guida intelligenza artificiale

La super guida all’Intelligenza Artificiale: tutto quello che devi sapere in 30 minuti

Ti diamo il benvenuto nella nostra super guida sull’Intelligenza artificiale.

Questa non è la solita guida dedicata ai fanatici del settore, ma è un pezzo di contenuto unico capace di ampliare le tue conoscenze, competenze e prospettive.

Alla fine imparerai il dietro le quinte di questa tecnologia toccando con mano le sue possibili applicazioni trasformative nel tuo lavoro.

Negli ultimi anni, ancora prima che ChatGPT e Bard venissero annunciati, in Marketers ci siamo dati da fare per capire come sfruttare questa tecnologia per migliorare, semplificare e potenziare le nostre vite lavorative.

Da quando Elio Amato ed Emanuele Amodeo hanno iniziato a vedere che questa tecnologia poteva effettivamente migliorare il marketing, abbiamo deciso di creare AI4Marketers: un corso live di due giorni per svelare tutto il dietro le quinte di cosa abbiamo imparato sul mondo dell’IA in più di un anno.

Dopo centinaia di test dietro le quinte, in questa guida riveliamo per la prima volta quello che abbiamo imparato, scoperto e testato su di noi.

Ti mostreremo quelle che sono le informazioni principali che devi conoscere se vuoi sfruttare al meglio l’IA nel tuo business, nel tuo lavoro e nella tua vita personale.

Non preoccuparti se non sai niente di Intelligenza Artificiale. Questa guida è pensata per portarti da A a Z rispondendo a tutte le tue domande, dubbi e perplessità.

Ecco cosa vedremo insieme in questo contenuto:

  • Che cos’è l’Intelligenza Artificiale? E a cosa serve?
  • Il background storico: chi ha inventato l’IA e i principali passaggi storici
  • Come funziona la tecnologia IA? Dal machine learning ai data set
  • Le tipologie di Intelligenza Artificiale: quali sono i 4 livelli dell’IA e cosa possono fare per te
  • Luce e ombra dell’Intelligenza Artificiale: perché è davvero così importante? L’IA ci ruberà davvero il lavoro?

Bene, detto questo, è il momento di iniziare…

Sei pronto?

Cosa si intende con Intelligenza Artificiale?

L’intelligenza artificiale è una disciplina che ha l’obiettivo di creare programmi capaci di simulare il comportamento e il ragionamento umano. 

Lo scopo dell’Intelligenza Artificiale è quello di creare qualcosa che agisca in maniera analoga a noi e che possa essere indistinguibile da una macchina.

Immagina, stai chattando con una persona, niente di troppo speciale… Ma alla fine scopri che era solamente un computer capace di intraprendere una conversazione. 

Abbastanza spaventosa la possibilità di non distinguere un essere umano da una macchina digitale, vero? 

Eppure è già successo: ci sono state delle IA capaci di intraprendere delle conversazioni che hanno ingannato tutti facendogli credere di essere delle persone.

Tutto questo perché l’intelligenza artificiale cerca di emulare il processo che porta l’essere umano al ragionamento: grazie alla sua tecnologia (che più avanti analizzeremo) la macchina è in grado di migliorare da sola nel tempo.

Proprio come un bambino quando cade impara a rialzarsi e continua a camminare, così l’IA quando sbaglia e viene corretta, impara da sola dall’errore commesso. 

La differenza con il bambino è che queste macchine sono molto più veloci ad imparare e possono fare qualcosa che all’essere umano non viene bene: il multitasking.

Possono elaborare miliardi di informazioni alla volta senza andare in sovraccarico, e grazie a questa potenza, possono aiutarci a prendere decisioni migliori, avere un punto di vista diverso e semplificare la nostra vita.

Ok, hai capito che cos’è l’intelligenza artificiale e qual è il suo obiettivo principale… Ma a cosa serve effettivamente l’IA?

Sappi che abbiamo appena toccato la superficie di questo infinito mondo, continua a leggere per andare più in profondità scoprendo nuovi orizzonti…

A cosa serve l’IA?

L’IA serve per semplificare le nostre vite umane: dalle attività più semplici come gestire il riscaldamento di casa nostra alle attività più difficili come la guida autonoma, aiutarci a prendere decisioni migliori e ottimizzare l’assistenza sanitaria.

La verità è che l’Intelligenza Artificiale fa già parte delle nostre vite, semplicemente non ce ne accorgiamo…

Hai mai utilizzato un programma capace di tradurre una lingua in un’altra in modo automatico?

Allora hai già sfruttato le tecnologie che si nascondono dietro alle intelligenze artificiali.

Basti pensare al riconoscimento facciale, alle previsioni del tempo e agli assistenti virtuali. 

La maggior parte di queste tecnologie si basa proprio sull’intelligenza artificiale: noi non possiamo prevedere in secondi se domani pioverà o meno, non abbiamo la capacità di elaborare milioni di dati allo stesso tempo.

(A meno che tu non sia il nostro Direttore Elio Amato, che da quando si è immerso in questo mondo, si dice abbia creato una sua versione digitale per non partecipare più alle call)

Le intelligenze artificiali servono per automatizzare tutti quei processi ripetitivi e troppo complessi per la mente umana.

Pensa per un attimo alle catene di montaggio automatiche che assemblano centinaia di macchine al giorno… Un singolo essere umano sarebbe in grado di farlo alla stessa efficienza?

La risposta è no.

E proprio per questo possiamo vedere l’Intelligenza Artificiale come una catena di montaggio potenziata che, probabilmente in futuro, automatizzerà buona parte dei processi complessi, ripetitivi e noiosi della nostra vita quotidiana.

L’IA non si limita alle nostre vite quotidiane o ad attività basilari, ma è capace di impattare anche settori più complessi come la progettazione urbana, la creazione di nuovi farmaci e la guida autonoma delle macchine.

(Si anche in questo campo si palesa il buon Elon Musk con Tesla, avevi dei dubbi?)

Oggi l’IA è presente in ogni campo, anche sorprendentemente nei giochi: i più fanatici di scacchi lo sapranno bene, ci sono stati programmi come Deep Blue capaci di battere i migliori giocatori di scacchi al mondo.

Incredibile, vero? 

Ma più andiamo in profondità e più le domande aumentano…

Come siamo arrivati a questo punto? Come siamo passati da una macchina che batte il miglior giocatore di scacchi al mondo ad avere la possibilità di intraprendere una conversazione con Chat GPT e con Bard?

Continua a leggere perché faremo un tuffo nel passato alla scoperta del background storico dell’intelligenza artificiale scoprendo le tappe fondamentali, la visione dei padri fondatori e gli obiettivi che volevano raggiungere. 

Background storico dell'Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale nasce nel 1956 con la creazione dei primi computer e all’inizio non prendeva questo nome, ma veniva definita come “Sistema Intelligente”.

Sempre nello stesso anno, ci fu un convegno in America, dove per la prima volta, si affrontarono questi temi e vennero mostrati i primi programmi capaci di simulare il ragionamento umano per dimostrare alcuni teoremi matematici.

Da quel momento ci fu il boom. Letteralmente. 

Università, associazioni e aziende famose (tra cui IBM) iniziarono a investire grandi somme di denaro per sviluppare programmi capaci di pensare e agire come l’uomo.

Ma anche se gli anni 50-60 per l’IA sono caratterizzati da un forte ottimismo e da invenzioni sempre più avanzate, si capì fin da subito i limiti di questa tecnologia:

Non si riusciva a sviluppare una macchina che da sola avesse le capacità di ragionamento di un essere umano. 

Fin da quel momento i compiti principali che riuscivano a svolgere le IA erano la dimostrazioni di teoremi matematici, ma ancora niente che si applicasse alla vita quotidiana.

Negli anni 70 ci fu uno switch di focus, un cambio di rotta: basta con programmi che risolvono problemi matematici, era l’ora di concentrarci sulle attività che ogni persona doveva affrontare.

Ma anche in questo caso, si rivelò una missione estremamente difficile e dispendiosa: in quegli anni i fondi erano pochi e le speranze diminuivano giorno dopo giorno.

Anche se successivamente negli anni 80 i programmi capaci di gestire la logistica basati sull’IA divennero famosi, ciò che fece prendere un picco all’intelligenza artificiale fu un evento preciso che abbiamo visto prima…

Te lo ricordi? 

Quando nel 1997 Deep Blue fu in grado di vincere una partita a scacchi contro il campione del mondo Garry Kasparov.

Da lì ci fu il boom… Dopo gli anni 2000 nacquero i primi corsi universitari sull’IA, ci furono numerosi investimenti da parte delle grandi aziende della Silicon Valley e sembrava che la tecnologia migliorasse a una velocità esponenziale.

Fino a quando l’IA finì sulle bocche di tutti con l’arrivo di Chat GPT e Bard. E oggi tutti noi, stiamo continuando a scrivere la storia dell’intelligenza artificiale, giorno dopo giorno.

Ferma, ferma, ferma…

Fino ad adesso abbiamo visto parecchie informazioni, facciamo un breve riassunto prima di continuare ad andare avanti:

Abbiamo visto che l’intelligenza artificiale è quella disciplina che ha l’obiettivo di creare programmi capaci di simulare il ragionamento e il comportamento umano con l’obiettivo di migliorare, semplificare e innovare le nostre vite.

Inoltre abbiamo capito che l’IA, anche prima dell’arrivo di Chat GPT, faceva parte delle nostre vite quotidiane: dal riscaldamento che abbiamo in casa alle previsioni del meteo.

Ora dobbiamo continuare il nostro viaggio in questo mondo scoprendo chi è davvero l’inventore dell’intelligenza artificiale, i suoi obiettivi e soprattutto il suo famoso test…

Tranquillo, continuando a leggere capirai di cosa sto parlando. 

Chi ha creato l’IA?

L’inventore dell’intelligenza artificiale è Alan Turing. E’ merito suo se negli anni 50-60 l’IA ebbe un picco di interesse tra gli studiosi dell’informatica.

Turing in quegli anni divenne famoso per un articolo intitolato “Computing machinery and intelligence”, dove propose il famoso “Test di Turing”.

Turing fu ossessionato dal cercare di capire quando una macchina si potesse definire effettivamente intelligente, così creo questo test con l’obiettivo di stabilire esattamente questo passaggio.

Secondo lui un computer poteva definirsi intelligente se il suo comportamento, osservato da un essere umano, fosse completamente indistinguibile da quello di una persona in carne e ossa.

Ma oggi il test di Turing è stato superato dalle nuove invenzioni: basti pensare a Chat GPT, a Bard e a tutti i numerosi Chatbot che sono nati negli ultimi anni.

Quindi questo significa che ChatGPT e Bard hanno raggiunto l’intelligenza umana? Significa che abbiamo raggiunto già un livello così avanzato di ragionamento?

Per avere la risposta a queste domande dovrai continuare a leggere perché, nel nostro viaggio alla scoperta di questa tecnologia, dobbiamo fermarci in un’altra tappa e capire chi ha dato la prima definizione di IA.

Continua a leggere perché impareremo a cavalcare questo trend nascente e sfruttarlo per migliorare le nostre vite lavorative…

Chi ha dato la prima definizione di Intelligenza Artificiale?

La prima definizione di Intelligenza Artificiale è di John McCarthy, ed è la seguente: “La scienza e l'ingegneria di creare macchine intelligenti“.

Questa definizione ha contribuito negli stessi anni del convegno ad avere un boom di entusiasmo e ottimismo nel campo della ricerca dell’intelligenza artificiale.

John credeva che l’IA fosse l’unione di tutto ciò che si conosceva all’epoca su computer, scienza e ingegneria.

Per lui ottenere “macchine intelligenti” riguardava trovare il giusto modo per connettere i puntini di tante materie: trovare quel punto di intersezione che avrebbe acceso un cambiamento esponenziale e mai visto nella storia dell’essere umano.

Per cosa nasce l'Intelligenza Artificiale?

L’intelligenza artificiale nasce per migliorare, potenziare e semplificare la vita dell’essere umano in vari ambiti.

Scopriamo insieme quali sono i principali:

  • Apprendimento: l’Intelligenza Artificiale vuole semplificare il processo con cui troviamo una soluzione per un problema specifico.
  • Ragionamento e Problem Solving: l’IA nasce con l’obiettivo di emulare il processo di ragionamento dell’uomo per aiutarlo a risolvere problemi che altrimenti porterebbero via troppo tempo, energie e risorse.
  • Rappresentazione della conoscenza: l’IA nasce con lo scopo di creare modelli, sistemi e algoritmi che possano comprendere, organizzare e utilizzare la conoscenza proprio come fa l’uomo.
  • Pianificazione: l’IA può utilizzare algoritmi creando sequenze di azioni per raggiungere determinati obiettivi.
  • Elaborazione del linguaggio naturale: l’IA nasce per capire, comprendere ed emulare il linguaggio umano. Pensa a ChatGPT e Bard, è esattamente quello che fanno.

Anche se l’IA è nata principalmente per questi motivi, non significa che nel tempo si siano sviluppate nuove tecnologie in grado di potenziare l’essere umano anche in altri ambiti.

In Marketers abbiamo testato centinaia di volte ChatGPT e ChatGPT Plus e altre tecnologie per migliorare le nostre strategie di marketing attraverso l'AI, provare a ricevere output simili ai nostri e avere nuove prospettive da esplorare.

Inoltre abbiamo provato ad automatizzare i processi più lunghi e complessi così da liberare più tempo, energie e risorse da dedicare a ciò che veramente ci ispira.

Parte dei risultati dei nostri esperimenti li racconta il nostro Direttore Elio Amato su Marketers PRO, nella sua rubrica di “PROmpt of the week”, dove ogni volta sveliamo dei comandi per Chat GPT che possono darti output diversi, più pertinenti e impattanti.

rubrica AI prompt of the week

In più Elio insieme a Emanuele Amodeo hanno deciso, dopo centinaia di test dietro le quinte, di lanciare il nostro nuovo corso live AI4Marketers con l’obiettivo di insegnare come utilizzare ChatGPT per potenziare il nostro lavoro.

L’IA è una vera e propria leva, e chi imparerà a conoscerne i principi e il dietro le quinte, sarà in grado di innalzarsi dagli altri mettendo piede in uno strada deserta, dove la competizione non esiste.

Parlando di dietro le quinte, ora che abbiamo appena visto il palco dell’IA, le parti più conosciute, è il momento di andare dove ci sono meno persone: nel backstage.

Ci stiamo per immergere nelle tecnologie che permettono all’IA di funzionare… 

Concetti fondamentali per comprendere il mondo dell’AI

Ogni IA, in base alla sua funzione principale, si basa su concetti, tecnologie e algoritmi diversi. 

Ma verso le fondamenta, alla base di ogni singola Intelligenza Artificiale, ci sono alcuni concetti che dovremmo conoscere per capire come muoverti al meglio in questo mondo:

  • Il machine learning
  • Le reti neurali artificiali 
  • Il deep learning
  • Gli algoritmi di apprendimento
  • i data set

Tranquillo, anche se non hai mai sentito nessuno di questi termini sappi che se continuerai a leggere, allora capiremo insieme ogni singolo concetto nel dettaglio.

Come funziona la tecnologia AI? Dal machine learning ai data set

La tecnologia dietro all’intelligenza artificiale si basa sul machine learning.

Se la meta dell’IA è quella di creare programmi capaci di emulare il comportamento e il ragionamento umano, allora il Machine Learning è la strada che dobbiamo percorrere. 

Quando si parla di Machine Learning si fa riferimento all’apprendimento automatico: sistemi in grado di apprendere dall’esperienza con dei processi simili a quelli degli esseri umani.

Immagina il machine learning come quella cosa che permette a un bambino piccolo di imparare dalle sue esperienze: magari una volta mette il dito sul fuoco e si brucia, da quell’esperienza capisce che il fuoco fa male.

Il Machine Learning funziona esattamente così, è lo stesso meccanismo che fa capire al bambino che il fuoco brucia però nel mondo della tecnologia.

Per comprendere appieno il funzionamento del machine learning, dobbiamo capire cosa siano le reti neurali artificiali.

Se il machine learning è la nostra strada da percorrere per raggiungere la meta, le reti neurali artificiali sono la macchina.

Senza macchina non possiamo essere sulla strada giusta e raggiungere la meta.

Le reti neurali artificiali sono modelli ispirati al sistema nervoso biologico dell’essere umano, infatti prendono ispirazione dai neuroni e dalle connessioni neurali.

Queste reti nell’IA sono alla base dell’apprendimento e del riconoscimento di pattern: sono i processi fondamentali che permettono all’IA di arrivare alla soluzione elaborando, incrociando e analizzando milioni di dati.

Non scendendo troppo nel tecnico ti basta sapere che le reti neurali artificiali sono ciò che permettono all’IA di poter addestrare la propria intelligenza ed efficienza su quantità di dati enormi.

Ora che abbiamo capito la nostra macchina (reti neurali artificiali) e la nostra strada (machine learning), dobbiamo capire com’è fatta questa strada.

Da quali materiali è composta? Quanto è lunga? È dritta, in salita o ci sono parecchie curve?

Per rispondere a queste domande, sappi che Il machine learning si può dividere in vari punti:

  • Deep Learning: l’insieme di tecniche e processi che simulano l’apprendimento di un cervello umano grazie alle reti neurali artificiali che vengono addestrate con quantità enormi di dati.
  • Model Prediction: l’insieme di processi in grado di raccogliere informazioni dai dati che la macchina ha a disposizione e creare nuovi modelli da sfruttare in futuro.
  • Explainable Regression & Classification: le tecnologie che permettono all’IA di spiegare perché ha preso una decisione in modo da comprendere cosa accade nel dietro le quinte quando un’IA arriva a una conclusione.
  • Online Learning: la serie di tecniche che permettono all’IA di prendere una decisione o arrivare a una soluzione anche quando i dati vengono forniti in modo sequenziale, uno dopo l’altro.
  • Reinforcement Learning: l’apprendimento per rinforzo è una tecnica che permette all’IA di interagire con l’ambiente in cui opera per comprendere la qualità delle sue risposte e soluzioni.
  • Information Retrieval: l’insieme delle tecniche che l’IA sfrutta per ottenere le informazioni di cui ha bisogno per soddisfare le nostre richieste o domande. Questa è la stessa tecnologia che permette all’IA di accedere a documenti, pagine web e a internet.

Ora che abbiamo compreso le sotto-categorie del Machine Learning ci mancano le ultime cose per comprendere il viaggio dell’IA dalla partenza (input) all’arrivo (output).

Per muovere veramente quella macchina, ci servono grandi quantità di carburante: nel mondo dell’IA, il nostro carburante sono gli algoritmi.

Infatti l’IA ha avuto un picco di sviluppo quando l’uomo ha avuto la possibilità di creare degli algoritmi specifici in grado di emulare il comportamento umano quando si fanno determinate esperienze.

Un algoritmo è ciò che fa andare avanti la macchina, proprio come il carburante: senza gli algoritmi tutto ciò che abbiamo visto perde senso.

Ora che abbiamo visto il carburante della nostra macchina, ci manca un’ultima cosa: la carrozzeria.

Più è forte, grande e impenetrabile una carrozzeria più durante il nostro viaggio non avremo problemi e nessuno potrà penetrare la nostra macchina danneggiandola.

Quando parlo di carrozzeria per l’IA sto facendo riferimento ai data set.

Semplicemente i dataset sono le grandi quantità di dati su cui le reti neurali vengono addestrate. 

Un dataset rappresenta un insieme di dati su un determinato problema, categoria o contesto. I dataset sono fondamentali per l’addestramento e la qualità degli output dell’IA.

Maggiore sarà la qualità di questi dati, migliore sarà l’addestramento delle tecnologie dell’IA, migliore saranno gli output.

Ora Il nostro viaggio nel mondo dell’IA non finisce qui, anzi siamo solamente a metà. 

Ecco cosa scopriremo continuando a leggere questa super guida sull’IA:

  • Che tipologie di intelligenze artificiali esistono? Qual è l’intelligenza artificiale più avanzata al mondo?
  • Cosa si può fare con l’intelligenza artificiale?
  • Luci e ombre dell’IA: cosa si nasconde dietro a una potente tecnologia che (forse) ci ruberà il lavoro.

Ma prima ancora di approfondire questi argomenti, è il momento di capire come l’IA arrivi a prendere delle decisioni grazie a tutti gli elementi che abbiamo appena visto. 

Come prende decisioni l'intelligenza artificiale?

Non c’è una risposta precisa e definitiva che spieghi come tutte le intelligenze artificiali prendano una decisione perché ognuna segue algoritmi e regole diverse.

Nella maggior parte dei casi alle IA vengono forniti dei parametri precisi, un’insieme di regole e condizioni da seguire.

L’IA ragiona per pattern, ovvero delle caratteristiche o degli elementi che si ripetono nelle informazioni.

Se per esempio stai chiedendo a un chatbot: “Qual è la definizione di marketing?”, lui scaverà tra i suoi dati e troverà dei pattern legati al marketing e a ciò che gli stiamo chiedendo, ovvero una definizione.

In più si prevede sempre che l’IA ottenga un feedback positivo o negativo dal suo ambiente: se avrà preso una decisione corretta, allora il feedback sarà positivo, altrimenti elaborerà tutto di nuovo trovando altre soluzioni.

Per capire ancora meglio il processo con cui le IA prendono delle decisioni, analizziamo come il chatbot ChatGPT riesce in base agli input che tu gli fornisci a darti un output preciso, coerente e approfondito.

Non sai cos’è Chat GPT? Lasciamo che sia lui stesso a introdursi:

ChatGPT è un potente modello di intelligenza artificiale creato da OpenAI. È stato addestrato su un'enorme quantità di testo per comprendere il linguaggio e rispondere a domande e comandi scritti dagli utenti. 

Può conversare in modo naturale, fornendo informazioni, suggerimenti o intrattenimento. ChatGPT è stato progettato per comprendere il contesto e generare risposte coerenti, anche se può commettere errori. 

In breve, è un assistente virtuale che può aiutarti con le tue domande e conversare con te.”

In questo caso io ho fatto al programma una semplice domanda: “Che cos’è Chat GPT?“, ma com’è arrivato a darmi una risposta coerente, precisa e semplice da capire?

Ecco i processi principali che hanno portato ChatGPT a darmi quella risposta:

  • Abbiamo dato un input, in questo caso abbiamo fatto una semplice domanda.
  • ChatGPT comprende il contesto della richiesta basandosi sui miliardi di dati su cui è stato allenato e sulle richieste passate.
  • Successivamente capisce la lingua in cui deve rispondere, il tono di voce e il ritmo.
  • Dopo controlla che la nostra richiesta rispecchi una serie di regole per evitare che l’output possa danneggiare le persone.
  • Se la nostra richiesta rispecchia tutte le policy, grazie a tutte le tecnologie che abbiamo spiegato nella sezione precedente, l’IA trova le giuste parole da utilizzare, le assembla e le restituisce come output.

In realtà il processo sarebbe molto più complesso e contorno, ma in questa guida il nostro obiettivo è apprendere il 20/80: quel 20% di informazioni che saranno in grado di portarci all’80% dei risultati.

Ora che abbiamo capito che cos’è un’intelligenza artificiale, il background storico e tutta la parte tecnica… È arrivato il momento di immergerci in un’altra tappa del nostro viaggio.

Sto parlando delle varie tipologie di IA: dalla più semplice alla più avanzata.

In più capiremo se quello che si vede nei film di fantascienza, dove i robot controllano il mondo e sono più intelligenti di noi, potrebbe diventare realtà.

Continua a leggere per scoprire la risposta… E’ il momento di tenersi forte, le bombe stanno per arrivare.

Che tipologie di intelligenza artificiale esistono?

Le intelligenze artificiali non sono tutte uguali, esistono varie correnti di pensiero che fin da subito hanno individuato 3 tipi di IA:

  • Artificial Narrow Intelligence (ANI): un’intelligenza artificiale debole capace di risolvere un problema specifico con dei limiti e dei processi stabiliti (es: Siri).
  • Artificial General Intelligence (AGI): un’intelligenza artificiale forte in grado di sviluppare una coscienza, quindi essere consapevole di pensare e ragionare come un essere umano.
  • Artificial Super Intelligence (ASI): un’intelligenza artificiale super potente che oltrepassa l’intelligenza umana, capace di pensare e ragionare al di là della nostra comprensione.

Per ora l’unico tipo di IA che abbiamo sperimentato è la prima: l’intelligenza artificiale debole.

Le restanti due non sono ancora state inventate perché non disponiamo della tecnologia necessaria (per ora) per realizzare macchinari che superino l’intelligenza umana o che siano veramente coscienti di quello che fanno.

Infatti se cerchiamo un esempio delle ultime due tipologie di IA ci inoltriamo nella fantascienza.

Hai presente JARVIS? La super intelligenza artificiale di Tony Stark (Iron Man)? Ecco quello potrebbe essere un ottimo esempio di macchina più intelligente dell’essere umano.

Jarvis intelligenza artificiale di Iron Man

(Non so te, ma io ho i brividi a causa della paura e dell’entusiasmo all’immaginazione che una cosa del genere possa diventare realtà).

Ma oltre a questa suddivisione, altri esperti del settore hanno individuato ben 4 livelli delle IA.

Quali sono i 4 livelli delle IA?

Nils J. Nilsson nel suo libro “Intelligence Artificial: A New Synthesis” propone una classificazione a 4 livelli delle IA.

Più si va in alto con i livelli e più l’IA è sofisticata e intelligente:

  • IA reattiva: in questo livello le IA hanno capacità base e le uniche cose che fanno è reagire a situazioni o input, senza avere la capacità di approfondire un determinato argomento. In questo livello la macchina non può accedere a informazioni di esperienze passate. Un esempio di questo livello è Deep Blue, l’IA che ha sconfitto il miglior giocatore di scacchi al mondo.
  • IA basata sulla memoria limitata: in questo livello, le IA possono accedere alle informazioni di eventi passati e possono prendere decisioni più accurate per via della memoria storica che possiedono. Ciò che manca a queste macchine è la capacità di apprendimento a lungo termine del contesto in cui si trovano. Un esempio è Watson, l’IA di IBM che nel 2011 ha vinto un quiz televisivo.
  • IA basata sulla teoria della mente: in questo livello, le IA possono comprendere meglio l’essere umano perché capiscono gli obiettivi, le credenze e le loro emozioni. Sfortunatamente per noi, questo livello è ancora più teorico che reale. Non esistono IA che rispecchiano i requisiti di questo livello perché le tecnologie di cui disponiamo sono ancora molto limitate.
  • IA auto-consapevole: il livello più intelligente e avanzato, in cui le macchine hanno una consapevolezza di sé profonda, come se fossero in vita, e abilità superiori a quelle umani capaci di identificare i propri limiti.

Alcuni di questi livelli sono semplicemente teorici, sono delle ipotesi che cercano di spiegare come il settore IA si evolverà nel futuro. 

Se seguiremo precisamente questi livelli oppure no, non possiamo ancora saperlo perché nessuno è in grado di prevedere il futuro.

Sappiamo che un cambiamento, a tratti ancora invisibile, sta nascendo e solamente le persone che all’inizio saranno subito preparate potranno beneficiare di grandi vantaggi rispetto alle masse.

Ora il nostro viaggio non finisce qui, stiamo per scoprire l’IA più avanzata, quale sia la differenza tra IA e robot e perché stiamo parlando di una tecnologia così importante per il nostro futuro. 

Qual è l'intelligenza artificiale più avanzata?

Non esiste ancora un’intelligenza artificiale più avanzata rispetto alle altre, il settore è relativamente nuovo e ci sono ancora tante innovazioni tecnologiche da scoprire prima di poter affermare di avere un’IA avanzata. 

L’IA è un campo in continua evoluzione, ogni giorno escono nuove IA: molte cercano semplicemente di cavalcare un trend e saranno destinate a sparire nel tempo…

Altre invece che risuoneranno con un problema specifico del pubblico, entreranno nelle nostre quotidianità, semplificando, potenziando e ampliando le nostre capacità.

Se da un lato non esistono ancora intelligenze artificiali avanzate, alcune tecnologie IA hanno subito una grande evoluzione nell’ultimo periodo: un chiaro esempio è GPT-3

GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 4) è la tecnologia che permette a ChatGPT di funzionare e di sembrare così “avanzata”.

GPT-3 è un modello di linguaggio di OpenAI allenato con 175 miliardi di parametri e che ha dimostrato di essere in grado di sviluppare testi coerenti, trovare la risposta a domande precise e saper intraprendere una conversazione.

Ormai c'è anche GPT-4, il “livello” superiore di questa tecnologia e il nuovo chatbot lanciato in esclusiva negli Stati Uniti da Google, ovvero Bard che ormai è Google Gemini.

Puoi sfruttare le tecnologie OpenAI anche attraverso le API. Se vuoi saperne di più trovi qui un articolo dedicato.

Un altro sistema che si è evoluto esponenzialmente negli ultimi anni dal punto di vista tecnologico è l’Autopilot di Tesla: il sistema di guida autonoma del buon Elon Musk.

Se oggi le macchine Tesla hanno la possibilità di attivare la guida semi-autonoma è grazie a una serie di sensori e intelligenze artificiali allenati su miliardi di dati per riconoscere cartelli stradali, persone e semafori.

Quando si pensa alle IA più avanzate, a molti vengono in mente dei robot super intelligenti, tipici dei film di fantascienza.

Ma ciò che molti ignorano è che c’è una grande differenza tra IA e robot. Quale?

Continua a leggere per scoprirlo… 

Qual è la differenza tra robot e intelligenza artificiale?

Un robot è un dispositivo programmato meccanico o elettronico che può svolgere compiti fisici. Un robot può essere supportato da un’IA. Ma non è detto che ogni IA sia anche un robot. 

I robot possono avere diverse forme e funzioni: quelli più specifici tipici delle fabbriche e delle catene di montaggio fino agli assistenti personali.

Quest’ultimi possono essere completamente autonomi grazie a una pre-programmazione oppure controllati da una persona. 

La grande differenza sta nel fatto che i robot possono essere dotati di intelligenza artificiale, mentre le IA non si trasformano per forza in robot ogni volta.

Un robot pre-programmato che svolge un compito specifico e costante in una catena di montaggio non ha bisogno di un’IA. 

Come ben ti ricorderai dall’inizio, le IA sono dei sistemi capaci di emulare il comportamento e il ragionamento umano.

L’IA si basa su algoritmi e modelli che permettono alle macchine di apprendere dalle loro esperienze in modo autonomo per prendere decisioni più intelligenti.

Le applicazioni dell’IA non si limitano tutte ai robot, ma si spingono oltre per essere più flessibili in ogni contesto.

Cosa si può fare con l'Intelligenza Artificiale?

Con l’IA si possono fare centinaia di attività diverse. Da quando è scoppiato questo trend, ogni giorno escono delle nuove IA che si occupano di ambiti precisi. E sono nati anche dei software AI potentissimi che permettono di sviluppare realmente qualsiasi cosa e dei siti di intelligenza artificiale molto artificiale.

Ecco le attività principali che possiamo fare con l’IA:

  • Scrittura: le IA possono fornirci dei copy per ogni nostra esigenza, dalle mail alle ads. In più possono aiutarci nella stesura di un libro, nel controllare la grammatica di un testo e assisterci nella scrittura di una landing page (esempio: ChatGPT e Bard).
  • Immagini: le IA possono aiutarci a generare, ritoccare e ampliare immagini grazie a delle semplici richieste scritte. Dal logo per la nostra azienda fino a imitare stili di pittori famosi (esempio: Midjourney e DALL-E).
  • Programmare: le IA possono aiutarci a programmare anche se non abbiamo mai scritto una riga di codice o studiato programmazione (esempio: ChatGPT).
  • Brainstorming: puoi iniziare delle conversazioni con l’IA per potenziare la tua creatività e avere una visione diversa dalla tua (esempio: ChatGPT e Bard).
  • Ricerche & Studio: l’IA può aiutarti nelle tue ricerche per capire al meglio le cose che stai studiando facendoti esempi, metafore e parallelismi (esempio: Chat GPT e Bard).

L’intelligenza artificiale nel 2023 ha già impattato molti di questi settori e continua a farlo ogni singolo giorno.

Ci sono persone che iniziano a programmare senza neanche sapere come fare. Basti pensare al nostro direttore Elio Amato che smanetta costantemente per cercare di creare programmi che automatizzano processi complessi.

E invece ci sono addirittura delle persone che con DALL-E, un’IA capace di generare immagini, hanno vinto contest d’arte e concorsi di fotografia.

Stiamo ormai arrivando al punto in cui gli output di alcune IA sono qualitativamente molto simili a quelli degli esseri umani, se non migliori in alcuni ambiti.

La verità è che se sei un marketer, content creator o imprenditore puoi usare l’IA per centinaia di attività diverse: dalla creazione di contenuti, alla gestione dei tuoi clienti fino al miglioramento dei processi aziendali.

Come hanno mostrato anche Elio Amato ed Emanuele Amodeo nella masterclass “Ai boost” su Marketers PRO, l’IA può potenziare, velocizzare e migliorare il tuo marketing e la tua professione.

masterclass AI boost sull'intelligenza artificiale in marketers pro

Il limite è la fantasia. E tocca a te esplorare tutti i programmi che finora ti abbiamo consigliato per scoprire nuove applicazioni, potenzialità e strade da seguire.

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Chi usa l'Intelligenza Artificiale?

Tutti possiamo usare l’IA, anche i non addetti ai lavori. Anche se non sai programmare, l’IA può potenziare la tua vita personale e professionale.

Le principali tipologie di persone che utilizzano l’IA nel marketing e nel business sono:

  • Imprenditori: le aziende possono sfruttare le IA per l’analisi dei dati, l’automazione dei processi e delle operazioni. Basti pensare che negli ultimi anni Apple, Microsoft, Meta e Google hanno investito quantità di denaro massicce per sfruttare queste tecnologie al meglio. La correlazione tra Big Data e Intelligenza Artificiale è una vera e propria rivoluzione in atto in questo momento.
  • Copywriter: molti la sfruttano per controllare, migliorare e ampliare i propri copy. Che siano delle ads o un articolo da 1k parole, l’IA può controllare quello che hai scritto, e attraverso i giusti comandi, può aiutarti a capire i tuoi punti deboli e migliorarli.
  • Content Creator: potrebbe sfruttare l’IA per generare, modificare e migliorare i contenuti da pubblicare sui social.
  • Full-Stack Marketer: molti potrebbero personalizzare le proprie offerte e i propri servizi ottenendo nuove idee, un punto di vista diverso e consigli preziosi.
  • Social Media Manager: dalla creazione di immagini per post al brainstorming su cosa dire nelle stories di Instagram. I social media manager hanno grandi possibilità di sfruttare l’IA nel proprio lavoro per semplificarlo, renderlo più divertente e impattante.
  • SEO Specialist: in questo caso l’IA può aiutarti a creare delle Regex da utilizzare nella Google Search Console oppure migliorare i contenuti già presenti sul tuo sito.
  • Data Analyst: può sfruttare l’IA per analizzare grandi quantità di dati, trovare nuove soluzioni e identificare pattern ricorrenti.
  • Advertiser: potrebbe sfruttare l’IA per capire come ottimizzare al massimo le campagne, su cosa fare degli A/B test e come migliorare le creative per portare un risultato migliore ai propri clienti.
  • E-commerce Manager: in questo caso l’IA potrebbe aiutare nell’organizzazione dei prodotti consigliando nuove strategie per migliorare l’esperienza di acquisto, il monitoraggio delle vendite e le strategie di marketing.
  • Designer: l’IA potrebbe darti una checklist da seguire per rimanere sempre coerente in ogni tuo lavoro, dare nuovi spunti durante la fase di brainstorming e aiutarti a potenziare il tuo lavoro con immagini uniche.
  • Growth Hacker: potrebbe sfruttare le IA per capire il punto migliore dove fare A/B test, nuove strategie da sperimentare e modi alternativi per potenziare i tuoi risultati.

Come puoi vedere, ogni figura dall’imprenditore fino al Growth Hacker può sfruttare a suo vantaggio l’IA.

Sta a te come, quando e se sperimentare queste nuove tecnologie che stanno sempre diventando parte della nostra quotidianità.

In Marketers, Elio Emanuele, addirittura prima dell’uscita di ChatGPT e Bard, quando poche persone parlavano di intelligenza artificiale, stavano già diventando dei nerd sull’argomento.

E solamente in quest’ultimo periodo stiamo iniziando a rivelare quello che abbiamo imparato in più di un anno di sperimentazioni. 

Prima di insegnarvi qualcosa, lo vogliamo sempre testare su di noi e le aziende del gruppo Marketers.

Da quando abbiamo iniziato a vedere che questa tecnologia poteva effettivamente migliorare il marketing, abbiamo deciso di creare AI4Marketers: un corso live di due giorni per svelare tutto il dietro le quinte di cosa hanno imparato sul mondo dell’IA in più di un anno.

corso AI4Marketers sull'intelligenza artificiale

Il nostro viaggio verso il mondo dell’IA si sta quasi per concludere, mancano le ultime cose da vedere: dobbiamo immergerci nel principali contesti di applicazione dell’IA per poi attraversare le luci e le ombre di questo mondo.

Sei pronto per continuare a leggere? Più andremo avanti e più cose sorprendenti scopriremo (ma ancora, niente spoiler). 

Quali sono i principali contesti di applicazione dell'IA?

L’IA viene applicata a decine di contesti diversi. Dalla medicina, alle automobili fino alla navigazione spaziale. Per poi passare al mercato azionario, la legge e ovviamente la robotica.

La verità è che spesso non pensiamo a quanto l’IA faccia già parte delle nostre vite. Pensiamo che sia qualcosa di futuristico, molto lontano dai giorni nostri.

Ma in realtà il cambiamento sta già avvenendo, e l’IA è la protagonista in molti contesti quotidiani a cui spesso non facciamo caso.

Ecco i principali contesti di applicazione dell’IA:

  • Medico: molte tecnologie sono ancora in sviluppo e hanno l’obiettivo di aiutare i medici nella diagnosi delle malattie come il cancro, la leucemia e i disturbi psicologici come la schizofrenia, la bipolarità e la depressione. Inoltre le IA possono aiutare nella creazione di farmaci, nell’assistenza delle persone più anziane e nella gestione di una malattia complessa.
  • Bancario: molte delle banche più famose al mondo sfruttano le IA per cercare di individuare, evitare e prevenire possibili frodi. Inoltre viene utilizzata l’IA per avere un quadro migliore dei potenziali clienti, così che le banche possano offrire servizi finanziari più pertinenti.
  • Trasporti & Settore Automobilistico: basti pensare che l’IA è la protagonista nelle tecnologie che permettono alle auto, come le Tesla, di avere la guida autonoma.
  • Telecomunicazioni: l’IA è sfruttata per la realizzazione di assistenti autonomi (sai quelli a cui scrivi e che a volte non capiscono cosa stiamo dicendo? Ecco, proprio loro).
  • Videosorveglianza: l’IA viene sfruttata per il riconoscimento di volti di persone e di oggetti. Questa applicazione potrebbe essere fondamentale per risolvere crimini, aiutare la polizia e migliorare la sicurezza nelle strade.
  • Domotica: l’IA è protagonista in tutti quelle tecnologie che abbiamo a casa come la regolazione dell’umidità, della temperatura e dell’illuminazione. Se hai Alexa, allora sappi che al suo interno ci sono diverse tecnologie di IA, la più conosciuta è il riconoscimento vocale quando pronunciamo proprio le parole: “Ehi Alexa”.
  • Algoritmi Social: molti di questi sfruttano le tecnologie IA per capire i nostri interessi. Basti pensare ai suggerimenti di Netflix, Spotify o Instagram. Tutti questi algoritmi, chi più e chi meno, sfruttano le tecnologie IA per cercare di mostrarci i contenuti più rilevanti alle nostre preferenze.
  • Cybersecurity: l’IA viene sfruttata anche per la protezione dei dati ad alto rischio, per tutelare i nostri diritti digitali e la nostra privacy neutralizzando potenziali minacce.

Come puoi vedere l’IA è già nelle nostre vite quotidiane, solamente non ce ne accorgiamo e non ci diamo la giusta importanza. 

L’IA si sta evolvendo più di quanto possiamo immaginare. 

Ma soprattutto sta diventando una tecnologia che, o iniziamo a utilizzare, o dovremo pagarne le conseguenze di non averlo fatto insieme a tutti i ritardatari tra qualche anno.

È come se stessimo vivendo un momento impattante quanto l’annuncio che Steve Jobs fece nel 2007 a tutto il mondo: l’iPhone.

Tutti sapevamo che avevamo messo un piede nel futuro, e probabilmente, anche adesso è così.

Ma perché è importante l’IA? È una tecnologia a impatto positivo o ci ruberà il lavoro tra qualche anno lasciandoci in una forte crisi personale e professionale?

Stiamo per andare ancora in profondità, seguimi e non mollare adesso: siamo arrivati alla parte migliore.

Perché l'intelligenza artificiale è importante?

L’intelligenza artificiale è importante perché ogni giorno che passa, sta portando avanti un cambiamento invisibile, che scriverà il nostro futuro come umanità.

Un tempo si pensava che l’IA sarebbe rimasta qualcosa che solamente i più esperti potevano sfruttare, ma oggi non è più così.

L’impatto dell’intelligenza artificiale è reale, e la cosa più importante, tutti possiamo toccarlo con mano.

Tutti possono andare su ChatGPT e chiedere qualcosa, ricevere un output e realizzare che quella risposta coerente, precisa e sorprendente ti è appena stata data da una macchina. 

Dall’altra parte dello schermo non c’è nessuno, ci sono solamente righe di codici, miliardi di dati e tecnologie avanzate.

La domanda che devi porti non è se l’intelligenza artificiale impatterà le nostre vite, ma come cavalcare questo cambiamento per non rimanere indietro.

È come se fossimo nei primi anni 2000, quando ancora internet era conosciuto da decine di milioni di persone e non miliardi come oggi.

L’IA è il nuovo internet. E anche se ci troviamo agli albori di questa tecnologia, ha già saputo stupirci molto: chi avrebbe mai pensato di poter creare un’immagine solamente con una descrizione?

L’IA è importante perché, ogni giorno che passa, sarà sempre più in grado di capire gli esseri umani e di aiutarci a completare tutte le attività più noiose, complesse e ripetitive.

Diventerà sempre in più ambiti la protagonista. Quella tecnologica che se non la sappiamo sfruttare, ci creerà una barriera gigantesca all’ingresso del mercato.

Come ben sappiamo tutte le tecnologie hanno una curva di adozione esponenziale. Anche internet ha seguito la stessa evoluzione:

All’inizio poche persone lo utilizzavano, solamente gli addetti ai lavori. Poi è diventato più accessibile fino, in qualche anno, a raggiungere miliardi di persone.

Ora nel settore dell’IA siamo al punto in cui questa tecnologia non è solamente adibita per gli esperti, ma tutti possono utilizzarla.

La domanda su cui dovremmo ora riflettere è… Quando e se questa tecnologia raggiungerà miliardi di persone e sarà in grado di fare la maggior parte delle cose meglio di noi…

Cosa rimarrà di speciale in noi esseri umani? Sarà la fine per noi o ci sarà ancora speranza?

Luci e ombre dell’AI

Elon Musk durante un’intervista ha detto queste parole: “Credo che dovremmo essere molto cauti riguardo all'intelligenza artificiale. Se dovessi indovinare qual è la nostra più grande minaccia esistenziale, probabilmente è quella. Quindi dobbiamo essere molto cauti”.

Già nell’aprile del 2019, l’UE ha scritto con l’aiuto di 52 esperti tra matematici, filosofi, informatici, ingegneri e industriali il suo codice etico che contiene le linee guida sull’utilizzo dell'intelligenza artificiale.

Un punto fondamentale è che l’IA deve essere al servizio dell’uomo per raggiungere e garantire il bene comune, la libertà e la pace.

Inoltre nel 2023 Microsoft, IBM e le tre principali religioni abramitiche si sono incontrate in Vaticano, alla Rome Call, per discutere dell’etica degli algoritmi che guideranno la progettazione dell’IA.

In questa riunione hanno stabilito dei valori principali da utilizzare come stella polare per guidare le ricerche scientifiche e tecnologiche future: trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy.

Durante questa guida abbiamo visto come l’IA può migliorare le nostre vite… Ma il vero problema sorge quando (e se) riusciremo a creare una macchina intelligente quanto noi esseri umani o addirittura più avanzata.

L’IA ci ruberà il lavoro? C’è la possibilità che ci estingueremo proprio come dice Elon Musk e molti altri filosofi dell’IA?

La verità è che non conosciamo la risposta a queste domande, e forse, la scopriremo solamente nel momento in cui tutto questo diventerà realtà. 

Alcuni gruppi di criminali potrebbero, con i giusti strumenti, progettare IA con scopi illegali come violare la tua privacy, manipolarti nel prendere decisioni che non vuoi prendere e danneggiare la tua immagine.

Oppure l’accessibilità alle IA più impattanti potrebbe essere limitata a un numero di persone, così da creare forti disuguaglianze minacciando il benessere emotivo, psicologico e la libertà.

L’IA potrebbe spazzare via centinaia di milioni di posti lavoro. 

Ma non scordiamoci che le precedenti rivoluzioni industriali e tecnologiche hanno fatto la stessa cosa creando contemporaneamente anche milioni di nuovi posti lavoro.

Se l’Intelligenza Artificiale automatizzerà veramente la maggior parte dei processi noiosi, complessi e ripetitivi, questo significa che avremo più spazio per creare qualcosa di nostro, per essere creativi e per fare leva su quelle abilità che caratterizzano l’essere umano.

D’altronde nessuno vuole fare un lavoro noioso che non gratifica, giusto? 

Se l’IA farà questi lavori poco gratificanti e noiosi al posto nostro, questo significa che avremo la possibilità di reinventarci proprio com’è successo quando la catena di montaggio automatica è stata inventata.

L’Intelligenza Artificiale potrebbe diventare la catena di montaggio definitiva: quella cosa che permetterà a tutte le persone di seguire i propri sogni spazzando via milioni di lavori.

In questa visione essere sostituiti da un’IA non è un pericolo, ma un dono, perché solamente così avrai lo spazio necessario per ispirare te stesso e gli altri.

Secondo il report intitolato “The potentially large effects of artificial intelligence on economic growth” di Goldman Sachs, pubblicato nel marzo 2023, la capacità di generare contenuti senza l’intervento umano potrà garantire una crescita del 7% del PIL globale nei prossimi 10 anni.

Però tutto questo causando la perdita di oltre 300 milioni di posti lavoro nel settore legale, amministrativo, finanziario e bancario.

La verità è che non possiamo prevedere il futuro e i dubbi sull’etica, la responsabilità e l’impatto dell’IA restano ancora aperti. 

Le domande senza risposte sono centinaia. E ogni giorno, probabilmente, continueranno a crescere.

L’unica cosa che possiamo fare, proprio come stiamo facendo in Marketers, è prepararsi al cambiamento:

Non dobbiamo essere come Blockbuster che, vedendo la nascita di Netflix, ha detto che era una cavolata e che non avrebbe impattato il futuro.

Dobbiamo adattarci e per farlo dobbiamo sporcarci le mani fin da subito: chi non si adatterà, proprio come in biologia, si estinguerà.

Proprio per questo motivo, Elio ed Emanuele, hanno deciso di creare AI4Marketers: un corso live dove andiamo a spiegare in 2 giorni come sfruttare questo potente strumento per migliorare il nostro futuro.

corso AI4Marketers sull'intelligenza artificiale

Non dobbiamo combattere la tecnologia, ma sfruttarla a nostro vantaggio perché, se sapremo come farlo, ci porterà alla nostra illuminazione personale e professionale.

Come approcciarsi allo studio dell’Intelligenza Artificiale in Italia

Nel 2022 il mercato dell’IA in Italia ha raggiunto i 500 milioni di euro (+32% rispetto al 2021).

Tutti siamo d’accordo che sia un trend in crescita… 

Ma come puoi iniziare a formarti per acquisire in profondità questa competenza?

Ecco alcune risorse estremamente utili:

  • Su Marketers Pro c’è una sezione dedicata esclusivamente all’AI, il nostro Direttore Elio Amato tiene una rubrica “PROmpt of the week”, dove ogni settimana mostra un nuovo comando da utilizzare su Chat GPT per ottenere risultati più pertinenti, potenti e impattanti.
  • AI4Marketers: abbiamo passato l’ultimo anno a sperimentare diverse intelligenze artificiali per migliorare, potenziare e velocizzare le nostre aziende. Ora vogliamo svelarti tutti i segreti e le procedure che ci hanno fatto risparmiare tempo, risorse ed energie.
  • Marcello Ascani in questo video ti spiega l’IA in 30 minuti in maniera semplice.
  • Elements of IA: un corso gratuito sull’IA dalla A alla Z breve, semplice e anche tradotto in italiano.
  • Ai.Google: il sito web ufficiale di Google dove ci sono notizie sull'IA, articoli per studiare l’argomento in profondità per i più esperti e scoprire le nuove ricerche scientifiche del settore.
  • Deep Learning AI: un’insieme di corsi gratis e a pagamento, articoli e risorse per tuffarti nel mondo dell’IA.

Abbiamo creato un approfondimento anche sui corsi migliori corsi di intelligenza artificiale disponibili online e nelle Università italiane. Trovi l'articolo a questo link.

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Conclusione

Se sei arrivato fin qui, per prima cosa congratulati con te stesso perché non tutti avranno avuto la tua disciplina.

In questa guida abbiamo visto una panoramica generale del mondo dell’IA:

  • La prima definizione di Intelligenza Artificiale di John McCarthy: la scienza e l'ingegneria di creare macchine intelligenti.
  • passaggi storici dell’IA: dall’inventore Alan Turing ai primi corsi universitari degli anni 2000, fino a passare alla nascita di Chat GPT e Bard.
  • Come funziona la tecnologia IA: machine learning, data set, algoritmi e tanto altro.
  • Le 3 principali tipologie di intelligenza artificiale: ANI, AGI e ASI.
  • Qual è la differenza tra robot e IA.
  • Come e dove l’IA viene applicata nella vita di tutti i giorni anche se non ce ne accorgiamo: dalla medicina fino al copywriting.
  • Perché l’IA è così importante: luci e ombre di questa tecnologia che è in costante evoluzione.

Spero che questa guida abbia stimolato il tuo interesse per studiare una tecnologia, che nel bene o nel male, cambierà il futuro dell’umanità.

Se vuoi fare un passo più in profondità, sappi che da tanto tempo stiamo progettando di lanciare un corso: AI4Marketers.

È il risultato di oltre un anno di sperimentazioni, ricerche e studi in questo campo per capire come utilizzare l’IA nelle nostre aziende e nel nostro lavoro.

Qualunque sia la tua decisione, ti ringraziamo per aver approfondito questo nuovo argomento.

Alla prossima

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Fra.Vi.
Fra.Vi.
2 mesi fa

ottima introduzione.

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