manuel castellani

A 24 anni ho visto la morte in faccia. Oggi lavoro da un van con cui giro il mondo

30 Ottobre 2023
Gianluca Saccavini

Non c’è lezione più grande nella vita che quella che ci può dare la (quasi) fine della stessa vita.

Quella che raccontiamo oggi è la storia di Manuel Castellani, un ragazzo che tre anni fa ha rischiato di annegare tra le acque di Bali.

Quest’esperienza gli ha lasciato degli incubi, ma anche una forza interiore che non sapeva di avere.

Soprattutto, gli ha donato la consapevolezza di sapere che la vita è una sola, che potrebbe finire da un momento all’altro, e che merita di essere vissuta.

Quello che è successo dopo, ve lo facciamo raccontare direttamente da lui.

Parola a Manuel.

L’incontro faccia a faccia con la morte, a Bali

A 24 anni ho visto la morte in faccia.

Era il 24 agosto 2019 ed ero a Bali con la mia ragazza, mia sorella e il suo ragazzo.

Ci eravamo imbarcati per andare a fare snorkeling con le mante, già dalla partenza il mare era grosso.

Man mano che ci avvicinavamo allo spot, le onde diventavano sempre più alte. Sulla barca le persone erano preoccupate, ma il capitano ci aveva assicurato che non c’era niente di cui preoccuparsi.

Pochi minuti dopo esserci buttati in acqua, abbiamo capito che c’era qualcosa che non andava.

La corrente era fortissima e aveva portato via la barca a decine di metri da noi.

Mentre nuotavamo per tornare sull’imbarcazione, un’onda mi ha portato via una pinna. Ho guardato mia sorella, che si era girata verso di me piangendo.

Ho urlato: “Andate avanti, io vi raggiungo”.

Ma senza una pinna, non riuscivo a muovermi di un metro. In quei minuti a lottare contro il mare, ho iniziato a pensare alla mia vita, a tutto quello che avevo fatto, e quello che ancora non avevo fatto e che mi rendeva infelice.

Poco dopo si è avvicinata un’altra barca per tirarmi su.

In quel momento avevo completamente perso lucidità.

Ma non ho avuto un momento di tregua. Appena mi sono seduto, ho guardato a sinistra e ho visto l’onda più grande della mia vita venire verso di noi.

L’istante dopo ho visto il mondo attorno a me girare per quindici secondi, poi il buio.

Quando ho riaperto gli occhi avevo la prua della barca sopra la mia testa e l’acqua fino al collo. Davanti a me, una famiglia con un bambino piccolo che piangeva. Si sono immersi per andare in superficie, e non li ho mai più rivisti.

Io sono rimasto lì ancora qualche minuto, ma avevo iniziato a respirare male per mancanza d’ossigeno.

Prima di immergermi mi sono detto: “Manuel, tu devi uscire da qui”, e l’istinto mi ha portato a sinistra.

Ho trovato un buco nello scafo e sono arrivato in superficie.

La corrente era ancora forte, ma mentre prima lottavo per nuotare, ora avevo raggiunto uno stato di pace, rassegnazione, tranquillità.

Mi sono aggrappato a un pezzo di legno assieme ad altre persone, finché la barca ci ha recuperati.

Ero salvo.

manuel castellani 01

Una nuova consapevolezza e l’amore per la libertà

Quell’esperienza mi ha cambiato la vita.

C’è una frase di un libro a me molto cara che dice: “Abbiamo tutti due vite. La seconda inizia quando ti accorgi che ne abbiamo solo una”.

Per me è stato esattamente così. Prima mi credevo invincibile, immortale, come tutti a 24 anni.

Da lì mi sono accorto che dovevo inseguire la mia felicità il prima possibile, perché nessuno di noi sa con certezza quanto tempo gli rimane sulla Terra.

Tornato a casa, presi la decisione di non dire niente a nessuno.

Vengo da una famiglia umile. Con altri tre fratelli, abbiamo tutti imparato a cavarcela molto presto.

Ho iniziato a lavorare a 15 anni, nei weekend, e da lì non ho più smesso.

Dopo il diploma, ho iniziato a lavorare come cameriere e a fare qualche apparizione in tv.

Il mio primo viaggio fuori da Roma l’ho fatto a 18 anni, per Ibiza. È lì che mi sono innamorato della libertà.

Più viaggiavo, più non riuscivo a tornare alla vita di prima e ai lavori comuni.

Da tempo vedevo Dario e i Marketers girare per il mondo con avventure pazzesche. Sognavo di fare lo stesso.

Dopo la Lapponia, Barcellona, Bucharest, ero tornato a Roma e avevo iniziato a lavorare in pizzeria.

Eppure dopo un anno e mezzo avevo cominciato di nuovo a stare male, quasi fisicamente.

Un giorno chiamai un amico in pausa pranzo e gli chiesi cosa potevo fare.

Manuel, studia informatica, poi qualcosa troverai”.

Per un mese e mezzo studiai di notte, mentre lavoravo di giorno.

Un’azienda mi chiamò per lavorare come informatico, ma mi disse che prima avrei dovuto fare un corso, senza assunzione garantita.

Che fare?

Forse fu una pazzia, ma mi licenziai e iniziai il corso. Rispetto ad altri ragazzi che lo facevano, che magari erano pure laureati, avevo una marcia in più: la fame di arrivare.

Alla fine mi presero. Il mio primo lavoro da impiegato.

Arrivata l’estate, partii per il viaggio a Bali.

Tornato da quell’esperienza, pensavo che non avrei avuto conseguenze psicologiche, e per mesi fu così.

manuel castellani 02

Eppure iniziai ad avere incubi sempre peggiori.

La mia salvezza furono la meditazione e scrivere su un diario.

A inizio 2020, nel mio periodo più buio, scoppiò la pandemia. Decisi di cambiare azienda, per una che mi dava la possibilità di lavorare in smart working.

La rinascita, con una vita dedicata ai viaggi

Dopo tanti anni, avevo raggiunto quello che sognavo: potevo lavorare da casa. Ma anche questo non mi basta, perché non potevo viaggiare.

Cambiai di nuovo società.

Dopo mesi in cui feci anche cinque lavori contemporaneamente, comprai una moto, presi lo zaino e il pc e iniziai a girare per l'Italia.

Lavoravo negli Hotel e negli Airbnb, cercando di spendere il meno possibile.

Ma anche qui successe qualcosa di brutto: scivolai con la pioggia. Moto distrutta.

Mi chiesi: “Perché mi capita tutto questo, anche se cerco sempre di fare del bene?”

Non potendo continuare il viaggio, trovai un volo per Fuerteventura a 9€ e ci rimasi per una settimana, in ostello per pagare il meno possibile.

A Fuerteventura, mi venne l’idea di comprare il van.

manuel castellani

Per prenderlo ho usato tutti i risparmi che mi rimanevano e ho fatto un finanziamento, ma ancora oggi dico che non potrei aver fatto scelta migliore.

Io in questo ci ho sempre creduto.

Quando ho preso il van, sapevo che c’era la possibilità che aprendo un canale YouTube magari un giorno questo sarebbe diventato il mio lavoro, così ho iniziato a fare i primi video.

Spero che il sogno si avveri presto, anche se si sta già realizzando: oggi sul mio canale conto 4.000 iscritti.

Per la prima volta nella mia vita sono veramente felice.

Fra pochi mesi lo smart working in azienda finirà e dovrò ricominciare da capo, forse cercando un nuovo lavoro che mi permetta di viaggiare, ma se così fosse lo farò senza paura.

Certo, la vita mi ha messo spesso di fronte a situazioni brutte, inspiegabili, irrazionali.

Ma c’è del bello nella difficoltà. C’è rinascita, anche quando tutto sembra finito.

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Betty
Betty
1 anno fa

Condivido in pieno le tue idee e la tua filosofia di vita… continua a lottare per la tua felicità è non arrenderti mai ! Io sto cercando di farlo anche se ho il doppio dei tuoi anni …! Ti auguro tutto il bene del mondo 🍀 !

Max@ilveciovanlife.com
11 mesi fa

Bella storia e in bocca al lupo per il tuo canale. Magari ci si incontra on the road .
max

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