il futuro del turismo

Come fare business nel turismo: i 3 trend che stanno rivoluzionando i viaggi nel 2022

21 Aprile 2023
Marketers

Se una crisi è cambiamento, il turismo è uno specchio fedele di questo cambiamento.

Dopo l’11 settembre e dopo la crisi economica del 2008 parte della ripresa economica è passata proprio dai viaggi.

E anche questa volta, come conseguenza della pandemia da Covid-19, il turismo è in gran fermento.

Il crollo del 2020 è arrivato dopo anni di boom dei viaggi, ma dal 2021 la curva della crescita sembra aver ricominciato a salire. Anche in nuove direzioni.

In questo Marketers Insight vedremo proprio quali sono i nuovi trend che stanno definendo l’industria del turismo.

Le parole di Brian Chesky, il CEO di Airbnb, sono un ottimo punto di partenza per capirci qualcosa in più.
Come ha raccontato all’Atlantic, “le cose tendono a convergere. L’iPhone ha fatto convergere la mia calcolatrice, Internet e il telefono”.

Ora sta capitando la stessa cosa, ma a un livello più profondo: adesso sono lavoro e vita che stanno cominciando a convergere.

Non a caso si parla spesso di YOLO economy, cioè l’economia del “si vive una volta sola”.

Sempre più persone non hanno più paura di prendere scelte coraggiose in nome di una maggiore qualità di vita, come dimostra il fenomeno delle Grandi dimissioni o l’espansione dello smart working.

Questo è un cambiamento epocale, che sta riplasmando l’idea di viaggio. E nelle prossime righe vedremo esattamente come.

La rotta fin qui

Per capire dove stiamo andando, occorre fare prima un passo indietro.

Il turismo è, da sempre, un caposaldo dello sviluppo economico ed è un'importante fonte di occupazione e di guadagni in valuta estera, per molti paesi del mondo.

La storia del turismo recente, infatti, va inevitabilmente legata agli scenari geopolitici degli ultimi 30 anni e allo sviluppo economico che ha comportato l’era di Internet.

Numerosi fattori, oltre all’incremento della popolazione mondiale e lo sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporto, hanno determinato levoluzione del turismo da fenomeno esclusivo per pochi privilegiati a fenomeno di massa:

Generazione Erasmus

La caduta del Muro di Berlino, nel 1989, fu l’evento che diede inizio ad una nuova concezione di libertà.

Quell’evento dà vita alla cosiddetta Generazione Erasmus: giovani che hanno la possibilità di viaggiare, conoscere popoli e lingue diverse, cogliere opportunità che la maggior parte dei loro genitori non hanno potuto cogliere.

Partendo dal nome dal famoso progetto europeo di scambio universitario, Erasmus, si identificano degli individui che possono, finalmente, viaggiare per il mondo, senza restrizioni o barriere.

L’era dei voli low cost

Dal punto di vista sociale e commerciale, il viaggio in aereo è stato per anni riservato ad una determinata élite di persone. Intorno agli anni 80’, invece, cominciano a nascere le prime piccole compagnie a basso costo.

La politica commerciale delle compagnie low cost è sempre stata chiara: permettere a quante più persone possibile di viaggiare in aereo, eliminando il superfluo, per il quale si paga a parte.

In pochi anni, grazie all’avvento di Internet, i voli low cost sono schizzati alle stelle per la grande domanda e fare viaggi internazionali è davvero diventata un’abitudine di massa.

Internet, gli influencer e i viaggi last minute

Oltre ai voli low cost, Internet ha dato la possibilità di crescere alla nicchia dei viaggi last minute: viaggi acquistati poche settimane o giorni prima della partenza e venduti a prezzi più bassi rispetto al solito.

Senza contare che, in questi ultimi anni, sono nate le community di viaggiatori, i travel blogger e i travel influencer. Viaggiare diventa uno stile di vita, un modo di essere.

Ma, come abbiamo accennato prima, il settore sta cambiando ulteriormente…

Il turismo non è più legato ad un determinato periodo dell’anno, come le ferie ad agosto o la settimana bianca invernale.

Con lo smart working c’è la possibilità di lavorare da qualsiasi posto del mondo, purché ci sia una connessione internet.

Queste nuove certezze hanno cambiato tutto. E questo non fa che aprire nuove occasioni in un mercato che, nel lungo periodo, è sempre stato in crescita.

Si prevede che il numero di turisti internazionali nel mondo arriverà a 1,8 miliardi entro il 2030, secondo federturismo.

In un mondo globalizzato come quello attuale, il turismo rappresenta un vero e proprio vettore culturale e sociale, oltre che una componente economica essenziale.

Negli anni il turismo è diventato come una macchina che non è facile arrestare, nonostante i fatti che succedono nel mondo, che minano questo settore più di altri. 

Nel prossimo paragrafo vedremo quali sono i trend e le aziende da seguire se vuoi un’opportunità nel settore del turismo.

La bussola del mercato

Alla luce di queste considerazioni, negli ultimi mesi, il settore dei viaggi e del turismo ha:

  • cercato di migliorare la sicurezza dei viaggiatori,
  • provveduto alla forza lavoro e sostenuto le comunità locali.
  • agevolato per rilanciare ulteriormente, in modo sostenibile, viaggi e turismo.
  • ottenuto supporto dai governi, i quali hanno attuato politiche a sostegno della ripresa.

Nel 2021, per un sondaggio dell’agenzia Deloitte, è stato chiesto a un campione di cittadini americani quali fossero le rassicurazioni che vorrebbero avere per prenotare in serenità un volo o un alloggio.

futuro del turismo deloitte statistiche

I risultati sottolineavano ancora incertezza e timori, oltre a nuovi trend nati durante e dopo la pandemia.

Vediamo le principali tendenze, aiutandoci con la ricerca sulle previsioni di viaggio del 2022 condotta da Booking.com su un campione di adulti (circa 24.055 persone) in 31 Paesi nel mondo.

Rivoluzione della Workation

Il termine workation è la crasi di work e vacation (lavoro e vacanza).

Creative Harbour nasce proprio in quest’ottica. Questa startup italiana crea esperienze di co-working, co-living e co-learning per professionisti, freelance e creativi digitali. Promuove i valori di condivisione, formazione e contaminazione.

In pratica, in location selezionate come Canarie (Tenerife, Fuerteventura) e costa portoghese (Algarve e Peniche) permette a gruppi di persone di lavorare nella stessa grande villa, condividendo spazi, momenti lavorativi, formativi e di svago.

In molti casi, oltre alle esperienze lavorative e formative in casa, spinge a trovare una migliore versione di sé stessi, coinvolgendo chi ha voglia di fare nuove esperienze, come escursioni o sport estremi. Inoltre, nelle stesse location, organizza dei bootcamp formativi su argomenti verticali di grande interesse con esperti formatori del digital.

La prospettiva è quella di alternare il lavoro e lo svago, all’interno di case dotate di ogni comfort, in mezzo alla natura, con la possibilità di fare attività che solitamente non si fanno, una volta spento il portatile.

Smace

futuro del turismo-SMACE

Proprio nell’ottica di perseguire le intenzioni dello smart working o della workation, nasce SMACE, startup italiana con grande potenziale.

Infatti, cogliendo l’esigenza del mercato e approfittando del blocco del turismo internazionale, SMACE ha messo in contatto strutture ricettive di valore con professionisti e aziende che ricercano location per la loro workation.

Potremmo definirla una sorta di Airbnb per smart workers…

Come ci ha raccontato Andrea Droghetti, fondatore e CEO di SMACE, l’idea che guida lui e la sua socia Marta Romero è trasformare l’Italia nella “nazione dello smart working”.

“Durante la pandemia da Covid-19 ho sperimentato un nuovo modo di lavorare da remoto, più flessibile e piacevole: il workation, appunto.

Lavorare in posti bellissimi di tutta Italia ha cambiato la mia vita aumentando il benessere psico-fisico e l’equilibrio tra sfera privata e professionale”.

Da qui nasce SMACE: una piattaforma che permette ad aziende e professionisti di trovare luoghi da dove lavorare in Italia.

Da quest’idea c’è tanto da imparare per chi vuole inserirsi in un settore altamente competitivo come quello turistico.

Nel marketing si dice spesso che se un prodotto è per tutti, allora è per nessuno.

Il motivo è molto semplice: se un prodotto va bene per tutti, non ci sarà nessuno che lo sentirà davvero cucito su misura per sé.

Ecco perché, seguendo questo principio, costruire delle soluzioni sartoriali può spesso condurre a creare dei veri e propri marchi culto per una specifica nicchia di persone.

SMACE va a risolvere alcuni problemi che chiunque abbia sperimentato il lavoro da remoto, magari affittando una casa su Airbnb, conosce: il Wi-Fi che non funziona, gli spazi di lavoro troppo piccoli e quant’altro.

Così facendo, concentrandosi su bisogni altamente specifici, diventa molto più semplice offrire soluzioni d’alto valore percepito e comunicare in maniera impattante.

Staycation e turismo di prossimità

Abbiamo appena parlato di chi lavora in viaggio in alloggi per periodi medio-lunghi, adesso parliamo del rovescio della medaglia.

“Quando i voli internazionali erano bloccati, le persone non avevano perso la voglia di viaggiare. E hanno scoperto che per provare un’esperienza nuova, non serve andare lontano: spesso basta un’ora di macchina”.

Queste parole di Joe Gebbia, altro fondatore di Airbnb, inquadrano bene una delle tendenze principali nata dopo il primo lockdown del 2020: la staycation,  ovvero le vacanze di prossimità.

Un modo, insomma, di fare di necessità virtù in un periodo di grande timore ed incertezza. Preferire un borgo nelle vicinanze, anche per brevi periodi, ha fatto riscoprire la tradizione e rivalutato i territori locali.

Una tendenza che, però, sembra destinata a fare radici.
Scoprire il proprio territorio, senza dover pensare a luoghi esotici, è davvero un ottimo modo per staccare la spina e ricaricarsi.

futuro del turismo-meeters

Meeters

Un’interessante realtà, che valorizza il territorio e favorisce la socializzazione, è Meeters. Puntando su una fascia d’età più alta (45-55), rispetto ad altre aziende che vedremo dopo, questo portale mira a fare delle esperienze locali un modo per creare community.

Un’azienda che trova nelle generazioni non più giovanissime un target fertile e propone un servizio che si basa su mini-eventi, viaggi ed escursioni nel raggio di pochi chilometri o in regione.

Un modo per rilanciare il territorio e puntare su un target che ha voglia di divertirsi senza troppe pretese, anche a poca distanza da casa.

Le attività spaziano dai semplici aperitivi in zone centrali di varie città, a vere e proprie vacanze di gruppo in luoghi incantevoli e poco conosciuti del nostro Paese.

Da castelli, passando per piccole isole, passeggiate naturalistiche e monasteri in collina, la piattaforma aggrega persone simili per interessi ed età e con la voglia di fare delle esperienze in compagnia.

Insomma, anche in questo caso, applica una regola base del marketing: differenzia l’offerta ed il target, rispetto ad altri servizi o community simili.

La pandemia ci ha spinto a riscoprire tutto ciò che sta fuori dalla nostra finestra. E, molto spesso, abbiamo scoperto di avere grandi ricchezza a due passi da noi.

L’esotico ha sempre il suo fascino, ma anche i posti vicini possono nascondere perle che non conoscevamo.

La differenza? Molto spesso lo storytelling, cioè la capacità di raccontare questi lati nascosti. Anche con piccoli progetti di divulgazione.

Un esempio è Balamour, il progetto della nostra advertising specialist Giulia Proietti Timperi:

Come fare business nel turismo: i 3 trend che stanno rivoluzionando i viaggi nel 2022 1

Quello che Giulia fa è raccontare le bellezze di Palermo e della Sicilia, filtrate dagli occhi di una romana come lei che si è trasferita sull’isola.

È molto spesso questo che fa la differenza: creare contenuti che, come diciamo in Copymastery, facciano fare un “paradigm shift”, cioè riescano a dare una prospettiva diversa a chi li consuma.

Viaggiare in solitaria

Sono emersi aspetti interessanti, evidenziando una tendenza che, anche prima della pandemia, era in forte crescita: i viaggi in solitaria o organizzati in gruppo da servizi esterni.

I dati che emergono da diversi studi e ricerche di mercato che esplorano quest’argomento sono molto interessanti:

  • Viaggiatrici e viaggiatori in solitaria costituiscono l’11% del mercato dei viaggi e l’84% di loro sono donne
  • 86% dei “solo travellerha più di 35 anni (l’età media è di 47 anni)
  • Viaggiare da soli può voler anche dire spendere fino al 50% di più

Tuttavia, per parlare di un trend nel trend, non sempre partire in solitaria significa poi affrontare l’intera esperienza da soli.

Nel 2021, come ha raccontato il New York Times, le richieste di prenotazione di viaggi di gruppo da parte di solo traveler sono cresciute del 300% rispetto a quelle di coppie, famiglie e comitive di amici.

E, seppure possa sembrare un po’ contradditorio, appartenere a una tribù di persone simili è una carta vincente in questa nicchia.

We Road

Un’azienda che incarna alla perfezione questa tendenza è, senza dubbio, We Road.

Community internazionale di viaggiatori che organizza, per i vari mercati nazionali, viaggi di gruppo tra sconosciuti in luoghi come Perù, Islanda, California, Arabia Saudita e altre mete piene di avventurose sfide zaino in spalla.

Il senso di community è molto forte, soprattutto, perché l’organizzazione del viaggio parte con molto anticipo e permette ai partecipanti di conoscere il referente e i compagni negli appositi gruppi Facebook o WhatsApp.

Tra consigli su cosa ci si aspetta e su come organizzarsi per raggiungere la meta, ci si conosce e quando si arriva al giorno della partenza, c’è già un ottimo clima. Non occorre rompere il ghiaccio, insomma.

futuro del turismo-hero WeRoad

Qui il claim, azzeccatissimo, rende già l’idea di cosa rappresenta We Road.

I target sono divisi per età (25-35 o 35-45 anni) e sono composti da persone dinamiche, empatiche che cercano di evadere dalla propria comfort zone per mettersi alla prova o fare un’esperienza diversa dal comune.

futuro del turismo-WeRoad

Le coordinate da seguire

Eccoci arrivati al riepilogo del nostro Insight.

In definitiva…

Quali sono i trend da seguire secondo gli utenti? In quali settori hanno già investito le startup di settore?

Riepiloghiamo un po’ il tutto.

  • La pandemia e il COVID-19 hanno rivoluzionato il modo di intendere viaggi e anche la ripartizione tra vita e lavoro. C’è maggiore attenzione a quello che davvero conta, oltre al proprio lavoro e non si viaggia più solo per affari o per andare in ferie una settimana. Viaggiare è diventato uno stile di vita per molte categorie di persone.
  • A confermare queste parole anche un recente studio condotto da Microsoft: un sondaggio su 31.000 persone in 31 Paesi – tra cui l’Italia – insieme a un’analisi dei dati sulla produttività provenienti dagli strumenti Microsoft 365 e dalle tendenze del lavoro su LinkedIn.“Non si può cancellare l’esperienza vissuta e l’impatto che gli ultimi due anni continueranno ad avere sul mercato del lavoro, poiché flessibilità e benessere sono diventati elementi non negoziabili per i dipendenti“, parole di Jared Spataro, Corporate Vice President in Microsoft.
  • Dopo ogni grande crisi mondiale, soprattutto negli ultimi 30 anni, c’è sempre una grande ripresa del settore turistico. Le conseguenze dell'11 settembre 2001, per esempio, hanno prodotto un calo del turismo globale molto importante, il primo dalla Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, dopo che il numero di passeggeri internazionali è sceso del 3,7% nel 2001, è aumentato di nuovo del 6% l'anno successivo. (Wttc, 2002)

Partendo da queste premesse, se vuoi investire nel turismo, può essere davvero il momento giusto.

Le cose sono in rapida evoluzione e, di solito, quando in un mercato c’è un riassestamento, si aprono nuove opportunità, come quelle che abbiamo elencato poco sopra.

Ecco perché aziende, grandi e piccole, stanno investendo e credendo nel settore del turismo:

  • Airbnb, come abbiamo visto dalle parole del loro CEO, sta favorendo lo smart working, pensando ad alloggi attrezzati e ad utenti che guardano prima la casa, anziché la destinazione.
  • Smace, startup italiana, ha fatto di più, affinando ulteriormente il concetto. Ha pensato esclusivamente agli smart worker, abbracciando la rivoluzione Workation. Il numero di persone che adotta e adotterà questa modalità è in costante aumento e sempre più aziende stanno ragionando su come permettere ai propri collaboratori di sperimentarla.
  • Le persone, inoltre, vogliono viaggiare o fare esperienze di viaggio più spesso. Ecco perché due trend visti prima sono da prendere in considerazione: la staycation (vacanza di prossimità) così come le microvacanze. Fare un weekend lungo non troppo fuori città, alternando relax e sessioni lavorative, è davvero una tendenza che piace a molti.
  • Pensare a strutture ricettive che diano queste opportunità è davvero il modo migliore per cogliere la flessibilità mentale che governa lo stile di vita di molti imprenditori e imprenditrici (e non solo). Meeters fa proprio questo: crea esperienze da condividere. Da una escursione di mezza giornata, al weekend nei castelli, alla settimana al mare, Meeters crea opportunità di godere dei propri territori, senza dover per forza prendere un aereo.
  • Simile per aggregazione, ma diversa per concezione, è We Road, che tratta il viaggio in solitaria come avventura e momento di conoscenza, degli altri e di luoghi incredibili.Partire per condividere con qualcuno le emozioni e le esperienze è qualcosa di molto bello, che fa sentire vivi. Il trend è quello dei viaggi in solitaria ma, ampliando il concetto, parliamo di viaggiare con la mente aperta per luoghi e compagnia.

Se stai pensando ad un’opportunità nel turismo o nei settori affini tieni a mente queste tendenze: Workation, turismo di prossimità, micro-vacanze e viaggi in solitaria, ma non è tutto….

La “salsa segreta”

Analizzati i trend e i potenziali di questa ripresa del turismo internazionale, bisogna trovare una salsa segreta che amalgami bene questi ingredienti.

Tre cose sono imprescindibili in questo mercato, in questo particolare momento storico:

Tecnologia

Se stai pensando ad un business nel turismo, non puoi tagliarla fuori.

La semplificazione digitale per prenotazioni, assicurazioni, forme di pagamento contactless e dilazionate rappresenta un’opportunità per tutto il settore e per infondere sicurezza nei viaggiatori.

Il 63% dei viaggiatori pensa che la tecnologia sia importante per controllare i rischi per la salute durante un viaggio, mentre il 62% ritiene che aiuti ad alleviare l'ansia collegata al viaggio.

Adeguarsi con politiche di cancellazione, garanzie, assicurazioni e metodologie di pagamento flessibili può fare tutta la differenza del mondo.

Cavalcando l’onda tecnologica, troviamo Clikki, un'assicurazione di viaggio ricaricabile, che permette all’utente di avere tutte le garanzie in una card virtuale, riutilizzabile per nuove destinazioni.

E Airbnb, per esempio, ha lanciato la sua prima copertura assicurativa: AirCover, assicurazione specifica per cancellazioni e insoddisfazioni circa le abitazioni.

Flessibilità

Può davvero essere la parola chiave del periodo post-pandemia, per ciò che riguarda il turismo. Una parola che può avere tante accezioni: flessibilità nello scegliere la meta o il periodo di viaggio.

Ricordi? Non pensare più alle ferie d’agosto o alla settimana bianca in inverno.

Ecco perché il 61% degli intervistati da Booking dimostra una maggiore apertura a viaggi in destinazioni o in contesti che prima non avrebbe valutato.

Il boom dei viaggiatori in community o dei viaggi in solitaria verso mete selvagge è uno dei settori in rapida crescita. WeRoad è un calzante esempio di come si possa fare business, in questo senso.

La flessibilità ci deve essere anche da parte delle aziende. Per esempio, disponibile ancora solo per iOS, Elude è un’app che utilizza la tecnologia per rispondere alla domanda che tutti si fanno al momento di andare in vacanza: Dove possiamo andare con x €?

Altro modo di intendere la flessibilità è quello che porta al pagamento: Scalapay, in questo ambito, negli ultimi anni è diventato un modo consolidato di fare acquisti online.

Ripartire il costo di un viaggio o di una vacanza in 3 rate consecutive è un modo che permette a molti di usufruire di esperienze e viaggi.

Perché non pensare di includerla tra i metodi di pagamento del tuo progetto sul turismo?

Autenticità e sostenibilità

Questi anni di pandemia hanno lasciato una consapevolezza, quella di sé stessi e degli altri.

Maggior rispetto per il territorio e per l’altro diventano, quindi, priorità.

Il 58% degli intervistati di Booking, ritiene importante che il loro viaggio contribuisca alla comunità locale. Ecco come si inquadrano le tendenze della staycation e delle micro-vacanze.

Andare in viaggio in località meno turistiche, ma altrettanto meritevoli di essere visitate. Mettendo in primo piano il territorio.

Viaggiare significa, soprattutto, conoscere e apprezzare qualcosa che non c’è dove abitualmente stiamo.Ecco perché i concetti di sostenibilità e autenticità possono essere un punto da cui partire per creare un business turistico.

 

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