make you greener community

Due ragazze hanno trasformato la loro passione verso il pianeta in un ecommerce di successo. Ecco come hanno fatto

24 Agosto 2023
Gianluca Saccavini

Si può trasformare un brand grazie al potere della community?

Si può fare impresa aiutando il Pianeta?

Si può rendere la propria missione di vita un business florido che fattura 100.000€ all’anno?

Il case study di oggi è una storia importante perché risponde “sì” a tutte queste domande.

È una storia rara, in cui l’amore per la natura, la voglia di fare impresa e il desiderio di avere un impatto positivo sul mondo si incontrano per dare luce a qualcosa di straordinario.

Parliamo di Make You Greener, un ecommerce, ma ancora prima un ecosistema di 33.000 persone, che si rivolge a chi vuole iniziare a seguire uno stile di vita più sostenibile.

Un’impresa che è sia impresa economica, sia impresa in senso lato: quella di dare vita a un cambiamento positivo.

E che può insegnarci tanto.

La forza di Make You Greener sta in un forte Why aziendale, in una comunicazione in perfetta linea con i valori delle fondatrici e degli utenti, e in una community affiatatissima.

Come si costruisce tutto questo?

Ne abbiamo parlato direttamente con Sonia e Valeria, le fondatrici di Make You Greener.

Partiamo dall’inizio: come vi siete conosciute?

“Le nostre strade si uniscono molto presto, siamo migliori amiche da quando abbiamo 11 anni.

Crescendo abbiamo viaggiato molto e abbiamo seguito percorsi di studi diversi.

Valeria ha scelto un percorso istituzionale, quello della laurea in Giurisprudenza. Sonia si è laureata in Economia e Commercio Estero.

Dopo tanti anni e tanti viaggi in giro per il mondo, ci siamo ritrovate a Bergamo, la città in cui siamo cresciute. Era luglio 2019 e dovevamo entrambe decidere cosa fare della nostra vita.

Le possibilità erano due: fare contente le mamme e scegliere un percorso sicuro, o ascoltare il nostro istinto e fare un salto nel vuoto verso la vita dei nostri sogni”.

E così è nata Make You Greener…

“Esatto. Valeria ci stava pensando già da un po’.

A Milano aveva provato a vivere completamente plastic free, fallendo miseramente.

Si era accorta che non era l’intenzione o l’impegno individuale che mancava. Era il sistema in sé che rendeva impossibile avere quello stile di vita.

Non solo: si era accorta che su Instagram mancavano delle pagine che parlassero di natura e sostenibilità in modo più leggero e positivo.

Nel mentre, a Londra aveva anche visto nascere i primi negozi plastic free.

Sonia invece era appena tornata dal Messico. Lì aveva potuto vedere con i propri occhi una natura incredibile e meravigliosa, e percepire in prima persona il profondo legame che ci lega alla Pacha Mama.

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L’amore per la natura in realtà ce l’abbiamo da sempre: siamo cresciute con i documentari di David Attenborough e con due famiglie di ecologisti.

Ma è stata proprio l’esperienza di vita a farcene innamorare ancora di più.

Sonia aveva anche avviato un ecommerce di creme solari.

Alla fine Valeria ha fatto la proposta: aprire una pagina Instagram che parlasse di sostenibilità in modo innovativo e sereno.

Se nei nostri viaggi avevamo capito che la Terra è una cosa meravigliosa, che appartiene a tutti noi e che abbiamo il compito di proteggere, ora volevamo trasmettere tutto questo online e trasformarlo nella nostra missione di vita e di impresa.

L’idea di farlo assieme era perfetta.

Valeria è sempre stata quella creativa e piene di idee, Sonia quella più strutturata e organizzata”.

Come sono andati i primi mesi di business?

“Dovevamo inaugurare Make You Greener il 10 marzo 2020, ma in quello stesso periodo è arrivato il Covid e noi ci trovavamo proprio a Bergamo.

Le spedizioni erano bloccate, e psicologicamente non eravamo pronte ad aprire in quel periodo.

Così abbiamo aspettato qualche mese.

Nel mentre, Sonia ha creato il sito, Valeria ha deciso di occuparsi di Instagram.

All’inizio non avevamo grande capacità comunicativa, non avevamo nemmeno l’intenzione di fare storie parlate.

Avevamo bene in chiaro il nostro scopo però: creare un ecosistema di persone che fossero interessate a vivere una vita più sostenibile.

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A novembre 2020, decise a capirne di più di digital marketing, abbiamo seguito le tre settimane di formazione gratuita per il lancio di Business Genetics e poi abbiamo investito sul corso.

L’incontro con Marketers ci ha fatto aprire gli occhi su strategie, idee, processi.

Dopo aver studiato Business Genetics, decise a costruire un rapporto più profondo con la nostra community, abbiamo iniziato a mettere la nostra faccia nelle storie su Instagram, a raccontarci e a raccontare Make You Greener.

La risposta è stata incredibile.

In 7 mesi siamo cresciute di 15.000 followers e la nostra community ha iniziato a formarsi. Ora conta 33.000 persone.”

Quant’è importante avere una community di persone affiatate che vi seguono e vogliono avere un impatto positivo nel mondo? Come siete riuscite a costruirla?

“Uno dei primi motivi per cui le persone ci seguono è sicuramente l’estetica.

Sembra banale, ma tante pagine saltano questo passaggio e non si preoccupano di costruire un brand riconoscibile e caratteristico, che è fondamentale per attirare nuove persone.

Noi vogliamo rendere la sostenibilità pop. Per questo usciamo dal luogo comune e abbiamo un appeal aperto a tutti.

Oltre a questo, ovviamente ci siamo focalizzate sul creare un rapporto intimo con tutti i nostri followers.

Chi ci segue sa che i nostri prodotti sono certificati e che sono stati testati in modi diversi da persone diverse, perché lo comunichiamo nelle storie.

Mostriamo le nostre difficoltà e raccontiamo i retroscena che ci sono nel costruire un’impresa e nel provare a vivere in modo più sostenibile.

Spesso sono proprio le sfortune ad avere le risposte più positive nella nostra audience.

Il solo fatto di venire al mondo ci rende insostenibili, quindi non abbiamo la pretesa di mostrarci perfette: chi ci segue si sente capito ed è più disposto a cambiare.

È così che si crea una relazione, grazie a uno storytelling onesto.

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Facciamo anche passare la consapevolezza che si può cambiare le cose, e che non cambiano se prima non siamo disposti a cambiare noi stessi.

Lo dimostra anche la customer journey delle persone che ci scoprono.

Di solito iniziano con un follow. Poi mettono qualche mi piace.

Dopo un po’ iniziano a scriverci in direct, a farci domande e a chiedere consigli, fino ad arrivare al primo acquisto.

La cosa veramente bella è quello che succede alla fine:

diventano loro stessi micro influencer di Make You Greener. Iniziano a condividere i post con gli amici, parlano dei nostri prodotti nelle stories o a cena con la famiglia.

Noi lo chiamiamo effetto farfalla: un piccolo cambiamento nelle condizioni di partenza, che porta a un grande cambiamento nelle condizioni finali.

Dietro tutto questo ovviamente c’è un lavoro di customer care importantissimo. Accompagniamo l’utente in ogni fase del percorso, quando si sente pronto a farlo.

È incredibile pensare che fare business possa essere un catalizzatore di cambiamento e impatto positivo sul mondo.

Eppure è quello che la nostra community ci dimostra ogni giorno.

Riceviamo messaggi pazzeschi ogni giorno, di persone che ci ringraziano per quello che facciamo.

Settimane fa su LinkedIn una persona che non conosciamo ha scritto spontaneamente un intero post in cui racconta di noi e della sua esperienza utente.

È questo che ci motiva a continuare, e che ci fa capire che quello che facciamo ha davvero senso.”

Comunicare la sostenibilità è difficile. Come lo fate?

“Come dicevamo prima, esistevano già molte pagine che parlavano di sostenibilità, ma con una comunicazione molto negativa e di nicchia.

Noi fin da subito volevamo fare qualcosa di diverso.

Vogliamo insegnare prima di tutto l’amore per la natura, perché è dall’amore che poi nasce l’esigenza di proteggerla e di farla rimanere così com’è.

Cerchiamo di giocare sulla bellezza e sulla meraviglia.

Crediamo che non ci sia bisogno di stare male per capire che dobbiamo fare del bene.

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Spingiamo le persone a farsi delle domande, a essere più consapevoli delle proprie azioni.

Ma sono loro poi a scegliere il proprio percorso, che deve essere fatto a piccoli passi.

Cambiare abitudini è difficile, e pensiamo che giudicare qualcuno solo perché “non sta facendo abbastanza” e che non è al nostro stesso livello nel percorso di consapevolezza sia controproducente.

Per noi già il fatto che una persona decida di fare il primo passo, anzi, già solo il fatto che ne stiamo parlando assieme, è un passo enorme.

Ogni persona che acquista un nostro prodotto sa che non compra solo un prodotto, ma l’idea di fare del bene per se stesso e per il Pianeta.

Per noi è una triplice positività, un triplice successo”.

Quali sono i vostri contenuti che vanno più forte?

Uno dei nostri contenuti che funzionano meglio è sicuramente la nostra newsletter, “3, 2, 1… Tutti giù per Terra!”, in cui condividiamo:

  • tre informazioni per essere consapevoli dell’impatto delle nostre azioni sulla Terra
  • due luoghi nascosti da scoprire e visitare
  • un’azione da compiere per vivere una vita “less plastic”

Un altro contenuto che funziona molto bene è la nostra guida, ovvero una lista della spesa che proponiamo ogni mese con le verdure e la frutta di stagione, e con qualche consiglio di ricetta da provare.

Creando contenuti abbiamo scoperto che tante piante si possono mangiare, e che la natura stessa prende vita quando riconosci una pianta mentre cammini.

Pensiamoci: al giorno d’oggi conosciamo tutti i nomi dei brand, ma non le piante che popolano i nostri boschi. Stiamo cercando di cambiare anche questo.

I nostri contenuti sono “paradigm shift-content”: come insegna Business Genetics, aiutano le persone a cambiare prospettiva, e quindi a ritrovare il rapporto con la natura.

Qual è il vostro modello di business?

Make You Greener è nato come un ecommerce, quindi parte del nostro fatturato proviene dai prodotti che vendiamo.

Oltre a questo, abbiamo iniziato a organizzare anche piccole esperienze offline con la nostra community.

Un esempio? Siamo state in montagna con un un gruppo di followers e abbiamo anche organizzato uno swap party di vestiti.

Un giorno abbiamo anche organizzato una pulizia in un paesino di pianura. Si sono presentate 50 persone e quel giorno abbiamo raccolto 420 kg di immondizia.

Offriamo anche consulenze alle aziende che vogliono creare eventi totalmente plastic free o in generale usare meno plastica in azienda.

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Siete diventate anche una Società Benefit. Cosa significa?

Tutti conosciamo grandi multinazionali il cui unico drive per fare impresa è il profitto.

Ma se ci fosse qualcosa di più profondo? Se un’azienda potesse essere anche il modo di dare vita a un cambiamento positivo?

Le Società Benefit sono proprio un’evoluzione dell’idea tradizionale di impresa: oltre agli obiettivi di profitto, si pongono anche l’obiettivo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera.

È un modello aziendale nuovo, più adatto alle sfide del secolo e alle esigenze del Pianeta.

Un sogno nel cassetto?

Sonia: “A me un giorno piacerebbe riuscire a trovare un posto nel mondo in cui vivere immersa nella natura e circondata da poche ma buone persone.”

Valeria: “Il mio sogno è creare una Food Forest, piena di alberi e animali liberi.”

V&S: “Se invece ci chiedi un sogno per Make You Greener, è quello di diventare un punto di riferimento per altre realtà che vogliono creare un mondo più verde, e seguirle in questo processo.”

Qual è il vostro successo più grande?

Vivere la vita che abbiamo sempre sognato, immerse nella natura.

Ci siamo riviste molto in Marketers perché crediamo fortemente nel fare un lavoro che ci permetta di vivere la vita che vogliamo, in linea con i nostri valori.

Riusciamo a vedere ogni giorno posti magnifici che ci ricordano perché facciamo quello che facciamo.

Ma la soddisfazione più grande per noi resta essere capite.

La scorsa settimana una ragazza ci ha scritto un messaggio bellissimo:

Da quando vi seguo guardo di più il cielo”.

Abbiamo vinto.

Conclusione

Se c’è un insegnamento da portare a casa dalla storia di Make You Greener, è quello che costruire una tribù di persone affiatate e legate da un forte Why è fondamentale per qualsiasi business di successo.

E che forse costruire un’azienda non debba solo essere un modo per fare profitto, ma anche per avere un impatto positivo sul mondo.

Sonia e Valeria si sono accorte che nessuno raccontava una bella storia d’amore tra l’uomo e la natura e che spingesse alla sostenibilità in questo senso.

Loro l’hanno fatto, con estremo successo.

Secondo noi, non c’è modo più bello di fare impresa.

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