I 72 (+7) trend di marketing e business che devi conoscere nel 2022

Ci siamo lasciati alle spalle l’anno della ripartenza dopo quello più imprevedibile dell’epoca recente.

Il 2020 ha cambiato le carte in tavola, il 2021 ha cercato di adeguarsi ai nuovi paradigmi. I cambiamenti che dovevano arrivare in pochi anni si sono palesati, anche per forze di causa maggiore, all’improvviso.

E adesso? Cosa aspettarsi nei prossimi mesi nel panorama digitale? Alcune risposte sono racchiuse in questo Marketers Insight.

Abbiamo chiesto a 21 esperti italiani di marketing e business su cosa si concentreranno quest’anno.

Ne è venuta fuori una bussola per prendere decisioni migliori nel 2022.

Ecco alcune delle cose che vedremo:

  • I 7 trend del 2022 secondo Dario Vignali
  • Come spaccare sui social media nel 2022
  • I nuovi principi SEO su cui concentrarsi nel 2022
  • L’evoluzione della Content Creation nel 2022
  • Gli aspetti legali che non puoi più ignorare per il tuo business digitale

Passeremo dall’industria musicale a quella dell’agricoltura fino all’educazione, all’economia e al web 3.

Preparati, si parte per un viaggio nel futuro prossimo.

Tabella dei Contenuti mostra

Il 2022 del marketing

Come spaccare sui social media nel 2022

Il Social Media Strategist di Marketers, Vittorio Civinini, ci consiglia 3 azioni per spaccare sui Social Media nel 2022.

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Concentrarsi sulla forma

In un mondo in cui ormai tutti copiano i contenuti, ciò che fa la differenza a parità di valore del contenuto è la forma.

Replicare quello che fanno gli altri non funziona e non permette la differenziazione, che avviene aggiungendo qualcosa di proprio.

Il problema principale è comunicare l’idea efficacemente, perché la forma è quello che ci differenzia.

Quello che fa la differenza è il carattere dei nostri contenuti, che si manifesta attraverso la modalità di espressione del contenuto stesso a prescindere da quello che è l’argomento.

Se vogliamo veramente differenziarci dobbiamo trasmettere il nostro carattere attraverso la forma del contenuto e non con il contenuto stesso.

Interpretazione di sé stessi

È un evergreen e funziona sempre: la migliore forma di differenziazione è interpretare sé stessi sui social.

Se si vuole veramente trasmettere quello che si vuole nel modo in cui si vuole bisogna riuscire a non distanziarsi troppo da ciò che si è davvero, ma allo stesso tempo metterci quella componente di intrattenimento e impegnarsi a comunicare una situazione.

Un conto è essere ciò che siamo, un conto è interpretare ciò che siamo nella migliore versione di noi stessi. Devi visualizzare come vorresti esporre quel contenuto.

Lavorare sull’output

In un mondo in cui tutti hanno idee o tutti possono prendere idee dagli altri bisogna iniziare a lavorare su quello che è l’output.

Un output che riporti a essere veri, a essere coerenti senza cercare di imitare altri, ma cercando di portare avanti le proprie passioni.

Perché cosa succede, se si vuole parlare dei giovani: i giovani perdono fiducia in loro stessi. Il primo pensiero diventa: quel brand, quel personaggio è fortissimo e quindi  bisogna simularlo.

In realtà loro dovrebbero prendere la loro passione e ragionare sul come espletarla, renderla pubblica lavorando sui possibili percorsi di output.

Quello che deve fare un Customer Care nel 2022

Come migliorare il proprio Customer Care in maniera pratica? Ce ne parlano Rebecca Ferrara e Monica Corocher, Manager del Customer Care in Marketers e Marketers Accelerator.

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Tradurre il feedback in azione

Il customer care, si sa, riceve ogni giorno tantissimi feedback nelle forme più disparate: non parliamo infatti solo di complimenti o critiche (quindi di riscontri “diretti”, in positivo o in negativo), ma anche una richiesta di aiuto può farci capire che qualcosa non va, non è sufficientemente chiara o va migliorata.

Il nostro lavoro non può limitarsi ad aiutare quella persona singolarmente e poi riprendere con le altre mansioni come se nulla fosse!

Ogni feedback è un’occasione per interrogarci su cosa funziona e cosa si può migliorare, quindi: ascoltiamo/leggiamo qualsiasi feedback in entrata, senza pregiudizi, selezioniamo poi quelli effettivamente più interessanti, motivati e coerenti (o urgenti) e traduciamoli in azione in tempi brevi!

Questo ci aiuterà non solo a migliorare, ma anche a dimostrare la nostra attenzione REALE all’utente/cliente e a quello che ci comunica.

Coinvolgere il customer care nella strategia di marketing

Abbiamo ormai superato l’era in cui “finire” per lavorare nel Centro Assistenza della tua azienda sembra una vera e propria punizione, un modo per svilirti e per farti sentire l’ultima ruota del carro.

Al contrario: il Customer Care è parte integrante della Division Marketing, se non proprio il suo cuore pulsante.

Ricorda che il CC ha sempre a disposizione i feedback “caldi” dei tuoi utenti/clienti; quindi, è fondamentale che partecipi a qualsiasi attività di brainstorming per nuove idee di prodotti, servizi, eventi e progetti in generale.

Il tuo Customer Care deve essere lo specchio della tua azienda e dei valori che intende trasmettere, vuoi davvero che sia composto da persone escluse dal resto del team e che lavorano controvoglia?

Gentilezza vs Irascibilità

Quando un utente ci manda 5 e-mail una dopo l’altra (e tutte nel fine settimana!) o magari ignora la Netiquette e ci “sbraita” la sua delusione con il Caps Lock attivato, o ancora, quando si rivolge a noi come se fossimo la causa di tutti i suoi mali, è normale che il primo pensiero sia di grande frustrazione e non di rispondere in tono gentile e pacato.

Attenzione però: sebbene la maleducazione non sia mai giustificabile, chi lavora in un Customer Care non può dimenticare una delle cose più importanti, se non la più importante.

Dietro quello schermo ci sono persone: persone con le proprie debolezze, le proprie difficoltà e le proprie situazioni difficili.

Il nostro lavoro è certamente quello di dare assistenza sulle nostre aree di competenza, ma anche di dimostrare empatia e comprensione.

Nel 90% delle volte, quell’utente/cliente arrabbiato ci risponderà scusandosi per i toni della e-mail precedente, perché “era molto turbato anche per altre cose personali e non pensava nemmeno che qualcuno avrebbe letto – figuriamoci risposto! – alla sua mail”.

Facciamo nel nostro piccolo tutto il possibile per creare relazioni sincere ed empatiche: la HUMAN experience vince sulla USER experience!

Come accelerare la crescita di un progetto digitale nel 2022

Marco Bryan Grieco, Growth Manager di Marketers, offre 3 consigli per accelerare la crescita di un progetto nel mercato digitale del 2022.

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Tracciamento comportamentale

È importante impostare un sistema di tracciamento interno comportamentale. I database sono un punto di riferimento per monitorare le azioni inconsapevoli degli utenti.

Questionari

Ovvero, somministrare questionari per capire le preferenze dei nostri utenti.

Essendo il risultato di una scelta dell’utente, però, i dati dei questionari non sono così attendibili quanto quelli del tracciamento.

Correlazioni col proprio mercato

Quando il target di marketing sembra esaurito, bisogna cercare di allargare il bacino del proprio mercato pensando a delle correlazioni.

Il che significa riflettere in maniera trasversale per ampliare la propria utenza, entrando nelle esigenze di persone che magari non sono consapevoli di necessitarne.

Risorse Marketers
Marketers Insight - Marketers Trend Report 2022

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I nuovi principi SEO su cui concentrarsi nei prossimi 12 mesi

Francesco Ragusa, Tech e SEO Specialist di Marketers, ti condivide i 3 punti su cui la SEO di Google ha dimostrato che si concentrerà nel 2022.

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Catturare e rispettare lo User Intent

Il 2022 sarà l’anno in cui, più degli anni precedenti, verrà data centralità all’utente. Occorre iniziare a dare maggiore enfasi alla creazione di contenuti per gli utenti avendo bene in mente il search intent e le keywords su cui lavorare.

La riprova dell’importanza di ciò è data dall’aggiornamento continuo dell’algoritmo di Google.

Nel 2021, infatti, abbiamo assistito alla riscrittura dei titles nelle SERP da parte di Google al fine di meglio identificare il corretto search intent dietro la ricerca degli utenti.

L’evoluzione della Local SEO

Google continua a effettuare esperimenti sui layout delle SERP, specialmente da mobile per i risultati local.

Nel 2021 ha reso accessibile il Merchant Center anche a chi non avesse investito in Google Ads per continuare ad arricchire i suoi risultati per keywords transazionali. Questo trend proseguirà nel 2022 con l’esplicita volontà di consentire la vendita tramite risultati di ricerca anche alle piccole attività locali.

Proprio per questo, bisogna stare attenti agli aggiornamenti futuri di Google My Business che si rivelerà un ottimo strumento per migliorare la visibilità delle piccole attività locali nel web.

Il contenuto di qualità secondo Google è l’E-A-T

Ne abbiamo parlato anche al Marketers Connect, si tratta di quei contenuti che dimostrano di possedere queste 3 caratteristiche: Expertise (Competenza), Authoritativeness (Autorevolezza) e Trustworthiness (Affidabilità).

Google premierà sempre più siti web verticali e specifici per un determinato argomento.

Questo non significa che occorrerà un dottorato per scrivere contenuti di qualità e pertinenti rispetto alla propria nicchia di mercato, ma sarà di grande aiuto ripensare al coinvolgimento di persone davvero preparate e con la passione rispetto all’argomento da sviluppare.

Il futuro dei content creator

Il 2022 sarà un anno importante per chi produce contenuti: per consolidarsi e per rispondere a nuove sfide. Ecco le 3 proposte da Benedetta Santini, founder di Filosofia e Caffeina.

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La scelta del formato

Prima la questione era: è meglio pubblicare un post su Instagram o su Facebook? Bisognava solo scegliere il social, ma sempre di un post si trattava. Scritto + Immagine.

Ora invece sembra che i contenuti siano distribuiti in formati sempre diversi: solo audio per i podcast (che continuano a crescere), i video che continuano a crescere, la parola scritta che continua a essere efficace.

Se nel 2021 il punto era “cerca di essere onnipresente”, nel 2022, secondo me, i creator dovranno individuare e scegliere il loro formato principe.

Non dico che chi fa video non potrà fare podcast, dico che sarà necessario chiarire qual è il proprio “cavallo di battaglia” per evitare di disperdere gli sforzi fra i mille social e formati.

Fare gruppo

Mi rendo conto che seguo sempre di più “gruppi di creators“, cioè creators che hanno profili separati, ma sono spesso insieme. Vedi: @estetistacinica, @piuttosto_che, @giuliavalentina e @paolaturani.

Sono creators con identità separate, ma che condividono gli stessi valori e partecipano alle stesse iniziative e, spesso, alle iniziative gli uni degli altri.

Questo fa sì che, una volta che inizi a seguirne uno, “entri nel loro mondo” e inizi a seguire anche gli altri. Mi accorgo che accade la stessa cosa con il mio profilo: ci sono creators con cui “faccio squadra” come @psicobenesserealfemminile.

Le persone che ci seguono ci mandano messaggi per spronarci a collaborare di nuovo. È veramente una cosa piacevole e contribuisce a creare piccoli mondi all’interno dei social, oltre ad essere un importante fattore di crescita e consolidazione della community.

Andare oltre i social

Già negli ultimi mesi ho visto molti creators fare eventi offline e stare con le persone “fuori dai social”.

Che siano cene di gruppo o eventi con presentazioni di libri/prodotti, tanti creator escono dagli schermi.

Chi col marketing è più bravo di me parlerebbe di “fidelizzazione del pubblico”, ma per me si tratta prima di tutto di un’evoluzione sana del rapporto creator-follower. È sempre meno una relazione relegata ai like e sempre più stretta.

Come raggiungere i target ancora poco digitalizzati nel 2022

Antonio Biancardi, CEO di Pasticceria Semplice, scuola di pasticceria online creata con lo chef Davide Selogna, ci offre i suoi 3 consigli per raggiungere target poco digitalizzati nel 2022.

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Dar vita a post di valore in gruppi Facebook inerenti

Sfruttare le piattaforme social è un elemento di enorme importanza nel panorama digitale. Scegliere gruppi, in un social come Facebook, coerenti all’audience a cui mira il proprio progetto può risultare decisivo.

Creare un funnel di profilazione su WhatsApp

Partendo da un database di numeri di telefono, progettare un processo attraverso il quale le aziende guidano i clienti nell’acquisto dei prodotti a seconda del particolare modello di vendita.

Utilizzare strumenti di promozione

Mostrare le inserzioni in televisione a basso costo sfruttando piattaforme come Sky Advertising Manager che permette di pianificare e mettere in atto le proprie campagne sul portafoglio gestito da Sky in maniera completamente automatizzata e semplice da usare.

La direzione (obbligata) dell’industria musicale nel 2022

L’industria musicale ha per forza di cose dovuto cambiare i propri parametri negli ultimi anni adattandosi ai tempi che corrono. Ivan Butera, professionista nel settore del marketing musicale, propone 3 direzioni per il nuovo anno.

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Fruizione al di fuori delle piattaforme di streaming

Una delle nuove tendenze che è già realtà, ma si svilupperà sempre di più, sarà quella di “portare” la musica anche al di fuori dalle piattaforme a lei dedicate, permettendone nuove modalità di fruizione e di utilizzo.

La musica e il gaming, per esempio, sono due mondi che hanno già iniziato a produrre situazioni nuove e interessanti: oltre alle canzoni scelte come colonne sonore dei videogiochi, sempre più spesso è possibile collegare le piattaforme di streaming per permettere ai gamer di scegliere la musica da ascoltare durante le session di gioco direttamente all’interno della piattaforma di gioco.

Un’altra piattaforma in cui la musica svolge un ruolo nuovo è sicuramente TikTok: qui la musica è assolutamente centrale, elemento imprescindibile a disposizione dei creator per produrre contenuti.

Oltre a lanciare canzoni nuove (per gli under 30 è la prima fonte per la scoperta di musica), TikTok ha permesso in più occasioni anche di rilanciare brani di catalogo, sconosciuti alla maggior parte degli utenti della piattaforma perché troppo giovani e quindi percepiti come brani nuovi.

Data la centralità di TikTok ci si potrà aspettare lo sviluppo di strategie per portare sulla piattaforma anche artisti con un pubblico over 35.

Rapporto musica e NFT

Anche la musica si sta affacciando al mondo degli NFT, tendenza che presumibilmente vedrà una grande espansione nel 2022.

Dopo anni di canzoni scambiate gratuitamente e illegalmente, o remunerazioni molto basse da parte delle piattaforme di streaming, sembra arrivato lo strumento per ridare valore al lavoro creativo dell’artista.

Qualche caso eclatante negli USA c’è già stato, ora non ci resta che vedere cosa succederà in Italia…

Approccio sempre più direct-to-fan

Una delle tendenze credo possa essere un orientamento sempre più verso il direct-to-fan, con strategie volte all’acquisizione e profilazione degli utenti per comunicare con loro in modo diretto e personalizzato attraverso mezzi alternativi alle piattaforme social.

Sono pochissimi gli artisti in Italia con un proprio database di utenti e una gestione attenta dello stesso, a differenza delle case discografiche che già da tempo acquisiscono e profilano gli utenti.

La tendenza che mi aspetto è una maggiore attenzione a questo tipo di approccio anche da parte di management ed etichette indipendenti.

Come creare ads ad alte performance nel 2022

Giulia Proietti Timperi, Advertising Specialist di Marketers, ci segnala i suoi 3 consigli per promuovere al meglio i propri progetti nel 2022.

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Ordine e metodo fanno la differenza

Stabilire un metodo di fare ads e scrivere step-by-step cosa fare per preparare le campagne. Aiuterà a non entrare nel panico quando ci sarà molto lavoro da fare e a non perdere il focus durante le intense giornate di lavoro.

Tenere in archivio qualsiasi elemento

Copy, creatività, tecniche, impostazioni utilizzate in passato: tutto. Questo consente di risparmiare tempo ed essere più precisi ed efficienti, nel presente e nel futuro. Ma, soprattutto, quando si cercherà qualcosa si saprà già dove trovarla.

Usare una checklist per portare al minimo il margine di errore

Prima di premere “pubblica” nell’ads manager controlli di non aver dimenticato nulla? Molti advertiser non lo fanno e questo rende imprecisi e fa fare moltissimi errori.

Preparare una checklist di tutto ciò che c’è da controllare per far sì che la campagna sia perfetta: copy, pubblico, posizionamenti, esclusioni, parametri utm, pixel… Così facendo, il margine d’errore verrà ridotto al minimo.

Il 2022 del business

I trend e-commerce da conoscere nel 2022

Omar Bragantini, Growth Manager di Marketers Accelerator e Co-founder di A-commerce, racconta 3 tendenze per gli e-commerce nel 2022.

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Stabilire il giusto benchmark

Quello che è successo nel 2020, che ha portato a una crescita enorme per alcuni brand, non deve essere visto come un benchmark di riferimento.

Il 2020 è stato un anno particolare dove le vendite online sono aumentate in maniera estremamente esponenziale rispetto all’anno precedente.

Per questo il trend del 2021, che può essere stato in alcuni casi negativo, può continuare con una crescita estremamente positiva perché influenzata da quella del 2020.

Visto nel lungo periodo, si tratta di un aumento e una consapevolezza di acquisto enorme che va a beneficiare su tutti gli anni futuri.

Sperimentazione continua

“Chi sperimenta il maggior numero di cose (e ne manda più velocemente a rotoli un maggior numero) vince”, scrive Tom Peeters.

Non bisogna aver paura di sbagliare: ci sono potenzialità di crescita dato che siamo in un mercato che è ancora estremamente aperto e quindi bisogna testare, sperimentare, provare cose nuove e trovare nuovi modelli di business.

Bisogna cercare di essere veloci nell’apprendimento. Rapidi nell’errore, ma soprattutto veloci nell’apprendimento di ciò che funziona e di ciò che non funziona.

Scalabilità circolare

3 tipologie di prodotti che un e-commerce deve avere: prodotti fisici, prodotti digitali e prodotti esperienziali.

I primi creano materialità. Sono quei prodotti che creano attaccamento al brand, creano relazioni e lasciano al cliente qualcosa di tangibile.

I secondi hanno una scalabilità tendenzialmente all’infinito, non hanno costi fissi se non quelli della produzione e aumentano esponenzialmente il margine e il ritorno sull’investimento.

I terzi tendenzialmente non servono a fare margini enormi perché spesso con gli eventi non c’è un profitto effettivo: può esserci un grosso fatturato, ma anche grossi costi. Consentono, però, di entrare in empatia con le persone.

Happiness Management: la disciplina che non puoi ignorare quest’anno

Erica Tramontini, Happiness Manager Marketers, consiglia 3 azioni pratiche che ogni imprenditore può fare per migliorare la felicità in azienda.

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Ascoltare i propri collaboratori

L’ascolto è il punto di partenza per ogni relazione e quella con il proprio team è essenziale non solo per portare avanti un business di successo, ma anche, e soprattutto, per creare un ambiente sereno che ciascuno ami abitare e rendere migliore ogni singolo giorno.

Condividere i valori del brand

I valori sono il motore di ogni progetto e condividerli con il proprio team è indispensabile affinché ciascuno, con le proprie competenze, proceda verso la stessa direzione con consapevolezza e orgoglio.

Puntare sulla crescita

La formazione costante è un aspetto immancabile per un team di successo e non solo per garantire sempre le migliori competenze ai propri clienti.

La crescita personale e professionale è fonte di grande gratificazione per ciascuno.

Un’azienda che si occupa di sostenere i collaboratori nella propria formazione fornisce un valore aggiunto per la persona prima che per il collaboratore.

3 strategie pratiche per avviare il tuo primo progetto digitale

Anno nuovo, progetti nuovi. Spesso e volentieri il passaggio da un anno all’altro porta con sé una ventata di ottimismo per dar vita a nuovi percorsi.

Il Project Manager di Marketers, Mattia Bonetti, mette sul piatto 3 procedure utili a chi avvierà il suo primo progetto digitale nel 2022.

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Valutazione dei tempi

Capire i momenti dell’anno in cui immettere sul mercato i propri progetti: calendarizzare gli eventi principali del proprio anno aiuta ad avere deadline del progetto da seguire, avendo ben fissati punti organizzativi che permettono di comprendere i momenti giusti per dare valore ai propri prodotti.

Stabilire un budget annuale

Dal punto di partenza della verifica della performance che si vuole ottenere e capìta l’attività su cui si vuole investire, occorre stabilire le risorse prevedendo costi di sviluppo del progetto.

Diventa fondamentale dar vita a una tabella che vada a prevedere sia tutti i costi (in maniera analitica comprendere tutto ciò che fa parte del progetto) sia i tempi di sviluppo.

Scopo della produzione e definizione degli strumenti

È importante fare un’analisi comparativa con l’anno precedente, capire nella maniera più precisa possibile quali saranno le attività prodotte e il risultato finale del progetto che si sta lanciando.

Poi lo si va a gestire con tutte le risorse che saranno partecipi al processo: organizza confronti frequenti con team di sviluppo cercando criticità da risolvere prima che diventino pericolose.

Necessaria anche la definizione degli strumenti: far capire alle risorse come ci si muove all’interno del progetto (file da archiviare in un determinato posto e definizione dei responsabili dei vari campi).

Project Management per e-commerce: 3 consigli da seguire

Tommaso Preti, project manager della nostra e-commerce growth agency, A-commerce, offre 3 lezioni di project management per e-commerce per il 2022.

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Fare una checklist completa

Il Project Manager deve tenere sempre tutto sotto controllo, organizzato e pianificato. Quando le attività sono molte e complesse, è un attimo perdersi qualche passaggio e di conseguenza rallentare i lavori o commettere errori a cascata.

Per questo, un consiglio fondamentale da seguire è quello di stilare una check list di micro task da seguire alla lettera.

In A-Commerce ne usiamo di diversi tipi: una per l’onboarding di un nuovo partner, una per ogni lancio di un nuovo prodotto o di una promo, ma anche una per il delivery di un nuovo e-commerce con indicate tutte le cose da controllare e da sistemare prima di rilasciare il nuovo shop al cliente.

Report di “pre-lancio”

Quando si prepara un lancio di un nuovo prodotto o di una nuova promo, sono tante le figure che collaborano. Molte attività dipendono dal lavoro a cascata di più individui e, per questo, tutto deve essere ben chiaro, preciso e rapido da individuare.

Per questo, in A-Commerce utilizziamo un report di “pre-lancio” super dettagliato e specifico giorno per giorno. Qui indichiamo le caratteristiche della promo in maniera descrittiva: le date di inizio e fine e tutte le singole attività giorno per giorno.

Qui è molto importante inserire anche tutti i link ai vari materiali necessari (es. Venerdì 17 dicembre partono le facebook ads, indichiamo il documento con i copy e la cartella con le creatività da utilizzare, l’angolo comunicativo da usare, il target ecc ecc.).

Lo scopo di questo documento è quello di raccogliere e organizzare tutte le informazioni necessarie per ogni membro del team, in modo che posso trovare tutto ciò che gli serve sempre e con chiarezza. In questo modo il lavoro sarà sempre agile, rapido e con errori limitati!

Dev, lupi solitari

Chiunque abbia a che fare con un team di Developer, sa di cosa stiamo parlando. I “Dev” sono sempre delle figure super brillanti e dinamiche, ma che molto spesso hanno bisogno di essere messi in riga.

Molte volte si perdono nel loro flusso di lavoro, lavorando per ore senza comunicare con nessuno, neanche con il resto del loro team!

Questo può causare qualche problema. Il consiglio che vi do è quello di mantenere sempre alto il livello di comunicazione e organizzazione fra tutti i membri del team dev, solo così ci potrà essere uno scambio di opinioni e idee e una linea comune durante lo sviluppo del progetto.

Il trend da non perdere nell’industria del fitness

La consapevolezza di quanto lo sport possa migliorare la propria salute fisica e mentale è sempre maggiore.

Infatti, ci si aspetta che l’industria del fitness continui a crescere anche il prossimo anno. Irene Bosi, Head of Marketing della scuola di yoga online Yoga Academy, racconta i trend per il marketing del fitness del 2022.

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Tecnologia e benessere sempre più integrate

Le persone si aspettano un’esperienza di fitness che si integri al meglio con il loro stile di vita. Per questo sarà fondamentale essere in grado di offrire una combinazione di allenamenti dal vivo, virtuali e on demand, oltre che diversi tipi di workout.

In più, continueranno ad esserci miglioramenti tecnologici che permetteranno alle persone di avere esperienze di allenamento sempre migliori.

Alcuni esempi interessanti sono la smart camera di Peloton, che tramite dinamiche di machine learning è in grado di suggerire agli utenti come modificare i loro movimenti per avere un allenamento più efficace.

Oppure Halo Fitness di Amazon dove con un semplice smartphone le persone possono scannerizzare il proprio corpo per calcolare la % di massa grassa e capire quale allenamento è più adatto alla loro struttura corporea.

Continuare ad investire in tecnologia sarà la chiave per il successo negli anni a venire.

Tecnologia sì, ma le persone fanno la differenza

Sempre più personal brand si avvicinano all’industria del fitness: creando il proprio business o unendosi come trainer a brand ben posizionati.

Un esempio italiano può essere Yoga Academy che, come teachers, coinvolge personal brand di rilievo nell’industria dello yoga in Italia.

La maggior parte delle persone ha bisogno di motivazione per allenarsi con costanza, per questo motivo è fondamentale coinvolgere trainers carismatici in grado di creare una relazione forte con la proprio audience.

In più, i personal brand possono aiutare a creare community forti, elemento fondamentale per il successo di un fitness business.

I personal brand rappresentano un punto di forza unico e non replicabile e costituiscono un vero e proprio vantaggio competitivo per i business nell’industria del fitness.

Attenzione allo yoga

Lo yoga è una delle discipline sportive con le più alte aspettative di crescita (9.6% CAGR da qui al 2027, Allied Research).

Le persone infatti manifestano sempre più interesse verso le attività di fitness olistiche come lo yoga, che arrecano benefici sia fisici che mentali, oltre che suggerire uno stile di vita overall più sano.

A seguito di anni complessi caratterizzati dalla pandemia, pressioni finanziarie e stress generale, la salute mentale e il vivere una vita sana a 360 gradi sono diventati tanto fondamentali quanto la salute fisica.

In questo contesto lo yoga si posiziona come la miglior disciplina per raggiungere un obiettivo di benessere a 360 gradi.

Yoga Academy, dopo un +150% nel 2020, chiuderà il 2021 con una crescita superiore al 50% e ci aspettiamo di continuare a sostenere questo trend di crescita.

3 riflessioni da non ignorare nel 2022 se hai un business digitale

Un quadro sulle tendenze del business nel 2022 da Francesco Delle Femmine, Project Manager di Onlab.

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Sostenibilità e resilienza

“Andrà tutto bene” è stato il pay off globale del 2020. Purtroppo, però, la promessa pubblicitaria ha perso sempre più valenza nei meno ottimisti.

Il mondo imprenditoriale ha reagito e in questi due anni c’è stato il passo più grande verso ecosistemi sempre più digitali e sempre più efficienti. E nel 2022 sostenibilità e resilienza saranno un must have per ogni modello di business, soprattutto per quelli più piccoli.

La decarbonizzazione della supply chain è un punto di partenza ragionevole, ma le aziende dovranno guardare oltre per migliorare la sostenibilità in tutte le operazioni aziendali. E, naturalmente, la sostenibilità è legata alla resilienza poiché resilienza significa essere in grado di adattarsi e sopravvivere a lungo termine.

Dedicare sempre più tempo (e denaro) alla creazione (o al cambiamento) di prodotti e servizi. Le nuove generazioni (e quindi i tuoi futuri clienti) sono sempre più interessate a questi aspetti e hanno compreso esattamente, con le loro esperienze, cosa vuol dire green washing.

Inizia ora questa transizione e ne beneficerai quando i tuoi competitors dovranno fare le corse per adeguarsi.

Migliorare l’interpretazione dei dati

Da digital strategist so bene quanto i numeri e soprattutto i dati rappresentino la strada maestra di ogni business. Non c’è scorciatoia che tenga e il 2021 ha già detto molto in questo senso.

Tantissime realtà imprenditoriali sono state travolte dal digitale e non hanno saputo orientarsi al meglio, intraprendendo strade tortuose che sono costate tempo, denaro e clienti persi.

I clienti che per anni hanno scelto i nostri prodotti e servizi, ma improvvisamente hanno scelto il nostro competitor, l’acerrimo nemico da sconfiggere che per anni ha paradossalmente guidato le nostre scelte di business.

Iniziare a migliorare ad interpretare al meglio i dati che si hanno a disposizione.

Perché un’analisi dati sia efficace è essenziale seguire un metodo preciso, in modo da evitare spreco di risorse o, ancor peggio, errori di valutazione: questi hanno un impatto economico rilevante.

Identifica le leve aziendali, raccogli i dati da diverse fonti che abbiano stretta correlazione (per creare modelli migliori e ottenere informazioni utili ed esaustive, hai bisogno di identificare al meglio la journey dei tuoi clienti), scandaglia i dati, perfeziona il metodo e ripeti.

Ottimizzare i processi di logistica ed esperienza del cliente

Può diventare poco utile aver dato vita a un super e-commerce se poi il contatto diretto con il prodotto acquistato non conferisce le sensazioni necessarie a soddisfare in tutto e per tutto il cliente.

Se, ad esempio, all’arrivo del prodotto il packaging non comunica quanto sembra in realtà offerto online al momento dell’acquisto.

Come diventare più green nel 2022

E ora parliamo proprio di sostenibilità e di rispetto (attivo) verso il pianeta e chi ci abita. Valeria e Sonia di Make You Greener, un brand e-commerce che offre ai consumatori prodotti della quotidianità a impatto ambientale limitato, hanno condiviso i loro consigli per rendere qualsiasi azienda più “green” nel 2022.

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Massima efficienza energetica possibile

Il primo passo consiste nel puntare all’efficientamento energetico cercando di indirizzarsi quanto più possibile verso fornitori di energie rinnovabili.

Se sei già efficiente da tale punto di vista e fai parte di una realtà che vende prodotti fisici, puoi scalare la tua efficienza ambientale iniziando a usare del packaging riciclato o altamente riciclabile.

Farsi promotore del cambiamento in azienda

Promuovere abitudini sostenibili in azienda porterà il singolo a trasferirle tra le proprie mura di casa e viceversa.

Dallo spegnere le luci all’abbassare la temperatura dell’ufficio. Dal favorire gli spostamenti in bici, quando possibile, alla riduzione degli sprechi di produzione.

All’implementazione della raccolta differenziata in azienda. Dei simpatici cartelli informativi in ufficio potranno essere sia un buon esercizio di copywriting che lo spunto per interessanti chiacchiere da pausa caffè.

Ricorda: raccontare tali impegni con leggerezza e senza retorica è l’aspetto principale per farli apprezzare anche a chi potrebbe vederli come un peso.

Compensare le emissioni con azioni a favore della collettività

La sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Per compensazione, infatti, non intendiamo solo l’acquisto di crediti di carbonio, la piantumazione di alberi o l’adozione di coralli.

Intendiamo anche la partecipazione attiva a iniziative sociali: dalla pulizia del quartiere dell’azienda a una colletta alimentare e all’offerta di borse di studio.

È importante poi raccontare questi impegni senza retorica, semplicemente condividendo valore. Se possibile, declina questo tipo di iniziative al settore aziendale in cui lavori.

Come cambierà l’industria estetica: 3 trend da tenere sott’occhio

La pandemia ha cambiato l’approccio delle persone al settore dell’estetica. Tony Balbi, CEO di Up Marketing, agenzia specializzata in marketing per l’estetica, delinea 3 trend che definiranno il mercato nel nuovo anno.

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Cambio dell’approccio delle persone

Non sono più disposte a una spesa sopra la media per centri estetici.

Dopo quest’ultimo periodo è come se avessero deciso di dirottare il budget in altre cose, gli unici settori non essenziali ancora in crescita sono viaggi e ristoranti.

Il trend sarà quello di portare clienti con una capacità di spesa elevata con strumenti diversi da prima. Sfruttare i social per creare la stessa relazione empatica con i clienti, online.

Spazio a nuovi servizi

Se prima la maggior parte della spesa era per depilazione, rimodellamento, trattamenti viso, dal 2022 sarà tantissimo il dimagrimento come conseguenza della pandemia e del tempo passato in casa.

Fortissima presenza della parte psicologica con contatto fra estetista e cliente. Un dimagrimento legato molto alla sfera del benessere ed emotiva.

Calo della vendita da e-commerce

Dopo la forte crescita degli anni precedenti, nell’ambiente dell’estetica mi aspetto un fortissimo calo della vendita online dei cosmetici.

Primo perché le persone vogliono relazionarsi con chi vende loro un prodotto, seguendo esempi come Luce di Alessia Marcuzzi.

Secondo, dopo questi anni di chiusure, in questo ambiente, le persone vogliono tornare ad acquistare dal vivo.

Il futuro dell’educazione in 3 step

Dall’estetica all’educazione. Con Mario Affatato, founder della società di preparazione per i test di medicina ProMed, ci soffermiamo su 3 riflessioni per vincere nel business dell’educazione nel 2022.

I 72 (+7) trend di marketing e business che devi conoscere nel 2022 17

Crescente bisogno di informazione

Siamo in un mondo in cui la necessità di formazione sarà sempre più in crescita anche per via dell’avanzamento tecnologico e scientifico.

Negli ultimi anni è stata creata una quantità di informazione e di dati spaventosa che non farà altro che aumentare nei prossimi 50-100 anni.

Gestire l’ingente quantità di aspetti su cui formare

La scuola, e in generale il mondo istituzionale dell’istruzione, si ritroverà a dover fronteggiare un grosso problema. Aver troppe cose su cui formare.

Lì gli scenari saranno 2: dilatare il tempo scolastico della popolazione o eliminare informazione, se si dovrà formare un cronologico sulla blockchain non si potrà più partire dalla preistoria.

Assisteremmo, in questa seconda opzione, ad un avanzamento formativo, che potrà essere (tralasceremo le epoche più remote) o strutturale (tralasceremo le epoche meno rilevanti).

L’on-demand scandirà le nostre vite

Affronteremo un cambio paradigmatico: l’accesso a determinate risorse “a richiesta” sarà sempre più parte integrante della routine.

In un mondo in cui correrà ancora più veloce di quanto non fa adesso, ci formeremo su aspetti specifici quando ci servirà o quando lo riterremo necessario.

Se la scuola rimarrà con la stessa impostazione e gli stessi presupposti degli ultimi 100 anni, diventa palese il forte bisogno di persone e di progetti che insegnino alla stessa velocità dell’innovazione.

Come ci prenderemo cura dei nostri anziani nel futuro

Emanuele Elo Usai racconta la vita di sua nonna attraverso l’account Instagram @liciafertz che raccoglie un seguito di più di 100k follower. Elo, ci spiega quelli che saranno i trend dell’age tech del nuovo anno.

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Il nuovo mercato Health e Wellness

L’innovazione in questo settore è altissima perché è completamente nuovo anche il mercato: è la prima volta nella storia che ci sono così tanti anziani e così tanto anziani.

La longevity economy punta a far vivere a lungo e al meglio offrendo sicurezza, autonomia e facilità d’uso.

Connessione con i caretakers

Negli USA spopola Naborforce.com, piattaforma che connette anziani e care takers. Ossia professionisti che si possono occupare di assistenza quotidiana, ginnastica, trasporti e finanza. Ma solo se necessario.

Perché al supporto quotidiano a casa ci pensano gli assistenti vocali come l’americano lifepod.com, che offre assistenza personalizzata per farmaci da assumere, esercizi e mantenimento della routine.

In Italia è all’avanguardia Nonny, che ha implementato il suo tablet facilitato per far videochiamare gli anziani con il servizio di Area Medical 24. Basta un tocco e c’è subito video assistenza Medica. Accessibile anche a chi è poco tecnologico e non sa usare lo smartphone.

Crescita della digitalizzazione

La minore digitalizzazione degli anziani in Italia rallenta l’ingresso di trend USA come l’End of life planning, ma accelera quello dei servizi per i caregiver. Come Seremy, bracciale salvavita per anziani con bottone di emergenza e rilevamento battiti, passi, sonno e GPS.

Il bracciale lo tiene l’anziano, l’app il care giver. Per la sicurezza di uno e la tranquillità dell’altro.

Come digitalizzare un’attività tradizionale nel 2022

Paolo Nenci, titolare dell’Azienda Agricola Nenci, è il primo contadino digitale italiano: racconta la vita della propria creatura sui social. Chi meglio di lui per ottenere consigli se si vuole digitalizzare un’attività tradizionale?

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Verticalizzare il più possibile

Già nel 2016 quando ho cominciato a parlare di agricoltura sui social c’era la possibilità di spaziare con fantasia.

Non facendolo nessun altro son cresciuto e avuto la visione di sfruttare il momento giusto anche se, se fossi partito nel 2014 sarebbe stato ancora meglio.

Negli anni precedenti si poteva parlare di tanti argomenti e si trovava il proprio pubblico, ma ad oggi, essendoci più varianti, serve specializzarsi su una micro-nicchia.

Addentrarsi all’interno delle macro-fasce, sviluppando le competenze sempre più nel dettaglio e conquistando una nicchia. Vedo questo come mercato del futuro e del presente.

Qualità e accessibilità dei contenuti

Non importa se fatti in 6k o 8k, ma almeno in HD come fa qualsiasi smartphone oggi.

Contenuti fatti bene avendo la pazienza di spostare lo strumento più volte in modo da avere più immagini in posizioni differenti.

Magari entrando nel dettaglio di un’immagine nella spiegazione del particolare, inquadrare nello specifico l’azione e mettere la voce in voiceover.

Resilienza e costanza in produzione e pubblicazione

Essere tutti i giorni attivi sui social, avendo magari un calendario o un minimo di organizzazione dei tempi per produrre contenuti. Un consiglio? Prendersi un giorno a settimana o due per registrare e metterli poi a calendario lasciando che i social lavorino per te per farli uscire.

Il futuro dell’industria del vino: 3 consigli da non perdere

Luca Santoro, consulente marketing dell’industria vinicola, ci mette in evidenza quelli che potranno essere i punti da tenere sott’occhio nel suo settore di riferimento.

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L’obbligatorietà dell’etichetta digitale (obbligo 2023 EU)

Nel 2022 si correrà ai ripari per ovviare al problema, all’interno dell’etichetta saranno obbligatori calorie/valori nutrizionali, ingredienti, sostanze, allergeni ecc.

Alcune startup stanno lottando per prendersi il proprio spazio nel mercato e riuscire come tempismo a diventare grandi e a realizzare queste etichette.

Dovranno inoltre essere internazionali e quindi essere tradotte in diverse lingue.

L’Experience HUB

@champagnesociety.it è uno dei maggiori esponenti in Italia di questa crescita.

Si tratta di un brand che permette all’utente di degustare, viaggiare e imparare tramite l’online e l’offline a braccetto.

Dal 2022 diventerà internazionale andando a toccare mercati come quello degli Emirati Arabi.

Il declino degli agenti

La progressiva crisi degli agenti sarà sicuramente un fattore.

E quindi la sempre più importante rilevanza che assumerà l’ECommerce, che al momento sta iniziando a muovere milioni. Un esempio? Guarda Campari e Tannico.

Gli aspetti legali che non puoi più ignorare per il tuo business digitale

Per fare business serve grande conoscenza delle materie in cui ci si inserisce. L’avvocato Alessandro Vercellotti, specializzato nel mondo digitale, evidenzia 3 aspetti che chi vuole fare business nel 2022 non può ignorare.

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Il nuovo modo di avere un e-commerce

La pandemia ha portato molti business a sbarcare online e tanti imprenditori ad aprire un e-commerce.

Il futuro è fatto di e-commerce che chiuderanno perché mancanti di una buona strategia alle spalle e di altri che stanno avendo (e avranno) sempre più successo e che quindi necessitano di una tutela legale più importante.

Non stiamo parlando solo di privacy policy o di termini e condizioni di vendita, ma di tutela legale strutturata al fine di avere dati anche a livello delle controversie legali.

Questo permette di modificare alcuni aspetti del business grazie alle informazioni raccolte a livello legale e ridurre conseguentemente il budget legato al legal risk.

Da dropshipping a marketplace

Se fino al 2020 il dropshipping era un trend più in ascesa, sicuramente il 2021 e 2022 sono e saranno gli anni del marketplace.

Questo trend a livello legale sicuramente nasce dalle responsabilità della vendita in dropshipping in quanto ricordiamoci che il venditore è primo responsabile a livello legale e spesso la spedizione del prodotto è il tallone d’Achille di questo tipo di business.

Al contrario, con la realizzazione di una piattaforma con la quale si mettono in contatto venditori e acquirenti, le problematiche legali sono ridotte al minimo e ci si può concentrare sugli aspetti marketing e di experience dell’utente sulla piattaforma.

La tutela dei collaboratori

Il presente è fatto di professionisti del web che hanno capito l’importanza della tutela legale del proprio business a livello contrattuale.

Questi professionisti oggi hanno aumentato il loro fatturato, magari anche scalato il business aprendo delle agenzie e, quindi, a loro volta hanno dei collaboratori a partita iva. Il trend conseguente è blindare il proprio business anche verso tali collaboratori con Nda e patti di non concorrenza solidi.

Fare business nel 2022: cosa tenere sott’occhio

Il dottore commercialista Massimiliano Allievi racconta dal suo punto di vista quali sono i fatti da non ignorare per chi vuole fare business nel 2022.

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Le opportunità del Metaverso

Sta nascendo una vera e propria nuova economia di Internet e sarà quindi subito da sfruttare per posizionarsi e fare business.

Come dopo la scoperta di un nuovo mondo, ci saranno opportunità per tutti: per chi vende prodotti sarà possibile entrare in un mercato del tutto nuovo e ampliare la propria offerta fornendo una shopping experience completamente innovativa mentre per chi come me è professionista sarà l’occasione per approfondire e fare consulenza su tematiche nuove ma rilevanti (es. aspetti fiscali NFT, contratti, gestione dati).

Acquisti in diretta social

Finora è stato solo un modo per fidelizzare e conoscere la propria target audience, ma a breve le Live social diventeranno probabilmente uno dei migliori strumenti per vendere.

Anche in questo caso, come nel metaverso, dovranno adeguarsi tutti: chi ha un e-commerce dovrà studiare strategie per sfruttare questo ulteriore canale nell’ambito del proprio percorso di vendita mentre chi è professionista dovrà capire cosa poter offrire di valore al proprio potenziale cliente.

Utilizzo dei dati in tempo reale

Ormai c’è sempre meno tempo per fermarsi e analizzare i dati passati per poter proporre offerte future alla propria nicchia di mercato.

Chiunque farà business, da qui in avanti, dovrà essere in grado di valutare sempre più i dati in tempo reale per essere più rapido possibile a comprendere il comportamento dei consumatori e i trend in crescita.

Oltre a questo, bisognerà sempre più porre attenzione ai metodi di raccolta dati che dovranno essere più trasparenti possibili per evitare un allontanamento del consumatore che, sempre di più rispetto a qualche anno fa, si sente “tracciato”.

Cripto, NFT e Metaverso: 3 parole-chiave del 2022

Marco Cavicchioli, divulgatore giornalistico in ambito economico/finanziario nonché principale collaboratore del Cryptonomist, racconta che cosa potrà accadere in ambito economico in quello che è il panorama del metaverso.

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L’impronta delle criptovalute

Un’idea ce la può dare ciò che sta accadendo in El Salvador. Il paese, infatti, a partire da settembre ha adottato Bitcoin come valuta a corso legale, a fianco del dollaro americano (non hanno una loro valuta nazionale).

Inoltre, lo Stato ha realizzato e distribuito gratuitamente un wallet che consente di ricevere ed inviare bitcoin facilmente, velocemente ed a bassissimo costo grazie all’utilizzo di Lightning Network (un cosiddetto “secondo layer” di Bitcoin che riduce drasticamente le tempistiche ed i costi delle transazioni).

In El Salvador, ormai ogni giorno su questo wallet (Chivo), transitano milioni di dollari in bitcoin, soprattutto grazie alle rimesse che i salvadoregni all’estero inviano ai familiari in patria.

In futuro probabilmente anche in altri Stati avverrà qualcosa di simile, anche se forse in forme diverse.

La rivoluzione degli NFT

Gli NFT aiutano soprattutto gli acquirenti di oggetti unici o rari di avere la certezza che ciò che stanno acquistando sia originale.

Questo è vero soprattutto in ambito digitale, dove l’originalità di un’opera è estremamente difficile da garantire, vista la facilità con cui possono essere effettuate delle copie. Ma anche i beni fisici da collezione o quelli di alto valore possono essere “certificati” con NFT che ne garantiscono l’origine e ne certificano la proprietà.

Quella degli NFT probabilmente è una rivoluzione appena iniziata e sebbene siano soprattutto gli acquirenti ad ottenerne i maggiori vantaggi, inevitabilmente ciò alla fine farà bene anche ai mercati di scambio di oggetti rari o da collezione ed ai loro produttori. Inoltre, sono usatissimi nei giochi online.

Il metaverso e i suoi modelli di business

Decentraland e The Sandbox sono tra le piattaforme più evolute, ma con l’ingresso di colossi come Facebook tutto può ancora essere stravolto.

Se il metaverso dovesse davvero spopolare, mi stupirei moltissimo se aziende come Alphabet (Google), Amazon, Apple, Microsoft, ma anche le cinesi Tencent e ByteDance ed il gruppo Alibaba dovessero decidere di restarne fuori. Se questi colossi entreranno, questo intero settore sarà letteralmente rivoluzionato.

Nell’immediato, il modello di business a mio parere più promettente è quello degli scambi di oggetti digitali, ad esempio in formato NFT.

Sul lungo periodo, invece, ho come il sospetto che ne emergeranno di completamente nuovi. Ovvero modelli di business ad oggi assolutamente imprevedibili ed inimmaginabili.

3 errori che un imprenditore digitale deve evitare nel 2022

Emanuele Amodeo, CEO di Marketers Accelerator, ci racconta 3 errori che un imprenditore digitale non deve fare nel 2022.

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Fidarsi ciecamente dei trend di mercato

Quest’anno abbiamo visto l’esplosione di termini come web3.0, metaverso ed NFT. Questo mercato (della decentralizzazione e della blockchain) è il futuro, la sua evoluzione è molto rapida ed è ricca di opportunità e allo stesso modo è anche uno dei mercati più pericolosi, dove ci saranno più fallimenti.

Come sappiamo, tutti i giovani mercati hanno al loro interno aziende e progetti che perlopiù falliscono. Quindi il grande rischio è quello di affidarsi alla cieca semplicemente perché si vuole seguire un trend a dei progetti o piattaforme che non hanno validità.

Il mio consiglio è quello di valutare attentamente quali progetti hanno un valore sul medio e lungo termine e non semplicemente perché sono la moda del momento.

Cambiare tutto dopo ogni evoluzione

Un esempio è l’email marketing. Abbiamo visto che l’email marketing è stato nel 2021, quindi auspichiamo anche per il 2022, uno degli strumenti più potenti in termini di conversione e comunicazione con gli utenti.

Nonostante l’evoluzione della tecnologia e l’arrivo di nuovi strumenti come per esempio i chatbot, le mail hanno mantenuto la loro efficacia. Questo dimostra che l’email marketing è ancora oggi uno degli strumenti fondamentali.

È un po’ quello che è successo con la radio. Con l’avvento di internet si pensava che la radio sarebbe sparita, in realtà si è semplicemente reinventata e continua ad essere uno strumento fondamentale nella comunicazione.

Per me vale la stessa cosa per gli strumenti di comunicazione “classici” come email, SEO, blogging e content marketing in generale.

Voler crescere troppo

Nel 2020 e nel 2021 ci sono state aziende che hanno beneficiato del lockdown e, grazie al digitale, hanno visto una crescita enorme del loro bacino di utenza.

Il rischio, in questo 2022, è di voler crescere con gli stessi ritmi e non rendersi conto che è importante solidificare ciò che si è raggiunto e creare delle basi solide piuttosto che continuare a crescere.

Se c’è stata una crescita importante negli ultimi anni è importante evitare di essere “ossessionati dalla crescita”, piuttosto solidificate gli asset fondamentali che siete riusciti a creare.

Se, ad esempio, abbiamo acquisito degli utenti e abbiamo un servizio di membership, l’obiettivo del 2022 sarà quello di mantenere e fidelizzare gli utenti che abbiamo acquisito durante questo periodo di pandemia anziché essere ossessionati dal voler prenderne di nuovi. In conclusione, consiglio di solidificare ciò che abbiamo e mettere radici ancora più solide con i nostri clienti.

I 7 trend del 2022 secondo Dario Vignali

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1 – Scarsità di attenzione

Come spiegavo nell’articolo “Il Marketing sta morendo”, il più grande e importante trend del 2022 sarà la scarsità di attenzione. Non perché la gente non sia più in grado di concentrarsi o focalizzarsi, ma perché la rete di offerta online si sta infittendo sempre di più.

La maggior parte delle aziende e dei marketers è già online (o ci sta andando). Milioni di persone hanno iniziato a dire la propria su qualsiasi argomento. Migliaia di ragazzini ogni anno imparano a parlare disinvolti davanti alla telecamera.

Per riuscire a ottenere l’attenzione delle persone bisognerà lavorare molto di più del passato, puntando su diversi fattori differenzianti. Uno di questi è sicuramente la credibilità.

2 – Credibilità

Se fino a ieri ci si poteva reinventare online e giocare sul fatto che molti mercati erano ancora scoperti, al giorno d’oggi i mercati sono sempre più saturi d’offerta e le nicchie libere sono diventate rarissime.

A questo punto, cosa fa la differenza? La credibilità.

La credibilità è importante per tutti: studenti, imprenditori, aziende, personal brand, esperti, professionisti, consulenti. E ha a che vedere molto con il saper collezionare titoli, certificazioni e risultati.

Se si ha appena iniziato, è importante sporcarsi le mani e ottenere i primi risultati. Questo non significa per forza lavorare fin da subito con delle aziende. Significa anche costruire qualcosa, nel proprio piccolo, che possa dare un segnale di competenza, passione ed efficacia a chi prima o poi vorrà collaborare con noi (o assumerci).

Investire sulla credibilità significa anche disegnare un proprio percorso di crescita unico, da seguire in prima persona. Facciamo qualche esempio.

Se fossi un consulente, potrei decidere di frequentare determinati corsi per ottenere certificazioni rilevanti nel mercato. O ancora, potrei viaggiare per il mondo o per il nostro Paese e partecipare ad eventi, fare networking e formarmi con i migliori del mio settore. Tutto questo mi renderà più credibile agli occhi dei miei clienti.

Anche le aziende possono investire sulla propria credibilità. Un’azienda potrebbe decidere ad esempio di ottenere la certificazione B Corp per dimostrare l’impegno aziendale nel raggiungere obiettivi ambientali e sociali, oltre a quelli economici. In questo modo, si renderebbe più appetibile agli occhi di un pubblico consapevole delle necessità del pianeta di andare verso l’imprenditoria sostenibile.

Un altro esempio? Se fossi un personal trainer potrei decidere di rendermi unico aggiungendo al mio portfolio di competenze anche abilità che vanno al di là del semplice campo del fitness. Per esempio, potrei frequentare un corso di respirazione con Wim Hof e raccontare al mio pubblico di aver studiato con uno dei maggiori esperti al mondo in ambito di miglioramento delle performance psicofisiche.

Il punto è questo: ogni professionista può decidere di variare la propria offerta e la propria formazione per distinguersi sul mercato e ottenere più credibilità.

Le persone che hanno avuto successo, molto spesso, hanno vissuto esperienze e ottenuto titoli che le hanno contraddistinte e differenziate da tutte le altre.

Se oggi non siamo ancora così speciali e la nostra offerta non è ancora così diversa dalle altre, possiamo iniziare subito a lavorare per renderla tale in futuro.

3 – La blockchain

La blockchain ha avuto il suo debutto pubblico già nel 2008, ma fino a qualche tempo fa il suo sviluppo era ancora immaturo e le sue funzionalità non ancora così utili alla maggior parte dei settori.

Oggigiorno, invece, la blockchain inizia ad essere una tecnologia matura con enormi possibilità di espansione e applicazione. Il 2022 sarà forse l’anno in cui il discorso della blockchain, del metaverso e della token economy prenderà ufficialmente piede.

Questo non significa doverla implementare per forza nella propria azienda, ma iniziare a studiarla e capire in che modo si potrà riconfigurare il proprio business in futuro.

4 – Retention

In un mercato in cui l’attenzione è sempre più scarsa (l’abbiamo detto all’inizio), la retention sarà un altro dei trend fondamentali del 2022.

Partiamo da questo presupposto: è fondamentale invogliare gli utenti a rimanere con noi, rinnovando costantemente la relazione di fiducia che abbiamo costruito con loro in passato. Sappiamo che vendere a qualcuno che ha già acquistato è 7 volte più facile che andare ad acquisire pubblico freddo, quindi è sicuramente importante crescere, ma forse è ancora più importante proteggere la propria posizione nel mercato.

All’interno del Metodo Marketers abbiamo spiegato più volte come si fa: costruendo un ecosistema di valore e lavorando sulle esperienze da poter vivere tramite il brand.

L’esperienzialità spazia dagli eventi alle mail, da come si costruisce il processo di acquisto a quello che accade dopo aver acquistato, dalla costruzione di una community legata al proprio brand alla costruzione di un determinato sistema di credenze. Come spieghiamo in CopyMastery, non bisogna costruire solo l’erogazione di un semplice prodotto o servizio, ma un ambiente partecipativo in cui le persone si sentano soddisfatte dell’acquisto di un prodotto anche per i valori e gli elementi invisibili che rappresenta.

In poche parole: dobbiamo impegnarci a creare una famiglia di cui le persone vogliono continuare a far parte, giorno dopo giorno.

5 – SEO

Se è vero che l‘attenzione è sempre più scarsa, è anche vero che l’advertising è un terreno di gioco sempre più difficile da conquistare. C’è anche altro che mina l’efficacia delle campagne pubblicitarie: le policy di iOS, sempre più stringenti in tema privacy.

Sarà quindi la SEO (Search Engine Optimization) ad assumere sempre più importanza. Aiuterà ad intercettare la domanda proveniente dalle persone già consapevoli dei propri problemi (e pronte ad acquistare prodotti in grado di risolverli).

Parafrasando Seth Godin, “chi si posiziona per primo per una parola che cercano migliaia di persone al mese ha tra le mani un business vero e proprio”.

Negli anni scorsi i siti web hanno ricevuto meno attenzione del solito perché tutti erano concentrati a imbastire il proprio lavoro di social media marketing. Eppure i siti web sono e saranno ancora per molto tempo un aspetto fondamentale e imprescindibile del proprio business online.

Su questo c’è da fare qualche appunto: i siti web, oggi, per funzionare devono essere quanto più chiari, veloci e puliti possibile. Devono avere un’interfaccia comoda, riprendere alcune funzioni dei social media ed essere facilmente fruibili.

Un esempio? Il nuovo wearemarketers.net. Non è più solo un sito, ma una piattaforma in cui poter salvare articoli, interagire con altre persone, avere un’esperienza d’utilizzo unica. È questa la nuova sfida dei siti web: portare novità e invogliare le persone a tornarci sopra continuamente, perché l’esperienza che hanno ottenuto ha migliorato in parte la loro vita personale o professionale.

In Marketers, negli ultimi due anni, abbiamo investito molto in questo costruendo un Team Content pazzesco. Ogni mese il Team lavora alla ricerca dei migliori trend di mercato e crea contenuti fondamentali per chi lavora nel marketing e che noi stessi consumiamo internamente ogni mese: gli Insight, i Dive, i Life.

6 – Value Ladder

Là fuori è pieno di aziende che costruiscono labirinti di valore invece di rendere chiaro all’utente quelli che sono i propri prodotti principali e come avanzare nel percorso di sperimentazione dei prodotti dell’azienda.

Dobbiamo ricordarci che ogni grande azienda ha dei flagship products riconosciuti da tutti. Se parliamo di Apple sappiamo che sono i MacBook, gli iPad e gli iPhone. Se parliamo di Nike parliamo di Jordan e Air Max.

Questi prodotti sono estremamente famosi, ormai quasi dei brand veri e propri a sé stanti, che introducono l’utente al brand madre e al resto dell’offerta. Ci rendono chiari quali sono i prodotti da cui partire (se non conosciamo l’azienda) e cosa sperimentare più tardi (se invece facciamo già parte del suo ecosistema).

7 – Micro Influencer Marketing

Già da qualche anno il mercato dell’influencer marketing si sta spostando sempre di più verso i micro influencer: creators con audience più piccole, ma estremamente specifiche e affezionate.

Il micro influencer gioca un ruolo sempre più importante perché si propone come bussola fedele nell’oceano di scelte che possono compiere gli utenti, influenzandone fortemente i comportamenti d’acquisto. Sfruttare i micro influencer può essere uno strumento di marketing poco costoso, ma che può aumentare a dismisura l’efficacia del nostro marketing.

Conclusione

Con questo si conclude il nostro salto temporale nel futuro.

Hai davanti a te una mappa con tutte le mete più importanti dell’anno.

Ora che hai intravisto la traiettoria del mercato, però, è importante iniziare a concentrarsi sul presente.

Che passi intraprenderai per cavalcare il 2022? Quale sarà il tuo focus principale? A cosa dedicherai il tuo effort maggiore?

Inizia a ragionarci, definisci un piano d’azione e preparati a seguirlo. Ormai hai tutte le carte in regola per raggiungerlo.

Aspettiamo di leggerti nella community privata.

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