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Il futuro della Gig Economy: come lo scambio di servizi rivoluzionerà il nostro modo di lavorare

29 Luglio 2022
Marketers

Ciao,

sono settimane di fuoco. Business Genetics è finalmente fuori, Basecamp e Slack di Marketers sono un trionfo di task e notifiche.

Finalmente abbiamo potuto accogliere tra di noi nuovi bgers:

Benvenuti nel ritrovo delle rockstar digitali! 😎

Stiamo già lavorando a tante novità esplosive. Non è però ancora tempo di spoiler, quindi andiamo dritti al sodo…

È tornata 4/64, la newsletter premium che ti fa guardare dove gli altri non guardano.

Se è la prima volta che la leggi, sappi che qui raccogliamo per te insightshow-totrend da seguire e report da leggere.

Tutte le notizie che di solito non fanno notizia sui giornali (impegnati a rincorrere le mode passeggere).

⚠️ Ecco cosa vedremo in questo numero:

  • Un report ultra-dettaglio sul mercato dell’Age Tech, che nei prossimi anni è destinato a esplodere (vediamo perché);
  • Due tips (confermati dalla scienza) per massimizzare le vendite in vista delle vacanze natalizie;
  • Come l’ultima mossa di Just Eat potrebbe cambiare la gig economy;
  • I social media stanno diventando qualcos’altro? La svolta e-commerce di Instagram, YouTube e TikTok;
  • Il meglio della community privata Marketers e tanto altro…

Bene, ci sei?

Come sempre….

SBAM! Not SPAM 😎

🔎 Da tenere sott’occhio: Age-Tech

Già oggi vale 1 trilione di dollari, ma tra pochi anni varrà il doppio.

Il mercato dell’Age-Tech è una vera e propria frontiera da conquista:

  • Invecchiamento della popolazione;
  • digitalizzazione crescente nella fascia degli over-65;
  • una capacità di spesa ben sopra la media.

Sono questi i fattori alla base di un mercato in forte crescita, che abbiamo analizzato nel dettaglio per il nuovo Marketers Insight (disponibile in community).

Abbiamo studiato i business di maggior successo in questo mercato e individuato alcuni fattori critici di successo.

Quali?

  • Far fronte alle sfide che si trovano a dover affrontare gli anziani: tra queste, isolamento e declino cognitivo;
  • Produrre dispositivi e tecnologie che siano il più semplici possibile nella configurazione, nell'utilizzo e nella personalizzazione. Così faranno sentire gli anziani più autonomi e indipendenti;
  • Rispettare la privacy dei senior ed evitare di farli sentire iper-controllati dalla tecnologia. Ogni dispositivo dovrebbe sempre garantire sicurezza da un lato e la massima libertà decisionale dall'altro.

👀 A chi ispirarsi?

  • Amyko, semplice e intuitivo braccialetto capace di archiviare su una piattaforma cloud tutto le informazioni di tipo anagrafico, di reperibilità o su un particolare regime terapeutico o alimentare dell'anziano;
  • Papa, che mette in contatto gli studenti universitari con gli anziani bisognosi di trasporto o di aiuto ed evita il grosso tema dell'isolamento;
  • Pillo Health, il robot che distribuisce le medicine e, come tanti altri dispositivi, aiuta gli anziani a combattere il declino cognitivo;
  • Uniper, una piattaforma personalizzata che fornisce attività, contenuti e servizi di comunicazione agli anziani che vivono a casa;
  • Travaxy, un sito web di prenotazione di viaggi per persone con particolari esigenze di accessibilità. La lacuna, però, resta per altri prodotti come i podcast, le riviste, i film e le newsletter;
  • L’israeliana Mediterranean Towers (una delle più grandi comunità di pensionati di lusso) sta dando priorità alle aziende che riconoscono gli over come utenti finali piuttosto che destinatari passivi di servizi di assistenza.

💣 Previsioni di mercato

  • Quando tra qualche anno a diventare anziani saranno i Millennials (i nati fra i primi anni '80 e la metà degli anni '90) e la Generazione Z (coloro nati dal 1995 fino all'anno 2010), si prevede che il mercato dell'Age-Tech raggiungerà i 2 trilioni di dollari;
  • Si prevede che le aziende continueranno a ricevere finanziamenti sempre più cospicui, come è successo per Cette Famille, la londinese Birdie e No Isolation (rispettivamente 2, 7 e 10 milioni di euro);
  • Le aziende si muoveranno sempre più verso l'utilizzo della tecnologia audio, visto il successo dei dispositivi con assistenza vocale integrata (ResearchGate);
  • Continuerà ad esserci bisogno di tecnologie che vadano ad eliminare l'ostacolo dell'isolamento, come piattaforme che intrattengano i senior e li connettano con il mondo esterno.

Nel Marketers Insight di questa settimana abbiamo de-costruito le strategie di business di diverse aziende dell’Age-Tech. Ti consigliamo di leggerlo. Clicca qui.

Sotto il post Luca ha già dato via a un piccolo mastermind. Aspettiamo il tuo commento, Marketer.

🚀 In azione

🎄 % è meglio di -x,xx€?

No, non è una strana formula matematica, ma il risultato di una ricerca accademica condotta di recente. La conclusione degli studiosi?

Quando decidi di fare una promozione (online o offline) sarebbe meglio utilizzare la percentuale di sconto anziché la cifra stessa (Science Direct).

Un esempio: 10% di sconto anzichè sconto di 20 euro.

Cosa accade se utilizziamo la percentuale? I clienti:

  • spendono di più (nello studio si registra un aumento del 42%);
  • acquistano di più (un aumento del 56%);
  • sono il 50% più redditizi.

La ricerca ci dice che esistono diversi tipi di acquirenti: quelli che useranno il tuo coupon di sconto per acquistare prodotti che normalmente non acquisterebbero e altri che lo fanno per accumulare prodotti che comprerebbero comunque.

▶️ Ma perché troviamo più attraenti i coupon con la percentuale di sconto sovraimpressa?

  • Perché sono più facili da capire;
  • Perché rimuovono qualsiasi limite percepito rispetto ciò che potremmo risparmiare, ponendoci in una mentalità simile al “più spendo, più risparmio“.

Come implementare le indicazioni di questo studio?

  • Offri uno sconto per tutto il negozio, assicurandoti di utilizzare una percentuale di sconto senza limiti massimi per l'importo che i clienti possono acquistare;
  • Testa le promozioni su un campione di clienti, seleziona il gruppo che ha risposto meglio e invia la percentuale di sconto solo ai clienti simili a quelli del gruppo;
  • Assicurati che i tuoi coupon abbiano una data di scadenza.

🤩 Rendi lo sconto più potente

Non è tutto. Un’altra ricerca scientifica ci dà un piccolo ma essenziale tip per massimizzare le vendite.
Quale?

Beh, semplice: invece di indicare semplicemente la percentuale di sconto, prendiamo come riferimento il prezzo originale.

Ecco un esempio: invece di dire che il prodotto è scontato del 37%, affermiamo qualcosa come “in precedenza il prezzo era più alto del 59%”.

Così facendo, stando alle conclusioni dello studio, lo sconto viene percepito come maggiore e le persone sono più propense ad acquistare (Sage Journals).

👉 Come applicare questo studio nel concreto? 

  • Metti il prezzo di vendita a destra anziché a sinistra del prezzo originale.
  • Usa sconti cumulativi (20% sul prezzo originale + 20% aggiuntivo di sconto) anziché sconti singoli (40% di sconto).
  • Applica questa tecnica anche al di là del pricing. Un esempio? Invece di dire che il tuo nuovo laptop è più leggero del 30%, puoi affermare che il precedente era più pesante del 42%.

🧠 TG Dario

🛵 Il futuro della gig economy

Just Eat ha dichiarato che entro il 2021 assumerà i suoi 3.000 rider con contratto di lavoro dipendente con paga oraria e tutte le tutele assicurate da un rapporto di lavoro subordinato (Repubblica).

Tutto dopo che un mese fa è stato firmato l'accordo tra Asso Delivery, associazione che rappresenta l'industria italiana del food delivery – a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats – e il sindacato UGL per un contratto collettivo che non faceva ben sperare (Startupitalia).

⚠️ Ma facciamo un passo indietro e inquadriamo il problema.

Secondo una stima del Sole 24 Ore, in Italia ci sono 213.000 gig workers e il 42% di loro non ha un contratto.

Negli ultimi tempi ciò ha scatenato diverse proteste: driver, rider e via dicendo hanno reclamato maggiori tutele. È un trend mondiale, che potrebbe scuotere questo settore.

🚴🏻‍♂️ Ecco cosa è successo fin qui:

  • A luglio il Regno Unito ha costretto Uber a riconoscere i propri lavoratori come dipendenti e fornire un salario minimo e prestazioni sanitarie (The Guardian);
  • In California è diventata legge una proposta che ha obbligato le aziende nel settore a inquadrare i propri riders (CNN);
  • Il 10 agosto 2020 la Corte Superiore di San Francisco ha stabilito che Uber e Lyft stavano violando la legge ed effettivamente classificando erroneamente i lavoratori. Le società hanno minacciato di sospendere i loro servizi a meno che la sentenza non fosse annullata (Ballotpedia);
  • Alla fine di ottobre, la prima corte d'appello distrettuale della California ha concesso a Uber e Lyft 30 giorni per conformarsi alla sentenza, a meno che la Proposition 22 fosse approvata il 3 novembre (The Guardian).

🤔 Ma cos'è la Proposition 22?

È una misura che riconosce driver e rider come lavoratori indipendenti invece che dipendenti. Tradotto in poche parole? Permette alle società della gig economy di non assumere driver e rider.

Non a caso Uber e Lyft hanno contribuito con circa 200 milioni di dollari alla campagna di promozione della legge (Washington Post).

La sua mancata approvazione avrebbe portato a un aumento significativo dei costi per queste società. Non solo, molto probabilmente avrebbero dovuto rinunciare al 70% della loro forza lavoro.

Sarebbe stato un cambiamento radicale e per questo Uber e Lyft si sono battute per evitarlo con un investimento tanto importante.

👉🏻 Eppure Just Eat ha fatto l'esatto opposto decidendo di assumere i riders come dipendenti.

Questa mossa potrebbe avere più di una conseguenza per la gig economy in Italia.

Finora uno dei punti di forza di diverse di queste aziende è stata proprio la flessibilità. Dover contrattualizzare tutti i collaboratori significherebbe essere obbligati a rivedere il proprio modello di business.

Vedremo cosa accadrà in futuro, ma già da ora questa è una situazione da tenere sott’occhio per chi lavora o vuole lavorare in questo settore.

🆕 La svolta e-commerce

È arrivato l'ultimo aggiornamento di Instagram che introduce un importante cambiamento della schermata home con nuove tab dedicate a Reels e Shop (About Facebook).

Il futuro della Gig Economy: come lo scambio di servizi rivoluzionerà il nostro modo di lavorare 1

Entrambe le tab saranno rapidamente accessibili e ciò è un chiaro segno dei futuri piani di Instagram:

  • Puntare forte sui Reels, che probabilmente ad oggi non hanno ancora prodotto i risultati sperati per frenare TikTok o comunque ritagliarsi uno spazio sulla piattaforma;
  • Rendere sempre più centrale la monetizzazione, tanto per i brand che per i creatorssemplificando il processo d’acquisto per i potenziali clienti.

🛍 Instagram non è però l’unico colosso che sta dimostrando attenzione all’e-commerce.

  • Google sembra voglia far spazio a una nuova sezione da inserire all’interno di YouTube dedicata allo shopping online. Lo scopo? Permettere agli utenti di acquistare i prodotti visti in video, attraverso un catalogo dinamico (Techradar);
  • TikTok ha da poco annunciato una partnership con la piattaforma di e-commerce Shopify. I merchant di Shopify potranno connettere il proprio negozio a un account TikTok for Business. I loro video diventeranno “shoppable ads”: le persone potranno acquistare direttamente da TikTok, attraverso le tecnologie di Shopify (TechCrunch).

Tutte queste mosse stanno disegnando e prospettando una grande trasformazione della customer journey.

Il futuro della Gig Economy: come lo scambio di servizi rivoluzionerà il nostro modo di lavorare 2

Se finora i social media erano semplici canali di awareness, in futuro diventeranno sempre più “luoghi di conversione”.

In altre parole, l’intero processo di acquisto avverrà dentro le piattaforme: le persone scopriranno i brand, compreranno da loro e resteranno in contatto in un solo posto.

Ciò è sicuramente un vantaggio per le piattaforme stesse, che saranno in pieno controllo di dati sulle abitudini d’acquisto dei propri utenti.

D’altra parte, come è facile capire, questa è una grossa opportunità per creatorsinfluencer e brand che stanno cercando nuove modalità per convertire le proprie audience.

🤔 Si sono scordati di Tik Tok?

Il futuro di TikTok negli Stati Uniti è ancora incerto.

L'azienda ha presentato una petizione a una Corte d'Appello degli Stati Uniti chiedendo una revisione delle azioni da parte del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS) dell'amministrazione Trump.

Il motivo, secondo la società, è che Trump e i suoi si sarebbero “scordati” completamente della questione.

❗️Se vi siete persi cosa è successo finora, trovate tutto nella precedente 4/64.

Intanto, ecco le ultime news dalla saga:

  • Il Dipartimento del Commercio americano – che a settembre aveva dato seguito all'ordine di Trump – ha confermato che non costringerà TikTok ad interrompere le attività ma rispetterà la pronuncia che a fine ottobre aveva bloccato il ban (Wall Street Journal);
  • La pronuncia di ottobre aveva motivato lo stop sottolineando che il provvedimento del Dipartimento del Commercio si traduceva in una misura penalizzante per i creativi americani;
  • Probabilmente il Dipartimento del Commercio si è reso conto che, con l'amministrazione Trump in carica per altri due mesi, una lotta per TikTok non sarebbe valsa la pena;
  • Dall'altro lato, i dirigenti dell'azienda cinese si sono dichiarati ancora interessati a completare una partnership tecnologica con Oracle per soddisfare i problemi di sicurezza nazionale, anche se il presidente eletto Joe Biden non sembra affatto preoccupato per Tik Tok (Cnbc).

Il continuo di questa storia? Beh, dipenderà molto da cosa intenderà fare Biden.

Nel corso della campagna elettorale ha proibito a tutto lo staff di utilizzare TikTok per questioni di sicurezza (Reuters).

Eppure la posizione su ByteDance sembra più morbida il che lascia presupporre che la neo presidenza potrebbe quantomeno portare ad un tavolo di trattative (Cnbc).

Nelle prossime 4/64 continueremo a seguire questa vicenda.

🧭 La bussola

⏰ I duri a morire (10 minuti).

Cos'è che rende durevole un marchio anche se i modelli di business, la tecnologia e il comportamento dei consumatori cambiano radicalmente? In questo articolo di Harvard Business Review si analizzano i fattori chiave dei digital brand che resistono nel tempo.

🤩 Come essere memorabili (5 minuti).

La regola di questo studio è semplice: le persone ricordano un brand o un'esperienza principalmente dal suo “picco”, meglio se uno all'inizio e uno alla fine del percorso. In alcuni hotel di lusso, ad esempio, il momento di punta è quando gli ospiti entrano per la prima volta nella loro camera e ricevono un omaggio. Quindi? Concentrati sulla creazione di uno o due momenti memorabili per il cliente.

💡 Perdere la creatività (10 minuti).

La creatività aumenta quando siamo esposti a nuove esperienze, ma nella nostra attuale era di distacco sociale, molte delle nostre routine sono diventate banali e prevedibili. Come fare allora per mantenere fervida la nostra vena creativa? In questo articolo troverai 5 strategie interessanti.

💙 Da Marketers

Marketer, in ogni 4/64 condensiamo il meglio che avviene dentro la community privata.

Al suo interno, come abbiamo già detto, continua il Mastermind che hai visto in atto nel gruppo We Are Marketers su Facebook. Tutto l’anno, 24 ore al giorno.

Ora, se hai acquistato Business Genetics (o eri già un bger), tutto ciò che segue è a tua disposizione.

Viceversa non ti sarà possibile accedere ai singoli post e contenuti che ti consigliamo qui sotto.

✅ Parti da qui

Abbiamo costruito una bussola per chi entra nella community privata: la trovi qui.

Dentro questo post Dario ha riassunto tutto ciò che devi sapere per avere il massimo dalla tua esperienza in Marketers. Ah, all’interno trovi anche tutti i benefit esclusivi a cui ha diritto.

Se non l’hai ancora letto, piccolo spoiler: il primo passo è presentarsi al resto dei bgers. Siamo curiosi di conoscere la tua storia. Puoi parlarcene qui.

AliceRobertaGiulio e tanti altri l’hanno già fatto.

🔴 Il carburante della vita

Davide ha lanciato una bella riflessione: “Tieniti la tua passione come hobby”. Ti consigliamo di leggerla e prenderti qualche minuto per fermarti a ragionarci. Se ti va, nei commenti puoi dire la tua.

🧙🏼‍♀️ Strategie stregate

Hai mai sentito parlare di “The Blair Witch Project”?

Un budget di produzione di 60.000$ e più di 248 milioni di dollari incassati al botteghino. Come ha fatto un documentario improvvisato girato da tre studenti a diventare un fenomeno culturale?

Ce ne parla il nostro Renato Gioia in questo post.

📕 Il boost alle performance

Mattia (project manager di Marketers) ci ha parlato di un libro molto interessante che vogliamo proporti. Si chiama Extreme Teams e l’autore è Robert Bruce Shaw.

Shaw, consulente manageriale specializzato nel miglioramento dell’efficienza dei team, analizza varie tematiche confrontando gli approcci di 6 aziende che hanno ottenuto traguardi e successi incredibili, tra cui Netflix e Patagonia.

In questo post trovi ciò che Mattia ha imparato da questo libro e cosa gli ha lasciato riguardo il suo lavoro in Marketers.

Noi ci leggiamo alla prossima 4/64.

E ricorda:

SBAM! Not spam 🤟,

Dario e la Marketers Family.

Strategie per lavorare meno (e meglio) da remoto

Il lavoro da remoto nasconde delle insidie. Qui il nostro Project Manager ti mostra come evitarle, dandoti le nozioni fondamentali che distinguono la gestione di un progetto da remoto da quella in presenza.

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