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Content Marketing: come creare contenuti che lasciano il segno

In questa guida, troverai una rapida ma esaustiva panoramica sul mondo del Content Marketing. Nello specifico, vedremo cos’è, quale differenza ci sono tra contenuti per il mercato B2B e quello B2C, quali sono le professioni del content marketing e, soprattutto, come creare una strategia di contenuti utile per il tuo business.

Una delle cose che ci piace fare in Marketers è, senza dubbio, creare contenuti.

Infatti, crediamo fermamente che la content creation sia alla base di ogni successo. Avere qualcosa da dire è la base di tutto.

Se non ci conosci ancora sappi che Marketers è la community italiana sul marketing digitale più grande che ci sia.

marketers world

Oltre a questo, Marketers è un gruppo di 7 aziende.

Siamo un movimento, una community, che si occupa di lanciare e far crescere business digitali di imprenditori, personal brand, creators e celebrità.

Creiamo ogni giorno contenuti per le nostre attività: blog, social, adv. Otteniamo interazioni, lettori ed iscritti alle newsletter, cercando di formare gli imprenditori digitali di domani.

Inoltre, abbiamo lanciato alcuni anni fa uno dei primi corsi sul copywriting relazionale: CopyMastery, arrivato alla sua terza versione, il corso perfetto per chi vuole diventare copywriter.

Insomma, crediamo di avere abbastanza esperienza per parlare di contenuti!

In questa guida, infatti, oltre a spiegarti cos’è il content marketing, quali sono le professioni che lo riguardano, ti metteremo al corrente della strategia efficace per un content marketing vincente.

Non ti resta che continuare a leggere per scoprire quello che accomuna i contenuti che trovi sul web. Dal blog, alle newsletter, ai social.

Partiamo?
Via…

Cos’è il content marketing e a cosa serve

Il content marketing è una branca di quest’ultimo che si occupa di strategie, tecniche e strumenti per creare e condividere contenuti testuali, visuali e audio che siano pertinenti e di qualità per il target cui si rivolgono e che rispecchino il tono di voce e i valori del brand o del prodotto/servizio di cui parlano.

Gli scopi del content marketing sono molteplici:

  • orientare gli utenti verso la conversione,
  • instaurare un rapporto di fiducia con loro,
  • ottenere più visibilità
  • migliorare il proprio posizionamento, sia sul mercato, sia agli occhi dei motori di ricerca.

In realtà, in termini più pratici, tutto può essere content marketing, purché sia un contenuto creato ad hoc per raggiungere quel determinato scopo. Infatti, dalla famosa Guida Michelin, primo esempio di content marketing, ne è passato di tempo, ma il concetto è sempre lo stesso.

Cercare di attrarre più possibile gli utenti ad argomenti il più pertinente possibile con un brand, un prodotto o un servizio, al fine di arrivare a concludere, prima o poi, la vendita.

La Guida Michelin, in quel caso, era utile perché consigliava dove mangiare, oltre ad avere una mappa dettagliata delle strade. Qualcosa di estremamente utile a chi viaggiava su 2 o 4 gomme (il vero core business dell’azienda francese.)

L’attrattiva del contenuto vale sia per il mercato B2B, sia per quello B2C.

Nessuno può essere indifferente al fascino di contenuti che, in generale, o per motivi contingenti, trova interessanti o attraenti.

Content Marketing: come creare contenuti che lasciano il segno 1

Le differenze fra Content Marketing B2B e B2C

Come detto, il content marketing punta moltissimo sull’attrarre le persone con contenuti specifici, utili e che possano risolvere problemi o avere un valore percepito come alto dagli utenti.

La differenza tra content marketing per B2B e B2C, in sostanza, sta nella tipologia di contenuti.

Normalmente, nel B2B, il content marketing si concentra su contenuti tecnici e informativi per aiutare le aziende a prendere decisioni informate. Inoltre, i contenuti hanno lo scopo di posizionare le aziende come leader di mercato o esperti di quel dato settore, in modo da avere un buon riscontro in termini di lead generation.

Nel B2C (Business-to-Consumer), invece, i contenuti tendono ad essere più emotivi e coinvolgenti, mirando a creare un legame tra il cliente e il marchio. Qui, sia il tono di voce, sia i contenuti mirano proprio a creare un “percorso” per l’utente, qualcosa che lo leghi al brand e che possa, via via, portare alla conversione, tramite le call to action.

Inbound Marketing vs Content Marketing

Questa differenza, spesso, non viene colta e i due concetti vengono ritenuti simili o intercambiabili. In verità, l’Inbound Marketing è un approccio strategico più ampio del marketing, che include molte strategie e tattiche per attirare e coinvolgere un target.

Il content marketing è una delle componenti più importanti dell’inbound marketing, che si basa sulla produzione di contenuti rilevanti con lo scopo di intercettare gli utenti, nel momento stesso in cui cercano quei contenuti.

Fanno parte di questo approccio:

  • il blogging,
  • gli ebook,
  • la creazione di video,
  • i podcast

Una serie di contenuti, insomma, che tutti noi ricerchiamo per informarci su qualcosa che ci interessa in quel momento. Lo scopo ultimo, come detto, è sempre quello di intercettare gli utenti e trasformali in lead qualificati, nutrendoli (con newsletter o altri contenuti), per renderli sempre più pronti ad acquistare.

Il percorso in questione è il famoso funnel di vendita, con le varie fasi. Ecco perché, pur essendo importante, il Content Marketing non è l’unico componente dell’Inbound Marketing che è fatto anche di altre strategie come l’ottimizzazione SEO, l’email marketing e altre di cui parleremo più avanti.

Se sei interessato al Content Marketing e ad altri aspetti interessanti, iscriviti alla nostra community Marketers Pro. Ti confronterai con altri marketers sui temi del momento e potrai usufruire di masterclass che possono farti fare un salto di qualità.

Perché fare Content Marketing è fondamentale per le aziende

La produzione di contenuti, come abbiamo visto dall’esempio della Guida Michelin, è sempre un ottimo modo per fare la differenza. Ancor più, per i tempi che corrono.

Dopo il COVID, infatti, la produzione di contenuti è aumentata perché le aziende si sono rese conto di quanto sia vitale, facile e comodo il digitale. Questo vale per il B2C, ma maggiormente per il B2B.

I contenuti digitali sono diventati, infatti, il giusto modo di attrarre anche le altre aziende, rafforzando legami e promuovendo sinergie, come conferma uno studio di McKinsey.

Secondo questo sondaggio, infatti, le aziende preferiscono la modalità remota, sia per l’assistenza online, sia per acquistare, anche con ingenti somme, senza dover avere a che fare con i commerciali dal vivo.

Ecco, quindi, che il Content Marketing diventa prezioso per:

  • Generare lead di qualità. I contenuti mirati e informativi permettono di attrarre potenziali clienti interessati ai prodotti o servizi offerti dall'azienda, aumentando la probabilità di generare lead di qualità e, di conseguenza, di concludere vendite.
  • Creare relazioni a lungo termine. Nel settore B2B, le relazioni tra le aziende sono molto spesso durature e basate sulla fiducia personale. Il content marketing consente di instaurare e mantenere queste relazioni, offrendo contenuti utili e rilevanti che dimostrano la competenza e l'affidabilità dell'azienda.
  • Supportare il processo decisionale. I contenuti informativi e approfonditi aiutano i responsabili delle decisioni aziendali a comprendere meglio le soluzioni offerte, fornendo loro gli strumenti necessari per valutare le proposte e scegliere quelle più adatte alle loro esigenze.
  • Ridurre i costi di acquisizione clienti. Attraverso una strategia di content marketing ben pianificata, le aziende B2B possono attrarre potenziali clienti a un costo inferiore rispetto alle strategie di marketing tradizionali. Inoltre, fornendo contenuti di valore, è possibile accorciare il ciclo di vendita, semplificando il processo di acquisizione.
  • Differenziarsi dalla concorrenza. Nel mercato B2B, come detto, è fondamentale distinguersi dai concorrenti per attirare l'attenzione dei potenziali clienti. Il content marketing consente di farlo, creando contenuti unici e innovativi che rispondono alle esigenze del target e mettono in evidenza i punti di forza dell'azienda.

Tutte le aziende, soprattutto, quelle che lavorano con le altre dovrebbero considerare il content marketing!

Esempi di content marketing efficaci

Ok, parlando fattivamente.

Come si fa il content marketing?

Tra poco vedremo alcuni passi fondamentali per una strategia efficace.

Adesso lascia che ti parli di due esempi di content marketing ben fatto.

Uno riguarda da vicino Marketers e uno dei suoi partner: Yoga Academy.

In Yoga Academy, un paio di anni fa, è stato fatto un grandissimo lavoro di rebranding. Si aveva un obiettivo ambizioso ma ben preciso: porre le basi fare di Yoga academy il brand di riferimento dello yoga in italia.

In questo lavoro di rebranding, la definizione del tone of voice e della personalità del brand è stata fondamentale. Per farlo, i contenuti sono stati fondamentali.

Innanzitutto, abbiamo lavorato sul personal branding di Denise Dellagiacoma, la fondatrice. Abbiamo dato il suo volto e la sua voce al marchio, in modo che la personalità ed il tone of voice di Denise fosse quello di Yoga Academy.

Dai social alle newsletter ai video corsi.

Inoltre, ci siamo mossi anche offline.

Un evento in grande stile come il Kalemana 2022 che ha avuto un successo incredibile, come puoi giudicare dalla foto.

brand awareness-kalemana

Scrivere un libro o un contenuto cartaceo rilevante è un’arma potentissima.
Da fine settembre puoi acquistare il primo libro di Yoga Academy in tutte le librerie in Italia.

 

libro yoga academy

Altro esempio? Patagonia.

Se non la conosci, Patagonia è un’azienda di abbigliamento outdoor, molto famosa tra gli appassionati di questa nicchia.

Il fatto è che Patagonia è molto più di questo.

Infatti, il brand fa dell’attivismo ambientalista una vera ragione di esistenza e uno dei punti cardine del suo storytelling.

No, non è greenwashing fatto bene.

Parliamo di un’azienda che, oltre a produrre valore commerciale, produce valore per l’ambiente. Infatti, i loro prodotti sono in maggior parte fatti da materiale riciclato, inoltre, opera con associazioni no-profit finanziandole concretamente o partecipando ad iniziative ambientaliste.

Chi compra Patagonia lo fa per sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un movimento. Perché Patagonia ha una missione chiara, un sistema di credenze definito e lo comunica con contenuti pazzeschi.

copywriting memorabile patagonia

Ecco come si fa content marketing efficacemente.

Gli specialisti del content marketing: content strategist e content manager

Se ti affascina, quindi, l’interessante mondo dell’ideazione e della creazione di contenuti, ci sono due percorsi professionali che potresti valutare di intraprendere.

Nel mondo del content marketing, infatti, le due figure professionali più importanti sono:

  • il content strategist
  • il content manager.

Entrambi svolgono ruoli complementari nel garantire il successo della strategia di content marketing di un'azienda.

Il Content strategist è responsabile della definizione degli obiettivi di marketing, del target di riferimento e della strategia di contenuto complessiva.

Ciò che fa è identificare le tematiche chiave da trattare, i formati di contenuto più adatti e i canali di distribuzione più efficaci per raggiungere il pubblico desiderato.

Inoltre, il content strategist analizza i dati e le metriche per valutare l'efficacia dei contenuti prodotti e apportare eventuali modifiche alla strategia in corso d'opera.

Collabora strettamente con il content manager, garantendo che la strategia di contenuto sia allineata agli obiettivi aziendali e alle esigenze del pubblico.

Il Content manager, invece, è il professionista che si occupa della creazione, pianificazione, pubblicazione e monitoraggio dei contenuti, seguendo la strategia definita dal content strategist.

Il suo ruolo include la gestione del calendario editoriale, la supervisione della produzione di contenuti da parte degli autori e la cura dell'aspetto SEO.

Inoltre, il content manager si occupa della promozione dei contenuti sui diversi canali di distribuzione:

  • blog,
  • social media,
  • newsletter,

per garantire una visibilità ottimale. Lavora a stretto contatto con il content strategist, fornendo feedback e suggerimenti per migliorare costantemente la strategia di contenuto.

Entrambe queste figure professionali sono fondamentali per il successo di una strategia di content marketing, in quanto garantiscono che i contenuti siano allineati agli obiettivi aziendali, rispondano alle esigenze del pubblico e siano distribuiti in modo efficace per massimizzare la visibilità e l'engagement.

A proposito di lavoro, se sei già un freelance sulla nostra Job Board puoi trovare le posizioni aperte in Marketers e in altre centinaia di aziende che fanno parte della nostra community.

Come creare una strategia di Content Marketing efficace in 7 step

Uno degli scopi principali del Content Marketing è quello di creare interesse e dare personalità al marchio. Infatti, investire in campagne di generazione lead per brand poco conosciuti o appena lanciati non ha molto senso.

La brand awareness, infatti, è molto sottovalutata ed è, invece, ciò a cui può condurre una buona strategia di content marketing. Pertanto, per far sì che anche la lead generation produca risultati, bisogna che la notorietà e la familiarità col brand cresca.

Lead generation e content marketing, pertanto, devono agire parallelamente in modo da portare valore all’azienda.

Ecco come facciamo in Marketers con i brand dei clienti e i partner e come dovresti fare anche tu.

Ed ecco quello che spieghiamo nel corso di Lead Generation che trovi all'interno di Marketers Pro, la nostra community premium dove potrai acquisire e affinare le tue competenze di digital marketing e condividere il tuo percorso con marketers come te e con i membri della Marketers Family.

Identifica gli obiettivi di business e le KPI da monitorare

Prima di tutto, è importante stabilire quali obiettivi si vogliono raggiungere con il content marketing, come ad esempio:

  • aumentare la brand awareness,
  • generare lead
  • incrementare le vendite.

Successivamente, è fondamentale selezionare le KPI (Key Performance Indicators) appropriate per misurarne l'efficacia: tasso di conversione, il traffico al sito web o il numero di lead generati. Queste sono le basi per poter iniziare a creare e pianificare un Content Marketing che funzioni.

Definisci pubblico target e buyer personas

Bisogna conoscere approfonditamente il proprio target. Qui, oltre a fare il profilo delle proprie buyer personas è utile basarsi su sondaggi e statistiche.

Questa parte è fondamentale per creare delle buyer personas dettagliate, che rappresentino i tuoi clienti ideali. Ti permetterà di comprendere meglio i loro bisogni, interessi e comportamenti e di creare contenuti in grado di coinvolgerli.

Definisci la proposta di valore e il buyer’s journey delle tue personas

Chiarisci ciò che rende unico il tuo prodotto o servizio e come esso risponde ai bisogni delle tue personas. La tua USP (Unique Selling Proposition), in pratica.

Inoltre, mappa il percorso d'acquisto delle tue personas, individuando le diverse fasi in cui interagiranno con i tuoi contenuti (awareness, considerazione, decisione, fidelizzazione).

Il buyer’s journey è fondamentale per utilizzare le giuste leve a livello comunicativo, con le giuste parole e le giuste “immagini” che stimolino le tue personas.

  • Nella fase di awareness, l’utente non capisce bene se ha un problema, non è legato ad un brand e si sta informando in modo superficiale. Qui bisogna porsi come esperti, parlando del settore in generale con contenuti utili e fruibili facilmente. Bisogna educare l’utente sul settore, poiché si trova in una situazione in cui capisce di avere un problema o sta valutando un’opportunità.
  • Nella fase di considerazione, invece, il cliente è consapevole del problema o di ciò che vuole e valuta le varie proposte. I tuoi contenuti devono premere sui vantaggi e il valore che avrà scegliendo te. Ecco che guide stile how-to sono le più indicate.
  • Nella fase decisionale, l’utente ha compreso quello che doveva e deve fare una scelta per risolvere il suo problema o cogliere la sua opportunità. Qui sta per scegliere il fornitore più adatto a cui legarsi. Qui può essere molto utile fare storytelling del brand o fornire case studies e testimonianze.

Definisci i contenuti per ogni obiettivo di business e per ogni fase del buyer’s journey

Qui devi attuare quello che hai stabilito nei 2 punti precedenti. Creare i contenuti per le varie fasi del buyer’s journey.

È essenziale considerare il Content Marketing come un processo logico che accompagna il compratore lungo il suo cammino d'acquisto.

Ogni contenuto è strettamente legato alla strategia iniziale e deve essere adattato in base al messaggio e al formato necessario.

Se si immagina il processo d'acquisto come un imbuto che porta alla conversione (funnel), i contenuti possono essere classificati in:

  • TOFU: TOp of the FUnnel
  • MOFU: Middle Of the FUnnel
  • BOFU: BOttom of the FUnnel

Una volta stabilito un piano di contenuti basato su questi criteri, è fondamentale combinare il contenuto con il contesto, ovvero essere in grado di fornire le informazioni giuste al momento giusto, in base al percorso d'acquisto del cliente, attraverso una distribuzione intelligente dei contenuti.

A volte può essere utile anche saper padroneggiare tecniche di utilizzo dei messaggi subliminali, che abbiamo approfondito in questo articolo dedicato.

Qui, nei sistemi più avanzati, può entrare in gioco la Marketing Automation.

Si tratta di piattaforme software che consentono di automatizzare il monitoraggio delle attività degli utenti e gestire tutti i processi di marketing online fino alla generazione e profilazione dei lead.

Nel nostro percorso PRO, puoi creare delle automazioni partendo da 0! Insieme alla nostra membership Marketers Pro, entrambi possono essere degli alleati utilissimi per il tuo business.

Le automazioni permettono di intercettare gli utenti nelle varie fasi del funnel, riuscendo a “colpirli” con i messaggi giusti al momento giusto. Potrai, quindi, raccogliere i contatti di coloro che sono veramente interessati a chiudere la vendita.

Pianifica i contenuti in base alla piramide del content marketing

Bisogna organizzare i contenuti secondo il loro valore e la frequenza di pubblicazione. La piramide del content marketing prevede una base di contenuti evergreen (di lunga durata), una parte centrale di contenuti temporanei (legati a eventi o trend specifici) e una cima di contenuti di supporto (come FAQ e tutorial).

Questo ti permetterà di avere una base “solida” in grado di far capire subito a utenti e (nel caso di blog) motori di ricerca di cosa ti occupi. Poi, è importante restare sul pezzo con contenuti che riguardano l’attualità, trend o eventi legati al tuo business. In cima alla piramide, bisogna mettere dei contenuti più rassicuranti ed informativi, che permettano di percepire il tuo valore e affidabilità come brand.

L’elemento storytelling, per esempio, è una parte indispensabile per costruire un legame con la tua audience. Qualsiasi cosa può essere raccontata, anche un brand o un’azienda, bisogna solo trovare la giusta chiave di lettura per elaborare il racconto.

Qualcosa che, ovviamente, sia capace di creare pathos, come le difficoltà affrontate, le passioni e l’identità di un’azienda.

Una storia convincente e coinvolgente è il segreto di content marketing efficace.

Content Marketing: come creare contenuti che lasciano il segno 2

Stabilisci i canali di diffusione e di promozione dei contenuti

Individua i canali più adatti per raggiungere il tuo pubblico e promuovere i tuoi contenuti. Questi possono includere blog, social media, email marketing, eventi e webinars, oltre a campagne di advertising su piattaforme come Google Ads o Facebook Ads.

Infatti, è fondamentale distribuire i contenuti nel modo corretto e verso la precisa target audience che si vuole intercettare.

Se i blog intercettano le ricerche attive degli utenti e, quindi, sarà importante fare SEO (strategia PULL), i social sono uno strumento che, invece, punta a stimolare l’interesse, attirando l’attenzione con contenuti creativi ed interessanti per utenti che non stavano cercando attivamente nulla (strategia PUSH).

Entrambi gli approcci (Push e Pull) sono necessari perché su canali diversi, per target diversi che si trovano ad un livello del funnel diverso.

Analizza e ottimizza costantemente i risultati ottenuti

In ultimo, monitora le KPI stabilite e utilizza i dati raccolti per migliorare la tua strategia di content marketing e ottimizzare i risultati. Di solito, questa analisi si divide in più step:

  • Monitoraggio delle metriche: Tieni traccia delle metriche più importanti per la tua strategia, come visite al sito, tempo trascorso sulle pagine, tassi di conversione, lead generati e interazioni sui social media. Utilizza strumenti come Google Analytics, piattaforme di social media marketing e software di email marketing per raccogliere dati accurati.
  • Valutazione dei risultati: Confronta i risultati ottenuti con gli obiettivi prefissati e le KPI stabilite. Identifica le aree di successo e quelle in cui c'è spazio per migliorare. Analizza quali contenuti hanno avuto più impatto sull'audience e quali sono stati meno performanti.
  • Adattamento della strategia: Sulla base dei risultati ottenuti e dell'analisi effettuata, apporta modifiche alla tua strategia di Content Marketing. Questo potrebbe includere l'aggiustamento dei temi trattati, la modifica del tono e dello stile, l'aggiornamento della frequenza di pubblicazione o la sperimentazione di nuovi formati di contenuto.
  • Test A/B: Effettua test A/B per valutare l'efficacia di diversi approcci, come titoli, immagini, call-to-action e layout delle pagine. Utilizza i risultati di questi test per ottimizzare ulteriormente i tuoi contenuti e la tua strategia.
  • Coinvolgimento dell'audience: Ascolta il feedback dell'audience e cerca di capire quali contenuti e argomenti sono più apprezzati e quali meno. Utilizza sondaggi, commenti e interazioni sui social media per raccogliere informazioni preziose sulle preferenze del tuo pubblico.

Ricorda che l'ottimizzazione costante è un processo continuo che richiede un impegno periodico e un monitoraggio attento dei risultati. Solo così potrai garantire che la tua strategia di Content Marketing sia sempre allineata alle esigenze del tuo pubblico e ai tuoi obiettivi di business.

Bene, nel prossimo paragrafo vedremo quali sono i KPI da tenere d’occhio per alcune importanti tipologie di contenuto.

Come scegliere i KPI per la tua strategia di Content Marketing

Essere bravi e costanti nella creazione di contenuti, purtroppo, non basta.

L’analisi dei KPI, come detto sopra, è importante per capire dove si sta andando e se gli obiettivi prefissati sono raggiungibili.

Ogni tipologia di contenuto e ogni canale ha, ovviamente, i propri parametri. Vediamone alcuni.

Video Marketing

Il Video Marketing è un componente interessante di una strategia di Content Marketing, poiché consente di coinvolgere il pubblico in modo efficace e di trasmettere informazioni complesse in un formato facilmente comprensibile. Ecco alcuni KPI importanti da considerare per migliorare la tua strategia di Video Marketing.

  • Visualizzazioni: il numero di volte che il video è stato visto dagli utenti.
  • Tempo di visualizzazione: la durata media delle visualizzazioni del video.
  • Tasso di abbandono: la percentuale di utenti che abbandonano il video prima della fine. Un parametro che può indirizzarti verso qualcosa che funziona o meno nel contenuto.
  • Interazioni: i like, i commenti e le condivisioni che il video riceve.
  • Tasso di conversione: la percentuale di utenti che compiono un'azione desiderata (ad esempio, iscriversi a una newsletter, ad un canale Youtube o acquistare un prodotto) dopo aver visto il video.

Attenzionare questi aspetti può farti fare il salto di qualità nella creazione di contenuti video.

SEO

L’importanza della SEO l’abbiamo ribadita più volte. Nel Content Marketing è basilare, affinché i contenuti si posizionino meglio possibile per raggiungere l’audience.

Monitorare i KPI SEO ti permetterà di valutare l'efficacia delle tue strategie di Content Marketing e di apportare modifiche per migliorare la visibilità e il posizionamento nei risultati di ricerca. Ecco alcuni KPI SEO chiave del Content Marketing da tenere in considerazione:

  • Traffico organico: Il numero di visitatori che arrivano al tuo sito tramite i risultati dei motori di ricerca è un indicatore importante della tua visibilità online. Un aumento del traffico organico suggerisce che le tue strategie SEO stanno funzionando e che il tuo contenuto è rilevante e utile per il tuo pubblico.
  • Posizionamento delle parole chiave: Monitora la posizione del tuo sito nei risultati di ricerca per le parole chiave Un buon posizionamento indica che il tuo contenuto è ottimizzato per le parole chiave pertinenti e che i motori di ricerca lo considerano rilevante per gli utenti. Bisogna migliorare costantemente il posizionamento delle parole chiave per aumentare la visibilità del tuo sito.
  • Frequenza di rimbalzo: è il parametro che misura la percentuale di utenti che visitano una sola pagina del tuo sito e poi lo abbandonano. Un tasso di rimbalzo elevato potrebbe indicare che il contenuto non è interessante o non soddisfa le aspettative degli utenti. Lavora sull'ottimizzazione del contenuto e sulla user experience per ridurre il tasso di rimbalzo.
  • Tempo medio trascorso sul sito: La durata media delle sessioni degli utenti sul tuo sito è un indicatore dell'interesse e dell'impegno del tuo pubblico. Un tempo medio trascorso elevato suggerisce che gli utenti trovano i tuoi contenuti utili e interessanti. Cerca di creare contenuti coinvolgenti e di valore per mantenere alto il tempo medio trascorso sul sito.
  • Pagine viste per sessione: Il numero medio di pagine visitate dagli utenti durante una sessione indica quanto i visitatori sono interessati ai tuoi contenuti e quanto navigano all'interno del tuo sito. Un numero elevato di pagine viste per sessione suggerisce che gli utenti trovano i tuoi contenuti interessanti e sono disposti a esplorare ulteriormente il tuo sito. Lavora sulla struttura e sulla navigazione del sito per facilitare la scoperta di nuovi contenuti da parte degli utenti.

Advertising

Anche se può sembrare strano trovare l’advertising tra i contenuti di marketing, gli annunci nel marketing digitale, oggi, sono dei veri e propri contenuti che vanno analizzati come tali, tenendo conto dei loro parametri classici:

  • Impression: il numero di volte che il tuo annuncio viene visualizzato.
  • Click-through rate (CTR): la percentuale di utenti che fanno clic sul tuo annuncio dopo averlo visto.
  • Costo per clic (CPC): l'importo medio che paghi per ogni clic sul tuo annuncio.
  • Costo per acquisizione (CPA): l'importo medio che paghi per acquisire un nuovo cliente tramite il tuo annuncio.
  • Conversion Rate: Il tasso di conversione misura la percentuale di utenti che eseguono un'azione desiderata (come un acquisto, una registrazione o un download) dopo aver cliccato sull'annuncio. Un tasso di conversione elevato suggerisce che le tue campagne pubblicitarie sono efficaci nel far progredire gli utenti lungo il percorso di acquisto.
  • Ritorno sull'investimento pubblicitario (ROAS): il rapporto tra il guadagno generato dagli annunci e il costo dell'advertising.

Email marketing

Altro contenuto molto interessante è l’email marketing. Qui si può parlare a tu per tu con il target e, in base alla natura della mail (newsletter, DEM), si può anche instaurare un legame di fiducia nel tempo. Ecco i KPI da considerare.

  • Tasso di apertura: la percentuale di destinatari che aprono l'email.
  • Tasso di clic: la percentuale di destinatari che fanno clic su uno o più link all'interno dell'email.
  • Tasso di conversione: la percentuale di destinatari che compiono un'azione desiderata (ad esempio, effettuano un acquisto) dopo aver letto l'email.
  • Tasso di disiscrizione: la percentuale di destinatari che si disiscrivono dalla tua lista email.
  • Tasso di rimbalzo: la percentuale di email inviate che non raggiungono i destinatari a causa di problemi tecnici o indirizzi email non validi.

Anche questi sono indicatori preziosi per comprendere l’efficacia dei tuoi contenuti.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo articolo sul content marketing. Ci sarebbe molto da dire perché, in realtà, il content marketing è in continua evoluzione, come molti altri aspetti del digital marketing.

Ciò che abbiamo visto riguardo l’importanza di questo strumento di promozione, le professioni che lo riguardano, gli esempi virtuosi e la strategia da adottare sono solo il primo passo, soprattutto se ti stai avvicinando a raccontare la tua attività con un blog, una community, i social, con i video.

Dietro e dentro i contenuti c’è molto di più: costanza, passione e voglia di arrivare!
Se hai voglia di iniziare un percorso nel content marketing, non puoi che iniziare dal copywriting e dal nostro corso Copymastery. Dagli un’occhiata e impara a raccontare i valori della tua attività, ad attrarre utenti, fidelizzarli e a raggiungere la conversione con il potere dei contenuti.

Buon business!

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