marketing turistico

Il nuovo marketing turistico: come vendere viaggi dopo la pandemia (le strategie delle Big)

In questa guida ti spiegheremo come il marketing turistico sia cambiato per adattarsi alla nuova sensibilità del viaggiatore post-pandemia.

Che tipo di comunicazione funziona di più oggi? Quali sono le leve di marketing che è meglio (non) usare? E cosa cercano i consumatori nei servizi turistici odierni?

Vedremo anche come le Big del settore turistico hanno resistito al crollo del mercato durante la chiusura delle frontiere e quali strategie hanno adottato per restare più che operative.

Insomma, stai per leggere la guida al nuovo marketing turistico.

Quel marketing che, a essere onesti, colpisce in pieno anche noi di Marketers…

Infatti siamo un’azienda in cui tutti lavoriamo completamente da remoto, girando il mondo di continuo, computer alla mano.

E chi meglio di un’azienda di marketer con il callo per i viaggi per parlarti di ciò che oggi funziona di più nel mercato del turismo. Vero?

Allora partiamo.

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Introduzione al marketing turistico: cos’è, a cosa serve e su cosa fa leva

Ti sarà capitato di essere alla ricerca di un hotel in quella città che ti piace tanto, no?

Oppure un luogo di villeggiatura da godersi con amici e familiari. Magari un’esperienza sportiva in quel magico parco naturale…

Ecco, ognuno di questi intenti di ricerca è la ragione d’esistenza del marketing turistico.

Nel pratico, infatti, i compiti principali degli esperti di questo tipo di marketing consistono nello sviluppare comunicazioni, testare strategie e implementare i canali necessari a pubblicizzare al meglio un viaggio, una struttura o un’esperienza turistica.

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C’è ampio spazio a specializzazioni più verticali, certo, come in ogni nicchia di mercato in cui il marketing si applica.

Perciò spesso si trovano singoli marketer che, spesso strategicamente dato che la specificità tende a ripagare, si specializzano nella promozione di precise mete o determinati pacchetti turistici usando specifici mezzi.

Dalle classiche ads online – sui social o sui motori di ricerca – alle più confidenziali e-mail, passando per contenuti organici (sempre online) e iniziative offline.

Il “goal” finale è soddisfare a pieno le esigenze di gruppi turistici diversi ma identificabili, e al contempo ottenere un ritorno economico favorevole.

Fin qui ci siamo, no? Questa è la linea di condotta generale.

Al suo interno, però, qualcosa si è rotto…

L’impatto del Covid sul mercato del turismo (dai danni alle strategie di ripresa dei brand più forti)

C’era da aspettarselo…

I relativi lockdown durante la pandemia di Covid, che hanno reso impossibili gli spostamenti tra paesi per molto tempo, sono stati letali per il settore.

Tanto da generare un calo del 74% degli arrivi di turisti nel mondo e perdite per 1.300 miliardi di dollari rispetto agli standard pre-pandemici (fonte: Organizzazione Mondiale del Turismo).

E, occhio, non si tratta solo di una performance negativa dovuta a una media globale.

L’Italia conserva le stesse cicatrici, come mostrano questi dati specifici sul nostro paese (fonte: Eurocontrol):

  • Il settore alberghiero ha registrato una perdita di presenze il cui valore stimato arriva fino ai €153 milioni.
  • Il traffico aereo, principale indicatore della salute del turismo italiano, è calato del 93%.

È stata certamente la prova più dura, pesante, impattante per tutto il mondo del turismo, piegato sin dagli inizi della pandemia.

Del resto, basta fare un rapido recap: voli cancellati, eventi annullati, destinazioni irraggiungibili e viaggi di fatto banditi.

Com’era possibile andare avanti?

Ogni azienda ha affrontato la questione a modo suo.

Alcune chiudendo i battenti per risparmiare risorse, altre spostando i propri sforzi nel tentativo di generare flussi di cassa alternativi.

Qui ti mostriamo 3 casi particolari di grandi brand del turismo che hanno reagito alla crisi in modo eccellente.

Experiences: il servizio di Airbnb che ha dato un volto ai propri host

La capacità di adattamento è un’abilità dannatamente preziosa.

Grazie a essa Airbnb si è dimostrato un brand di tutt’altro stampo.

Quando la domanda di case da affittare calò drasticamente a causa della situazione globale, era chiaro che sarebbe stato necessario seguire altre strade.

Tutti erano a casa, senza la possibilità di uscire, di viaggiare, di vivere esperienze uniche. O almeno, non fisicamente…

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Così, dalla rivelazione che quegli schermi su cui passavamo le nostre giornate forse qualche utilità l’avessero davvero, è esploso Airbnb Experiences.

Si tratta di una piattaforma in cui gli host delle abitazioni hanno la possibilità di tenere delle live a pagamento in cui intrattenere, insegnare o ispirare futuri viaggi.

Cucina tipica, lezioni di yoga, cacce al tesoro, concerti casalinghi…

Gli eventi disponibili furono (e sono) tantissimi, così come alta fu la loro varietà.

Ma ciò che conta è che fu un servizio di successo per Airbnb da 3 punti di vista:

  • Recupero del fatturato: Non avere un flusso di prenotazioni per le case sulla propria piattaforma ha sicuramente mandato in rosso i bilanci annuali di Airbnb. Serviva un’alternativa al classico modello di monetizzazione per difendersi dal blocco turistico. Loro lo hanno trovato e ha avuto un incredibile successo.
  • Sostegno economico agli host: Il business di Airbnb si basa su un servizio che mette in contatto i possessori di immobili e i turisti che vorrebbero soggiornarvi. Tra i due, i primi sono persone che si sono ritrovate senza un’entrata (magari l’unica) da un momento all’altro. Con l’aggiunta di questo servizio il brand si è dimostrato pronto e capace di venire loro incontro anche in momenti difficili.
  • Supporto psicologico ai clienti: Ma quest’ultimo ragionamento non vale solo per gli host. Se è vero che Airbnb non avesse alcun impatto diretto sul benessere economico dei suoi clienti, è anche vero che ha dato loro un modo alternativo con cui viaggiare. Vivendo esperienze online, di gruppo e live.

Per un brand, dimostrare al suo pubblico di esserci anche in simili momenti di crisi non è solo una potenziale vittoria economica nel breve periodo. È un’assicurazione sul futuro.

Lonely Planet ferma tutto (e tende la mano al proprio pubblico)

Lonely Planet è la casa delle guide turistiche.

Si tratta di un brand che fa da intermediario tra turista e tour operator, per aiutare l’uno a trovare la miglior combinazione possibile dell’altro.

Come l’ha presa nel marzo 2020, quando tutto è iniziato? Basta dare un’occhiata ai social.

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Nessuna promozione di mete esotiche, zero sponsorizzate delle loro guide turistiche, niente fiato sprecato.

Solo una serie di immagini generiche, con un profondo messaggio per il proprio pubblico.

Immagini di animali, montagne, paesaggi.

Tutte per comunicare solo una cosa: la vita continua, nonostante e a prescindere dalla pandemia.

Il supporto al pubblico è stato il filo conduttore della loro strategia di web marketing durante la pandemia.

Poi, cogliendo la stessa potenzialità del digitale sfruttata da Airbnb, hanno creato una serie di rubriche per simulare dei viaggi a distanza.

“Wildlife Webcam Streams”, “Slow Tv Travel Videos” e tante altre serie legate a viaggi, ambiente e responsabilità.

Hanno alimentato la voglia non solo di tornare a viaggiare, ma anche di seguire le norme per uscirne quanto prima.

Negli interessi loro, di chi li segue e di tutto il mondo.

Per non dimenticare: il piano di Trivago per mantenere l’attenzione sul suo brand

Ostelli, alberghi, Bed & Breakfast…

Dall’inizio della pandemia Trivago ha perso praticamente ogni prodotto da vendere.

Entrare in un indefinito periodo di chiusura del business, però, non sembrava la scelta giusta.

A meno che di danneggiare tanto i propri dipendenti quanto la posizione del brand sul mercato.

Cosa fare allora?

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Il primo pensiero è stato quello di pubblicare regolarmente notizie su come sarebbe cambiato il modo di soggiornare in una struttura turistica.

Nel pratico questo nuovo progetto si è subito trasformato in un piano editoriale fatto di previsioni, consigli e direttive per proprietari di strutture e turisti.

Da come rendere le strutture a prova di problemi sanitari a come badare ai bambini nel massimo della sicurezza, fino a metodi per adattare la propria comunicazione alle nuove esigenze…

Sono tutti esempi di temi che hanno mantenuto l’attenzione verso il brand per mesi e mesi.

Quanto necessario per resistere alla pressione di un mondo alla rovescia che forniva pochissime certezze.

Strategia semplice, vero? Eppure efficace.

Ma facciamo un passo avanti e arriviamo a oggi…

Nuovi interessi, nuovo mercato: ecco cosa conta oggi per i turisti

Cos’è che un utente cerca in un brand turistico post-pandemia? Le esigenze sono cambiate? Cosa è rimasto uguale?

Per rispondere a queste domande, analisti ed enti di ricerca stanno raccogliendo quante più informazioni possibili seguendo le tracce online lasciate dai turisti dall’apertura dei confini.

Una cosa è certa…

Anche nei momenti peggiori della pandemia, i viaggiatori non hanno mai smesso di ricercare e pianificare i loro viaggi.

La fase preliminare del viaggio, in cui i potenziali viaggiatori sognano le destinazioni future, non si è mai spenta.

E oggi, che il passo “dal cercare al prenotare” è tornato breve, è fondamentale essere pronti.

Affidiamoci agli esperti.

Katie Moro, vicepresidente di Data Partnerships, e John Hach, analista senior del settore turistico, hanno rilevato diverse tendenze di viaggio che si stanno via via rafforzando.

Vediamo quali sono.

Il Rinascimento delle Staycations: perché i tuoi vicini potrebbero essere i tuoi migliori clienti

Andare in vacanza lontano e per molto tempo può essere ancora complesso.

Diversi paesi, diverse norme sanitarie, diverse leggi di sicurezza da rispettare…

Le persone saranno meno propense a viaggiare più lontano da casa loro.

Tenderanno a esplorare le zone vicine, quelle a basso rischio, contribuendo alla crescita del fenomeno delle “Staycations” a sfavore del turismo internazionale.

Per Staycations si intendono tutti quei viaggi della durata di un giorno che non richiedono pernottamento.

Facili da organizzare, semplici da gestire e con poca probabilità di incorrere in problemi.

Uno studio condotto da Booking lo conferma.

Il 53% dei viaggiatori preferisce evitare qualsiasi problema che potrebbe insorgere con viaggi lunghi e sceglie di fare vacanze più brevi rispetto al 2019.

Cosa significa questo cambiamento per gli host?

Investire in sforzi di marketing mirati a un turismo domestico potrebbe essere molto remunerativo, anche più del puntare su un turismo internazionale.

Ed essendo a conoscenza di questa potenzialità, le strategie per attrarre nuova domanda e mantenere la fedeltà di questo tipo di ospiti possono essere sviluppate ad hoc.

Pensa a campagne di comunicazione più local e testa offerte che includono servizi tipici del posto senza la necessità di pernottamento.

Insomma, la voglia di viaggiare c’è ancora, sta solo cambiando.

Fatti trovare pronto.

Approccio “Safety First”: le 2 costanti immancabili nella nuova formula del viaggio perfetto

Nei prossimi anni i viaggiatori, in media, preferiranno sempre le attività che permettono la distanza sociale e promuovono le condizioni igieniche.

Secondo uno studio di TripAdvisor, oggi il 66% dei viaggiatori considera la sicurezza e la pulizia delle strutture un fattore chiave.

Inoltre, il 79% dei viaggiatori globali prenderà più precauzioni a causa del Coronavirus.

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Non è un caso che, da agosto 2020, diversi enti nazionali del turismo hanno creato dei certificati da attribuire alle strutture con un livello di attenzione sanitaria eccellente.

È il caso dell’ente portoghese, il Turismo de Portugal, che già ad agosto aveva attribuito a 20.000 imprese il suo certificato “Clean and Safe”.

E si tratta di certificazioni che oggi non hanno perso importanza, sia chiaro.

Anzi, se prima garantivano la presenza di corrette prestazioni igienico-sanitarie anti-covid nelle strutture, oggi molte hanno esteso il campo a qualsiasi forma di protezione sanitaria.

Processi di pulizia e disinfezione scrupolosi saranno vitali per soddisfare gli elevati standard di pulizia che la nuova generazione si aspetta.

Il jolly delle mete turistiche post-pandemia: quali sono le destinazioni più calde del momento?

E a proposito di destinazioni preferite…

L’aria aperta è più che ben accetta ormai, dopo due anni di chiusure e restrizioni.

Secondo Tripadvisor, dopo la chiusura, il 70,5% degli italiani ha optato per il turismo all'aria aperta, con una crescita del 26,6% rispetto all'anno 2021.

Inoltre, tutte le esperienze legate al turismo all'aria aperta sono un esempio di attività sicure, che favoriscono facilmente il distanziamento sociale.

L'indagine dell'Istituto Piepoli evidenzia che a praticare il turismo all'aria aperta sono in particolare specifici target:

  • Sono gli uomini in maggioranza (45% del totale degli intervistati maschi contro il 40% del totale tra le donne).
  • Chi ha un’età compresa tra tra i 35 e i 64 anni.
  • Non cambia molto tra regioni d’Italia, l’interesse è uniforme.

Il turista da aria aperta si colloca nel gruppo “Grandi aspettative”, cioè in chi ha il desiderio di fare esperienze psicologicamente gratificanti invece che viaggi senza scopo.

E spesso le parole chiave perché queste esperienze siano davvero gratificanti, o in primis attirino l'attenzione di questo tipo di turisti, sono autenticità e flessibilità.

Quindi, in questo periodo, offrire cancellazioni facili, permettendo ai viaggiatori di prenotare e disdire senza costi aggiuntivi, è un esperimento saggio per aumentare le vendite.

Fino a 14 giorni prima del check-in è un intervallo molto apprezzato in cui offrire la cancellazione gratuita.

Off topic: hai presente tutti questi dati e informazioni sul mercato del turismo?

Derivano da uno studio che facciamo ogni mese su mercati diversi.

Li chiamiamo Marketers Insight e sono analisi di mercato dettagliate capaci di svelarti in un colpo solo il funzionamento di un’industria, i segreti dei colossi che la muovono e le strategie per entrarci senza paura.

Se vuoi averne accesso anche tu, devi sapere che sono contenuti davvero preziosi che noi stessi usiamo, per cui vi hanno accesso solo i membri di Marketers Pro, la nostra membership premium.

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Digital marketing turistico: stratagemmi dal mondo online per potenziare le vendite

Il nuovo marketing turistico: come vendere viaggi dopo la pandemia (le strategie delle Big) 6

Ormai da anni la super digitalizzazione ha travolto tutti i settori.

Quello del turismo non fa eccezione, in particolare quando si è compresa la necessità di unirsi all'onda della trasformazione digitale se non si vuole essere lasciati indietro.

Secondo David Giner, coordinatore presso l'Istituto Valenciano di Tecnologie Turistiche:

“Se una destinazione non è in grado di sviluppare un modello di gestione innovativo, probabilmente incontrerà alcune difficoltà in futuro. Tutto è cambiato. Agenti, canali, consumatori. Le destinazioni sono ora costrette ad adattarsi alla situazione attuale e a passare al digitale per restare competitive.”

Per questo motivo, le destinazioni devono essere pronte a combattere per l'attenzione del massimo volume possibile di turisti.

Ma come farlo?

Eccoci arrivati al succo pratico dell’articolo, quello che proprio non puoi perderti.

Iniziamo.

L’evoluzione dell’Enjoyment Stage (e come cavalcarne il nuovo potenziale)

Negli ultimi anni, il viaggio del turista digitale è stato in costante evoluzione.

Questo non è dovuto solo all'emergere di nuovi canali, ma soprattutto allo sviluppo di nuovi dispositivi tecnologici che sono diventati indispensabili nel nostro quotidiano.

Parliamo, per esempio, di smartphone, tablet e wearable.

Questi dispositivi modificano significativamente una delle maggiori fasi del viaggio di un turista.

Quella fase che gli americani chiamano “Enjoyment Stage”.

Si tratta del momento in cui, arrivati a destinazione, i turisti possono scatenarsi per mettere in pratica i piani che hanno progettato.

Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa?

I turisti prendono sempre meno decisioni sul momento. La spontaneità sta morendo, lasciando il posto a una pianificazione dettagliata.

Utilizzando i loro smartphone, o altri dispositivi, i viaggiatori cercano l'opzione più adatta alle loro esigenze prima di fare qualsiasi passo.

Il nuovo marketing turistico: come vendere viaggi dopo la pandemia (le strategie delle Big) 7

È una tendenza che sta creando una nuova esperienza di viaggio, sempre più personalizzata, flessibile e info-centrica.

Esperienza a cui un brand che vuole esserne protagonista deve ovviamente andare in contro.

Ciò significa che le attività di marketing devono essere progettate in modo da essere ben visualizzabili e interattive sui dispositivi mobili.

Nel pratico parliamo di creazione di siti web mobile-responsive, pubblicazione di contenuti sui social media ottimizzati per i dispositivi mobili e sviluppo di applicazioni mobile per la prenotazione di hotel e attrazioni turistiche.

Non fare come il brand turistico medio sui social

Secondo una ricerca, il 92% dei viaggiatori utilizza i social media per pianificare i propri viaggi e il 70% per decidere dove andare.

Questi dati dimostrano l'importanza dei social media per raggiungere i potenziali clienti e influire sulle loro decisioni di viaggio.

Essere presenti sui social media consente alle destinazioni turistiche di creare relazioni con i propri clienti, condividendo contenuti interessanti e promuovendo le loro attrazioni e servizi.

Diciamolo, un brand turistico che vuole avere successo non può ignorare l'importanza dei social media nella propria strategia di marketing.

Ma, nello specifico, di che contenuti parliamo? Cosa andrebbe pubblicato?

Esempio feed Instagram con contenuti di marketing turistico che rispettano la regola delle 3i.

Seguire l’esempio del primo brand turistico che trovi scorrendo il feed potrebbe non essere l’idea migliore.

Quasi quanto le foto di paesaggi a caso non sono contenuti strategicamente di qualità.

Cambia strada, segui la regola delle 3i e costruisci un pubblico con i tipi di contenuti a performance più alte che potresti trovare:

  • Contenuto informativo: per esempio potresti parlare di come risparmiare denaro durante un viaggio, dei documenti necessari per entrare in uno specifico paese, di come funzionano i trasporti e dei prezzi dei biglietti per le attrazioni turistiche.
  • Contenuto intrattenitivo: pensa a quiz e giochi a premi, video divertenti o curiosità legate alla destinazione, magari alcune particolarità della storia o della cultura locale.
  • Contenuto ispirazionale: qui si raggruppano immagini e video di panorami mozzafiato, testimonianze di viaggiatori entusiasti e consigli su come vivere al meglio la destinazione.

Sono solo degli esempi, ma seguono un framework, quello delle 3i del contenuto, che ha grandi potenzialità di crescita.

Noi stessi lo usiamo ovunque e per ogni nostro cliente.

Perché ignorare TripAdvisor equivale a essere ignorato dai tuoi clienti

Devi capire che i tempi sono cambiati.

I turisti non aspettano più di tornare dalle vacanze per condividere le loro esperienze.

Lo fanno in tempo reale, condividendo foto, video e pareri riguardo ogni meta o struttura turistica visitata.

Non a caso secondo una ricerca di TripAdvisor, il 90% dei viaggiatori utilizza siti di recensioni per decidere dove prenotare un alloggio e il 70% per decidere dove mangiare.

Inoltre, una ricerca di Tnooz ha rilevato che il 57% dei viaggiatori utilizza siti di recensioni per decidere quali attrazioni turistiche visitare.

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Tutti questi dati dimostrano l'importanza delle recensioni dei turisti per i turisti, così come lo spessore di piattaforme come TripAdvisor per il marketing turistico.

Essere presenti su questi siti è d’obbligo, non fare scherzi.

I vantaggi sono diversi:

  • Il servizio dell’attività turistica recensita viene ricompensato con una maggiore autorità, visibilità e credibilità.
  • Sblocca il potere di influire sulle decisioni dei viaggiatori grazie alle voci dei clienti precedenti, che diventano quindi implicitamente suoi brand ambassador.
  • Le recensioni degli utenti possono essere studiate per migliorare i servizi e offrire un'esperienza di viaggio personalizzata.

Vuoi una mappa precisa da seguire? Ecco una strategia completa di digital marketing multicanale

Se non sai proprio dove mettere le mani per portare il tuo brand turistico online o potenziare il digital marketing su cui stai già investendo, possiamo darti una mano noi.

In due modi in realtà…

Il primo è con la strategia multicanale di digital marketing che troverai a seguire, con tutti i principali canali in media più efficaci e che ti consigliamo di presidiare.

Il secondo è con i contenuti avanzati, ancora più pratici di questo articolo, a cui avresti accesso unendoti a noi e alle centinaia di marketers, creativi e imprenditori in Marketers Pro.

Per non parlare di tutte le consulenze gratuite che potresti ricevere.

Sì, perché entrando in Pro avresti anche accesso a una community privata in cui chattare con tutti gli esperti all’interno, Dario e docenti di Marketers inclusi.

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Tu pensaci, nel frattempo qui ti diamo una mappa dettagliata che puoi iniziare a seguire per fare un balzo in avanti con la tua strategia di digital marketing multicanale:

  • Lavora bene con Google My Business e Bing Places for Business: Le inserzioni di queste piattaforme sono gratuite e sono una delle prime cose che un potenziale cliente vedrà quando cerca online. Quindi ottimizza gli annunci con informazioni dettagliate sulla tua attività, usa immagini recenti e dai consigli utili.
  • Comunica con i tuoi clienti tramite l’email marketing: Le email sono spesso una miniera d’oro (non sfruttata) di opportunità, in quanto è molto più facile mantenere un cliente che ottenerne uno nuovo. Crea una lista di email che includa nome, cognome, indirizzo email, città, provincia e fonte di acquisizione, quindi usa piattaforme di email marketing come Mailchimp, Constant Contact o GetResponse per semplificare il processo di invio.
  • Hai un po’ di budget? Investi nelle ads: Con gli annunci Search e Display di Google Ads puoi raggiungere il tuo pubblico ideale che fa ricerche su Google attinenti a ciò che tratti. Con Facebook Ads e Instagram Ads, invece, puoi concentrarti su opzioni di targeting specifiche e far arrivare il tuo messaggio a precisi tipi di persone che usano quei social.
  • Contenuti sponsorizzati: La domanda di contenuti online è enorme e potrà esserlo sempre di più via via che aumenta la competizione. Sfrutta la cosa a tuo favore, creando contenuti utili, dalli a brand affini che hanno bisogno di contenuti e inizia una partnership con loro, permettendogli di pubblicarli sui loro canali. Diffondi il tuo nome.
  • Pubblicità cartacea altamente mirata: Guarda che il marketing vecchio stile non è mica morto. La pubblicità stampata può essere molto efficace nel raggiungere certi tipi di pubblico. Creala sviluppando il messaggio come faresti in un contenuto online (segui la regola delle 3i). Possono essere utili mappe o guide turistiche, per esempio.
  • Attenzione a ciò che non è testato: Man mano che le tattiche di marketing si evolvono, nuove piattaforme o strategie saranno sulla bocca di tutti. Ma non cedere alla tentazione di seguirle tutte subito, soprattutto in un settore al momento tanto scosso quanto quello turistico. Studia, verificane l’attendibilità, fai dei test di profittabilità a rischio zero e poi agisci di conseguenza.

Conclusione

Questo è quanto, benvenuto ai titoli di coda.

Ma prima che tu vada, urge un riepilogo veloce per saldare bene i concetti. Fidati, è super utile:

  • Stanno aumentando i viaggi turistici in stile “mordi e fuggi” in mete locali, senza pernottamento e con l’unico obiettivo di vivere un’esperienza significativa prima di tornare a casa.
  • Per diversi anni d’ora in poi la massa si rifiuterà di spendere soldi per strutture turistiche senza un livello adeguato di sicurezza sanitaria e darà maggior importanza alle attività all’aria aperta.
  • Sì alla pianificazione dettagliata, ma non per forza prima del viaggio. Per i turisti già sul posto è sempre più facile scegliere cosa fare e dove andare analizzando velocemente le informazioni online dai loro cellulari, recensioni

Ora che hai affilato gli attrezzi, hai ciò che ti serve per partire – o ripartire – e portare quanti più viaggiatori entusiasti possibile con te.

Se ti è piaciuto questo articolo e ti ha scatenato un desiderio irrefrenabile di crescita imprenditoriale, sappi che in Marketers Pro ci riuniamo ogni mese per capire come trasformare nuove idee in risultati.

Lo facciamo con Masterclass sempre su argomenti diversi, chiacchierate informali ma business-centriche al Bar Marketers e persino un simpatico Book Club che ci insegna sempre cose nuove.

Tutto in live, microfono acceso e videocamera attiva (se ti va).

E a proposito di viaggi, abbiamo anche i Marketers Meetup, i nostri incontri offline in giro per l’Italia esclusivi per i membri. Così abbiamo anche la scusa per fare i turisti.

Che tu ti unisca a noi o meno, buon viaggio (imprenditoriale).

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business_iac@outlook.com
11 mesi fa

Grazie,articolo veramente interessante, lo condivido , oggi devi sempre essere aggiornato,quando sento di una struttura turustica o di un ristorante che sta per chiudere, sempre mi viene in mente e mi faccio questa domanda: non è che hanno sbagliato qualcosa nella loro strategia di promozione?

IVAN ZAGLIA
IVAN ZAGLIA
11 mesi fa

Google my business con i nuovi aggiornamenti (non viene più visualizzata) passa direttamente a maps per gestire la tua “struttura”.
Per il resto ottimi consigli.

Valeria Vadalà
Valeria Vadalà
Admin
Reply to  IVAN ZAGLIA
10 mesi fa

Ciao Ivan, grazie per il tuo commento e per la tua segnalazione! Provvediamo ad aggiornare la guida con la specifica su Google My Business

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