, e vedere quale delle due ottiene le migliori conversioni.
Ecco come devi operare per creare un A/B Test:
- nel Google Doc che hai usato come bozza, inserisci una lista di tutte le alternative di copy, colori, immagini e le altre ipotesi che pensi potrebbero funzionare,
- con gli strumenti che ti ho indicato per creare la tua landing page è piuttosto facile impostare un A/B test,
- ricordati di testare una sola variante per volta altrimenti, non potrai mai sapere quale elemento è determinante sulle conversioni,
- inizia a testare gli elementi che risultano più importanti sulla base delle metriche che hai registrato (per esempio, se vedi che molti leggono la pagina, ma pochi cliccano sul pulsante finale, prova a cambiare la CTA)
Riguardo al colore, non credere a questi falsi miti. Non c’è un colore migliore o uno peggiore: c’è il colore che converte meglio sulla tua landing.
È vero che c’è una psicologia legata ai colori: ad esempio il BLU indica trust, fiducia, sicurezza; il ROSSO energia, urgenza, eccitazione.
È anche vero che non possiamo dare niente per scontato: bisogna testare, la statistica parlerà chiaro.
A questo servono gli A/B Test: poter cambiare colori, sfondi, immagini e contenuti nelle nostre pagine per poi suddividere il nostro traffico per creare delle statistiche su quale modifica ha migliorato le performance.
Facciamo un esempio con un ipotetico traffico di 10.000 utenti al giorno.
Vogliamo testare tre varianti:
- Cambio di Headline (titolo)
- Cambio del colore di sfondo alla Call to Action
- Cambio di una sezione di copy
Sono tre modifiche sul contenuto della nostra landing page. Questo significa che i software che si occupano di effettuare gli A/B test, calcolano tutte le possibili combinazioni fra queste modifiche e la Landing Page attuale.
Una volta create le varie combinazioni, il traffico da 10.000 utenti viene distribuito equamente sul numero di combinazioni, in modo da testarne le performance su tutti i possibili accoppiamenti, valutandone il migliore.
Ho recentemente testato Google Optimize per poter creare un A/B test su una mia Landing e devo dire che si è comportato davvero bene.
Mi ha permesso di creare degli A/B tests semplicemente inserendo un codice Javascript sulla mia pagina, poi attraverso un editor visuale ho creato le mie varianti.
Google Optimize si occupa di mostrare le varianti agli utenti giusti automaticamente.
Infine, ricorda che se poche decine di persone vedono una landing page i risultati che ottieni hanno scarso valore. Per capire se i risultati dei tuoi A/B Test hanno un significato statistico puoi usare questo calcolatore.
6. Occhio al contesto
Il contesto nell’advertising è molto importante per svariati motivi.
Il traffico su una Landing può provenire da differenti fonti di traffico. Magari inviamo una DEM e contemporaneamente promuoviamo su Instagram, Facebook e AdWords.
Probabilmente gli utenti che arrivano attraverso la nostra newsletter conoscono già il nostro brand.
Al contrario utenti da Instagram, Facebook e AdWords potrebbero essere freddi e non conoscerci nemmeno.
Entrambi devono capire tutto ciò che stanno leggendo sulla Landing Page e ciò che c’è scritto deve coincidere con il materiale utilizzato nelle campagne marketing.
Infine, cerca sempre di mantenere un contesto anche a livello di immagini, creatività e grafica, in modo da far sentire l’utente nel posto giusto.
7. Distruggi le barriere
Parliamo di contenuti.
“Ma cosa ci scrivo sulla mia Landing? Spiego cosa sto vendendo o cosa sto promuovendo?”
La risposta a questa domanda non è così semplice.
Chiaramente devi poter parlare del prodotto che stai promuovendo, che senso avrebbe altrimenti? Ma devi fare molta attenzione al tipo di comunicazione che utilizzi.
Una Landing Page che descrive l’offerta senza pensare alle esigenze dell’utente che la sta leggendo, non è una buona Landing Page.
Se i tuoi utenti hanno deciso di spendere il tempo per un click, significa che hanno riscontrato un problema o hanno delle esigenze.
Tu hai il grande compito di abbattere le barriere, risolvere questi problemi e soddisfare queste esigenze.
Fatti sempre queste domande, possono aiutarti molto nella stesura dei contenuti:
- Chi leggerà la mia pagina? Crea un profilo, una buyer persona che ti aiuta a comprendere le esigenze del tuo pubblico
- Il mio prodotto è una soluzione ad un problema del mio cliente tipo?
- Cosa posso fare io per risolvere questo problema?
Cerca di rendere consapevoli i tuoi utenti di avere un problema e convincili di essere esattamente nel posto giusto per trovarne la soluzione.
8. Migliorare la struttura della landing page
Ti ho appena detto che le persone non hanno voglia di fare nulla e leggeranno non più del 25% del testo presente nelle tue pagine.
Ti dico anche un’altra cosa: quasi nessuno legge in modo lineare.
Lascia che ti spieghi.
Quando un utente svogliato, annoiato, che magari non aveva neanche intenzione di acquistare il prodotto che stai cercando di vendergli capita sulla tua Landing Page, non legge come se stesse leggendo un libro.
Salta velocemente da una parola all’altra cercando di comprendere il significato della pagina senza dover perdere tempo per leggere tutto il contenuto.
Ci sono addirittura dei Pattern di lettura chiamati F/E Pattern.
Guardate le immagini qui in basso, valgono più di mille parole.
Anche qui, analisi di lettura con i software di eye tracking. Cosa possiamo notare?
Gli utenti partono leggendo da sinistra (le pagine sono scritte in inglese) ed iniziano a saltare alcune sezioni.
Scendono di paragrafo in paragrafo molto velocemente e concentrano la loro attenzione sulla parte sinistra.
Da questi test ricaviamo tre regolette base:
- I primi paragrafi sono i più importante, attento a dove inserisci le informazioni.
- Dividi il testo in paragrafi e non creare blocchi unici di testi, l’utente presta più attenzione se è l’inizio di un nuovo paragrafo.
- Attira la sua attenzione con delle immagini o elementi che staccano da tutto il resto. Potrebbero essere anche degli indicatori direzionali di cui abbiamo parlato poco fa.
- Usa il bold per attirare l’attenzione verso keyword importanti.
9. Mettici la faccia
Anche se non è sempre possibile farlo, metterci la faccia sul web è un aspetto molto importante che aumenta molto il trust verso la tua offerta ed il tuo brand.
Non deve per forza essere la tua.
Hai un’azienda di cosmetica? Lascia sulla tua Landing Page la testimonianza della ricercatrice che si nasconde dietro i tuoi prodotti.
Devi promuovere una piccola impresa artigiana? Crea delle piccole interviste ai tuoi dipendenti.
Oggi su internet non ci si fida, soprattutto qui in Italia dove le persone ancora faticano ad inserire i dati della propria carta di credito online e preferiscono comprare tutto in contrassegno.
Per questi motivi è essenziale stabilire quel rapporto di fiducia con l’utente che sta guardando le tue landing.
Il fatto che l’amministratore o i dipendenti dell’azienda stessa mettano pubblicamente online la propria immagine, descrivendo ciò che stanno cercando di vendere, aiuta molto a stabilire questo rapporto.
Non deve essere per forza un video, in alcuni casi potrebbe bastare anche una semplice fotografia.
Personalmente preferisco video molto brevi di al massimo 1 minuto, preferibilmente meno.
Tieni sempre a mente che le persone sono svogliate, si annoiano in fretta e non hanno la minima intenzione di leggere o guardare tutto il materiale che gli stai proponendo.
Leggeranno in media il 25%, se non meno, del testo totale presente nella Landing Page.
Ci sono persone che preferiscono leggere del testo e ci sono persone che invece preferiscono guardare un video illustrativo.
Perché non accontentarle entrambe?
10. Spingi l’utente verso una singola azione
Nelle Landing Page devi sempre cercare di non disperdere l’attenzione verso più azioni: l’utente deve poter compiere sempre e solo una singola azione.
Qui entra in gioco il concetto di “Attention Ratio“.
L’attention ratio rappresenta il rapporto fra il numero di azioni che puoi compiere su una pagina ed il numero di azione che dovresti compiere, che è in questo caso una sola.
Ora, fermati un secondo ed analizza la tua landing page: conta quante azioni che puoi svolgere.
Sono presenti link esterni? C’è un menu di navigazione? Ci sono i social buttons? Male.
Stai facendo una landing, non un sito web. Una landing non deve avere elementi di distrazione. Non devi poter uscire dalla stessa attraverso un link esterno. Probabilmente non ti serve neanche il bottone social per mettere like alla pagina Facebook.
Il tuo scopo è vendere un prodotto? Concentrati su di esso, non inserire elementi di distrazione, focalizzati sulla tua unica azione.
Non ti sto dicendo di non inserire più Call to Actions, perché queste possono e devono essere presenti più volte sulla tua pagina: anche inserendone 3 o 4 nei punti giusti, compiono tutte la stessa azione comune.
Ti voglio lasciare anche un piccolo consiglio sulle CTA: inserisci una piccola frasetta di poche parole subito sotto la CTA, in modo da rassicurare l’utente sull’azione che stanno per compiere.
L’esempio perfetto è di AdEspresso qui in alto: scrivendo “No Credit Card required!” hanno rassicurato l’utente dal dover inserire obbligatoriamente una carta di credito alla registrazione.
11. Usa gli indicatori direzionali
Una Landing Page è un percorso, deve attrarre l’utente e guidarlo verso un’unica azione.
Come abbiamo già visto prima, non possiamo dare per scontato nulla sul web.
Non possiamo dare per scontata l’attenzione degli utenti, non possiamo dare per scontato che leggano le sezioni più importanti e non possiamo nemmeno pretendere che seguano il nostro percorso.
Dobbiamo dare una mano ai nostri utenti.
In ogni Landing Page cerco sempre di evidenziare molto bene le azioni che voglio svolgano gli utenti.
Cerco sempre di utilizzare immagini con indiciatori visivi ben evidenti.
Cosa notate dalle immagini qui sopra?
Abbiamo due varianti della stessa Landing Page: un A/B Test.
Ti ricordo che effettuare un A/B Test significa prendere un elemento del tuo funnel, in questo caso una Landing Page, crearne delle varianti differenti dove cambia un piccolo particolare, in modo da analizzare il comportamento degli utenti e capire quale delle varianti ha una performance maggiore.
In questo caso ci sono due Landing Page in cui cambia l’immagine sulla sinistra.
Nella prima immagine il neonato guarda negli occhi l’utente, nella seconda invece è girato verso destra e guarda direttamente gli elementi posizionati nella sezione destra della Landing Page.
Le reazioni degli utenti sono state analizzate attentamente attraverso un software di eye tracking che analizza il movimento degli occhi mentre viene visualizzata la Landing Page.
Come puoi notare, la seconda immagine rappresenta la variante migliore.
L’attenzione dell’utente viene guidata dagli occhi del neonato verso la sezione destra della Landing Page attraverso la linea virtuale tracciata dallo sguardo del neonato.
Nella prima variante, invece, l’attenzione viene attirata dallo sguardo del neonato ma viene poi dispersa, senza essere guidata verso altri elementi della pagina.
Facciamo un piccolo test
Adesso ti metto alla prova. L’immagine che vedi qui sotto è estratta dalle mie slide.
Ho intuito correttamente?
L’immagine attira molto l’attenzione. Gli occhi dell’uomo nella foto guardano verso la Call to Action. La Call to Action è in netto contrasto con tutti gli altri colori presenti.
È quasi impossibile che tu abbia guardato l’immagine senza seguire l’ordine foto, CTA e testo.
Ti ho appena dimostrato tutto ciò che hai letto, con una semplice foto.
12. Mettiti in mostra, above the fold
Oggi internet è diventato più piccolo: sono arrivati gli smartphone.
Tutti quanti oggi camminano per strada con il display dell’iPhone sul viso rischiando di essere investiti circa ogni 14 millisecondi.
Grazie ad essi però il traffico online è aumentato a dismisura. Vi faccio un esempio nella mia famiglia: mia madre.
Mia madre non è molto tecnologica.
Non ha mai posseduto un computer, non aveva mai navigato su internet e non sa nemmeno come si faccia con un computer.
Poi le abbiamo regalato uno smartphone ed ora commenta tutte le mie foto su Facebook con le emoticon dei gattini. È la mia prima fan sui social network.
Gli smartphone sono riusciti a portare online tutte quelle persone che non hanno o non sanno utilizzare i computer.
Per questo motivo oggi almeno l’80% del traffico proveniente da Facebook è mobile.
E allora mi chiedo: perché prima di mandare online una pagina non controlli l’above the fold?
Non sai cos’è l’above the fold? Te lo spiego subito.
Immagino che la tua landing page sia più lunga della dimensione di un display.
Che esso sia uno smartphone o un pc, per arrivare in fondo alla pagina devi usare lo scroll, che sia con il mouse o con il dito sul display dello smartphone.
L’above the fold rappresenta la sezione di una pagina web che è pienamente visibile senza effettuare nessuno scroll.
In poche parole, è ciò che i tuoi utenti vedono appena atterrano sulla tua pagina.
Purtroppo, vedo spesso molte persone ottimizzare le proprie pagine per dispositivi Desktop senza curarsi affatto di ciò che vedono gli utenti mobile non appena atterrano sulla landing page.
Lo so che le pagine web vengono create sui computer ma ormai bisogna adattarsi alla regola del mobile first: prima ottimizzi per mobile, poi per desktop.
Su un dispositivo Desktop lo spazio a disposizione è molto più ampio rispetto a quello disponibile su un dispositivo mobile, per questo motivo risulta più semplice ottimizzare l’above the fold per poter mostrare subito tutte le informazioni più importanti all’utente, facendo una buona impressione.
Da mobile invece è più complicato: abbiamo poco spazio a disposizione e in quello spazio ridotto dobbiamo fare la nostra ottima prima impressione.
Uno fra gli errori che vedo spesso fare è quello di inserire delle immagini enormi nell’header della pagina.
Da Desktop probabilmente la visualizzazione è corretta e riusciamo a mostrare anche del testo che abbia un senso, ma cosa succede guardando la pagina da mobile?
Nella maggior parte dei casi viene mostrata quell’enorme immagine con un grande spreco di spazio e una conseguente pessima prima impressione.
Le Landing Page devono essere ottimizzate per i dispositivi mobili e devono far capire subito all’utente di cosa si tratta, senza richiedere un’azione dell’utente, fra cui lo scroll della pagina.
Vuoi un piccolo esempio? Ecco la Landing Page che ho realizzato per la Facebook Advanced Masterclass.
Lo stile e il posizionamento degli elementi cambia completamente.
Tutti gli elementi vengono spostati, ridotti di dimensione e realizzati in modo da rendere visibile la CTA e la maggior parte del testo dell’header senza dover fare scroll down.
Così facendo catturo immediatamente l’attenzione dell’utente ed evito di disperderla.
Ricapitolando quindi:
Cambia totalmente lo stile degli elementi e la loro disposizione sulla pagina web: il più delle volte ciò che mostri su un dispositivo desktop non è adatto a ciò che dovresti mostrare su un dispositivo mobile.
Mostra sempre tutte le informazioni necessarie subito, altrimenti rischi di perdere l’attenzione dell’utente prima ancora che veda il resto della pagina.
13. Colpisci gli utenti
La prima impressione sul web conta molto, soprattutto sulle Landing Page.
Chiariamo subito una cosa: il comportamento degli utenti sulle pagine web varia anche in base alla fonte di traffico.
Facciamo un esempio pratico: usando Google Ads intercetti utenti molto in target, perché hanno volutamente effettuato una ricerca riguardo a ciò che stai sponsorizzando.
Su Facebook al contrario l’utente non sta cercando in quel momento ciò che tu vai a proporre nella tua campagna, però puoi sapere che l’utente intercettato sia interessato (si spera) ad essa se il target e gli interessi sono stati definiti correttamente.
“Ok, ma questo cosa c’entra con colpisci gli utenti?”
C’entra eccome!
Ti ho fatto questi esempi che rappresentano solo due fra le migliori fonti di traffico che puoi utilizzare online oggi.
Secondo te il grado di attenzione dell’utente è maggiore su Google Ads o su Facebook Ads?
La risposta è molto semplice da intuire se hai letto e compreso ciò che ho scritto poco fa.
L’utente AdWords sta cercando qualcosa, è interessato in quel momento preciso a trovare informazioni riguardo ciò che sta cercando.
L’utente Facebook, al contrario, NON È interessato in quel preciso momento.
Se l’utente Facebook fa click sulla tua inserzione, è solo incuriosito da essa e sta analizzando il contenuto della pagina di destinazione.
Ti sto dicendo tutto ciò per farti capire che il grado di attenzione dell’utente cambia per ogni fonte di traffico e l’errore più grave che tu possa fare è dare per scontato che l’utente rimanga sulla tua pagina per sfogliarla tutta con attenzione.
Quando un utente atterra sulla tua pagina, hai pochi secondi di tempo per attirare la sua attenzione e guidarlo esattamente dove vuoi tu.
Se non riesci ad attirare la sua attenzione velocemente, il tuo utente se ne andrà e tutto il lavoro fatto sarà stato inutile.
Non dare mai per scontata l’attenzione dei tuoi utenti.
Conclusioni
Eccoci giunti alla fine di questo super articolo sulla creazione e l’ottimizzazione di una landing page.
Prima di salutarci, voglio lasciarti un ultimo regalo.
L’immagine che vedi qui sopra riassume queste 10 regole base ed è estratta dalle slides che ho realizzato per una lezione tenuta sulla Facebook Advanced Masterclass, corso di formazione online dove io e Francesco Agostinis insegniamo in modo pratico l’advertising su Facebook, oltre a trattare tutti gli argomenti di contorno come questo che stai leggendo.
Adesso hai davvero tutti gli strumenti per creare landing page.
Non ti resta altro che iniziare a creare!
P.S.: Se parti da zero, ti consiglio di dare un’occhiata a WP Start, il campo base con lezioni pratiche e complete, sintesi della nostra esperienza sul campo, per iniziare a creare le tue prime pagine web.
Grazie per questo articolo molto esaustivo sulle landing pages!