trend report

I 54 trend di marketing e business che definiranno il 2023 (e che non dovresti perdere)

13 Dicembre 2023
Marketers

Ci siamo. Il 2023 è alle porte.

Cosa ci aspetterà nel nuovo anno? Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi nel panorama digitale?

Per rispondere a queste domande, abbiamo intervistato alcuni dei massimi esperti di marketing e business online in Italia.

Quello che hai tra le mani è un condensato di strategie, tecniche e consigli che puoi applicare per accelerare il tuo progetto o quello dei tuoi clienti nel 2023.

Ecco alcune delle cose che scoprirai:

  • Come posizionare il tuo brand con le strategie testate in yoga academy e creare contenuti con i nostri framework
  • Una strategia che probabilmente non conosci per crescere sui social media e che stiamo sperimentando proprio ora
  • Le tecniche di SEO che i tuoi competitor sottovalutano e che faranno decollare il tuo progetto nei prossimi 12 mesi
  • Come ottenere più recensioni dai tuoi clienti e aumentare le vendite
  • Strategie di project management per lavorare meno e meglio nel 2023
  • Vuoi lanciare un progetto nel prossimo anno? Segui i passi che ti consiglierà il nostro growth manager
  • E tanto, tanto altro…

Il viaggio nel futuro del mercato digitale inizia da qui.

Tabella dei Contenuti mostra

Una lettera per chi vuole avviare il proprio business o la propria carriera nel 2023

Luca Cresi Ferrari, Co-Founder di Marketers, ci condivide le quattro lezioni imprenditoriali più importanti che ha imparato nella sua carriera.

Se sei un imprenditore (o aspirante tale), fanne tesoro per il tuo 2023.

luca ferrari

Non viaggiare da solo

No, questo non è un consiglio per la tua prossima vacanza. È un consiglio per il viaggio più importante di tutti: la tua vita, personale e lavorativa.

Sono fermamente convinto che il gruppo sia più forte del singolo.

Il lavoro di un imprenditore è prendere decisioni, e quante più decisioni giuste riesce a prendere, tanto più sarà migliore il suo business e avrà successo.

Prendere decisioni da soli, però, è un rischio. È più facile sbagliarsi e non accorgersi delle criticità delle nostre idee.

Ecco perché ti consiglio di circondarti di un gruppo di persone intorno che possano farti le domande giuste e mettere sempre alla prova quello che dici.

All’interno della tua azienda avrai sempre collaboratori e soci più bravi di te nel loro campo di competenza, ed è a loro che devi affidarti quando devi prendere decisioni importanti che potrebbero cambiare il corso dell’azienda.

Anche se sei un freelance è bene che tu abbia al tuo fianco delle persone con cui confrontarti, sai che svolgono la tua stessa mansione, sia che si occupino di altro.

Chi è in Marketers lo sa. Ogni anno organizziamo eventi dedicati proprio al conoscere persone simili a noi, con le nostre stesse aspirazioni, che fanno il nostro stesso lavoro e che hanno già affrontato i problemi che stiamo affrontando.

E proprio a proposito di problemi, è importante ricordarsi di una cosa.

I problemi sono fatti per essere risolti

Non farti abbattere dalle difficoltà.

Come ho detto prima, il nostro lavoro è prendere decisioni, e talvolta, per quanto siamo premurosi, possiamo sbagliare, oppure ritrovarci di fronte a una situazione che mai avremmo immaginato potesse accadere.

È in questi momenti che dobbiamo mostrarci “scoglio contro la tempesta”, come direbbe il mio socio Dario Vignali.

Dobbiamo guardare in faccia il problema, cercare di essere analitici, e affrontarlo al meglio delle nostre capacità.

Ovviamente, qui mi ricollego al punto precedente:

Se abbiamo un gruppo forte di pari e di soci che partecipano alla nostra vita dell'impresa, sarà più facile non farsi abbattere, perché insieme i problemi sono più facili da risolvere.

Non farti prendere dall’entusiasmo

L’entusiasmo è nemico del business.

Ogni volta che siamo entusiasti per qualcosa, fermiamoci, respiriamo e parliamo con delle persone che ci possono fare domande, stressare la nostra idea e metterla in discussione.

In Marketers abbiamo una cosa bellissima che chiamiamo “Marketers Future”. A questi incontri partecipano i vari stakeholder e decision maker delle società.

A turno cerchiamo di mettere alla prova le idee sul futuro di ogni società, facendo domande scomode e facendo ognuno l’avvocato del diavolo. Così riusciamo a capire se stiamo agendo perché ha davvero senso farlo, o se siamo solo presi dall’entusiasmo.

Per contrastare l’entusiasmo, è anche importante avere dei dati a supporto di qualsiasi tesi che stiamo portando in tavola.

Fai impresa con chi andresti in vacanza

In quest'ultima parte del 2022 ho passato diverse settimane assieme a Elio Amato ed Emanuele Amodeo.

Elio è il direttore marketing del gruppo Marketers e socio in Accelerator (e tra poco ti darà pure delle belle dritte su come impostare il tuo marketing nel 2023).

Emanuele, invece, è il presidente di Accelerator.

Un mese fa siamo stati in Marocco. Abbiamo visto posti meravigliosi, abbiamo parlato di business e, certo, abbiamo pianificato il 2023 delle aziende del gruppo.

Più di tutto, però, Elio ed Ema sono due persone con cui mi piace passare del tempo insieme.

Tutti dicono di fare impresa con persone con cui andresti a cena.

Io non sono d'accordo. Dobbiamo fare impresa e lavorare con chi andremmo in vacanza.

In Marketers coniughiamo il fare profitto con l’esigenza di vivere una vita che merita di essere vissuta, e possiamo farlo solo se abbiamo le persone giuste al nostro fianco.

Se non hai ancora trovato una persona così, ti auguro di aver la fortuna di incontrarla nel 2023.

Detto questo, ora inizia il bello. Condotti dalla Marketers Family e da grandi ospiti, scopriremo tutto quello che ci aspetta nel marketing e nel business nell’anno che verrà.

Sarà un bel viaggio. Ti auguro di trarne il meglio,

Luca

Questo sarà il futuro molto prossimo del marketing (fatti trovare pronto)

Se un Marketer del 2019 si svegliasse oggi, troverebbe davvero una montagna di cambiamenti.

Il mondo digitale ha conosciuto una brusca accelerata. E i prossimi mesi promettono di non essere da meno.

Con il direttore Elio Amato vedremo proprio quali saranno le strategie da testare nel 2023 per non restare indietro e cavalcare le novità.

elio amato

Ok, è arrivata l’intelligenza artificiale. E ora?

All’inizio ho pensato che fossimo spacciati.

Quasi non credevo ai miei occhi quando ho scoperto tool di intelligenza artificiale che sapevano generare illustrazioni al livello di designer con anni di carriera e articoli di buon livello in pochi secondi.

Il mio hype non è potuto che crescere dopo aver letto l’Insight sull’intelligenza artificiale che abbiamo pubblicato a novembre.

Ci sto ragionando da tanto, e oggi voglio darti un punto di vista diverso da quelli che trovi in giro.

Parlando di IA con Emanuele Amodeo, mio amico e socio, ho avuto una realizzazione: è inevitabile che usare questi tool porti a una standardizzazione di contenuti, tutti uguali e privi di differenziazione.

E l’opportunità nasce proprio da questo.

L’intelligenza artificiale userà sempre gli stessi input, i “big data” spersi nella totalità di internet.

Cosa farà la differenza? Specializzarsi sugli “small data”. In Marketers l’abbiamo iniziato a fare quest’anno.

Ad esempio, per uno dei progetti che seguiamo con Giulia Calcaterra (influencer, imprenditrice e partner Marketers), abbiamo iniziato a chiamare i clienti uno ad uno, per raccogliere quante più informazioni e feedback possibili su ognuno di loro.

Questo vale più di qualsiasi sondaggio di massa o ricerca generale che possiamo fare.

In un mercato dove tutto convergerà alla standardizzazione, vincerà chi conosce alla perfezione il suo pubblico.

E chi conosce il suo pubblico sarà solo chi ci parlerà costantemente, anche (e soprattutto) nel senso letterale del termine.

Sposa un creator (sia dentro che fuori dall’azienda)

Ormai le persone hanno sviluppato quello che io chiamo un  “marchetta-detector”. Sanno all’istante se un creator sta sponsorizzando qualcosa solo per i soldi (scommetto che è capitato più volte anche a voi di beccare dei contenuti simili).

Quindi le collaborazioni non funzioneranno più?

Certo che funzionano, e continueranno sempre a funzionare. Semplicemente, dovranno essere ristrutturate.

Un esempio lampante di collaborazione efficace è quello che va avanti da anni tra Foodspring e Giulia Calcaterra.

Sicuramente Foodspring investe su Giulia per quello che fa, ma Giulia stessa crede veramente nell’azienda e nei suoi prodotti. È davvero in target col prodotto, così come i suoi followers.

È una situazione win-win-win: vince l’azienda, l'influencer e i suoi seguaci.

Ed è esattamente il tipo di relazione brand-creator a cui dobbiamo aspirare.

Un creator dovrà essere sempre esterno all’azienda? Assolutamente no. Sono convinto che nel 2023 vedremo l’affermazione di una nuova figura professionale: il creator aziendale.

Sappiamo tutti che una faccia comunica molto meglio di un logo, quindi perché non trovarne alcune proprio all’interno della nostra azienda?

Resta qui con noi.

Più avanti in questo report la nostra Giulia Proietti Timperi ti spiegherà più nel dettaglio chi sono i creator aziendale e perché questa può essere una strategia non convenzionale per crescere sui social nel 2023.

Posiziona il tuo brand con le 3 strategie che abbiamo testato in yoga academy nel 2022

Prima però lasciamo la parola a Irene Bosi, Head of Marketing in Yoga Academy, ci svela 3 strategie di posizionamento potentissime che puoi usare per il tuo brand per il 2023.

irene bosi

Ecco come diventare il punto di riferimento per il tuo pubblico con questa strategia di branding

Ci sono situazioni in cui alle persone potrebbe nascere il bisogno di usare il tuo prodotto. Queste situazioni sono chiamate “category entry point”.

Immagina di essere in fila alle Poste, coda micidiale, super nervosa. Questo può essere un ottimo category entry point per yoga academy, la nostra scuola di yoga, che in questo caso può aiutare a rilassarti.

In estate abbiamo effettivamente fatto una campagna simile. Qual è un category entry point per lo yoga? I parchi pubblici, e proprio per questo abbiamo collaborato con Poke House per portare delle classi gratuite di yoga in Parco Sempione a Milano.

Nel 2023 ti consiglio di fare un piccolo esercizio:

  • Pensa a quanti più category entry point per il tuo pubblico
  • Fai una lista e dai priorità a quelle situazioni che si verificano più di frequente, meno battagliate dai competitor e che possano dare credibilità al brand
  • Investi tempo e risorse per posizionarti in quanti più category entry point possibile

Impara a dire una cosa, a dirla bene e a dirla spesso

Questo valeva nel 2022 come nel 2012, e varrà nel 2023 e sempre più in futuro.

Il tuo pubblico dimenticherà il 90% di ciò che comunichi entro 2 giorni. Quello che devi fare per correre ai ripari è una cosa e una soltanto.

Ripeti un messaggio e fallo spesso. Vuoi qualche esempio?

Donald Trump, un personaggio discutibile, ha ripetuto per anni il suo “Make America Great Again”

Apple è “Think different”, Nike è “Just do it”, McDonald è “I’m lovin’ it”, Fonzies è “se non ti lecchi le dita, godi solo a metà”.

Impegnati a trovare quel messaggio che più ti rappresenta e ripetilo finché sarà scolpito nella mente del pubblico.

Come restare impressi nei ricordi del tuo pubblico

Ripetere una cosa e farlo spesso è una strategia, ma non è l’unica.

Nel 2022 abbiamo realizzato il micromentario di yoga academy assieme a Paolo Bacchi:

Questo piccolo documentario ha le persone che usano yoga academy e le loro storie al centro.

È dimostrato che le emozioni giocano un ruolo fondamentale nei ricordi. Tanto più forte è l’emozione che proviamo, quanto più ricorderemo il fatto o il messaggio legato a quell’emozione.

Un’altra strategia per creare bei ricordi per il tuo pubblico? Fai degli eventi. È un bel casino, e lo so perché quest’anno abbiamo organizzato il Kalemana Festival.

Un evento genererà sempre e comunque più emozioni della miglior ad o del miglior copy.

Dagli eventi emerge l’essenza di un brand e lasciano un’impronta indelebile sui partecipanti.

Ricorda: i brand forti non si costruiscono sui click, ma sui ricordi come questi.

Ecco i framework di cui hai bisogno il prossimo anno per far esplodere i tuoi contenuti online

Il primo passo però resta comunque farsi notare ed emergere nel rumore che c’è online. E come si fa? Come si creano contenuti che le persone desiderano, aspettano e persino non vedono l’ora di consumare?

Ce ne parla Renato Gioia, Head of Strategy in Marketers Accelerator ed esperto di creazione di contenuti.

renato gioia

Qual è la singola cosa che devi ripetere sempre? Ecco come trovare la risposta

Irene lo ha già detto. Bisogna imparare a dire una cosa, dirla bene e dirla spesso.

Ma come si trova questa unica grande idea? Principio numero uno: devi credere in ciò che dici.

Le persone percepiscono quello che senti: cosa dici viene prima di come lo dici. Dunque inizia da te.

E poi ovviamente chiediti: con chi sto parlando? Devi entrare nel cervello del tuo pubblico:

  • Quali riferimenti culturali sono rilevanti con le loro esperienze?
  • Quali ostacoli, problemi o sfide risuonano di più con il loro percorso?
  • Cosa di ciò che conosci è più importante per loro?

Rispondi a queste domande, fallo spesso e nei prossimi 12 mesi otterrai grandi risultati.

Fai così, crea contenuti per te o i tuoi clienti e non resterai mai senza idee

Una semplice sequenza di e-mail ci ha permesso di generare 50.000€ in una settimana per Arya di Giulia Calcaterra.

Come ci puoi riuscire anche tu? Segui questi 3 step:

  • Dai priorità alle relazioni, prima di preoccuparti di vendere. Considera ogni follower o subscriber come un cliente, anche se non ha ancora pagato.
  • Siamo al servizio delle persone che ci leggono e la nostra priorità è offrirgli ciò che desiderano. Per questo leggiamo tutto ciò che le persone ci scrivono, parliamo al telefono con loro e rispondiamo ai loro messaggi.
  • Il nostro compito non è quello di inventare, ma di esplorare il mondo delle persone a cui decidiamo di dar voce.

Queste 8 emozioni renderanno virali i tuoi contenuti l’anno prossimo

Ho analizzato migliaia di contenuti virali e ho scoperto cosa hanno in comune il 99% dei post che esplodono.

Qualsiasi contenuto virale tipicamente genera una di queste 8 reazioni emozionali:

  1. è divertente,
  2. fa arrabbiare,
  3. è carino,
  4. è incredibile,
  5. è folle,
  6. risolve un dubbio,
  7. suscita l’espressione “finalmente qualcuno l’ha detto!”,
  8. o è una buona notizia.

Se non riesci a generare una di queste reazioni emozionali è complicato creare attenzione intorno alle tue idee e ai tuoi contenuti.

La prossima volta che dovrai pensare alla tua strategia editoriale o ad un singolo contenuto, ricordati questo schema.

Inizia dalla reazione emozionale che intendi generare nelle persone.

Per creare contenuti virali, devi vedere il mondo con gli occhi delle persone a cui ti rivolgi.

Se non conosci neanche l'emozione che vuoi suscitare, lascia che te lo dica, non andrà bene.

Questa strategia per crescere sui social network nel 2023 non l’hai ancora sentita (la stiamo testando proprio ora)

Contenuti interessanti sono il primo ingrediente della crescita online. L’altro ingrediente? Abbiamo una nuova strategia che puoi testare già da domani.

Se ci segui sui social network, forse hai notato che abbiamo già dato spazio ai… creator aziendali.

E la nostra Giulia Proietti Timperi, direttrice creativa di Marketers e mente dietro al progetto, adesso ti dirà di più su come replicarlo al meglio.

giulia proietti timperi

Chi sono i creator aziendali? E perché ne hai bisogno anche tu?

Qualche mese fa stavo parlando con Elio per trovare nuove idee da sperimentare su Instagram di Marketers.

Negli ultimi anni sempre più brand si sono affidati a personaggi carismatici per farsi spazio. E metterci la faccia è una delle migliori strategie per emergere online.

Ma come si fa quando si è un’azienda che lavora in full remote come Marketers? Non era affatto semplice pensare a un modo per far vedere dall’esterno tutto ciò che succede all’interno.

Elio a un certo punto se ne esce con un nome: “Giuli, abbiamo bisogno di creator aziendali”. Te l’abbiamo svelato proprio all’inizio del Trend Report.

Questo neologismo di Elione indica in realtà una figura che nel 2022 si è molto diffusa: l’esplosione di TikTok, Reels e YouTube Shorts ha spinto tanti brand a trasformare i propri collaboratori in veri e propri creator.

E sono certa che nel 2023 questo trend continuerà. I motivi? Avere dei creator aziendali può dare un boost incredibile alla crescita online di grandi aziende, magazine e quotidiani, agenzie di marketing e sì, pure attività locali:

  • Ti rende immediatamente più riconoscibile. In una marea di post tutti uguali i volti delle persone sono un’incredibile tratto distintivo. E questo ha anche vantaggi sulle metriche più importanti sui social network.
  • Aumenta l’empatia tra il pubblico e il tuo brand. Non ci affezioniamo a delle belle grafiche, ma alle persone. Questo vale sempre, non importa che tu abbia un ristorante, un’azienda di scarpe o una boutique di moda.
  • Vuoi sfruttare ciò che funziona oggi? Questo è ciò che fa per te. La mia esperienza da advertiser (e da creator) mi ha insegnato che, per farsi spazio su qualunque piattaforma, è importante assecondarle. Devi saper adattare i tuoi contenuti alla forma che più funziona in quel periodo storico. E ora come ora sono i video brevi che funzionano.

Usa questa checklist per trasformare i tuoi collaboratori in creator aziendali

Da più di tre mesi mi sto dedicando a questo progetto ogni giorno, e già da qualche settimana abbiamo cominciato a pubblicare i contenuti dei nostri creator aziendali.

Questa è una piccola checklist da seguire per trovare anche nella tua attività dei potenziali creator:

  1. Individua chi già ha una presenza online. Ci sono già persone che lavorano con te e fanno video? Bene, puoi partire da loro per testare. Ormai da qualche anno, parallelamente al mio lavoro in Marketers, ho creato Balamour, dove racconto perché mi sono trasferita da Roma a Palermo. Avendo dunque già un po’ di pratica con i contenuti, ho fatto io da beta-tester come creator aziendale di Marketers. Sicuramente anche nella tua azienda troverai una persona adatta, inizia da lì.
  2. Apri le candidature. Diventare un creator aziendale non deve essere un’imposizione, dunque è bene coinvolgere solo chi è davvero desideroso di provare. Noi abbiamo semplicemente scritto un messaggio su Basecamp, il nostro ufficio virtuale, dove le persone si sono potute candidare.
  3. Crea le tue linee guida. Questo è fondamentale affinché i video abbiano uno stesso stile. Dai delle indicazioni su come registrare i video e, se non sarai tu a occuparti del montaggio, trovate delle caratteristiche da replicare sempre (possono essere colori, font dei sottotitoli e via dicendo).
  4. Crea un database dei creator aziendali. Anche questo è importante: le persone devono parlare di argomenti dei quali si sentono esperte e a proprio agio. In questo database tieni traccia di questi argomenti e del prossimo punto.
  5. Genera una lista di contenuti da fare. Possibilmente per ogni persona pensate insieme una serie di possibili contenuti. Questo servirà sia a te (o chi per te) per creare il piano editoriale che ai tuoi creator aziendali per organizzarsi.

A questo punto non ti resterà che pubblicare. E fammi sapere se testerai questa strategia nel prossimo anno.

Le ads che funzioneranno nei prossimi mesi saranno fatte (e create) così

Abbiamo parlato di posizionamento, di contenuti, di creator aziendali e anche di intelligenza artificiale.

Cosa manca? L’advertising. E chi meglio di Pietro Fiore, advertiser in Accelerator, per trovare nuova ispirazione e portare le tue campagne al livello superiore? Vediamo cosa ha da dirci per il prossimo anno.

pietro fiore

I numeri non sono solo numeri

Pur essendo una regola alla base di ogni business, oggi più che mai una strategia di advertising efficace è una strategia cucita su misura sul cliente.

Ricorda di domandarti continuamente a cosa sta pensando il tuo target e se ha domande a cui tu puoi rispondere.

Questo ovviamente include anche pensare a che punto della customer journey si trova.

Molto spesso, un utente vede le nostre ads su piattaforme come Facebook e TikTok, arriva sul sito, lo abbandona e dopo più o meno tempo ci cerca di nuovo su Google o YouTube.

È importante farci trovare anche a questo punto, magari con campagne di brand protection attive, specialmente se abbiamo competitor che puntano sulle nostre keyword.

A questo proposito, tutti sappiamo che con l’avvento di iOS 14.5 molti business hanno avuto un grosso impatto sulle performance delle campagne.

Le campagne con pubblici LAL e il retargeting, non ricevendo abbastanza dati di qualità, hanno iniziato a sottoperformare e il ritorno sulla spesa è crollato.

La buona notizia è che puoi tornare a tracciare almeno un 80-90% di ció che facevi prima di iOS 14.5. Ti basta seguire questi step:

  • Attiva l’associazione automatica avanzata. Puoi farlo andando in gestione eventi -> origini dei dati -> selezioni il tuo pixel -> impostazioni.
  • Implementa le conversion API. Con wordpress puoi inizialmente utilizzare plugin come PixelYourSite.

Ruba queste creatività e metti il turbo alla tua pubblicità online

Dopo 5 anni passati a creare ed ottimizzare campagne, vi posso assicurare che il tecnicismo conta, ma quello che fa la differenza, soprattutto inizialmente, è la creatività.

Impiegate parte di ogni giornata nella ricerca di nuove idee creative e testate nuovi formati. Ecco due esempi, uno di unboxing della Marketers Box:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Marketers (@wearemarketers)


E uno di screen recording:

Ovviamente, anche i video dei creator partner e dei creator aziendali possono diventare ottimi contenuti per le sponsorizzate.

Allo stesso tempo, i tuoi creator possono realizzare video ad hoc per le ads. Noi in Marketers abbiamo iniziato a farlo di recente.

Per facilitarti il lavoro ti lascio anche i link delle library di Facebook (dove dovrai inserire la tua parola chiave o cercare un brand competitor) e Tiktok.

Le tecniche di SEO che i tuoi competitor sottovalutano e che nel 2023 possono far decollare il tuo progetto

Immagina di avere a disposizione diverse manopole per portare traffico verso il tuo progetto. Ne giri una e un’ondata di visitatori arriva sul tuo sito o sulle landing page.

L’advertising è una di queste manopole, una delle più importanti, ma ce n’è una spesso sottovalutata: la SEO.

Vuoi che il 2023 sia l’anno in cui arrivare in cima ai risultati di ricerca di Google? Il nostro mago della SEO Francesco Ragusa ha delle tecniche per te che devi assolutamente implementare.

francesco ragusa

Un semplice consiglio per ottenere più traffico organico

I dati strutturati saranno sempre più importanti nel 2023. Google si evolve e presta sempre più attenzione a quelli che sono anche conosciuti come “rich snippet”.

Al motore di ricerca permettono di capire più in fretta di cosa parla una pagina. E, tra l’altro, è un modo semplicissimo per avere più visite al proprio sito.

Questo è un esempio di come appare tra i risultati di ricerca un articolo con i dati strutturati ben impostati (in questo caso i dati strutturati sono le FAQ, cioè le Frequently Asked Questions che ci restituisce Google in SERP):

Imprenditore digitale FAQ

Capite bene che è uno stratagemma veloce e facile per attirare di più l’attenzione delle persone.

Sarà l’anno dell’intelligenza artificiale nel marketing (ecco cosa accadrà)

L’intelligenza artificiale è qui. Nel 2023 spopolerà su blog e magazine, e non mi sorprenderebbe vedere molti meno articoli scritti da persone in carne e ossa.

È un problema? È un’opportunità? Intanto io suggerisco di leggere il nostro Insight sull’Intelligenza Artificiale, in cui abbiamo parlato di come l’IA cambierà il marketing.

La mia opinione personale? Potremmo fare un passo indietro, perché temo appariranno di nuovo tanti siti spam.

Un sito spam è semplicemente un sito che ha come semplice obiettivo posizionarsi per parole chiave con il minor effort e costo possibile, senza curare la qualità dei contenuti.

Eppure questa può essere anche una enorme opportunità.

Come trionfare su Google nell’era delle macchine super-intelligenti

L’user experience diventerà la discriminante in un contesto così automatizzato. Molto probabilmente sarà anche un fattore di ranking.

E-commerce, blog e siti lenti o difficili da navigare vedranno crollare le loro visite. Chi non ha mai curato le prestazioni del proprio sito web dovrebbe correre ai ripari.

Nel 2023 le Core Web Vitals, cioè quella serie di metriche che Google tiene in conto per valutare l’UX di un sito, saranno ancora più centrali.

Qualche mese fa ho tenuto un’intera Masterclass in Marketers Pro su come aumentare la velocità del proprio sito e posizionarsi meglio sui motori di ricerca. La puoi guardare qui.

Ti basterà seguire passo-dopo-passo quello che ho spiegato durante la lezione e vedrai degli incredibili miglioramenti nel giro di poche ore.

Questa è la cosa da cui partire, ma ricorda sempre che la miglior strategie per migliorare il proprio posizionamento online è e rimarrà costruire la propria EAT.

EAT è un acronimo che sta per:

  • Expertise
  • Authoritativeness
  • Trustworthiness

Esperienza, autorevolezza e affidabilità restano i 3 criteri fondamentali secondo cui valuta i contenuti sulla rete. Investi tempo e risorse per migliorare queste metriche.

I 3 test che devi assolutamente fare per scalare il tuo e-commerce in 12 mesi

Una volta portato traffico sul sito che bisogna fare per trasformare quel traffico in clienti? Omar Bragantini, growth manager di Accelerator ed esperto di e-commerce, ha dei test da proporti.

omar bragantini

Attiva il pagamento Buy Now Pay Later

Le statistiche parlano chiaro.

Durante la settimana del Black Friday e del Cyber Monday gli acquisti tramite il sistema “Buy Now Pay Later” sono aumentati del 78% rispetto alla settimana precedente.

Se non sai cos’è, il Buy Now Pay Later è un sistema di pagamento che permette di acquistare un prodotto e di pagarlo in varie rate a tasso zero.

Ne abbiamo spiegato il funzionamento e le opportunità di business in uno degli Insight di quest’anno.

Questa “nuova” variabile è estremamente importante.

Certo, stiamo parlando del mercato americano, ma sappiamo che il mercato americano anticipa sempre i trend che poi arriveranno al mercato italiano.

Quindi, un e-commerce che vuole spaccare davvero nel 2023 dovrebbe già cominciare a pensare come inserire delle metodologie di pagamento di tipo rateale nel proprio shop, o qualsiasi altro tipo di pagamento che può diminuire il “pain” del pagamento rispetto al “gain”che il cliente trova nel prodotto.

Investi sui contenuti user generated

Seconda variabile estremamente interessante è l'aumento dei contenuti UGC (User Generated Content) e CGC (Creator Generated Content), contenuti creati da clienti e creator e trasportati soprattutto da TikTok.

L’advertising ad oggi lavorerà molto su questo piano a livello creativo, perché permetterà di utilizzare creator e cliente per aumentare la portata e la genuinità del brand, grazie al network di ogni utente.

Dall'altro lato, questo permetterà anche di avere una maggiore trasparenza dell'utilizzo del prodotto.Sarà importante usare anche all'interno degli store immagini UGC e CGC, che permetteranno potenzialmente di aumentare il conversion rate.

Segmenta il tuo pubblico

Ultimo punto, ma meno importante, è la segmentazione.

In Marketers lo abbiamo testato su differenti e-commerce, soprattutto nel periodo del Black Friday e del Cyber Monday.

Segmentare la comunicazione funziona sempre.

È importante sforzarsi per renderla più personalizzata possibile, dando anche sconti maggiori ai clienti vip, sia perché se lo meritano, sia perché sono i nostri potenziali clienti più importanti.

Dall’altro lato, sarà anche importante personalizzare sulla base di quanto un cliente ha acquistato e di cosa ha acquistato.

Parametri importanti da considerare sempre sono: la frequenza, la monetizzazione e la recenza di acquisto.

È la classica matrice FRM, che ci permette ovviamente di segmentare le nostre comunicazioni, sia nelle mail che sul sito, e anche di dare al cliente esattamente il prodotto che si aspetta di poter ricevere, senza essere estremamente push.

Le 3 semplici azioni per ottenere più recensioni per la tua azienda e vendere di più

Ottimizzare e alzare le conversioni è pane per i denti di Omar, ma c’è molto altro che puoi fare.

Un esempio? Ottenere più recensioni e curare al meglio il rapporto coi tuoi clienti.

Da anni in Marketers abbiamo un customer care a 5 stelle, dunque chi meglio di Rebecca Ferrara e Monica Corocher, customer care manager di Marketers e yoga academy, sono qui per spiegarti come riuscirci e far sì che siano i tuoi clienti di oggi a convincere quelli di domani.

rebecca monica

Ascolta le tue persone (basta poco)

Sai già come i clienti hanno trovato il tuo prodotto? Ha davvero soddisfatto le loro aspettative?

Invitali sempre a lasciare una recensione per il prodotto specifico. In questo modo non solo avrai dei riscontri sul prodotto in sé, ma anche delle recensioni da utilizzare sulla landing page del prodotto.

Attenzione, però: l'invito non va mandato né troppo presto, né troppo tardi. Nel caso di prodotti digitali, come i videocorsi, un mese è il periodo di tempo migliore. Questo consente al cliente di accedere, esplorare il prodotto e farsi un’idea di cosa raccoglie.

Una volta raccolti i feedback, dobbiamo prenderci del tempo per studiarli e capire come aggiustare il tiro della nostra azienda o dei nostri prodotti.

In Marketers, ad esempio, abbiamo dato vita al progetto Rebel Eagle. Ogni settimana un piccolo team interno all’azienda si riunisce per migliorare uno dei nostri prodotti di punta, Marketers Pro, spesso partendo proprio da quello che le persone dicono nei sondaggi.

Oltre a questo facciamo periodicamente dei report in cui analizziamo i sondaggi delle persone che utilizzano i nostri prodotti o partecipano ai nostri eventi.

Non si vive di solo recensioni ai prodotti

Ok, i tuoi clienti hanno contattato la tua azienda per risolvere un problema.

Sono soddisfatte dalla soluzione che gli è stata loro proposta? Hanno risolto i loro dubbi o il problema che stavano riscontrando contattando il customer care?

Se la risposta è sì, ti lasceranno una valutazione positiva che andrà a migliorare il tuo biglietto da visita sui potenziali nuovi clienti.

Se invece la risposta è no e il cliente lascia una recensione negativa, non farti spaventare. Queste recensioni hanno un valore doppio: consentono a te di misurare l'efficacia della tua assistenza e ai clienti di esprimere la propria opinione.

Non lasciare le ragnatele sui commenti dei tuoi clienti

I clienti che si sentono ascoltati sono i più felici e soddisfatti.

Quando ricevi una recensione, rispondi sempre, anche (e soprattutto) a quelle negative. Ti sembrerà incredibile, ma semplicemente ricontattandoli potresti ribaltare la loro opinione.

Oltre a questo, non dimenticarti di fare sempre presenti le critiche a chi sviluppa il prodotto, a chi cura la user experience del tuo sito, o a chi ha preso decisioni che si sono rivelate di scarso successo.

Serviranno a tutti per migliorare e non commettere gli stessi errori in futuro.

Vuoi rendere la tua azienda un posto in cui i tuoi collaboratori amano stare? Segui questi consigli

Grandi dimissioni, quiet quitting, work-life balance. Sono alcuni degli inglesisimi che sono diventati anche parole-chiave di tanti lavoratori nel 2022.

La tendenza è una e una soltanto: le persone hanno sempre più chiaro di non essere il proprio lavoro.

Marketers è nata proprio per permettere a quante più persone di vivere una vita che meriti di essere vissuta. In primis a chi collabora con noi.

Anche per questo da qualche tempo è con noi Erica Tramontini, la nostra CEO della felicità, in “aziendalese” Chief Happiness Officer.

Di cosa si occupa? Si occupa del benessere della Family. E nelle prossime righe ti darà alcuni consigli per rendere chi lavora con te più felice di farlo e più soddisfatto. I vantaggi? Inestimabili.

erica tramontini

Definisci i tuoi valori aziendali se ancora non li hai

Perché fai ciò che fai?

Nel 2023 chieditelo, se non l’hai mai fatto. Qual è il motivo ultimo del tuo lavoro?

E poi individua i valori che ti guidano lungo la strada.

Attenzione: “individuare” non vuol dire “trovare”. I valori c’erano già, prima che l’azienda nascesse: torna indietro con la mente e chiediti perché hai dato inizio a tutto questo. Cosa ti ha portato a muovere il primo passo di questa tua grande avventura imprenditoriale?

I valori non dovrebbero essere troppi, 5 o 6 al massimo per lo più: meno sono, più saranno chiari e determinanti.

Appuntali uno per uno chiaramente e se hai dei collaboratori condividili con loro, ma più di tutto lascia che i tuoi valori guidino le tue scelte.

È così che smettono di essere solo parole scritte su un foglio.

Misura la temperatura della tua azienda

Nel 2022 si è parlato tanto delle Grandi dimissioni, ma meno del quite quitting.

È la tendenza a fare il minimo indispensabile, lavorare col freno a mano tirato. Non solo nessuno straordinario, ma nemmeno propositività o intenzione di crescere.

Questo capita quando non c’è incontro tra lavoro e progetti di vita o aspirazioni. Eppure il lavoro può essere, e deve essere, fonte di soddisfazione e gratificazione.

Oggi avere successo non significa più soltanto guadagnare bene e fare carriera, ma sempre più spesso è poter dedicare tempo ai propri affetti, aver un lavoro in linea con le proprie inclinazioni, poter vivere viaggiando.

Sai già se i tuoi collaboratori sono a proprio agio con il lavoro che fanno? Conosci le loro sfide, i loro obiettivi e i loro problemi?

Se la risposta è no, da gennaio replica ciò che facciamo periodicamente in Marketers:

  • sondaggi anonimi per tutti i collaboratori per misurare l’umore complessivo e individuare le aree in cui urge maggiormente intervenire
  • colloqui singoli
  • colloqui mirati in caso di complessità specifiche

Spesso le persone sanno già cosa serve loro per lavorare meglio ed essere più serene, oppure può essere sufficiente una conversazione mirata per aiutarle a comprenderlo e condividerlo.

Partendo dall’ascolto saranno i collaboratori stessi a mettere nelle nostre mani gli strumenti necessari per crescere insieme.

Il pericoloso inganno delle ferie

Se, a pochi giorni dal Natale, parliamo poi di equilibrio, integrazione o sinergia tra vita privata e lavoro, come non far riferimento alle ferie?

Per molti le vacanze rappresentano principalmente un momento di pausa, un distacco necessario dallo stress del lavoro lavoro quotidiano utili per recuperare le energie e affrontare i mesi successivi. Fino alle prossime ferie.

Ed è così che l’ultimo giorno di vacanza si riempie di ansia, di tristezza, di malumore e che i benefici della pausa (che avrebbe dovuto essere) rigenerante svaniscono nel nulla.

Questo dovrebbe farci riflettere: viviamo per godere di quei 20 giorni di ferie più i weekend o viviamo 365 giorni all’anno?

Se deleghiamo ai giorni off tutta la nostra felicità, abbiamo un problema. E l’abbiamo anche se lo fanno i nostri collaboratori.

Le vacanze dovrebbero essere un’occasione per arricchirsi, fare esperienze nuove e memorabili, stare insieme a persone lontane. Ma non possono essere il solo spazio riservato al nostro benessere. Il benessere va curato giorno dopo giorno.

Per questo è importante ascoltare l’umore dei collaboratori anche in prossimità delle ferie e prestare attenzione al carico di lavoro che li attende al rientro:

se torneranno dalle vacanze con più energia, che beneficio può avere, per loro e per l’azienda, esaurire quell’energia in pochi giorni?

Il risultato che otterremo sarà che le ferie rappresenteranno per loro solo il preludio a periodi stressanti e faticosi e non potranno godersi le vacanze fino in fondo perché queste resteranno una breve pausa illusoria tra una fatica e l’altra.

Quando le ferie diventano l’ora d’aria, abbiamo un grosso problema da risolvere al più presto.

“Le vacanze non dovrebbero essere un momento per rigenerarsi. Dovrebbero essere un momento per celebrare. Se il lavoro esaurisce le persone al punto che queste utilizzano  il proprio tempo libero per riprendersi, forse c’è una cultura del burnout alla base. Un’organizzazione sana non prosciuga le persone”
Adam Grant

Vuoi lanciare un progetto nei prossimi 12 mesi? Parti da questo

Perché tante startup falliscono e tante idee di business rimangono solo sogni mai realizzati?

C’è qualcosa che manca alla base. Quel qualcosa è un’attività molto precisa, ma se non la si svolge è come costruire una casa senza fondamenta.

Se nel 2023 vuoi costruire il tuo e-commerce o qualunque altro tipo di business, faresti bene ad ascoltare Marco Bryan Grieco, il growth manager di Marketers.

marco bryan grieco

Vuoi correre contromano sull’autostrada o viaggiare con il gps impostato verso i tuoi obiettivi?

Tanti imprenditori o aspiranti imprenditori si imbarcano in una corsa contromano sull’autostrada.

Hanno un’idea, magari hanno un po’ di soldi da investire, dunque si lanciano nel mercato e cominciano a sperare di andare lontano.

Qualche volta può funzionare, ma nella maggioranza dei casi la corsa finirà in un fallimento.

Hanno dimenticato di impostare il gps in maniera corretta o, se vogliamo usare un’altra metafora, non hanno disegnato una mappa.

Ora però basta metafore. Cos’è che la maggior parte degli aspiranti imprenditori non fa quando inizia un nuovo business?

E cos’è quella cosa che, se pur fatta, viene fatta spesso male o in maniera approssimativa?

La ricerca di mercato.

Una buona ricerca di mercato è proprio come un gps ben impostato. Ci permette di sapere dove andare esattamente, ci fa risparmiare tempo e denaro e ci conduce prima a destinazione.

E una buona ricerca di mercato si divide in due fasi.

Questa è la prima cosa che devi fare quando hai una nuova idea di business

Ok, hai un’idea. Ma ora? Ora devi vestire i panni dell’esploratore.

Dobbiamo fare una prima ricerca. Parti con la testa sgombra da ipotesi e cerca solo di acquisire quante più informazioni sul mercato che ti interessa.

Cosa bisogna fare esattamente ora? Interviste, questionari, sondaggi, focus group.

Parla con le persone che andranno a comporre il tuo pubblico di potenziali clienti.

Qualche tempo fa io stesso ho condotto una piccola ricerca di mercato su degli psicologi.

Con pochi soldi spesi in advertising ho raccolto una montagna di dati di grande valore.

E se i dati sono il nuovo petrolio, le giuste domande sono la trivella per estrarre quello che sarà il carburante del tuo prossimo business.

Ecco qualche consiglio per fare domande che riescano a tirare fuori indicazioni preziose per te:

  • Evita di fare domande che abbiano a che fare con la sfera intima. Gli esseri umani nascondono le loro sensazioni o tendono a compiacere il prossimo per evitare di ferirlo. Potresti ottenere delle risposte poco veritiere.
  • Evita delle domande troppo dirette. Non chiedere se il tuo prodotto potrebbe essere utile, per capire, perché quel sì che in tanti ti darebbero non ti farà capire molto sulle loro intenzioni d’acquisto.
  • Cerca di fare delle domande più oggettive. Devi capire quali sono problemi, bisogni e desideri di quelle persone. Potresti chiedere, per esempio, “nella tua attività di [lavoro del tuo pubblico] che problema riscontri maggiormente?”. O anche: “qual è la prima cosa da fare per cercare soluzione a questo problema?”.

Ti basta un semplice tool come Typeform e una manciata di euro spesi in Facebook Ads per ottenere davvero una bella quantità di dati da cui partire.

E dopo? Dopo si passa alla seconda fase della ricerca.

Segui queste strategie per condurre una ricerca secondaria perfetta

Arrivati a questo punto puoi già iniziare a tracciare quelle che sono le tue buyer personas (leggi questa guida per saperne di più).

Successivamente ti basterà entrare nel bar più grande dell’universo per ascoltare queste persone mentre parlano tra loro, fanno acquisti e si informano.

Questo bar all’aperto è Internet. Ecco dove andare a cercare in questa fase:

  • Su Amazon cerca i prodotti che queste persone potrebbero cercare e analizza le recensioni, le domande che vengono poste e le descrizioni dei prodotti stessi
  • Digita keywords inerenti al tuo settore su Google e YouTube per trovare video in tema, leggi commenti per trovare informazioni
  • Con AnswerThePublic puoi farti un’idea delle domande che le persone si fanno riguardo certi argomenti
  • Pinterest Trends è un altro strumento per valutare gli argomenti di tendenza
  • Cerca le pagine Instagram di settore, analizzare i contenuti, hashtag e commenti degli utenti
  • Leggi e analizza i blog del settore

I 3 step chiave da seguire se vuoi passare da influencer a imprenditore affermato

E se hai già un pubblico? Tanto meglio. Parti dai consigli di Marco per conoscerlo ancora più in profondità, e abbiamo una grande ospite che può spiegarti molto su come fare il grande salto da influencer a imprenditore.

Stiamo parlando di Giulia Calcaterra, influencer con più di un milione di follower online, partner Marketers e fondatrice di Selvatica e Arya.

Dunque è venuto il momento di chiederci: come si trasforma il proprio seguito sui social network in un business a tutti gli effetti?

giulia calcaterra

Inizia a ragionare come i brand con cui collabori

Prova a pensare ai tuoi sponsor e ai brand con cui collabori. Molto probabilmente sono aziende che operano nella tua stessa nicchia e che sono in target con i tuoi followers.

Chiediti cosa puoi imparare da loro.

Che tipo di comunicazione adottano? Quali sono i prodotti che vendono di più nella tua audience? Adottano altre strategie di vendita e brand awareness diverse oltre all’influencer marketing?

Rispondere a queste semplici domande ti può dare una chiara indicazione di quello che funziona nel tuo mercato, degli interessi dei tuoi followers e di quello che potresti fare tu per creare un prodotto che funziona.

Non è un cambio di mentalità semplice da fare, ma necessario se vuoi dare vita a una tua impresa. È un po’ come passare da essere una pedina nel gioco degli scacchi, in balia di decisioni altrui, al giocatore stesso, in controllo di tutto quello che succede.

Questo non significa eliminare di punto in bianco tutte le tue collaborazioni (io stessa continuo a collaborare con alcuni brand selezionati), ma ti permette di differenziare le tue fonti d’entrata e di continuare a sponsorizzare solo le aziende in cui credi veramente.

Sii paziente e affidati a chi ti può aiutare

Per me è stato fondamentale trasmettere la mia visione ad altre persone competenti, che poi mi hanno aiutata a renderla realtà.

Questo è importantissimo: non possiamo costruire un’azienda pensando di fare tutto da soli.

Io, ad esempio, sono sempre stata una persona molto creativa.

Quando ho deciso di creare Selvatica, il mio brand di costumi, all’inizio mi sono dovuta occupare praticamente di tutto da sola, dal design dei costumi, al marketing e alla vendita.

Ma poi, pian piano, ho iniziato a trovare delle persone a cui affidarmi per delegare alcuni aspetti dell’azienda, e solo così sono riuscita a raggiungere risultati più ambiziosi.

Spesso, chiedere aiuto o persino collaborare con persone che hanno competenze diverse dalle nostre può essere la chiave di volta per realizzare i nostri obiettivi.

C’è qualcuno che ha già costruito un’azienda che potrebbe darti una mano? O che ha aiutato altri influencer a fare questo passaggio?

Se non ti viene in mente nessuno, prova a scrivere un post nella Community di Marketers Pro: potresti trovare decine di persone disposte ad aiutarti.

Sii reale in quello che comunichi

Io sui social ho sempre comunicato quello che sono davvero, nelle mie stories e nei miei post sono reale e spontanea. Non sono un personaggio costruito o che agisce seguendo un copione già scritto.

Faccio quello che faccio perché ci credo davvero, e perché è quello che amo.

Per questo tutte le mie imprese seguono una mia passione: Arya, ad esempio,  è collegato al mio amore per il fitness e lo sport, Villa Selvatica è a Bali, in un posto che amo.

Per creare un’azienda a partire da una fanbase crea prima una relazione con i tuoi followers.

Per farlo, è importante che comunichiamo la nostra persona nel modo più onesto possibile e trasmettere quello che ci accende davvero.

Così poi sarà infinitamente più facile costruire un’impresa da quello che amiamo, perché molto probabilmente sarà in linea anche con i desideri della nostra audience.

Da 0 (o 1) ad agenzia di marketing di successo nel 2023 con questi 4 consigli

Se invece ti piace di più stare dietro le quinte, magari stai pensando di aprire un’agenzia di marketing o ne hai già una.

Come si fa a lanciarla? E come si fa a farla crescita? Negli ultimi tempi nostro socio Vittorio Civinini, con Limits, ci ha sbattuto a lungo la testa.

E questo è quello che ha imparato nel 2022 e ti farà risparmiare tanto tempo, tanti errori nel tuo 2023.

vittorio civinini

Assicurati di stare sereno senza i tuoi collaboratori

Deve essere una delle tue priorità giornaliere. Se concludi la giornata senza delegare task a nessuno significa che non stai crescendo, e ti accorgerai che questo si ripercuoterà su tutta la struttura dell’azienda.

Di solito, quello di cui non ci si rende conto quando si è nel vortice dell'operatività è che si pensa che la priorità sia rispondere a un cliente, creare un nuovo funnel, fare quel preventivo…

La verità è che quando ci mettiamo tutte queste priorità perdiamo di vista la priorità più grande, quella che poi ci permetterebbe di avere più tempo libero, di delegare, di avere una struttura che funziona e di risolvere questi problemi non direttamente.

Qual è questa priorità?

Dedicare tempo ad ogni collaboratore. Ogni volta che non lo stiamo facendo, non stiamo crescendo.

Questo perché l'unico modo per avere sempre meno problemi e fare in modo di trasferire la nostra consapevolezza e la nostra esperienza alle persone che lavorano con noi, e così delegare con serenità.

Prediligi il lavoro asincrono

Pensa a quanto tempo passi in call. Il lavoro da remoto funziona quanto più è asincrono.

Sfrutta i recap testuali, e se non hai un punto di riferimento in azienda che in qualche modo fa la parte tecnica al posto tuo (ovvero il management delle task), allora anche in questo caso non stai scalando in nessun modo.

Se continui a fare il lavoro che dovrebbe fare un Project Manager, vuol dire che continui ad interfacciarsi con tutti i tuoi collaboratori per dirgli cosa devono fare e cosa ancora non hanno fatto. Questo non è il tuo compito, quando ti interfacci con loro, dovresti solo capire come migliorare la loro posizione.

Se non impari a comunicare solo con il tuo Project Manager, diventerai un collo di bottiglia.

Dedica più tempo all’interno della tua azienda, piuttosto che all’esterno

Spesso dedichiamo tanto tempo ai clienti perché sono i clienti che ci portano guadagno, ma allo stesso tempo non riusciamo a dedicare abbastanza tempo a noi stessi e alla struttura dell’azienda.

Seguimi: dedicare più tempo alla struttura dell’azienda significa fare in modo che la struttura funzioni meglio, e se la struttura funziona meglio anche tutti i progetti andranno meglio (e tu riuscirai a fatturare di più).

Ottenendo più risultati, migliorerà il tuo posizionamento di mercato e avrai clienti che sono attratti da te, e non viceversa.

Questo magari significa dire no a un cliente da 50.000€ all’anno, ma riusciresti a fatturare 100.000€ in più con i tuoi attuali clienti, o per nuove situazioni che si vengono a creare.

Perché? Perché se la tua struttura migliora incrementano le tue opportunità.

Magari riesci a fare un project business, o implementare un'area del business che prima non pensavi di riuscire a implementare.

Pensa a come migliorare i tuoi margini internamente, per migliorare i margini esternamente. In parole povere, devi avere tempo per avere tempo. Significa avere il coraggio di sacrificare dei clienti che potrebbero portarti subito cassa ma che in realtà ti rallentano e basta, perché non hai tempo da dedicare verso l'interno.

Considera la legge di Parkinson: non ti servono più collaboratori

La legge di Parkinson ci dice che il lavoro si espande in base al tempo che abbiamo a disposizione.

Proprio per questo, spesso si arriva a un punto in cui non si riesce a parametrizzare o a ottenere un output oggettivo e misurabile dell’effort che il team mette in un progetto.

Magari lo si vede in periodi in cui l'output non è buono e si crede che il problema sia il numero di persone che sono all’interno del team. Ed ecco che andiamo a cercare un nuovo collaboratore.

in realtà, prima di prendere una nuova persona, analizziamo procedure, workflow e intervistiamo il nostro team per capire se ci sono problematiche da migliorare.

Nel 99% dei casi, troveremo una soluzione proprio in questo.

Nel 2023 vuoi lavorare meno e meglio? Ecco cosa devi fare assolutamente

Già Vitto ha parlato di come il project management sia fondamentale per far crescere un'agenzia di marketing o, più in generale, qualsiasi progetto imprenditoriale.

E noi aggiungiamo che chiunque voglia lavorare meno e meglio da remoto o in smart working dovrebbe ascoltare quello che ha da dire Mattia Bonetti.

Chi è Mattia? È il nostro project manager, e nell’ultimo anno ha imparato diverse cose su come gestire team e progetti completamente da remoto.

mattia bonetti

Rendere il proprio team resiliente

La resilienza è uno degli aspetti fondamentali nella gestione di un team, specialmente da remoto. Lo scopo è rendere la propria squadra in grado di affrontare imprevisti e periodi densi di impegni.

Per rendere un team resiliente è necessario prevedere cosa accadrà lungo tutto l'anno, e quindi pianificare a grandi linee i periodi che già sappiamo metteranno alla prova il nostro team.

Un calendario ben scandito, anche approssimativo, è il primo passo per visualizzare gli impegni, aumentare la partecipazione dei collaboratori e pianificare momenti per le ferie e per tirare il fiato.

Anche celebrare i successi insieme al proprio team è un'altra attività che permette di mantenere affiatamento e superare con più facilità le tempeste che, si sa, bisognerà sempre affrontare.

Passare al full remote o adottare soluzioni ibride

Il mercato e i lavoratori stessi spingono sempre di più in questa direzione.

Anche io credo che tutti i business che lo potranno fare passeranno al full remote, ma anche che la soluzione più performante che si delineerà in futuro sarà quella di un remote working affiancato a strutture in cui poter lavorare insieme secondo necessità e in maniera totalmente libera.

In Marketers ognuno vive e lavora come preferisce, ma è necessario (e molto utile) ritrovare l'affiatamento con incontri programmati, in cui alternare deep work e team building.

Alcuni membri del team di Marketers, ad esempio, si organizzano liberamente per sfruttare il remote working e passare insieme dei periodi di tempo condividendo luoghi ed esperienze.

Un esempio? Un gruppo di ragazze e ragazzi della Family hanno trascorso l’ultimo mese e mezzo a lavorare assieme in Thailandia.

thailandia

Come lavorare meno e meglio con l’intelligenza artificiale

Credo molto nell’evoluzione dei tool di project management. Si può dire a tutti gli effetti che sono un “early adopter” di tutti i nuovi strumenti e di tutte le nuove tecnologie che possono semplificarci la vita.

L’intelligenza artificiale non fa eccezione, e penso proprio che nel 2023 un buon project manager dovrà capire come integrare l’IA nel lavoro quotidiano del suo team.

Certo, non potrà sostituire un essere umano (non ancora almeno), ma già ora si possono fare grandi cose.

Brainstorming, sbrigare delle task macchinose, scrittura di testi. Ne abbiamo già parlato con Fra Ragusa, è un nuovo universo da esplorare, e anche io per iniziare consiglio di leggere il nostro Insight sull’Intelligenza Artificiale.

Dentro, oltre a una miniera di spunti utili, trovi anche i migliori tool di IA che puoi usare nel marketing.

Non limitarti a fare il “vecchio” project manager

Il project manager non deve limitarsi a dire di fare qualcosa e come farlo in tempo.

Nel 2023 il project manager deve essere un partner strategico per l’azienda e il team. Deve saper costruire relazioni, capire se la squadra o una persona ha tutti gli strumenti per portare a termine un progetto, motivare, avere visione strategica, saper risolvere problemi, proporre nuove idee e progetti, avere una consapevolezza commerciale.

È così che il project manager può diventare un tassello fondamentale in un’azienda che lavora da remoto. Ed è così che diventa una persona in grado di semplificare e portare chiarezza là dove la distanza crea confusione.

Ovviamente poi deve avere a sua disposizione i giusti strumenti e le giuste procedure, ma di questo ne ho parlato nella mia Masterclass in Marketers Pro.

Se vuoi migliorare la gestione di un team o un progetto da remoto, fai click qui per guardarla.

Questi 12 mesi mi hanno insegnato a coniugare creatività e produttività (così)

Ora, è vero che i principi del project management valgono sempre, ma è anche vero che ogni caso è a sé.

Per esempio: come si fa organizzare la creatività? Sembra già un ossimoro, eppure riuscirci può produrre grandi risultati.

Lo sa bene Francesco delle Femmine, Project Manager per onlab, ci svela le migliori strategie di “project management per creativi” che ha imparato sul campo.

francesco dellefemmine

La furia della data analysis, ma cosa analizziamo?

Tutte le agenzie sanno che è importante analizzare i dati, e questo vale anche nel project management. L’ultimo anno con onlab mi ha insegnato però che bisogna allontanarsi da alcuni concetti che ci vengono inculcati.

Se non lo sapessi, onlab è uno studio di brand design experience. Ci piace dire che siamo una gang di creativi follemente metodici.

Abbiamo un metodo, il nostro metodo, ma ovviamente la creatività ha un’altissima percentuale nella riuscita di un nostro progetto.

Da project manager mi sono trovato nella condizione di dover mettere le persone che lavorano con me nelle migliori condizioni possibili per creare.

Ora, di solito nelle agenzie si misura il tempo che ci vuole per completare una task e quel tempo poi diventa un riferimento quando si dovrà iniziare un nuovo progetto.

Potrei pensare, per esempio, che di solito serve un’ora e mezza per creare una presentazione per un cliente.

Dunque vado ad allocare quel tempo in progetto, ma poi mi potrei trovare a fare i conti con una variabile spesso trascurata.

Sei un creativo? Lavori con creativi? Questo ti svolterà le giornate

La nostra società e la nostra cultura ci dice che un minuto per me è un minuto per te. Questo però non è sempre vero, specialmente se lavori con dei creativi. Non tutto il tempo è uguale.

Una lezione importante che mi porterò dietro dal 2022 è proprio questa. Quando si pianifica un progetto bisogna tener conto della variabile T*P: tempo per persona.

Non basta chiedersi “quanto tempo ci vuole per svolgere quest’attività?”, ma bisogna andare più nel dettaglio e cercare di comprendere diverse variabili:

  • la persona che dovrà svolgerla quanto ci mette in media a svolgere quell’attività o attività simili?
  • ha tutti gli strumenti di cui ha bisogno a disposizione?
  • è sovraccarica? o ha un numero di task gestibile?

Può sembrare banale, ma ti assicuro che fa tutta la differenza quando si tratta di creare qualcosa di livello alto.

In onlab usiamo Clickup per gestire le task e tenere traccia del tempo che serve per portarle a termine.

Non deve essere una forma di controllo, ma una strada per lavorare meno, meglio e in maniera davvero più smart.

Ogni tanto, sia che tu abbia dei collaboratori sia che tu sia un freelance, prenditi un momento per analizzare e capire cosa ha funzionato quando hai performato bene e cosa invece è andato storto negli altri casi.

Ricorda sempre: un minuto non è mai uguale a un altro.

Le 3 dritte dell’Avvocato del Digitale per essere a norma nel 2023 e non correre rischi

Ora che hai tutto per partire o per accelerare il tuo progetto nel 2023 manca solo l’ultimo e importante tassello.

Cosa bisogna farsi per mettersi a norma e non correre rischi legali? Nessuno può rispondere meglio di Alessandro Vercellotti.

Alessandro, uno dei nostri Humans of Marketers e vincitore del Marketers Award 2022, è meglio conosciuto come l’Avvocato del Digitale.

Queste sono le dritte che ha preparato per te, e ti consigliamo di tenerle bene a mente.

alessandro vercellotti

Presta attenzione alla Direttiva Omnibus

La prima grande rivoluzione arriverà dalla Direttiva Omnibus, una Direttiva redatta dalla Commissione Europea per la tutela dei consumatori, che riguarderà principalmente recensioni e sconti.

Per quanto riguarda le recensioni, dovremo sempre andare indicare se una determinata recensione è stata in qualche modo spinta o invogliata da uno stratagemma come una scontistica o uno scambio merci.

Dovremmo anche indicare se la recensione è stata in qualche raccolta su una piattaforma in cui viene verificata, come su Trustpilot, o su una piattaforma dove non c'è verifica come Google Mybusiness o Facebook.

Per quanto riguarda gli sconti, dovremo indicare il prezzo degli ultimi 30 giorni di quel prodotto o servizio, quindi i classici giochini da Black friday in cui si fa salire il prezzo del 20% e poi lo si riduce del 30% non sarà più possibile farli, perché avremo una tracciabilità degli ultimi 30 giorni.

Occhio a queste novità sul GDPR

Ci saranno novità sul fronte GDPR, la General Data Protection Regulation, su cui dovrebbe arrivare un nuovo accordo fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

La questione centrale qui sarà capire come continuare a utilizzare i software nordamericani senza rischiare alcun tipo di multa.

L’accordo dovrebbe arrivare a inizio anno: tenete d’occhio le notizie sul tema perché potrebbero riguardarci da vicino.

Arrivano il Digital Services Act e il Digital Markets Act

Una normativa pubblicata da pochissimo che include il Digital Services Act e il Digital Markets Act entrerà in vigore il prossimo anno.

Andrà a scuotere tutte le piattaforme digitali, compresi quelli di vendita online.

In pratica, è un aggiornamento sulle regole generali dei servizi digitali, che non venivano cambiate dalla Direttiva sugli e-commerce del 2000.

Per approfondire, trovate più informazioni sul sito ufficiale del Comitato economico e sociale europeo.

Come pianificare il budget della tua azienda nel 2023 e migliorare il tuo cash flow

Ogni azienda di successo si basa su un’organizzazione puntuale e a lungo termine, specialmente quando si parla di budget e allocazione delle spese.

Anche in questo caso, ci sono dei piccoli accorgimenti che puoi implementare nello studio del tuo budget 2023 che possono davvero fare la differenza.

A parlatene sarà Simone Bergamini, che si occupa di controllo di gestione in Marketers Company.

simone bergamini

Il framework da applicare per pianificare il tuo budget aziendale

Il ciclo di Deming è uno strumento utilissimo che nasce in ambito di controllo qualità, ma che noi applichiamo anche come logica al controllo di gestione.

ciclo di deming

Il ciclo di Deming è un modello di gestione aziendale che punta al miglioramento dei processi, dei flussi e dei risultati dell’azienda. Si divide in quattro fasi:

  • Pianificazione, ovvero elaborare e definire le strategie aziendali a lungo, medio e breve termine.
  • Esecuzione, ovvero mobilitare e disporre le risorse aziendali con lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati.
  • Controllo e reporting, ovvero verificare i piani aziendali e analizzare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
  • Correzione e valutazione, che consiste nella revisione dei piani e dell’impiego delle risorse a disposizione dell’azienda.

Alla fine del ciclo, si ricalibrano i nuovi obiettivi e nuove strategie di business che possono essere più efficaci di quelli utilizzati nel primo ciclo.

Ecco, alla fine dell’anno entriamo nel pieno della fase di Pianificazione per il nuovo anno, il cui strumento principe è proprio il Budget.

In Marketers seguiamo delle regole precise per farlo.

La prima è: non farlo da soli.

Non sarà mai il budget dell’azienda se fatto da soli, ma sarà il budget giusto per chi lo ha redatto (anche se ovviamente un freelance dovrà farlo senza l’aiuto di nessuno).

Il punto qui è essere il più oggettivi e imparziali possibili. Per ogni dato che ricaviamo, il nostro compito è quello di criticarlo e di verificarlo.

Ecco come stimare le vendite del nuovo anno (col minimo errore possibile)

Quando ci troviamo a dover redigere tutte le vendite dell’anno, cerchiamo di coinvolgere tutte le persone che possono darci informazioni utili alla nostra miglior stima (il Direttore Marketing, la direzione aziendale, il PM).

Prima di tutto, stimiamo il numero di servizi o prodotti venduti nell’anno e il loro importo (così otteniamo il primo dato macro: il fatturato annuo).

Partiamo dai valori storici e a questi aggiungiamo e togliamo eventuali scelte strategiche (pensiamo se abbiamo eliminato dei prodotti o fatto degli eventi).

A questo punto, è importante suddividere le vendite dei prodotti e servizi mese per mese. È un passaggio fondamentale, anche per i freelance, perché ci permette di capire quando otterremo la maggior parte dei nostri ricavi e se siamo soggetti a stagionalità.

È importante soprattutto per valutare eventuali investimenti e per la gestione del cash flow (cassa aziendale).

Ad esempio, se pianifico che ad agosto le aziende con le quali collaboro di più non occuperanno tutto il mio tempo, vuol dire che non avrò ricavi e che quindi nei primi 6 mesi dovrò avere degli ingressi tali da coprire i costi fissi aziendali che sostengo, tra cui la mia remunerazione del mese.

Se invece so che la maggior parte dei ricavi li avrò a Marzo e Aprile, dovrò essere in grado di gestirli per l’anno intero.

Senza un budget dei costi, non riuscirà mai ad avere una gestione consapevole di tutte le mie risorse.

Stabilisci in anticipo i costi che dovrai sostenere

Dopo aver stimato le vendite, possiamo passare ai costi. Partiamo da quelli diretti, i più semplici, quelli direttamente legati ai prodotti.

Dovremmo dividerli in:

  • nuovi, e qui avremo dei preventivi e dei progetti che indicano i costi di produzione di tali prodotti (ad esempio, per un nuovo corso, dovremmo stimare il costo location, del videomaker, del fotografo, ecc..)
  • evergreen, prodotti che conosciamo e di cui conosciamo bene i costi, e sappiamo anche se sono necessarie delle eventuali azioni di miglioramento, un nuovo lancio ecc…

Dopo questa fase, possiamo porci diverse domande: quanto abbiamo speso lo scorso anno? Prodotti simili costano uguali? Può essere collegato ad un altro indicatore (ad esempio, l’investimento in pubblicità)? Ci saranno delle decisioni strategiche che condizionano i costi? Le hai pensate tutte?

Le statistiche e gli andamenti degli anni precedenti ci aiutano molto nelle stime, ma ricordiamoci sempre che il mondo cambia e dobbiamo provare a prevederlo.

Se hai del personale, è importante anche fare il budget del personale.

Qui devi cercare di pensare a che piani hai nell’anno per i tuoi collaboratori, che incentivi vorresti dargli economici (stipendio o premi, e, nel caso, quando?) oppure di benefit e iniziare a stimarli.

Se vuoi essere ancora più dettagliato, crea un piano di crescita stimato per ogni collaboratore.

Una volta fatto, confronta il risultato con le tue vendite e i tuoi margini.

Sono allineati? In termini di liquidità riesci a coprire il monte salari?

Presta attenzione ai costi indiretti fissi e alle variabili

Ultima voce della lista, eccoci ai costi indiretti fissi e alle variabili.

Vale lo stesso ragionamento fatto per le precedenti tipologie, solo che forse sono più semplici.

Ad esempio, abbiamo un ecommerce? Di sicuro avremo un dominio da pagare o un costo di funzionamento dell'e-commerce, fatto salvo le variazioni i costi saranno gli stessi.

A questo punto, semplicemente mettendo in fila tutti i costi e tutti i ricavi che abbiamo ottenuto, possiamo scoprire quale sarà il nostro obiettivo per il 2023.

Vengono numeri strampalati? Correggiamoli, indentifichiamo la causa e li modifichiamo. vengono risultati negativi o troppo bassi?

Ecco, obiettivo centrato. Se non avessi programmato il tuo budget non te ne saresti mai accorto.

Non ti preoccupare, c’è tempo: pensa a delle strategie alternative o a logiche di spending review.

Volendo hai tutte le informazioni per fare qualsiasi tipo di analisi e per prendere le tue decisioni consapevolmente.

Ovviamente, questo è un riassunto iper-semplicistico: i budget possibili sono tanti e di differente tipologia.

Come trovare la serenità nella vita da imprenditore: un augurio da Denise per il 2023

In questo Trend Report abbiamo analizzato le migliori strategie e consigli per affrontare alla grande un 2023 che si prospetta pieno di innovazione.

Lasciando da parte il marketing e il business, però, l’arrivo del nuovo anno è anche un momento per ragionare su noi stessi e sulla nostra vita da Marketer.

Quante volte ci perdiamo così tanto nelle preoccupazioni del lavoro da dimenticarci di apprezzare quello che abbiamo?

Una delle sfide più grandi che deve affrontare un imprenditore nella sua vita non ha a che fare né con le vendite, né col marketing: è come vivere in modo tranquillo, senza lasciare che la propria azienda assorba tutto il tempo e le energie mentali disponibili.

Quale modo migliore per imparare come farlo, se non da Denise Dellagiacoma, insegnante di Yoga e fondatrice di Yoga Academy?

Ascoltiamo i suoi consigli per vivere una vita bilanciata, anche se siamo a capo di un’azienda.

denise dellagiacoma

Continua a studiare e formarti

La tranquillità di un imprenditore nasce anche dal suo rapporto col mercato e la sua nicchia di competenza.

Ecco perché la formazione è così importante: ci permette di ascoltare quello che ci circonda, di anticipare il cambiamento e di fare scelte quanto più sensate possibile, senza la paura di essere schiacciati dal mercato.

L’importante qui è continuare a rimanere curiosi e non sentirsi mai arrivati.

Ricerca il tuo equilibrio personale

La cosa più importante per me, come yogi imprenditrice, è la ricerca dell’equilibrio tra la vita personale e la vita lavorativa.

Da imprenditori a volte è difficile staccare la spina, non pensare al lavoro, ma per vivere serenamente è cruciale capire come farlo.

Un consiglio che posso dare è quello di definire i propri impegni e responsabilità lavorative e designarli a momenti specifici della giornata, senza lasciare che strabordino in ogni aspetto della nostra vita.

Abbraccia anche la difficoltà

Il mio augurio per i Marketers, quest’anno, è quello di imparare a stare seduti anche nella sofferenza, senza cercare di evitarla o di schiacciarla.

Come ha detto anche Luca all’inizio di questo Trend Report, di una cosa sola possiamo essere certi: i momenti difficili ci sono e ci saranno sempre.

Quello che fa la differenza è il modo in cui ci approcciamo a loro.

Sembra paradossale, ma quando li affrontiamo a braccia aperte, riconoscendoli e accettandoli come parte della nostra vita, ne veniamo liberati.

È nella difficoltà che troviamo la nostra forza, è nella scalata che troviamo il nostro valore.

Vi auguro di affrontarli in questo modo, nell’anno che verrà.

Buon 2023 a tutti voi, Marketers.

4.3 6 votes
Recensioni
Subscribe
Notificami
guest
5 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Paolo
Paolo
1 anno fa

Una bomba! 😍 testero sicuramente queste strategie

arietanogennaro@gmail.com
1 anno fa

GRAZIE!

diego vassallo
diego vassallo
1 anno fa

Tutto super utile. Memorabile questa frase: E se i dati sono il nuovo petrolio, le giuste domande sono la trivella per estrarre quello che sarà il carburante del tuo prossimo business.

Valeria Vadalà
Valeria Vadalà
Admin
Reply to  diego vassallo
1 anno fa

Grazie per il tuo commento Diego! Siamo felici che il nostro contenuto ti sia piaciuto.

giovannisattin1960@gmail.com
1 anno fa

Ok ci provo siete i migliori in assoluto

Tab Item Content

Rimini 2024

18 19 20 ottobre

MARKETERS WORLD

L’offerta scade tra

L’offerta scade tra
Giorni
Ore
Minuti
Secondi
Giorni
Ore
Minuti
Secondi

Iscriviti gratuitamente a Marketers o accedi per utilizzare questa funzione. Riceverai anche 20/80, la nostra newsletter con strategie e notizie di marketing e business.

Ricevi una notifica quando tornerà disponibile il Bundle Metodo Marketers

Ricevi una notifica quando tornerà disponibile il Metodo Marketers