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Growth Hacker: lo stratega che realizza l’accelerazione della crescita aziendale

13 Febbraio 2024
Marketers

Oggi, parleremo di un ruolo molto importante e interessante nel mondo del marketing: il Growth Hacker.

Hai mai sentito parlare di questo termine? Se la risposta è no, non preoccuparti, perché spiegheremo tutto nei minimi dettagli.

Per cominciare…

Il Growth Hacking è una strategia di marketing digitale che mira ad aumentare la crescita aziendale in tempi record. È un approccio rivoluzionario che sta cambiando il modo in cui le aziende pensano alla crescita e all’espansione.

Noi di Marketers sappiamo molto bene che per avere successo nel business bisogna ottimizzare tutti i processi. Ecco perché nelle nostre aziende abbiamo questa figura che, avendo una formazione trasversale, può guidare le varie divisioni al meglio, affinché si ottenga il massimo.

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Nel corso di questo articolo, ti sveleremo le strategie e le competenze necessarie per diventare Growth Hacker, cosa fa praticamente, quanto guadagna, come diventarlo e quali sono le strategie che adotta per far decollare le aziende.

Le stesse strategie che ogni giorno utilizziamo per far crescere il fatturato e la visibilità dei nostri partner: Yoga Academy, e Arya, per esempio.

Attenzione! Non sono informazioni che riveliamo spesso, ecco perché dovresti metterti comodo e goderti i paragrafi di questa guida al growth hacking.

Pronto a scoprire come funziona tutto?

Via…

Tabella dei Contenuti mostra

Cos'è il Growth Hacking e perché è importante per le aziende

Il concetto di Growth Hacking è stato introdotto per la prima volta da Sean Ellis, spesso definito il “padrino del growth hacking”, nel 2010.

Ellis ha acquisito questo titolo grazie alla sua capacità di guidare una crescita esplosiva per diverse aziende, tra cui Dropbox, LogMeIn e Eventbrite. Fu lui a identificare la necessità di un nuovo tipo di professionista nel marketing, uno che fosse focalizzato esclusivamente sulla crescita.

Il tradizionale “marketer” non era più sufficiente. Questo approccio richiedeva una mentalità diversa, più analitica e orientata ai dati, ma anche più agile e pronta a sperimentare.

Sean Ellis inizia così ad enfatizzare l'importanza di un ciclo di feedback rapido, dove le idee venivano testate, i dati raccolti e analizzati e le lezioni apprese venivano rapidamente implementate. L'obiettivo era sempre il medesimo: la crescita a tutti i costi, ma in maniera sostenibile.

Il successo di Ellis e il suo approccio hanno portato alla diffusione del termine “Growth Hacker” e alla nascita di una vera e propria comunità di professionisti che condividevano questa visione. Il suo impatto sul mondo del marketing è stato profondo, e ha spostato l'attenzione dal semplice “fare marketing” al “crescere in modo esponenziale”.

Oggi, il Growth Hacking è una strategia di marketing che si concentra su strategie e tattiche creative per accelerare la crescita di un'azienda o di un prodotto.

Il termine “hacking” qui non ha nulla a che fare con attività illegali, ma si riferisce piuttosto all'uso di soluzioni creative e innovative per risolvere problemi di crescita.

La sua nascita è legata al mondo delle startup che avevano, appunto, bisogno di crescere velocemente con budget ridotti e così, codificando un sapiente mix di creatività e analisi dei dati, nasce questo approccio che oggi è adottato da parecchie aziende.

Questo tipo di strategie è molto interessante, perché nel mondo aziendale di oggi, dove la concorrenza è spietata, essere in grado di crescere rapidamente è la chiave per il successo. Ecco perché il growth hacking è così importante.

Nello specifico, il growth hacking si basa su un approccio sperimentale. Invece di aderire a strategie di marketing tradizionali, i growth hacker cercano nuovi modi per raggiungere i clienti e aumentare la visibilità del loro brand.

Perché investire nel growth hacking: obiettivi e vantaggi

Anche se può sembrare un approccio nuovo, in realtà, il growth hacking è una strategia su cui vale la pena investire per migliorare le funzioni di tutto il business.

In particolare, presenta dei vantaggi:

  • Risparmio di tempo e denaro. Uno dei principali vantaggi del growth hacking risiede nella sua natura efficiente dal punto di vista dei costi e del tempo. Il focus è diretto verso l'ideazione e l'implementazione di strategie che, pur avendo un costo inferiore rispetto alle metodologie di marketing tradizionali, riescono a generare un impatto significativo.Ciò significa che con il growth hacking puoi realizzare i tuoi obiettivi di crescita senza dover necessariamente mettere a disposizione un budget elevato. Inoltre, il ritorno sull'investimento tende ad essere più rapido, permettendo alle aziende di risparmiare non solo denaro, ma anche tempo prezioso che può essere reinvestito in altre aree strategiche.
  • Crescita rapida. Un altro aspetto fondamentale del growth hacking è, quindi, la sua capacità di accelerare il tasso di crescita di un'azienda. Se gestisci una startup o un'azienda in fase di espansione, il growth hacking può rivelarsi uno strumento particolarmente efficace.Utilizzando tecniche innovative e creative, i growth hacker cercano continuamente opportunità per ottimizzare l'acquisizione e la retention dei clienti, con l'obiettivo di incrementare la base utente in tempi notevolmente brevi.Di conseguenza, l'impiego di strategie di growth hacking può permettere alla tua azienda di raggiungere obiettivi di crescita ambiziosi in un arco di tempo più breve rispetto ai metodi di marketing tradizionali.

In pratica, il growth hacking si presenta come una strategia indispensabile per qualsiasi azienda moderna che aspira a espandersi rapidamente e in modo efficiente.

Principali aree in cui si concentra il Growth Hacking

Il growth hacker si concentra su diverse discipline che coinvolgono una varietà di aree chiave. In ciascuna di queste aree, i growth hacker applicano la loro mentalità analitica e creativa per trovare nuovi modi di stimolare la crescita. Ecco alcune delle principali aree in cui si concentra il growth hacking:

  • Email Marketing. L'email marketing rimane uno degli strumenti più efficaci a disposizione dei growth hacker. Attraverso l'invio di email mirate e personalizzate, si può raggiungere direttamente il cliente, fornire informazioni pertinenti, promuovere prodotti o servizi, e in ultima analisi, aumentare l'engagement e far crescere la base di utenti. Un buon growth hacker sa come segmentare l'audience e creare campagne di email marketing che risuonino con diversi segmenti di utenti.
  • Social Media Marketing. In un mondo sempre più connesso, i social media rappresentano una piattaforma vitale per le strategie di growth hacking. Essi offrono l'opportunità di promuovere il tuo brand, di interagire con i tuoi clienti su un livello personale e di ampliare la tua portata a nuovi pubblici. Oltre alla semplice promozione del brand, i social media possono essere utilizzati per il servizio clienti, la raccolta di feedback e persino il lancio di nuovi prodotti.
  • Content Marketing. Il content marketing riguarda la creazione e la condivisione di contenuti di valore per attirare e coinvolgere un pubblico target. Questi contenuti possono assumere diverse forme, dai post del blog, agli ebook, ai video e molto altro. Creando contenuti di alta qualità che rispondano alle esigenze e agli interessi del tuo pubblico, puoi costruire la fiducia con i tuoi clienti, posizionarti come un leader del settore e attrarre nuovi utenti.
  • SEO. L'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è una componente cruciale di qualsiasi strategia di growth hacking. Senza una solida presenza nei risultati dei motori di ricerca, sarà difficile per il tuo brand raggiungere nuovi utenti e aumentare la visibilità. Lavorare sulla SEO implica una varietà di tattiche: dall'ottimizzazione delle parole chiave, alla creazione di contenuti di alta qualità, alla costruzione di un profilo di backlink forte. Un buon growth hacker ha una profonda comprensione di come funziona la SEO e di come utilizzarla per favorire la crescita del brand.

A differenza di un semplice marketer con diverse competenze, un growth hacker non ha paura di tagliare.

Se un canale social è inattivo o non va o se quella strategia o contenuto smette di funzionare, tramite i dati viene velocemente tagliato per dare spazio ad altro…

Growth Hacker-crescita

Chi è il Growth Hacker e di cosa si occupa

Un growth hacker, come abbiamo visto finora, può essere un marketer con un’ottima formazione in vari campi che utilizza approcci basati sulla creatività e l’analisi dei dati. In molti casi, è chiamato anche growth marketer ma non sempre lo è.

Infatti, spesso, sono ingegneri o product manager, ma applicano molto bene i principi del growth hacking: analisi, propensione alla crescita e pensiero fuori dagli schemi.

Il mindset del growth hacker: le caratteristiche per avere successo

Il mindset del growth hacker è (deve essere) unico.

Parliamo di un individuo che incarna una mentalità particolare, un approccio straordinario alla crescita che differisce notevolmente dai tradizionali metodi di marketing. In particolare

  • Un Growth Hacker è creativo. Il mondo del marketing digitale è in continua evoluzione, e per rimanere al passo con le nuove tendenze e le mutevoli esigenze dei consumatori, un Growth Hacker deve essere in grado di pensare fuori dagli schemi. Ciò richiede una mentalità aperta, un'abilità di pensiero laterale e la capacità di trovare soluzioni innovative a problemi complessi.
  • Un Growth Hacker è disposto a sperimentare. Nell'universo del Growth Hacking, l'assunzione di rischi e l'esplorazione di nuove idee sono all'ordine del giorno. Un Growth Hacker non teme il fallimento, ma piuttosto lo vede come un'opportunità per imparare e migliorare. Sperimentare con diverse strategie e tattiche è il modo migliore per scoprire cosa funziona e cosa no, e quindi per ottimizzare e affinare le proprie tecniche di crescita.
  • Un Growth Hacker è sempre alla ricerca di nuovi modi per far crescere un'azienda. Questa ricerca incessante di opportunità di crescita richiede una mentalità proattiva e un impegno costante verso l'apprendimento. Un Growth Hacker deve essere sempre sul pezzo, aggiornandosi sulle ultime tendenze del marketing digitale, studiando le strategie della concorrenza e sfruttando tutte le risorse a disposizione per scoprire e sperimentare nuovi metodi di crescita.

Insomma, avere un “mindset da growth hacker” significa abbracciare l'innovazione, accettare la sperimentazione e perseguire costantemente nuove opportunità di crescita.

È questo l'atteggiamento che permette ai Growth Hacker di guidare l'accelerazione della crescita aziendale in modi che la tradizionale strategia di marketing potrebbe non riuscire a raggiungere.

Hard e soft skill: le competenze necessarie per diventare un growth hacker

Alla fine dei conti, però, un growth hacker non è solo un pensatore creativo, ma è anche un tecnico esperto con una vasta gamma di competenze.

Per operare in modo efficace e raggiungere il successo, un growth hacker deve possedere una serie di hard e soft skill ben precise.

  • Hard Skills: Le competenze tecniche sono fondamentali per un growth hacker. Queste includono, come abbiamo detto sopra, una solida comprensione delle tecniche di marketing digitale, dall'email marketing al SEO, passando per i social media, l’adv e il content marketing.Un growth hacker deve essere altamente competente nell'utilizzo degli strumenti digitali e delle piattaforme di marketing, e deve possedere una conoscenza approfondita delle ultime tendenze e tecnologie.

Una delle hard skills più importanti per un growth hacker è la competenza analitica. Essere in grado di raccogliere, analizzare e interpretare grandi quantità di dati è fondamentale. Questi dati possono fornire informazioni preziose sul comportamento degli utenti, sulle performance delle campagne e sulle opportunità di crescita.

Un growth hacker deve quindi essere a suo agio con i numeri.

  • Soft Skills: Le competenze trasversali, o soft skills, sono altrettanto importanti. Queste competenze includono le abilità di comunicazione, il pensiero critico, il lavoro di squadra e la leadership. Un growth hacker deve essere in grado di comunicare efficacemente le sue idee e le sue strategie, sia all'interno del suo team che ai clienti e ai stakeholder esterni.

Oltre a questo, un growth hacker deve possedere un'eccezionale capacità di problem solving. Il growth hacking è un campo in cui si presentano costantemente nuove sfide e problemi da risolvere. Essere in grado di affrontare questi ostacoli con una mentalità proattiva e soluzioni creative è fondamentale.

Un aspetto fondante del Growth Hacking è l’ottimizzazione.
Sia delle spese, che devono ridursi al minimo, sia delle risorse.

Se il primo obiettivo è portare risultati tangibili, il secondo è abbattere i costi di gestione di ogni processo.

Come diventare un growth hacker e quanto guadagna?

Diventare un Growth Hacker non è un processo che avviene dal giorno alla notte; richiede impegno, dedizione e una gran quantità di apprendimento. Inoltre, bisogna avere una solida e ampia formazione di base, come abbiamo visto, e bisogna sapersi sporcare le mani, fallendo se necessario.

Infatti, proprio la messa in pratica delle strategie apprese fa la differenza…

Qui ci sono alcuni passaggi che potrebbero aiutarti ad avviare il tuo percorso

  • Formazione: non esiste un percorso di formazione definito per diventare un Growth Hacker. Tuttavia, avere una formazione in marketing, economia o un campo correlato può certamente fornire una solida base. Inoltre, ci sono molti corsi online e workshop che possono aiutarti a imparare le competenze tecniche e le strategie di marketing digitale necessarie.
  • Pratica: l'apprendimento non termina con la formazione accademica. Il mondo del marketing digitale cambia rapidamente, e mantenere il passo richiede una continua auto-formazione e sperimentazione. Lavorare su progetti reali, anche a livello personale o per piccole start-up, può offrire un'esperienza pratica inestimabile.
  • Rete di contatti: costruire una solida rete di contatti può aprire molte porte. Partecipare a eventi di networking, convegni e seminari può aiutarti a entrare in contatto con professionisti del settore e potenziali datori di lavoro.

Per quanto riguarda lo stipendio, come per qualsiasi professione, questo può variare ampiamente a seconda di diversi fattori, tra cui l'esperienza, l'ubicazione e l'industria.

Quello che possiamo dire, dato il ruolo cruciale che un Growth Hacker svolge nel guidare la crescita aziendale, è che si tratta di una posizione altamente remunerativa. Negli USA, dove il ruolo è già ampiamente diffuso, si possono guadagnare tra gli 80 e 100 mila dollari all’anno.

La buona notizia è che, in Europa, invece, il ruolo sta cominciando a diffondersi solo in questi ultimi anni, pertanto c’è ancora spazio nel mercato!

Secondo le stime, in Italia un Growth Hacker può aspettarsi di guadagnare tra i 30.000 e i 60.000 euro all'anno, anche se con l'esperienza e la prova di successi notevoli, questo valore può aumentare significativamente.

Cosa fa un growth hacker? Le principali strategie e tattiche

Un growth hacker, ancor prima di utilizzare una serie di strategie e tattiche per far crescere un'azienda, si basa su un approccio composto da 4 grandi fasi.

  • analisi,
  • brainstorming,
  • prioritizzazione,
  • esecuzione.

Queste fasi sono un vero e proprio flusso potenzialmente infinito.

All’interno di queste macro fasi, vi sono delle strategie più comuni che includono tutte le pratiche che conosciamo come l'uso dei social media per promuovere un prodotto, l'ottimizzazione del sito web per aumentare la visibilità nei motori di ricerca e l'uso di email marketing.

Ma non c'è una formula unica per tutti: ogni azienda è diversa e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un'altra.

Scomponendo, però, queste macro fasi, possiamo individuare sei step fondamentali che stanno alla base del growth hacking.

1. Identificazione del pubblico target di riferimento

Conosci il tuo pubblico.

Nel mondo del growth hacking, non esiste una regola d'oro più importante di questa: devi conoscere il tuo pubblico. Capire chi sono i tuoi clienti, quali sono le loro esigenze, cosa apprezzano e come prendono le loro decisioni di acquisto ti darà un vantaggio inestimabile.

Più conosci il tuo pubblico, più efficacemente potrai indirizzare le tue strategie per intercettare i loro desideri e bisogni.

Alcune domande che potrebbero aiutarti in questa fase includono:

Qual è la fascia d'età del tuo pubblico?
Quali sono i loro interessi?
Quali problemi cercano di risolvere quando utilizzano il tuo prodotto o servizio?

Ecco perché devi individuare le tue buyer personas.

Growth Hacker-buyer

Segmentazione del pubblico.

Una volta capito chi è il tuo pubblico, il prossimo passo è la segmentazione. Questo processo ti permette di dividere il tuo pubblico in gruppi più piccoli in base a caratteristiche specifiche, come età, interessi, comportamento di acquisto, ecc.

Ad esempio, potresti avere un gruppo di clienti che sono particolarmente interessati a una specifica caratteristica del tuo prodotto, mentre un altro gruppo potrebbe essere più interessato al prezzo.

Segmentare il tuo pubblico permette di personalizzare le tue strategie di marketing e le tue tattiche di growth hacking per raggiungere le persone giuste con il messaggio giusto.

L’approccio “taglia unica” raramente funziona nel marketing. Ogni segmento del tuo pubblico ha bisogni e desideri unici, e un buon growth hacker sa come parlare direttamente a questi desideri in modo efficace.

Senza una chiara comprensione del tuo pubblico, le tue strategie e tattiche potrebbero finire per essere poco efficaci o addirittura controproducenti.

2. Creazione di un funnel di conversione con testing e ottimizzazione

Una volta individuato il target, bisogna scremare. Per riuscirci si crea un funnel di vendita che permette di arrivare all’obiettivo.

Il funnel di conversione rappresenta il viaggio del cliente, dalla scoperta del tuo brand fino all'acquisto effettivo del tuo prodotto o servizio. Può essere suddiviso in varie fasi, ad esempio:

  • consapevolezza,
  • interesse,
  • desiderio
  • azione

Il growth hacker lavora per migliorare e ottimizzare ogni singola fase di questo percorso, cercando di massimizzare le conversioni. Questo può significare rendere il tuo sito web più coinvolgente, migliorare la tua offerta di prodotti, o creare campagne pubblicitarie mirate che risuonano con il tuo pubblico target.

Una volta creato inizia la fase di testing e ottimizzazione. Infatti, è qui che inizia il vero lavoro. Ogni aspetto del funnel deve essere costantemente monitorato, testato e ottimizzato.

Questo può comportare l’A/B testing di differenti versioni di una pagina del tuo sito web, l'adattamento del tuo messaggio di marketing in base ai feedback dei clienti, o la sperimentazione con diverse tattiche di promozione per vedere quali portano i migliori risultati.

L'obiettivo è continuare a migliorare, affinare e ottimizzare il tuo funnel di conversione per massimizzare il numero di clienti che completano l'intero percorso.

In pratica, non si tratta solo di ottenere nuovi clienti, ma di guidarli lungo un percorso ben definito che li porti all'acquisto, offrendo loro un'esperienza di brand.

Questo è quello che imparerai nel nostro corso di Marketing automation, utile per lanciare il tuo primo funnel!

Lo trovi all'interno di Marketers Pro, la nostra community esclusiva che ti darà accesso a corsi di formazione, masterclass di approfondimento, meetup esclusivi e tanto networking con marketers al tuo livello.

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3. Customer Acquisition: tattiche innovative per acquisire nuovi clienti

Quello che normalmente facciamo in Marketers, per arrivare all’acquisizione di lead, è uno schema formato da: traffico, optin page, thank you page e automazioni via email.

Questo schema, velocemente sciorinato, permette di avere delle conversioni e dei lead profilati per tutti gli obiettivi che ci poniamo.

Non è sempre semplice, perché dipende sempre anche dal prodotto/servizio che proponiamo, ma quasi sempre troviamo il bandolo della matassa seguendo questo filo conduttore.

Proviamo a vederlo nei dettagli.

Traffico e fonti di traffico: il traffico al tuo sito web è fondamentale per acquisire nuovi clienti. Puoi generare traffico utilizzando:

  • strategie SEO,
  • campagne pubblicitarie a pagamento,
  • post sui social media
  • content marketing.

È importante monitorare da dove proviene il tuo traffico per capire quali canali stanno funzionando meglio e ottimizzare di conseguenza le tue strategie.

Il content marketing è una delle strategie più efficaci per attirare nuovi clienti. Creare contenuti originali, utili e di alta qualità non solo può aiutarti a posizionarti come un leader del settore, ma può anche guidare il traffico al tuo sito web.

Anche i social media sono uno strumento potente per raggiungere un pubblico più vasto e costruire relazioni autentiche con i tuoi clienti. Puoi utilizzare piattaforme come Facebook, Instagram o LinkedIn per condividere i tuoi contenuti, interagire con i tuoi follower e ascoltare direttamente cosa pensano i tuoi clienti.

Opt-in page. La pagina di opt-in è dove i visitatori del tuo sito web possono fornire il loro indirizzo e-mail in cambio di qualcosa di valore, come una guida gratuita o un codice sconto. La optin page che deve dare delle informazioni ben precise. Deve spiegare quale sia il vantaggio derivante dall’azione che chiediamo di fare all’utente, sia essa l’acquisto o lasciare i contatti.

Thank you page strategica: Un'altra tattica chiave di acquisizione dei clienti è l'utilizzo di una pagina di ringraziamento strategica.. Dopo che si sono iscritti, gli utenti vengono reindirizzati a una pagina di ringraziamento, che può essere utilizzata per promuovere ulteriormente i tuoi prodotti o servizi.

Per esempio, in alcuni casi, Marketers nella sua Thank you page propone subito il suo corso base Jetpack, per recuperare l’investimento pubblicitario fatto su Facebook o Google Ads. In questo modo, l’acquisizione viene fatta a costo 0, perché potrai riuscire a recuperare ciò che hai speso in ads.

Automazioni via email. Infine, una volta che hai ottenuto l'indirizzo e-mail dei tuoi visitatori, puoi iniziare a inviare loro e-mail automatizzate. Questo può includere e-mail di benvenuto, aggiornamenti di prodotti, promozioni speciali e altro ancora, come Soap Opera Sequence, ovvero delle email relazionali che conducono l’utente verso una conversione specifica. Le e-mail automatizzate sono un modo efficace per mantenere i tuoi clienti coinvolti e incoraggiarli a fare un altro acquisto.

Nel nostro corso Business Genetics ci sono molte tattiche innovative che Omar Brigantini, il nostro growth hacker, ha utilizzato per acquisire nuovi clienti in varie nicchie. Dai un’occhiata!Growth Hacker: lo stratega che realizza l’accelerazione della crescita aziendale 1

L'obiettivo è sempre quello di attirare visitatori di alta qualità al tuo sito web, coinvolgerli con contenuti di valore e infine convertirli in clienti paganti.

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4. Analisi dei dati e identificazione delle opportunità di crescita

Come abbiamo visto, una delle qualità del growth hacker è l’analisi dei dati.

Nel cuore del growth hacking c'è un'ossessione per i dati.

Un growth hacker usa i dati per tracciare e misurare i risultati delle diverse strategie, sperimentazioni e campagne. Sono esperti nell'usare strumenti di analisi avanzati, come Google Analytics, Mixpanel o altri strumenti di analisi dei dati.

Questi strumenti permettono loro di monitorare attentamente le metriche chiave di performance (KPI), come il tasso di conversione, il costo per acquisizione, il tasso di abbandono, e altro ancora. Non si basano su supposizioni, ma su numeri reali e tangibili.

Il secondo passo è saper leggere i dati e identificare le opportunità.

Una volta che un growth hacker ha i dati, li analizza per identificare trend, pattern e opportunità. Potrebbe notare, ad esempio, che una particolare strategia di content marketing sta attirando un sacco di traffico, oppure che un certo gruppo demografico risponde particolarmente bene a una promozione.

Ogni piccolo successo può essere un'opportunità per espandere o ottimizzare. Potrebbe essere l'opportunità di espandersi in un nuovo segmento di mercato, di ottimizzare un prodotto o servizio, o di lanciare una nuova campagna di marketing mirata.

Inoltre, l'analisi dei dati può rivelare problemi o aree di miglioramento. Un tasso di abbandono alto potrebbe indicare un problema con l'esperienza dell'utente, mentre un basso tasso di conversione potrebbe suggerire la necessità di ottimizzare la pagina di vendita.

Quindi, l'identificazione delle opportunità non si limita solo al positivo, ma include anche l'individuazione e la soluzione dei problemi.

L'analisi dei dati e l'identificazione delle opportunità di crescita permettono ai growth hacker di fare scelte informate e basate sui dati, che guidano l'azienda verso una crescita accelerata e sostenibile.

5. Retention e Customer Loyalty: mantenere e fidelizzare i clienti esistenti

Mantenere i clienti è tanto importante quanto acquisirne di nuovi.

Un growth hacker non si concentra solo sull'acquisizione, ma dedica una grande parte del suo lavoro alla fidelizzazione dei clienti, alla cosiddetta retention.

Questo si traduce:

  • nell'offerta di un'esperienza utente eccezionale,
  • nell'assicurarsi che i clienti siano soddisfatti dei prodotti o servizi,
  • nel fornire assistenza di alta qualità,
  • nel mantenere l'engagement alto attraverso aggiornamenti di prodotto, comunicazioni efficaci e offerte

La fedeltà del cliente (Customer Loyalty) è un motore potente di crescita a lungo termine. Un cliente fedele non solo continua a fare acquisti nel tempo, ma spesso diventa un promotore del tuo brand, raccomandando a parenti, amici e conoscenti.

Ecco perché i growth hacker si concentrano sul costruire e rafforzare la lealtà del cliente attraverso:

  • programmi di fedeltà,
  • offerte speciali per clienti abituali
  • un servizio clienti eccezionale.

Inoltre, lavorano per trasformare i clienti in autentici ambasciatori del brand, incoraggiando recensioni positive, testimonianze e riferimenti.

Ritenzione e lealtà dei clienti non sono solo tattiche di growth hacking: sono strategie a lungo termine che possono portare a una crescita sostenibile.

Questi due concetti lavorano in tandem per garantire che i clienti non solo acquistino una volta, ma diventino clienti a lungo termine che amano e promuovono attivamente il tuo brand.

6. Viral Marketing e passaparola: sfruttare il potere della condivisione

Due strategie fondamentali del growth hacking sono il viral marketing e il passaparola. Questi due approcci sono molto potenti perché possono, in modo rapido ed efficace, far crescere la popolarità di un brand.

In particolare:

  • Viral Marketing: Il viral marketing è una tattica di crescita potente che punta a far ‘esplodere' un messaggio, un prodotto o un servizio attraverso una rapida condivisione tra gli utenti.Quando funziona correttamente, può portare a una crescita esponenziale del tuo brand con un investimento di tempo e denaro relativamente basso. I growth hacker considerano il viral marketing una leva cruciale e utilizzano una serie di tecniche, come la creazione di contenuti virali, l'organizzazione di concorsi con premi, l'impiego di influencer o l'adozione di campagne di social media, per stimolare la condivisione e la diffusione dei loro messaggi.
  • Passaparola: L'antica pratica del passaparola rimane una delle tecniche più efficaci per la crescita di un'azienda. Le persone tendono a fidarsi delle raccomandazioni dei loro amici, familiari e colleghi, quindi un buon passaparola può fare molto per aumentare la tua base di clienti e la tua reputazione.I professionisti del marketing digitale enfatizzano l'importanza del passaparola, spingendo per creare esperienze straordinarie per i clienti che li motivino a condividere positivamente il brand con la loro rete. Strumenti come programmi di riferimento o reward, testimonianze dei clienti e strategie di engagement possono essere utilizzati per incentivare e capitalizzare il passaparola.

In pratica, sia il viral marketing che il passaparola sono strategie fondamentali nel playbook del growth hacking.

Sfruttando il potere della condivisione e delle reti sociali, i growth hacker possono accelerare la crescita del loro brand e raggiungere un pubblico più ampio con meno risorse.

Queste strategie non solo portano nuovi clienti, ma contribuiscono anche a costruire una comunità di fedeli ambasciatori del brand.

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Le metriche chiave utilizzate nel Growth Hacking

Abbiamo già detto (e capito) come, nel growth hacking, la capacità di misurare e analizzare i dati giusti è fondamentale per guidare la crescita dell'azienda.

Queste metriche, spesso raggruppate nel cosiddetto modello “AARRR” (Acquisition, Activation, Retention, Referral, Revenue), aiutano i growth hacker a identificare le opportunità di crescita, a comprendere l'efficacia delle loro strategie e a fare previsioni accurate.

  • Acquisizione
  • Attivazione
  • Retention
  • Referral
  • Revenue

Sono queste le fasi del funnel che il growth hacker deve analizzare per trovare i punti da sviluppare per far decollare il business. Ogni singola fase dovrà essere ottimizzata per coglierne le falle e intervenire. Vediamole nel dettaglio.

Acquisizione: misurare e ottimizzare il processo di acquisizione clienti

Nella fase di acquisizione, il focus è sull'attrazione di nuovi utenti o clienti. Le metriche chiave qui includono:

  • il numero di nuovi utenti o clienti,
  • la fonte del traffico,
  • il costo per acquisizione cliente (CAC),
  • il tasso di conversione.

Ottimizzare queste metriche può aiutare a ridurre i costi di acquisizione e ad attrarre un pubblico più ampio e più profilato.

Attivazione: monitorare il coinvolgimento e l'adozione del prodotto/servizio

La fase di attivazione riguarda l'engagement degli utenti con il prodotto o servizio.

Questa fase scatta, ovviamente, quando l’utente compie un’azione.

Le metriche chiave qui includono:

  • il tasso di attivazione, ovvero se si è iscritto a una newsletter o ha acquistato qualcosa,
  • il tempo trascorso sul sito per informarsi sul prodotto o servizio,
  • il tasso di completamento di azioni chiave, come registrazioni, acquisti o download.

Monitorare queste metriche può aiutare a capire quanto efficacemente gli utenti o i clienti stanno considerando il tuo prodotto o servizio, quanto sono coinvolti e quanto gradiscono il percorso o l’ecosistema che conduce alla conversione.

Questa fase è vitale, perché se non funziona qualcosa qui, bisogna intervenire prima di investire in qualsiasi altra parte del funnel!

Retention: fidelizzare i clienti e ridurre il churn rate

La fase di retention si concentra sul mantenimento dei clienti esistenti.

Questa è, ovviamente, una fase che dipende molto dalla tipologia di prodotto o servizio, il prezzo e le modalità di fruizione dello stesso.

Se stiamo parlando di una piattaforma che mette in contatto due realtà (tipo Tinder o Fiverr per lavoratori e committenti) allora sarà tuo interesse far sì che gli utenti la visitino ogni giorno. Se, invece, hai un business che ruota su prodotti di lusso o immobili, il timing di visita e il valore del bene è diverso.

Le metriche chiave qui includono:

  • il tasso di retention,
  • il tasso di churn (abbandono)
  • la frequenza di utilizzo del prodotto o servizio.

L'ottimizzazione di queste metriche può contribuire a ridurre il churn e ad aumentare la fedeltà dei clienti. Anche in questo caso, il growth marketer dovrà esser bravo con l’analisi dei dati, la creatività e il content marketing per creare delle situazioni favorevoli, in modo da avere valori accettabili per questi parametri.

Referral: sfruttare la potenza del passaparola e dei programmi referral

Abbiamo già detto sopra che la miglior pubblicità è il passaparola. Quello che accade con i programmi di referral non è molto diverso.

Attivare strategie di referral, una volta che si è abbastanza avanti con gli obiettivi di business e i clienti sono già fidelizzati, può essere una buona idea.

Nella fase di referral, l'obiettivo è incoraggiare i clienti esistenti a riferire nuovi utenti.
In diversi modi:

  • pulsanti di condivisione in bella vista,
  • codici promozionali via email a chi ha già acquistato e presenta un amico,
  • link di affiliazione

Le metriche chiave per misurare il referral sono:

  • il numero di referral,
  • il tasso di conversione dei referral,
  • il valore del referral.

Tutto questo sarà decisivo per capire l'efficacia delle tue strategie di referral e a incrementarne la crescita attraverso il passaparola.

Revenue: monitorare e aumentare le entrate per sostenere la crescita

La fase di revenue si concentra sulle entrate generate dal prodotto o servizio.

In pratica, siamo alla resa dei conti.

Quanto si guadagna con il tuo business?

Le metriche chiave qui sono:

  • il valore medio dell'ordine,
  • il lifetime value del cliente (LTV),
  • il rapporto tra LTV e CAC (costo acquisizione cliente).

Da qui potrai davvero capire la salute finanziaria del tuo business e identificare le opportunità per aumentare le entrate.

Indubbiamente, questa fase è fondamentale, ma lo sono anche tutte le altre, perché nessuna può davvero funzionare da sola!

Insieme, queste cinque aree rappresentano un quadro completo per il growth hacking, fornendo una visione totale del percorso del cliente e aiutando a identificare le aree di ottimizzazione.

Ricapitolando: il tuo utente deve essere finalizzato, essere attivo su app o sito, innamorarsi del tuo prodotto o servizio tanto da parlarne e consigliarlo agli altri. Alla fine, ci si potrà concentrare sul ricavo economico.

Gli strumenti e le risorse principali di un growth hacker

Entriamo nel dettaglio del lavoro da growth hacker.

Come abbiamo detto, più che un ruolo ben definito, è un approccio, un modo di lavorare volto alla crescita del business, in breve tempo e grazie all’utilizzo dell’analisi dei dati e all’ottimizzazione di tutti i processi.

Nella pratica, però, come avviene? Di seguito, lo scopriamo, accedendo anche ai vari tool che possono facilitare e sveltire il lavoro.

A/B Testing: i principali strumenti per eseguirlo alla perfezione

Il test A/B è una metodologia di testing utilizzata per confrontare due versioni di una pagina web, di un'email o di altro materiale di marketing per determinare quale performa meglio.

Anche in questo caso, bisogna essere mentalizzati verso questo approccio, proprio perché è improntato a perdere meno tempo possibile, raggiungendo il miglior risultato.

Strumenti come Google Optimize sono molto apprezzati per eseguire test A/B in modo efficace. Anche se tra poco questo tool sarà dismesso da Google, ci sono varie alternative per confrontare due versioni di una pagina web o landing per verificare un testo, colori, un pulsante posizionato prima o dopo ecc…

Eccone alcune:

L’integrazione con Google Analytics, certamente, facilità l’analisi dei dati.

Questi strumenti offrono una vasta gamma di funzionalità che rendono semplice l'impostazione e l'analisi dei test, permettendo ai growth hacker di ottimizzare le conversioni e migliorare l'esperienza utente.

Automazione delle attività di marketing: strumenti e piattaforme

Nell'ambito dell'automazione delle attività di marketing, in Marketers facciamo affidamento su strumenti affidabili e versatili come Active Campaign e ManyChat.

Le possibilità che offrono sono innumerevoli.

  • Active Campaign è una piattaforma di automazione del marketing che offre funzionalità complete per l'email marketing, la gestione dei lead e l'analisi delle prestazioni.

Leggi la recensione su Active Campaign a cura del nostro growth hacker Marco Brian Greco

Le automazioni di Active Campaign sono estremamente flessibili e personalizzabili. Puoi creare sequenze di email che si adattano alle azioni dei tuoi clienti, inviando messaggi mirati al momento giusto, come:

  • l'invio di email personalizzate basate sul comportamento dell'utente,
  • l'attribuzione di punteggi ai lead in base alla loro interazione con i tuoi contenuti,
  • la creazione di percorsi di customer journey automatizzati.Ad esempio, potresti impostare un'automazione che invia un messaggio di benvenuto ai nuovi iscritti, seguito da una serie di email che li guidano alla fruizione dei tuoi prodotti o servizi.

Inoltre, Active Campaign include strumenti avanzati per il monitoraggio delle performance delle tue campagne. Puoi tracciare l'apertura delle email, i click sui link, le conversioni e molto altro ancora, permettendoti di ottimizzare costantemente le tue strategie di marketing.

Active Campaign è uno strumento essenziale per ogni growth hacker per creare esperienze personalizzate per i clienti.

  • ManyChat, d'altro canto, è un tool potente per la creazione di chatbot, che ti permette di automatizzare la comunicazione con i clienti attraverso diverse piattaforme di messaggistica. Questo tool permette di creare chatbot intelligenti per il servizio clienti, le vendite e il marketing.Una delle caratteristiche principali di ManyChat, ma anche di altri bot, è la possibilità di creare flussi di conversazione automatizzati. Questi flussi possono essere progettati per rispondere alle domande più frequenti dei clienti, fornire informazioni sui prodotti, inviare aggiornamenti e molto altro ancora, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

I bot di ManyChat possono anche essere integrati con vari servizi esterni, come i sistemi di e-commerce, CRM e altre piattaforme di marketing. Questo consente di creare esperienze personalizzate basate sulle interazioni dei clienti con il tuo brand.

Per esempio, potresti utilizzare ManyChat per inviare ai tuoi clienti messaggi personalizzati basati sui loro interessi, sul loro comportamento di acquisto o sulla loro interazione con i tuoi contenuti social. Puoi anche utilizzare le automazioni di ManyChat per inviare promozioni speciali o offerte personalizzate, aumentando così le possibilità di conversione.

Inoltre, ManyChat offre strumenti analitici per monitorare le prestazioni delle tue chat e dei tuoi bot. Questo ti permette di vedere come i tuoi clienti interagiscono con i tuoi messaggi, quali bot stanno ottenendo i migliori risultati e quali aree potrebbero aver bisogno di miglioramenti.

L'integrazione di ManyChat con le piattaforme di social media come Facebook Messenger e Instagram è particolarmente utile.

Queste piattaforme hanno miliardi di utenti attivi, offrono un enorme potenziale per raggiungere e coinvolgere il tuo pubblico target. Utilizzando ManyChat, puoi sfruttare al meglio queste piattaforme per costruire relazioni più profonde con i tuoi clienti e accelerare la crescita del tuo business.

Entrambi questi strumenti possono essere integrati con Elementor, uno dei più popolari page builder per WordPress. Questa integrazione consente ai growth hacker di creare esperienze utente fluide e personalizzate, automatizzando il marketing e la comunicazione su vari canali, il tutto da un unico punto di controllo.

Nei nostri corsi di Lead Generation e di Marketing automation ci sono delle lezioni approfondite che ti spiegano come fare tutti i collegamenti più opportuni!

marketing automation e funnel per landing page ottimizzate e di successo

L'utilizzo combinato di Active Campaign, ManyChat e WordPress Elementor, permette, infatti, di ottimizzare e creare campagne di marketing altamente efficaci, risparmiando tempo e risorse.

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Raccolta e analisi dei dati: utilizzo di strumenti per il monitoraggio delle metriche

Nella fase di analisi dati, fondamentale per il growth hacking, possiamo affidarci a vari strumenti per monitorare le metriche e analizzare i vari dati. Ecco un elenco dei tools più utilizzati in questa fase:

  • Google Analytics: Abbiamo già visto come questo servizio gratuito offerto da Google permetta di analizzare in dettaglio il traffico web, compresi gli utenti, le sessioni, la durata media delle sessioni e il tasso di rimbalzo. È essenziale per comprendere da dove provengono i visitatori e come interagiscono con il sito.
  • Hotjar: Uno strumento che offre mappe di calore e registrazioni delle sessioni per visualizzare come gli utenti navigano e interagiscono con le pagine web. Una delle funzionalità più interessanti per migliorare la UX e capire cosa funziona e cosa no all’interno della pagina web in questione.
  • SEMrush: Utilizzato per l'analisi della concorrenza e l'ottimizzazione del SEO, offre dati preziosi sui concorrenti e sulle parole chiave.

Utilizzare una combinazione di questi e altri strumenti può fornire una visione completa del comportamento degli utenti e delle prestazioni delle campagne, contribuendo a prendere decisioni più informate e strategiche nel processo di growth hacking.

5 Case Study ed esempi di successo di strategie di growth hacking

Il growth hacking ha dimostrato di essere una strategia efficace per molte aziende rinomate nel panorama internazionale. Di seguito, vedremo alcuni esempi di famose big company che hanno applicato tattiche innovative di growth hacking, riuscendo a ottenere risultati notevoli in settori diversi.

Sicuramente le conosci tutte…

Airbnb

Airbnb è un esempio lampante di come il growth hacking possa essere utilizzato per espandersi rapidamente. L'azienda ha sfruttato una piattaforma già esistente, Craigslist, per raggiungere persone in cerca di alloggi a prezzi accessibili.

In pratica, sfruttando un bug di Craiglist, gli sviluppatori di Airbnb permisero agli utenti di registrare gli alloggi su entrambe le piattaforme, pur non avendo i permessi per farlo.

In questo modo, Craiglist si accorse della falla del suo sistema, nel frattempo Airbnb crebbe molto più velocemente grazie a questo sotterfugio!

Infatti, integrando il proprio servizio con Craigslist, Airbnb ha potuto contattare direttamente gli utenti interessati, creando un meccanismo di crescita virale che ha contribuito al suo rapido successo.

Dropbox

Dropbox ha adottato un approccio incentrato sull'utente, in modo davvero geniale!

Infatti, offrendo spazio di archiviazione aggiuntivo come ricompensa per invitare nuovi utenti alla piattaforma, ha incentivato gli utenti esistenti a diventare ambasciatori del brand.

Portando, in questo modo, a un incremento sostanziale degli iscritti e consolidando la posizione di Dropbox come leader nel settore dell'archiviazione cloud.

Hotmail

Hotmail ha implementato una tattica simile. In pratica, in modo semplice ma geniale, ha promosso la propria piattaforma di email.

Come?

Aggiungendo una riga a ogni email inviata dai suoi utenti, che incoraggiava i destinatari a registrarsi per un nuovo account, Hotmail ha trasformato ogni email in una potenziale pubblicità.

Questa mossa ha permesso all’azienda di crescere esponenzialmente e diventare uno dei principali provider di servizi di posta elettronica.

Instagram

Instagram ha saputo capitalizzare la crescente popolarità della fotografia mobile, in tempi non sospetti, offrendo strumenti di editing semplici e intuitivi. In alcuni casi, ha sfruttato idee di altri concorrenti social, ottimizzando al meglio in modo da attrarre un ampio pubblico.

Integrando queste funzionalità social e permettendo una facile condivisione su altre piattaforme, Instagram ha rapidamente ampliato la sua base di utenti, diventando uno dei social visuali più amati al mondo.

Uber

Uber ha rivoluzionato il settore dei trasporti attraverso una strategia aggressiva di espansione in nuovi mercati e l'offerta di promozioni e sconti per attrarre nuovi clienti.

Utilizzando un modello basato su domanda e offerta, Uber ha creato un servizio che risponde alle esigenze dei suoi utenti in tempo reale, posizionandosi come un'alternativa valida e conveniente ai tradizionali servizi di taxi.

Questi esempi dimostrano come le strategie di growth hacking possano essere applicate in modo creativo e flessibile, indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda o dal settore di appartenenza.

L'approccio centrato sull'utente, l'innovazione continua e l'attenzione alla misurazione e all'analisi dei dati sono elementi chiave che hanno permesso a queste aziende di crescere rapidamente e stabilire una presenza dominante nei rispettivi mercati.

Conclusione

Il growth hacking, come abbiamo detto, non è semplicemente un insieme di tattiche e strategie; è una mentalità, un modo di pensare che pone l'utente al centro di ogni decisione.

Le aziende di successo che abbiamo esplorato in questo articolo hanno mostrato come l'innovazione, la creatività e l'adattabilità possano portare a una crescita rapida e sostenibile.

Ma, al di là degli esempi concreti, ciò che emerge è l'importanza di una cultura aziendale aperta al cambiamento, disposta a sperimentare e apprendere continuamente. Il vero consiglio, quindi, è di coltivare un ambiente in cui l'errore non sia demonizzato, ma visto come un'opportunità per migliorare e crescere.

In un mondo in continua evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti potrebbe essere la chiave del successo.

Investire nel proprio team, fornire gli strumenti e le competenze necessarie e incoraggiare un approccio sperimentale potrebbe non solo portare a un miglioramento delle performance ma anche creare un legame più profondo con i clienti, che vedranno in voi non un semplice fornitore, ma un partner in grado di evolversi e crescere con loro.

Il growth hacking, quindi, non è una formula magica o un trucco da applicare; è un percorso che richiede impegno, passione e una visione chiara.

E a prescindere dalla dimensione della vostra azienda o dall'industria in cui operate, può essere la leva che vi permette di raggiungere gli obiettivi che avete sempre sognato.

Buon Business!

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