Cultura aziendale: come siamo passati dall’idea all’azione in 5 action step

Il più grande nemico dell’imprenditore è invisibile.

Ciò che determina il fallimento di startup, PMI e addirittura multinazionali non è solo la crisi economica, i cambiamenti del mercato oppure le tasse.

Un’azienda fallisce anche perché chi la guida non sa navigare la complessità.

Era il 2015 quando, insieme a Dario Vignali, abbiamo lanciato Marketers. All’inizio eravamo noi due con pochi altri collaboratori.

Oggi Marketers è un Gruppo Aziendale di 6 aziende, ha più di 30 collaboratori e gestisce progetti in mercati anche molto diversi tra loro.

Negli ultimi mesi ci siamo resi conto che l’ecosistema Marketers sta crescendo velocemente. Quanto più cresce tanto più diventa complesso.

Davanti a noi si prospettano sempre più decisioni da prendere e situazioni da tenere sotto controllo. Cosa fare in questi situazioni?

Il gps per navigare dentro la complessità è la cultura aziendale. Ecco perché da ormai mesi stiamo lavorando alla company culture di Marketers:

cultura aziendale di marketers

Al momento è ancora un documento interno, ma ho deciso di svelarti alcuni estratti per condividere con te alcuni concetti-chiave.

Tuttavia in questa guida parleremo di teoria quanto basta. Principalmente lavoreremo sulla tua cultura aziendale.

Alla fine avrai tra le mani una mappa definita per passare dall’idea di creare una cultura aziendale alla pratica.

Lungo questo percorso saremo accompagnati da:

  • Alessandro Rimassa, co-founder di Talent Garden, membro dei consigli di amministrazione di ScuolaZoo, Save The Children e i40 SAS e autore di 6 libri (tra cui Generazione mille euro)
  • Sergio Borra, founder e CEO di Dale Carnegie Italia, attivo da più di 30 anni nella formazione manageriale e aziendale
  • Dario Vignali, come ti ho già detto, è il mio socio in Marketers. Nel 2018 Forbes lo ha nominato tra i 30 under-30 italiani più influenti in business e marketing.

Ci sei? Andiamo.

P.S.: Questo articolo è estratto da Radio Cresi, il mio podcast sulla cultura imprenditoriale, dove condivido tutto ciò che ho imparato e imparo lavorando su Marketers. Puoi ascoltarlo su Spotify, Apple Podcast e tutte le principali piattaforme.

Perché? La domanda a cui risponde una forte cultura aziendale

L'imprenditore moderno ha un compito che va al di là del creare profitto.

Oggi le persone non cercano solo un lavoro che possa riempire il conto in banca, ma vogliono sentire significato e senso di appartenenza.

Specialmente le nuove generazioni desiderano sempre di più lavorare per avere un impatto sul mondo o sulla vita di altre persone.

È davvero importante.

Diverse ricerche hanno dimostrato che trovare il nostro scopo nella vita non influenza solo la felicità che sperimentiamo, ma ha addirittura effetti sul nostro benessere fisico, fa dormire meglio e previene malattie.

In poche parole… è il segreto per vivere meglio.

luca cresi ferrari al marketers world

Le aziende hanno un grande dovere, se vogliono avere successo nel nuovo mondo che si sta delineando davanti a noi.

Devono partecipare attivamente alla ricerca di senso delle persone con cui vogliono collaborare.

Come si fa?

Prima di tutto andando a definire vision, mission e valori aziendali, quindi andando a mettere tutto ciò in pratica e su carta.

Molti si riempiono la bocca di queste parole, ma vediamo un attimo di rendere tutto più chiaro. Questi concetti per me sono stati davvero un cambio di marcia nella gestione di Marketers.

Quello che vedremo ti permetterà di giocare al tavolo di Google, Netflix e altre aziende che hanno rivoluzionato i comportamenti dell'umanità.

Partiamo subito delimitando il campo.

Cos'è la cultura aziendale?

Ho conosciuto Ale Rimassa tramite una ragazza che segue Marketers. Da lì abbiamo più volte fatto quattro chiacchiere e devo dire che sono venute fuori sempre discussioni molto stimolanti.

Ale è un grande esperto di futuro del lavoro e gestione delle risorse umane, quindi ho pensato di coinvolgerlo in questo percorso sulla creazione di una cultura aziendale.

Ecco come la definisce:

La company culture è il sistema operativo con cui si gestisce un'azienda. È un po' come fosse iOS o Android. Ormai siamo pieni di procedure, burocrazia interna, regole, regolette e regolamenti.

Spesso le persone che lavorano all'interno dell'azienda finiscono per essere spaesate e non capire cosa devono fare. Basterebbe un set di valori che permetta loro di decidere in autonomia.

Lo trovo illuminante: la cultura aziendale è il sistema operativo attraverso cui si gestisce la vita lavorativa.

Un esempio? Prendiamo Netflix:

All'interno di un'impresa è meglio avere una policy sui viaggi che imponga di spendere al massimo 40 euro per cena oppure, come nel caso di Netflix, funziona di più dire «spendi quanto spenderesti se fossero soldi tuoi»?

Beh, nel primo caso tutti cercherebbero di spendere i famosi 40 euro, magari anche senza che ci sia la necessità. Il secondo esempio, invece, è il modello di come dovrebbe ragionare un'azienda moderna.

Ecco come Apple, Netflix, Microsoft e altri colossi riescono a coniugare la complessità interna di business miliardari con la complessità esterna di un mondo in continuo mutamento.

Solo aziende di queste dimensioni hanno bisogno di lavorare sulla company culture? Assolutamente no.

Sviluppare la cultura aziendale permette a chiunque di creare un luogo di lavoro migliore, dove le persone si sentono a loro agio e sono in grado di prendere decisioni e intraprendere iniziative di loro spontanea volontà.

marketers family al marketers world 2022

La Marketers Family durante il Marketers World 2022.

Direi che con la teoria ci siamo.

Adesso facciamo un passo in avanti. È arrivato il momento di sporcarsi le mani e scoprire quali sono i passaggi da seguire per costruire una company culture.

Sei attento? Continua a leggere.

Come si crea una cultura aziendale: i 5 action step che devi intraprendere

Un'azienda rivoluzionaria è un'azienda capace di lasciare un segno sulla propria realtà.

Netflix ha rivoluzionato il mondo dell'intrattenimento, Apple e Microsoft quello della tecnologia, Airbnb ha stravolto i paradigmi degli hotel.

Come ci sono riuscite? Lavorando sulla cultura aziendale.

Lungo questo percorso approfondiremo bene questo concetto, ma per ora ti basta sapere che la cultura aziendale è il collante tra l'azienda e le persone.

C'è un passaggio di quello che ci dirà Dario che voglio anticiparti.

Le aziende sono organismi, i cui organi sono le persone che lavorano al loro interno, con i loro desideri, obiettivi e paure.

Il compito dell'imprenditore deve perciò essere comprendere questa componente di umanità che è in ogni business.

Quello che stiamo per fare è portare tutto questo discorso dalla teoria alla pratica.

In particolare andremo a lavorare sui 5 punti fondamentali per dare vita alla tua cultura aziendale:

  1. Vision
  2. Mission
  3. Valori
  4. Culture deck
  5. Handbook.

Ti consiglio di leggere questo articolo con calma.

Prendi un foglio bianco e appuntati tutte le idee che ti vengono. Non preoccuparti della forma.

Potrebbero sembrarti argomenti più o meno semplici, ma ti assicuro che là fuori c'è un'enorme confusione.

Tra poco ti mostrerò esempi concreti tratti dalla cultura aziendale di Apple, Microsoft e Marketers per fare chiarezza.

Prima però risolviamo il primo, grande equivoco: quello tra vision e mission.

Vision

Devi sapere che sono ossessionato dalle citazioni. Ho un taccuino su Evernote dove appunto tutte le citazioni che trovo in giro e mi ispirano.

Una dice più o meno questo:

Non cosa sia peggio per un uomo: non avere un sogno oppure raggiungerlo.

Cosa ci vuole dire?

Beh, molto semplice: l'importanza di avere un sogno sta nella spinta a raggiungerlo, cioè in quella forza che ci continua a tenere in movimento.

Perciò, anche quando lo si raggiunge, è importante averne un altro, magari anche più ambizioso.

La vision è proprio questa cosa qui: la spinta che tiene in movimento la nostra azienda.

Nel business è impossibile fermarsi. Non c'è un momento in cui ci si può sedere e dire: «Ok, sto bene così, non mi muovo da qui».

Fermarsi, per un'azienda, significa scomparire. Serve seguire un grande sogno, abbastanza da avere sempre quel piccolo margine di sana insoddisfazione:

Creare il più grande movimento italiano di rivoluzione intellettuale digitale, per aiutare quante più persone ad abbandonare il percorso prestabilito e intraprendere strade inesplorate che conducono alla propria realizzazione personale e professionale.

Questa è la vision di Marketers. È ciò che ci tiene in cammino.

Qualche altro esempio? Ecco la vision di Apple:

vision di apple

E quella di Microsoft:

vision di microsoft

(In questo caso Microsoft usa la parola «mission», ma tra poco vedremo cos'è davvero la mission).

La vision è il sogno dell'imprenditore, ovvero il grande traguardo che vuole raggiungere attraverso il suo business.

Immagina questo traguardo:

  • Su quali persone vorresti avere un impatto?
  • Che impatto vorresti avere su queste persone?
  • Qual è la situazione ideale in cui desideri trovarti?

Fermati a riflettere per qualche minuto.

A questo livello non è importante il “come”, cioè il modo in cui intendi realizzare la tua visione.

Mission

Se la vision aziendale è il sogno dell'imprenditore, la mission è la strada da percorrere per trasformarlo in realtà.

Torniamo subito ai nostri esempi:

  • Marketers vuole diventare il più grande movimento italiano di rivoluzione intellettuale digitale e aiutare le persone ad abbandonare il percorso prestabilito dalla società. Come? Creando la nuova generazione di imprenditori digitali.
  • Apple desidera dare realizzare i migliori prodotti nel settore. Come? Concentrandosi continuamente sull'innovazione.
  • Microsoft sogna di permettere a ogni persona e azienda di ottenere il massimo. Come? Portando un computer su ogni scrivania e in ogni casa.

Ecco, vedi, il “come” è la mission, cioè quell'obiettivo che ti permetterà di realizzare il sogno.

A questo punto aggiungiamo una considerazione molto importante: dobbiamo essere intransigenti sulla vision, ma flessibili sulla mission.

Che significa?

Torniamo un attimo a guardare Microsoft.

La loro vision potrebbe essere valida tra cinque, dieci o vent'anni: il desiderio di permettere a chiunque di ottenere il massimo da sé è, in un certo senso, eterno.

Tuttavia il “come”, cioè la mission, potrebbe cambiare anche drasticamente. In realtà lo sta già facendo: oggi come oggi sempre più persone e business usano smartphone e tablet per lavorare.

Allora Microsoft cosa fa? Adatta la sua mission, aumentando l'impegno su software e cloud.

Ricapitolando

La vision è ciò che permette all'imprenditore di avere un ardore tanto forte da dedicare la vita alla crescita dell'azienda. La mission aziendale, invece, è la strategia che permette di passare all'azione e concretizzare il sogno.

Anche se magari non te ne rendi ancora conto, la tua mente ha già iniziato a dare forma alla tua cultura aziendale.

Sei attento? Stiamo per farci una domanda fondamentale.

Valori

Come si trasportano vision e mission nella realtà aziendale?

Beh, poche persone come Sergio Borra possono rispondere a questa domanda. La prima volta che l'ho conosciuto è stato a un suo evento per imprenditori.

«Devi assolutamente venire!».

Il mio commercialista, Franco Cardone, me lo stava ripetendo da settimane. Quando è così entusiasta e insistente so che sta per calare un asso dalla manica.

Infatti quel giorno, a quell'evento, rimasi a bocca aperta. È stato illuminante… Sergio ha un entusiasmo unico e una capacità di trasmettere straordinaria, nonché contenuti di assoluto valore.

Ha più 30 anni di esperienza nella formazione manageriale e comportamentale e, nella sua carriera, ha aiutato più di 130,000 persone a raggiungere il successo personale.

Da quel giorno è nata una bella amicizia e, come con Ale, spesso mi regala spunti molto interessanti. Per questo motivo ho subito pensato a lui per questo episodio di Radio Cresi.

Ecco come definisce la cultura aziendale:

La cultura aziendale è data da credenze, convinzioni e soprattutto comportamenti della tua organizzazione. È un aspetto vivo, che cresce man mano che si evolve l'azienda. Si estende anche con clienti, stakeholder e potenziali clienti. Bisogna governarla.

Ritengo ci debba essere grande coerenza tra ciò che viene scritto – vision, mission, valori, comportamenti – e ciò che poi viene agito nel quotidiano.

La cultura aziendale può iniziare e terminare con i valori-guida dell'organizzazione.

Il centro del discorso è proprio questo: non basta scrivere vision e mission, bisogna viverle. Come? Portando nella quotidianità valori cardine, coerenti con i nostri sogni.

Questi valori cardine devono guidare comportamenti e scelte, tanto per il management che per i collaboratori.

I valori di Marketers, per esempio, rispecchiano la nostra intenzione di produrre cambiamento nell'ecosistema lavorativo.

Sono coerenti con questo obiettivo e ciò non fa altro che rafforzare la vision e la mission.

Tra poco li vedremo nel dettaglio.

Per ora rifletti un po':

  • Quali sono i tuoi valori personali che ritieni fondamentali?
  • Che tipologia di valori collegheresti alla tua vision e alla tua mission?
  • Come immagini il tuo ambiente di lavoro ideale?

Hai preso appunti finora? Spero di sì, perché ora andremo a mettere nero su bianco tutto ciò su cui abbiamo lavorato.

Primo passo: culture deck.

Culture deck

Quando penso al culture deck mi vengono in mente due esempi. Uno è Hubspot:

culture deck di hubspot

E l'altro è Netflix:

In poche parole, il culture deck è un concentrato della cultura aziendale, impaginato come presentazione così che chiunque possa sempre consultarlo.

Questo è un action step cruciale per permettere a tutti, specialmente ai nuovi arrivati, di entrare subito in contatto con la nostra company culture.

Certo, la cultura va prima di tutto vissuta, ma dobbiamo avere anche qualcosa di pratico per estenderla a quante più persone possibili.

Altrimenti rimangono tutte chiacchiere.

Ecco, il culture deck è lo strumento ideale per definire ciò che magari stiamo già vivendo o abbiamo intenzione di vivere.

Ciò che non deve mancare al suo interno sono queste quattro cose:

  1. Vision
  2. Mission
  3. Valori
  4. Codice genetico.

Abbiamo già parlato abbastanza dei primi tre punti.

Il codice genetico, invece, è qualcosa di diverso: è un insieme di pensieri e frasi che definiscono, all'interno dell'azienda, un modo di agire coerente con vision, mission e valori.

Portiamo di nuovo il discorso sul pratico. Ti voglio condividere alcuni passaggi del culture deck di Marketers.

Inizia così:

Il mondo del lavoro sta cambiando e Marketers vuole essere il motore di questo cambiamento.

L'obiettivo di questo manuale di cultura aziendale è creare una struttura di valore condiviso: per noi la definizione ultima di company culture è questa.

Subito dopo questa introduzione raccontiamo cos'è Marketers: la nostra storia, la nostra vision e la nostra mission. E i valori:

  • Intraprendenza
  • Umanità
  • Meritocrazia
  • Contaminazione
  • Condivisione.

marketers company culture

Infine analizziamo il Marketers DNA, cioè il nostro codice genetico. È ancora un documento riservato, quindi non posso condividere troppo, ma voglio leggere con te una o due frasi:

Crediamo che il nostro valore più grande siano le persone straordinarie. Ci assumiamo la responsabilità e riconosciamo il merito. Vogliamo vivere alla grande…

Handbook

Ok, finora abbiamo parlato di come definire la cultura aziendale.

Tutto bello, ma c'è un problema: c'è bisogno di tradurla in indicazioni concrete da dare a ogni singolo membro dell'azienda.

Non basta dire che «Marketers vuole essere il motore del cambiamento». Cosa significa questo per una persona che, magari, è al suo primo giorno di lavoro con noi?

A questo punto entra in gioco l'handbook.

Un handbook, in poche parole, è un documento che dà, a chiunque ne abbia bisogno, informazioni tangibili su come comportarsi in azienda.

Dovrebbe essere tra le prime cose che un nuovo collaboratore trova da parte nostra sulla scrivania o nella casella email.

Ti assicuro che gli faciliterai un bel po' la vita.

Te lo dico subito: non scrivere un handbook da centinaia di pagine. Non lo leggerà nessuno.

Potresti essere tentato da fissare regole e procedure per ogni aspetto della vita aziendale. Il risultato? Verrebbe fuori qualcosa di illeggibile, quindi inutile.

È un po' quello che diceva Ale Rimassa: meglio avere principi che regole stringenti.

I principi, beh, derivano dalla cultura aziendale: ecco perché, prima di mettere giù un handbook, devi concentrarti e lavorare sui punti di cui abbiamo parlato finora.

Di quali principi hai bisogno? Vediamo alcuni punti che bisogna sicuramente toccare in questo che potremmo definire la Bibbia aziendale:

  • Breve introduzione dell'azienda (vision, mission, chi siamo)
  • Codice di condotta (per esempio, sui social media)
  • Benefits e perks
  • Meccanismi interni di promozione.

Alla fine chi legge dovrebbe avere le idee chiare su tutti gli aspetti-chiave della vita all'interno della tua azienda e, soprattutto, dovrebbe sapere come comportarsi in situazioni diverse.

Umanità e attrattività: i 2 artefici di un'azienda rivoluzionaria

Cultura aziendale: come siamo passati dall'idea all'azione in 5 action step 1

La Family nel backstage del Marketers World 2019.

C'è un libro che ho letto ultimamente e ti consiglio molto: Extreme Teams.

Parla di perché Netflix, Pixar, Airbnb e altre aziende all'avanguardia prosperano dove molte altre falliscono.

A un certo punto c'è questo passaggio su cui vale la pena soffermarsi:

L’ossessione potrà non essere sana, ma è una peculiarità delle grandi compagnie e dei grandi team. Gli effetti collaterali del comportamento ossessivo sono il prezzo da pagare per riuscire a fare qualcosa di straordinario.

Infatti c’è sempre il rischio che chi possiede una personalità ossessiva si lasci consumare in modo distruttivo dal lavoro, con conseguenze negative sulla propria salute e sulla vita della sua famiglia.

C’è una differenza tuttavia tra l’essere ossessionati e l’essere dipendenti dal lavoro.

Chi è ossessionato, nella mia accezione del termine, trova un significato nel suo lavoro e lo ama. Al contrario, chi è “drogato” di lavoro no: utilizza anzi il lavoro come un mezzo per evitare qualcos’altro che gli provoca ansia o disagio.

Fai bene attenzione.

Il termine «ossessione» ci fa pensare a qualcosa di negativo, no? Però credo ci sia anche un'ossessione positiva.

Mi riferisco a quella cura del dettaglio e a quello spirito di iniziativa che caratterizzano le persone che fanno la differenza all'interno di un'azienda.

Sono persone stra-ordinarie, cioè che vanno oltre il compitino e permettono a Netflix, Pixar e Airbnb di fare ciò che fanno.

Perché vanno oltre il compitino? Non perché sono workaholic oppure per la sola sete di guadagno, ma perché sentono una visione e missione condivisa. Il punto è proprio questo qui…

Le aziende rivoluzionarie riescono ad attrarre persone straordinarie perché lavorano sull'umanità, alimentando di conseguenza la loro attrattività.

Questo è il momento ideale per lasciare la parola a Dario Vignali, mio socio in Marketers.

dario vignali e luca cresi al marketers world

Dario e io sul palco del World 2019.

La sua definizione di cultura aziendale ci permette di iniziare a ragionare sugli ultimi due punti del nostro percorso:

La cultura aziendale è la capacità delle aziende di allineare i propri valori con i valori delle persone che lavorano al loro interno.

È anche il condividere una missione: quella aziendale e quella della persona che lavora in azienda.

Molto spesso, mentre l'azienda ricerca il perdurare economico e la soddisfazione dei clienti, la persona è guidata dallo scopo e dall'ambizione professionale.

Quando c'è un insieme di intersezione tra queste due verità, queste due ricerche e missioni allora scatta qualcosa di magico, che potremmo chiamare cultura aziendale.

Umanità

La cultura aziendale è tanto più forte quanto più l'imprenditore è capace di rendersi conto che sì, c'è una dinamica aziendale ed economica, ma alla base di tutto c'è una dimensione umana.

C'è una dimensione umana con pensieri, emozioni, desideri, paure: tutto questo va analizzato dal punto di vista dell'umanità, non solo della capacità di perseguire un risultato economico.

Una grande azienda deve porsi due grandi obiettivi: generare profitto e creare relazioni significative.

Se è vero, come è vero, che le persone oggi lavorano per trovare senso e scopo, il dovere dell'azienda è lavorare in questa direzione.

Non a caso l'essenza del business per Marketers è questa:

(…) imparare a trovare un equilibrio tra lo volontà di creare profitto e il bisogno di vivere una vita che meriti di essere vissuta.

Forse potremmo raggiungere fatturati maggiori, ma la verità è che non è il nostro obiettivo.

Ciò che ci interessa è dare vita a un ambiente di lavoro in cui noi per primi ci sentiamo a casa e dove avremmo sempre voluto stare.

Ecco perché non abbiamo uffici.

Dario e io ne avevamo visti alcuni a Milano. Nel 2015 era abbastanza impensabile, in Italia, lavorare completamente da remoto.

Infatti avevamo anche quasi concluso un accordo per affittare una sede. Poi però ci siamo guardati in faccia…

«Ma noi faremmo questa vita?»

La risposta fu che no, noi avremmo evitato ben volentieri di doversi mettere nel traffico ogni mattina, arrivare in ufficio magari già stressati e rovinare così i rapporti con i colleghi.

Oggi Marketers ha collaboratori da ogni parte d'Italia e ogni volta che ci incontriamo è come se fosse una festa.

Attrattività

Un'azienda attrattiva è un'azienda per cui tutti desiderano lavorare. La cosa che accomuna queste aziende è, molto spesso, una forte cultura aziendale, ben comunicata.

Netflix, Apple, Google, Microsoft, Airbnb… tutte queste aziende non hanno bisogno di cercare persone straordinarie. Sono le persone straordinarie che, sentendo l'insieme di intersezione tra i loro valori e quelli aziendali, le cercano.

Le persone sono sempre mosse da un principio di egoismo sano.

Ecco perché, come imprenditore, non puoi pensare che i tuoi collaboratori, attuali e potenziali, scelgano di lavorare con te e si sentano motivati dalla sola vision e mission aziendale.

Ciascuna persona ha una sua vision e una sua mission.

Sarebbe impensabile che coincidano con quelle dell'azienda, no? Come dice Dario, devi esser bravo a trovare un'insieme di intersezione.

Idealmente dovresti sederti a tavola con il tuo collaboratore, magari davanti a una bella birra, e parlare di obiettivi, sogni, traguardi.

L'obiettivo è trovare il modo per fare un pezzo di strada insieme:

  • Come la tua azienda e tu stesso puoi aiutare il collaboratore a raggiungere la sua meta?
  • Come invece il collaboratore può scrivere un pezzo della storia dell'azienda?

Conclusione

La cultura aziendale è un'azione.

Azione è un continuo agire. Anche una volta scritta, messa sotto forma di culture deck e handbook, la company culture non diventa uno stato.

Non diventa mai qualcosa di dato, che rimane per sempre così.

È in un continuo movimento.

Il compito dell'imprenditore è proprio direzionare questo continuo movimento verso quello che è il bene di collaboratori e azienda.

Mauro Berruto, in Capolavori, dice una cosa molto bella: «Allenare è guardare da fuori». Fare l'imprenditore è qualcosa di molto simile: guardare l'azienda da fuori per migliorarla all'interno.

Ogni giorno bisogna intraprendere comportamenti e azioni che siano coerenti alla linea tracciata dalla cultura aziendale.

Te lo assicuro, basta anche un piccolo errore per fare migliaia di passi indietro.

Ecco perché dicevo è importante scriverla, proprio per avere una traccia tangibile, ma poi è fondamentale viverla e, da leader, continuare a definirla di volta in volta.

Pensi di non avere tempo? Ritagliatelo.

L'imprenditore che non ha tempo di lavorare sulla cultura aziendale è un imprenditore fottuto.

Chi non riesce a portare avanti questo lavoro non solo non riuscirà mai a creare un'azienda rivoluzionaria, ma sarà costretto sempre a fare compromessi tra vita e lavoro.

La scelta è tua.

Ci sentiamo presto,

Luca ?

P.S.: Se ti interessano questi temi, ti invito ad ascoltare Radio Cresi. Nei diversi episodi documento il mio lavoro imprenditoriale in Marketers e, di tanto in tanto, invito amici nonché esperti in business e marketing.

Lo trovi su Spotify, Apple Podcast e tutte le principali piattaforme.

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